Attualità
Sanremo 2025: il riassunto della seconda serata

La seconda serata del Festival di Sanremo ha visto salire sul palco non solo quindici dei ventinove artisti in gara, ma anche i quattro semifinalisti di Sanremo Giovani, contornati dagli interventi e le presentazioni di numerosissimi ospiti. Per la prima volta in questa edizione si attiva il televoto, che potrà iniziare a mostrare quantomeno i primi abbozzi di quella che sarà la classifica finale.
SANREMO GIOVANI
Ad aprire le danze, insieme a Carlo Conti, sale sul palco Alessandro Cattelan, che porta con sè e presenta i quattro semifinalisti di Sanremo Giovani: Alex Wyse, Vale LP con Lil Jolye, Settembre e Maria Tomba. Divisi in due sfide uno contro uno, accedono alla finale Alex Wyse e Settembre, con Vale LP e Lil Jolye e Maria Tomba che devono abbandonare l’Ariston.

Fonte: Raiplay
DAMIANO E I CO-CONDUTTORI
Dopo la prima pausa pubblicitaria, il Festival riprende subito con l’esibizione di Damiano David, che omaggiando Lucio Dalla canta “Felicità”. Dopo la sua performance, l’ingresso di Bianca Balti, Cristiano Malgioglio e Nino Frassica (migliore in assoluto della serata di ieri) si alternano con le esibizioni di Rocco Hunt, Elodie, Lucio Corsi e i The Kolors. Al secondo ascolto, ogni canzone poteva sicuramente essere valutata in maniera più precisa, con quasi tutti i cantanti che sono saliti sul palco con più sicurezza e determinazione.

Fonte: Raiplay
AVANGUARDIA ED EMOZIONI
In seguito alle performance precedentemente citate, si prende la scena Serena Brancale, che con la sua Anema e Core coinvolge l’Ariston, portando sul palco un brano davvero particolare. Dopo di lei sale sul palco Fedez, che si conferma uno tra i migliori e riesce, alla fine della serata, anche a conquistare la top 5, seguito immediatamente da Francesca Michielin, apparsa molto più emozionata e libera nei movimenti, in seguito all’infortunio che si era procurata cadendo dalle scale del teatro durante le prove.

Fonte: Raiplay
POSSIBILI VINCITORI?
Lo spettacolo continua con Damiano David che canta il suo singolo “Born With A Broken Heart”, venendo subito seguito da Simone Cristicchi, che come la sera precedente si prende la standing ovation ed emoziona tutto l’Ariston con Quando Sarai Piccola. Dopo il collegamento con il Suzuki Stage e le stonature abbastanza evidenti di BigMama, la gara continua con una Marcella Bella molto sottotono e le performance magistrali di Bresh ed Achille Lauro.

Fonte: X Raiplay
CHIUSURA
La seconda serata comincia ad avviarsi alla conclusione, e sul palco sale il cast del film Follemente, con attori d’eccezione come Edoardo Leo, Emanuela Fanelli e Rocco Papaleo, che si lasciano andare anche all’interpretazione di Love Of My Life dei Queen. La gara prosegue, e con le esibizioni di Giorgia (come sempre perfetta), Rkomi, Rose Villain e Willie Peyote, il televoto giunge alla sua conclusione e si passa al calcolo della classifica, di cui vengono svelati solo i primi cinque posti in ordine sparso, come è stato per la prima serata. Nel frattempo, Carlo Conti chiama sul palco Carolina Kostner, ambasciatrice delle Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026, che presenta proprio l’evento in arrivo l’anno prossimo. Dopo un rapido calcolo dei voti, a cui contribuiscono in egual modo televoto, sala stampa e radio, la top 5 di fine serata è composta da:
-Achille Lauro
-Fedez
-Simone Cristicchi
-Lucio Corsi
-Giorgia

Fonte: Raiplay
TOP 3
Bresh: Il migliore di questa serata, e forse di questo Sanremo. Porta in gara una canzone bella, romantica, armonica e sta sul palco come se ci fosse abituato da sempre: sorride, si diverte e la canzone lo sottolinea e lo conferma. In questo Sanremo sta definitivamente sbocciando, e vederlo conquistare la vittoria finale, non sarebbe sicuramente una cosa inaspettata.
Fedez: potranno esserci milioni di voci che lo vedono al centro del gossip italiano, ma lui sembra non curarsene. Sul palco di Sanremo stiamo rivedendo il vero Fedez, quello che porta emozioni, positive o negative che siano, esternando tutto ciò che si è tenuto dentro, soffrendo e sopportando. Entra in top 5 meritatamente e dimostrando di poter dire ancora la sua.
Achille Lauro: viene e partecipa a questo Sanremo sotto una veste totalmente diversa e con una canzone totalmente diversa. Un inno d’amore in cui traspare il suo animo più romantico e più puro. Rinuncia alle performance ballate e caotiche a cui ci ha abituato per una un po’ più “statica”, ma sicuramente altrettanto efficace. Raffinato ed elegante, può arrivare molto in alto e lo sta dimostrando, entrando in top 5 per la seconda sera di fila.
FLOP 3
Marcella Bella: canzone piatta, messaggio che sembra forzato per adattarsi ai tempi, esce dal suo solito genere. Un banale pop con un testo poco originale e una performance pressoché inesistente. Coinvolge poco il pubblico come invece avrebbe potuto fare con una canzone differente e più nel suo stile
The Kolors: il solito pop dei the Kolors degli ultimi anni. La canzone non dispiace , e loro sul palco portano sempre musica danzante e divertimento. Il brano è abbastanza banale e uniforme rispetto alla loro produzione, e la performance è un po’ cupa, ci vorrebbe un po’ di colore.
Rocco Hunt: la canzone non è niente di che, ma lui sale sicuramente sul palco con più consapevolezza e determinazione. La metrica della brano non è eccezionale, ma riesce a coprirla bene con delle parti rappate davvero notevoli. Ritornello pop in dialetto già sentito e melodia molto (forse troppo) simile ad altre sue canzoni.
Attualità
Vera scoperta dell’America: smentito Colombo, i primi furono i Vichinghi

