Lifestyle
La riscoperta della calma nei giochi da tavolo nell’era dei videogame
In un mondo come ai giorni nostri dominato da schermi in cui l’interazione con l’altro ha la peggio rispetto all’interazione sempre più progressista con il mondo virtuale, con molta sorpresa, sono rinati i giochi da tavolo.
Contrariamente ad ogni previsione, i giochi da tavolo riescono a fiorire anche nell’era dei giochi prevalentemente digitali. D’altronde, come si può abbandonare una routine di gioco composta dal scegliere con cura la scatola prescelta tra quelle impilate una sull’altra, mostrare il tabellone consumato dalle troppe partite e posizionare delicatamente e con precisione, un pezzo per volta, pedine, gettoni e dadi.
RINASCITA IN TENDENZA
Nell’ultimo decennio si è mostrato sorprendentemente un’interesse sempre più in aumento per gli intramontabili giochi da tavolo. Il mercato globale dei board game è attualmente di circa 14 miliardi di dollari, ma con questa previsione ottimista nel piacere che si riscopre nel giocare ai giochi da tavolo, si presuppone che nel 2032 potrebbe superare i 30 miliardi.
Nonostante ci siano i classici immortali che non stancano mai come Cluedo e Scarabeo, che continuano a collezionare record di vendite, in realtà a portare avanti questa categoria sono i concept più innovativi e quelli che uniscono sia il digitale che la tradizione.
KIDADULT
Nonostante rientrano nella categoria dei “giocattoli” i veri giocatori in realtà non sono del tutto i bambini, o meglio, ci hanno poco a che fare, perché i veri patiti sono i kidadult: adulti nostalgici, ma anche teenegers ventenni.
A dimostrarlo son proprio i dati, non a caso il 40% degli acquisti si concentra sugli strategici come ad esempio Risiko, ma in forte aumento sono anche gli sci-fi e i fantasy che hanno come pioniere il gioco di ruolo D&d (Dungeons & Dragons).
Maurizio Cutrino, direttore generale di Assogiocattoli ha espresso a riguardo: “C’è bisogno di aggregazione e distacco dalla quotidianità, per questo il fantasy riscuote molto successo, si cercano tanto anche le illustrazioni e il vintage. Ma l’offerta è molto vitale.”
DA DOVE NASCE LA NECESSITA’
Si sta riscoprendo la bellezza dei giochi da tavolo proprio in questo periodo anche grazie alla loro resistenza e alle varie sfaccettature. Gli esperti segnalano una combinazione di nostalgia, bisogno di avere interazioni sociali significative e la necessità di abbandonare la costante ripetizione digitale.
TRADIZIONALE O DIGITALE?
I giocatori tradizionali e i videogiocatori sembrano aver trovato una forma di convivenza. Poiché è anche il progresso tecnologico a dettare, è vero che i videogiochi non sono riconosciuti come dei veri e propri diretti rivali, perché come sostiene Leo Colovini, veneziano sessantenne che gestisce la società Studiogiochi: “Come per il cinema e il libro, gli investimenti e i pubblici sono diversi.”
Difatti i giochi da tavolo ormai sono degli ibridi, che da diversi anni ricorrono all’appoggio di app o siti web per rendere l’esperienza più completa e immersiva, senza però togliere l’essenza all’aspetto sociale con il coinvolgimento fisico.
“L’aspetto tattile è ancora centrale, ma il digitale può dare un aggiunta al mondo fisico” dice Davide Garofalo, ceo di Xplored, società di Rapallo, e ideatore di Teburu, un nuovo sistema di gaming: il prodotto è una console simile al tabellone che è in grado di tenere traccia dei vari componenti del gioco, dai dadi alle miniature, collegata direttamente a un’app.
Inoltre Garofalo illustra una visione futura di come saranno poi i giochi da tavolo dicendo: “Non sarà più necessario che un giocatore legga un manuale lungo decine di pagine e poi spieghi le regole agli altri, perché si verrà guidati passo passo.” aggiungendo: “E per i giochi complessi sarà l’app a tenere traccia di punteggi, bonus e malus. Tutto diventa più accessibile“.
