Attualità
Vannacci nuovamente al centro delle polemiche: “Classi separate per i disabili”

Il tanto discusso generale Vannacci, ad oggi candidato per la Lega alle elezioni Europee nella circoscrizione centrale dell’Italia, ha promosso delle affermazioni, che hanno provocato uno scandalo mediatico, in merito alla disabilità
LE PAROLE DI VANNACCI
“La scuola dovrebbe essere come lo sport, dove si mettono insieme le persone con prestazioni simili. Credo che le classi con ‘caratteristiche separate ‘ aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare. Un disabile non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei 100 metri. Gli puoi far fare una lezione insieme, per spirito di appartenenza, ma poi ha bisogno di un aiuto specifico. Non sono un esperto di disabilità, ma sono convinto che la scuola debba essere dura e selettiva, perché così sarà poi la vita “.
LE PAROLE DI GIORGETTI E FONTANA
Il ministro dell’Economia e vicesegretario leghista, Giorgetti, alla domanda “Condivide la posizioni di Vannacci e la sua candidatura?“ risponde: “No, non le condivido – e aggiunge- non è della Lega “.
Attilio Fontana, governatore della Lombardia, ha detto: ” Vannacci? Io ho sempre votato per i rappresentanti della Lega e continuerò a votare per i rappresentanti della Lega”.
LA CEI
“Pur nel rispetto di ogni opinione e di ogni scelta politica qui è in gioco una visione culturale della vita. Queste affermazioni ci riportano ai periodi più bui della nostra storia. Mi permetto di dire, con Papa Francesco, che l’inclusione è segno di civiltá“ ribadisce il vicepresidente della Conferenza episcopale italiana, monsignor Francesco Savino, aggiungendo: “Le classi separate riproducono i ghetti. La separazione in classi diverse per disabili significa che sono da emarginare o guardare con sospetto. E invece loro hanno tante abilità che noi non abbiamo “.
LE PAROLE DI GIANFRANCO SALBINI
Anche il presidente dell’Associazione italiana persone down, Gianfranco Salbini, ritiene “gravissime “ le affermazioni di Vannacci: “Ribadiamo il nostro impegno -dice- per difenderei diritti delle persone con disabilità e per promuovere un’educazione inclusiva e rispettosa della diversità. Le affermazioni di Vannacci non solo vanno contro ai principi di uguaglianza e ai diritti umani, ma rappresentano anche una violazione della Convenzione Onu, che è legge dello Stato italiano“.
IL DIETROFRONT DI VANNACCI
“Chiaramente il titolo snatura completamente le mie parole con cui asserisco con vigore che i disabili hanno bisogno di attenzioni peculiari e aiuti supplementari e non che vanno separati. La campagna elettorale è iniziata! “.
LE AFFERMAZIONI DEL CENTRODESTRA
“Ognuno risponde di ciò che dice. Non commento ciò che non condivido. Noi la posizione netta la prendiamo sulle cose che diciamo, tutto ciò che non ci appartiene è escluso “ sono le parole del capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti
Paolo Barelli, capogruppo dei berlusconiani a Montecitorio, ha commentato: “Per attrarre attenzione con sparate si può ottenere il risultato di enunciare vere e proprie frescacce. Questo pare sia accaduto al generale Vannacci parlando di disabilità e diversità; argomenti invece seri che toccano l’intima sensibilità di ognuno a cui occorre dedicare rispetto e comprensione. Elucubrazioni poco da intellettuale e più da Capitan Fracassa di cui non se ne sentiva proprio il bisogno”.
Il ministro dello Sport Andrea Abodi è intervenuto: “Da un lato mi auguro che Vannacci si sia espresso male, dall’altro, al di là del rispetto che porto per la posizione di tutti, siamo agli antipodi. Ogni altro commento è superfluo “.
La ministra per la Famiglia Eugenia Roccella: “Per quanto riguarda le classi miste, noi abbiamo sui disabili la stessa posizione che su Pioltello, cioè per favorire l’integrazione è bene che ci sia una mescolanza e che le persone siano abituate a stare anche con chi ha delle diversità. La candidatura di Vannacci alle Europee è delle Lega prima di tutto -aggiunge la ministra-, e comunque ognuno è libero di candidarsi, è fondamentale che ci siano componenti diverse in ogni schieramento “.
Giuseppe Valditara, ministro dell’istruzione, afferma vicino a Salvini: “Dalla Lega ci sono politiche concrete a favore dell’inclusione degli studenti con disabilità -aggiungedo- ci sono oltre 13.000 docenti di sostegno assunti a settembre scorso e altre significative assunzioni in programma per i prossimi anni. Una parte importante delle risorse del Pnrr per l’edilizia destinate alla riqualificazione delle scuole per l’abbattimento di barriere architettoniche“.
Attualità
Guerra in Medio Oriente, l’annuncio dagli USA: “A breve nuovo accordo con Israele e Hamas”