Contrariamente a ciò che sappiamo sul primo uomo a scoprire l’America nei libri di storia, in realtà non andò tutto secondo la sequenza temporale che sappiamo. Ebbene sì, in realtà non fu Colombo a scoprire l’America per primo, bensì i Vichinghi.
Uno studio ha dimostrato quanto si ipotizzava da tempo: la presenza europea in America risale a ben prima di Cristoforo Colombo, perché furono i Vichinghi nell’anno 1021, con 471 anni di anticipo da Colombo, ad essere i primi ad approdare sul continente americano.
LA SVOLTA DELLA VERITA’
La sorprendente verità è emersa grazie ad una scoperta incredibile in Canada. Gli scienziati Michael Dee, dell’Università di Groeningen, nei Paesi Bassi e colleghi di un’ampia collaborazione internazionale, sulla base della datazione di alcuni resti archeologici scoperti nel sito, hanno analizzato dei campioni di legno trovati a Terranova e hanno trovato al di sopra segni di un’ascia, ma non una qualunque, un’ascia vichinga.
Grazie all’utilizzo di tecniche di datazione avanzatissime, gli scienziati sono riusciti a stabilire l’anno esatto in cui quell’ascia ha intagliato quel pezzo di legno, dunque non un periodo generico, ma l’anno preciso: 1021 d.C.
Nonostante fosse noto già da tempo che i primi europei a raggiungere le coste americane fosse quel popolo noto per le sue spedizioni verso mete che ai tempi erano i margini del mondo conosciuto, ossia dal Mar Caspio alle coste remote della Groenlandia, ora per la prima volta, i ricercatori ci hanno fornito una data precisa per il primo sbarco nelle Americhe: il 1021.
PRIME TESTIMONIANZE
Risalgono agli anni Sessanta le prime testimonianze della presenza del popolo Vichingo sul continente americano. Le prime scoperte riguardano i resti della colonia di l’Anse aux Meadows, ma non c’era alcuna certezza circa la sua datazione, la cui stima è stata poi raggiunta solo oggi grazie a uno studio avanzato. Tutto partì grazie alla scoperta di resti lignei lavorati in modo inconfondibile con il ferro, materiale che era sconosciuto ai nativi americani.

@Focus
Attualità
Guerra in Medio Oriente, possibile accordo tra Israele e Hamas entro 1-2 settimane: ecco gli eventuali scenari

Arrivano nuove notizie in merito ad una possibile tregua in Medio Oriente tra Israele e Hamas, che prevederebbe un accordo sul cessate il fuoco con eventuale rilascio degli ostaggi.
Dialoghi che, però, si prevede andranno avanti nel lungo termine per circa una o due settimane.
POSSIBILE TREGUA IN MEDIO ORIENTE
Israele e Hamas potrebbero raggiungere un accordo per il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi entro una o due settimane, ma non si prevede che possa succedere in un giorno.
Lo ha dichiarato un alto funzionario israeliano a Reuters, durante la visita del premier Benjamin Netanyahu a Washington, che finora non ha prodotto annunci.
Secondo la fonte, se le due parti dovessero accettare una tregua di 60 giorni, Israele userebbe quel tempo per offrire un cessate il fuoco permanente che richiederebbe il disarmo del gruppo militante palestinese. Se Hamas rifiuta, “procederemo” con le operazioni militari, ha sottolineato il funzionario.
Il Qatar e altri Paesi potranno iniziare a destinare risorse e fondi alla ricostruzione della Striscia di Gaza già. durante il cessate il fuoco. E’ quanto ha accordato Israele nell’ambito dei negoziati in corso a Doha, come richiesto da Hamas per dimostrare serietà di intenzioni.
Lo Stato ebraico da parte sua insiste che non sia solo Doha a dare fondi, ma anche altri Paesi. Gli Stati della regione, tra cui l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, si rifiutano di impegnarsi a fornire aiuti per la ricostruzione se prima Israele non si impegna a porre fine alla guerra.
IL BILANCIO DEI MORTI SI AGGRAVA IN MEDIO ORIENTE
Almeno 24 persone, tra cui molte donne e bambini, sono stati uccisi dall’alba di oggi al centro e al sud di Gaza. Lo riferisce Al Jazeera, citando fonti ospedaliere. Allarme a Tel Aviv e Gerusalemme per il lancio di missili dallo Yemen. Le forze israeliane hanno intensificato gli attacchi aerei su Gaza, mentre proseguono faticosamente i negoziati a Doha.
Intanto, il primo ministro israeliano Netanyahu ha dichiarato che lui e Donald Trump condividono pienamente la strategia per giungere a un accordo sulla liberazione degli ostaggi detenuti da Hamas, ma ha chiarito che Israele non firmerà alcun patto “a ogni costo“.