Una vera e propria rivoluzione molto più vicina di quanto si pensi.
Lifestyle
Catturare la bellezza del cielo notturno con la fotografia astronomica
La fotografia astronomica, un’arte che richiede pazienza, tecnica e un pizzico di magia, è oggi una delle tendenze più affascinanti della generazione attuale.
Non a caso, negli ultimi anni, è diventata sempre più popolare.
La crescente disponibilità di attrezzature a prezzi accessibili e l’accesso a tutorial online hanno permesso anche ai dilettanti di avvicinarsi a questo mondo.
Social media come Instagram e piattaforme come Flickr e Redditsono ora vetrine di spettacolari scatti notturni, suscitando l’interesse di un pubblico sempre più vasto.
QUALI STRUMENTI SERVONO?
Per chi vuole iniziare, l’attrezzatura giusta è fondamentale. L’elemento di base è una fotocamera con un buon sensore – le DSLR e le mirrorless sono le più indicate – accompagnata da un obiettivo luminoso, ideale per catturare quanta più luce possibile in ambienti bui. A fare la differenza è spesso l’obiettivo grandangolare, perfetto per inquadrare vaste porzioni di cielo e immortalare costellazioni o la Via Lattea.
Un altro strumento essenziale è il treppiede, che garantisce la stabilità della fotocamera durante le lunghe esposizioni, spesso di decine di secondi o anche minuti.
Chi desidera addentrarsi in dettagli come crateri lunari o anelli di Saturno può optare per un telescopio collegato alla fotocamera.
Ma uno dei veri segreti della fotografia astronomica è la montatura equatoriale, che permette di compensare il movimento della Terra, evitando che le stelle appaiano come scie e mantenendo la nitidezza delle immagini.
TECNICHE E CONSIGLI
Ma fotografare il cielo notturno non è solo una questione di attrezzatura, ma di pazienza e attenzione. Per ottenere immagini nitide e senza rumore è consigliabile scattare in luoghi lontani dalle luci cittadine, preferibilmente in aree rurali o montane.
Anche il meteo gioca un ruolo determinante: notti senza nubi e senza luna sono ideali, perché permettono di vedere più chiaramente le stelle e la Via Lattea.
Un trucco fondamentale per gli appassionati è quello di utilizzare l’impostazione “manuale” sulla fotocamera, regolando con cura ISO, tempi di esposizione e apertura del diaframma per adattarsi alle condizioni di luce del cielo. Per evitare il “mosso”, si può anche impostare un timer o utilizzare un telecomando per lo scatto.
Lifestyle
I trend food asiatici che ci piaceranno questo autunno
Per questo autunno, se si vuole spiazzare un po’ gustando qualche delizia diversa dal solito, vi consigliamo qualche ricetta tipica del mondo orientale, in grado di trasportarvi in gustosissimi viaggi di gusto e nuovi sapori orientali tipici di stagione.
Nuovi sapori da sperimentare e prodotti stagionali da scoprire restando sulle mode del momento, sono tutti elementi che troviamo facilmente sulle varie bacheche di Pinterest, che con l’autunno in pieno corso mostra le principali tendenze fast food della stagione.
Generalmente le persone consumeranno sempre prodotti stagionali come ad esempio funghi, crema di pistacchi, per dare un aggiunta di spessore e ricchezza ai piatti. Ma ciò non li frena nel sperimentare anche nuovi gusti di confetture per i loro momenti di dolcezza.