Buone notizie sulla guerra in Medio Oriente, arrivano conferme da parte dell’inviato degli USA, Steve Witkoff, su una possibile tregua sulla Striscia di Gaza.

In foto, Steve Witkoff Foto: Reuters
Fonti di Al Arabiya confermano che Hamas e Israele abbiano concordato la tregua a Gaza di 60 giorni con conseguente rilascio delle vittime e degli ostaggi, notizia però smentita prontamente da fonti israeliane.
LE PAROLE DI WITKOFF E HAMAS
“Siamo sul punto di inviare un nuovo accordo preliminare che, si spera, verrà consegnato più tardi oggi. Il presidente lo esaminerà e ho ottime sensazioni che si arrivi a una risoluzione a lungo termine“: queste le parole dello stesso Witkoff (mercoledì sera) dopo l’ultima visita nella Striscia, preda di nuovi incidenti nei centri di distribuzione dove, le forze israeliane avrebbero aperto il fuoco sulla folla causando un morto e 48 feriti.
A conferma di questa tesi, arrivano anche le parole da parte di Hamas: “Abbiamo raggiunto con l’inviato USA un’intesa di principio per un cessate il fuoco permanente“.
LA CONFERMA DI NETANYAHU
Nonostante la paura che gli americani possano offrire garanzie ad Hamas e imporre la fine della guerra senza soddisfare tutte le condizioni, anche Benjamin Netanyahu ha confermato la tregua: “Israele accetta la nuova proposta Witkoff“.
Non sono mancate le divergenze del Premier con la stampa, dove, a Tel Aviv, avrebbe dichiarato: “Se mi affido a un giornalista, che sia televisivo o della carta stampata, di solito mi fa a pezzi. Io ho un metodo diverso: faccio il mio servizio quotidiano, senza parlare con i giornalisti“.
L’INTERVENTO DEGLI USA
A distendere la situazione ci ha pensato Donald Trump, alla cerimonia di giuramento di Fox Jeanine Ferris Pirro come procuratrice della capitale: “non sono frustrato dal comportamento di Netanyahu, stiamo gestendo la situazione a Gaza e stiamo dando cibo alla gente della Striscia“.
Inoltre, nella serata di ieri, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha affermato: “Israele ha approvato questa proposta prima che venisse inviata ad Hamas, posso anche confermare che le discussioni stanno continuando e speriamo che venga instaurato un cessate il fuoco a Gaza, cosi da poter riportare a casa tutti gli ostaggi“.
Intanto, la protesta da parte dell’Unione Europea continua con un nuovo tweet su X della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen: “Abbiamo discusso dell’intollerabile crisi umanitaria a Gaza. Gli aiuti umanitari devono poter raggiungere chi ne ha bisogno, immediatamente e su larga scala“.
Attualità
33 anni dalla strage di Capaci, data che nessuno dimenticherà mai