Foto: Il Corriere della Sera
DOMANI RITORNO IN ISRAELE DI NETANYAHU
E’ previsto per domani mattina il rientro in Israele da Washington del premier Benjamin Netanyahu. Lo scrive il giornale israeliano Haaretz. Netanyahu è negli Stati Uniti da domenica.
Nelle scorse ore il premier israeliano ha incontrato al Pentagono il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, con il quale – ha reso noto l’ufficio di Netanyahu – ha parlato di questioni relative alla sicurezza, anche il “contrasto alle minacce dall’Iran“, dopo i 12 giorni di guerra a giugno tra Israele e la Repubblica Islamica, e il “rafforzamento dell’alleanza strategica tra Israele e Usa“.
Attualità
Processo Puff Daddy, è terminato ufficialmente il processo: ecco l’esito

È giunto finalmente al termine, nella giornata di ieri, il processo a “Puff Daddy” che ha tenuto sulle spine tutta l’America, e non solo, per tantissime settimane. Subito dopo il termine del procedimento è giunto anche l’esito: Puff Daddy è stato ritenuto colpevole solo di due capi di imputazione su cinque e, di conseguenza, non rischia l’ergastolo.
In un verdetto misto, i giurati del processo penale federale a Sean Diddy Combs lo hanno dichiarato colpevole di due capi d’imputazione per trasporto a fini di prostituzione, ma lo hanno assolto dalle accuse più gravi: associazione a delinquere e traffico sessuale. Il verdetto, annunciato nella tarda serata del 1° luglio (ora statunitense), è stato confermato da più fonti, tra cui CNN, AP News e The Guardian.
IL VERDETTO A PUFF DADDY
La decisione arriva dopo circa 14 ore di deliberazioni. Combs era accusato di aver preso parte a una rete di sfruttamento sessuale e di aver promosso un sistema organizzato a scopo criminale: due capi d’imputazione gravi, che avrebbero potuto comportare l’ergastolo.
La giuria, però, l’ha assolto da queste accuse. Diversa, invece, la posizione per quanto riguarda i due capi d’imputazione minori, che lo accusavano di aver organizzato e finanziato spostamenti di donne a fini di prostituzione. In questi casi, Combs è stato dichiarato colpevole.
Il giudice Arun Subramanian ha ringraziato i giurati per il loro “enorme sacrificio” nel corso del processo: “Voglio che sappiate che è fonte di ispirazione per tutti noi. Avete ascoltato, avete lavorato insieme, siete stati qui ogni giorno, con la pioggia o con il sole. Lo avete fatto senza alcuna ricompensa, se non quella che deriva dal rispondere alla chiamata del servizio pubblico. Questo dovrebbe dare speranza a tutti noi“, ha detto.

Foto: Il Post
QUANTO RISCHIA ADESSO PUFF DADDY
Il rapper, che si è dichiarato non colpevole di tutte le accuse, ora rischia una pena fino a 10 anni di carcere per le condanne per trasporto. Se fosse stato condannato per uno qualsiasi degli altri capi d’accusa, il 55enne avrebbe potuto affrontare fino all’ergastolo.
Ma Combs resterà in carcere: il giudice Arun Subramanian ha negato infatti al re dell’hip hop di uscire di carcere sotto cauzione, argomentando che i reati di traffico di persone a scopo prostituzione di cui è stato riconosciuto colpevole impongono che il condannato resti dietro le sbarre in attesa della sentenza.
LA REAZIONE DELL’AULA
Prima di essere accompagnato fuori dall’aula del tribunale dagli ufficiali giudiziari, Sean “Diddy” Combs si è inginocchiato davanti alla sedia e ha chinato la testa. Successivamente, rivolto alla tribuna, ha applaudito, spingendo anche il pubblico a farlo.
Combs ha guardato la famiglia con il viso raggiante, dicendo: “Grazie. Vi voglio bene, mamma.”.
In seguito i familiari hanno iniziato a gridare dream team agli avvocati, che si sono dati pacche sulle spalle e si sono abbracciati.
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