E’ in aumento l’interesse per il cibo giapponese, lo dimostra l‘aumento delle ricerche sulla piattaforma del 50% :
SAPORI DI STAGIONE
Acqua di gombo (o okra): una verdura esotica con pochissime calorie, ricerche in aumento del 470%
Spugnole: ricerche in aumento del 240%
Funghi Portobello: ricerche in aumento dell’80%
Zenzero spezia: ricerche in aumento del 240%
Budino di quinoa: ricerche in aumento del 140%
Crema di pistacchi: ricerche in aumento del 240%
Cloud eggs, le uova nuvola: ricerche in aumento del 130%
Ashwagandha, il ginseng indiano: ricerche in aumento del 80%
SAPORI GIAPPONESI
Ciotola di sushi destrutturato: ricerche in aumento del 370%
Katsu curry, la cotoletta di maiale fritta accompagnata con salsa curry: ricerche in aumento del 100%
Ricetta Mochi (i dolcetti tipici giapponesi) facile: ricerche in aumento del 75%
Caramelle giapponesi: ricerche in aumento del 75%
Pollo karaage, marinato e poi fritto: ricerche in aumento del 80%
Sushi tempura: ricerche in aumento del 70%
Lifestyle
Teach Detox: come disconnettersi dalla tecnologia per riconnettersi a se stessi
Tra notifiche, email, social media e messaggi, è facile sentirsi sempre “online” e disponibili, senza mai staccare davvero. Ma cosa succederebbe se ci concedessimo una pausa dalla tecnologia per riconnetterci con noi stessi? Ecco dove entra in gioco il Tech Detox ovvero l’arte di disconnettersi per ritrovare il proprio equilibrio interiore e riscoprire una vita più autentica.
Stare costantemente connessi ha un impatto profondo sulla nostra mente e sul nostro corpo. Studi recenti mostrano che il tempo trascorso sui dispositivi digitali può aumentare lo stress e peggiorare la qualità del sonno. Eccesso di stimoli, notifiche frequenti e la tendenza a controllare il telefono ogni pochi minuti possono portare all’ information overload, ovvero la sovraccarico di informazioni, che lascia la mente affaticata e distratta.
Fare un Tech Detox significa quindi prendersi una pausa consapevole per riappropriarsi del proprio tempo, lasciando spazio a passioni, pensieri e relazioni autentiche. È un’occasione per ascoltarsi, senza distrazioni, e per riconnettersi con quelle attività che ci rendono davvero
COME INIZIARE UN TEACH DETOX IN 3 MOSSE:
1. DEFINISCI IL TUO OBBIETTIVO
Chiediti quanto tempo desideri disconnetterti. Un fine settimana senza social media?
Una settimana senza email di lavoro?
Anche brevi pause di poche ore, come spegnere il telefono durante la cena o prima di andare a letto, possono fare una gran bella differenza.
2. STABILISCI DEI LIMITI DIGITALI
Usa strumenti come la modalità “Non disturbare” o le impostazioni di tempo-schermo per ridurre le notifiche. Esistono app progettate per monitorare l’uso del telefono, permettendoti di limitare l’accesso a certe piattaforme o di impostare orari in cui staccare completamente.
3. CREA UNA ROUTINE OFFLINE
Sostituisci le abitudini digitali con “attività offline”. Leggi un libro, fai una passeggiata, pratica yoga o medita. Potresti riscoprire passioni che avevi dimenticato o trovare piacere in attività semplici e rigeneranti.
Molti scoprono che, dopo un periodo di disconnessione, il senso di tranquillità è profondo.
La mente si libera dal continuo sovraccarico di informazioni, diventando più concentrata e presente. Il Tech Detox permette di migliorare la qualità del sonno, diminuire lo stress e aumentare la produttività.
Inoltre, si rafforzano le relazioni sociali: conversazioni faccia a faccia e momenti condivisi senza la mediazione di uno schermo possono avere un impatto molto positivo sui rapporti.
Non c’è bisogno di disconnettersi per settimane intere per godere dei benefici. Anche pratiche di “micro-detox” come evitare il telefono la mattina presto o spegnerlo un’ora prima di dormire, possono essere efficaci. L’obiettivo è trovare un equilibrio sano tra il mondo digitale e quello reale, creando una relazione più consapevole e meno invasiva con la tecnologia.
Alla fine il vero obbiettivo è riconnettersi a se stessi e non fare solo una pausa dalla tecnologia. È un invito a vivere in modo più autentico, riscoprendo la bellezza dei momenti di quiete, il valore delle relazioni senza filtri digitali e la gioia delle esperienze vissute appieno.
Disconnettersi, paradossalmente, può essere la via più autentica per riconnettersi con ciò che conta davvero.
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