Sono trascorsi 33 anni da quel tragico girono, il 23 maggio 1992, quando violenza della mafia tolse la vita del giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e dei tre agenti di scorta quel giorno: Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.
STRAGE INDELEBILE
Tutti ricordano quella data, indelebile dalla memoria personale e collettiva, la strage accaduta a Capaci il 23 maggio 1992. Precisamente alle 17:58 sull’autostrada A29, nei pressi di Capaci, l’esplosione dei 500 chili di tritolo preparata dall’artefice Pietro Rampulla e messa sotto un tunnel, fa volare l’auto di Giovanni Falcone causando la morte non solo del magistrato ma anche di sua moglie Francesca Morvillo e i suoi agenti di scorta, squarciando il silenzio e lasciando una ferita profonda nella storia dell’Italia.
PER NON DIMENTICARE
Anche quest’anno a Palermo sono stati organizzati diversi incontri che vedono protagoniste le scuole di tutta la regione, integrando anche laboratori, disegni e attività commemorative, con il tradizionale minuto di silenzio delle 17:58, accompagnato dal silenzio anche della Polizia di Stato.
Attualità
Guerra in Medio Oriente, Netanyahu: “siamo pronti per un cessate il fuoco, ma controlleremo tutta Gaza”

Arrivano nuove sconcertanti dichiarazioni dal premier israealiano, in merito alla guerra in Medio Oriente, nella sua prima conferenza dopo 163 giorni, aprendo ad una nuova tregua condizionata al termine dei nuovi raid sulla Striscia di Gaza che hanno ucciso almeno 82 persone.
Netanyahu si dichiara “pronto ad un cessate il fuoco temporaneo, se ce ne sarà l’opportunità”, per riportare a casa gli ultimi ostaggi in mano ad Hamas, tra cui 20 vivi e 38 morti.
LE CONDIZIONI DELLA POSSIBILE TREGUA
“Al termine dell’operazione Carri di Gedeone tutte le aree di Gaza saranno sotto il controllo di sicurezza israeliano“.
La guerra, ha sottolineato, potrà finire solo “alle condizioni chiare che garantiranno la nostra sicurezza“.
A partire dalla “smilitarizzazione” di Hamas, dall’esilio della sua leadership e dall’attuazione del “piano Trump” che, nella visione della Casa Bianca, equivale al ricollocamento di tutti i gazawi in altri Paesi arabi o musulmani.
Nel mentre, l’Unione Europea denuncia le condizioni di vita impraticabili nella Striscia di Gaza: le scorte alimentari sono esaurite e le persone al momento sono senza cibo, dopo l’ultimo carico dell’ONU arrivato dopo mesi di attesa.
LA POSSIBILE FRATTURA CON GLI U.S.A.
Israele, oltre a Gaza, guarda con attenzione anche alle ambizioni nucleari dell’Iran e, secondo l’intelligence americana, adesso starebbe preparando attacchi “imminenti” contro le centrali di Teheran (un’azione che segnerebbe una frattura con la Casa Bianca, impegnata a trattare un accordo con Teheran).
L’oltranzismo dello Stato ebraico ,su questo dossier, è alimentato dall’assenza di svolte nel negoziato promosso dagli Stati Uniti con la Repubblica islamica, che va avanti da alcune settimane.
LA RISPOSTA DELLA PALESTINA
“Un’intesa con Israele? Dipendesse da me, la firmerei all’istante. E se ora gli israeliani respingono la formula dei due popoli in due Stati sono pronto ad accettare e siglare un accordo per uno Stato unico, nel quale tutti i cittadini abbiano uguali diritti. Con Gerusalemme capitale”, ha detto Hussein al-Sheikh, numero due dell’Autorità Nazionale Palestinese.
NUOVO ATTENTATO NEGLI STATI UNITI
Due giovani funzionari dell’ambasciata israeliana a Washington, un uomo e una donna, sono stati uccisi mercoledì sera in una sparatoria davanti al Museo Ebraico della capitale statunitense.
L’attacco, che ha scosso le comunità diplomatiche ebraiche e israeliane negli Stati Uniti, è stato subito definito un atto di odio a sfondo antisemita.
Già fermato il presunto responsabile, un 30enne di Chicago, Elias Rodriguez, che dopo aver sparato avrebbe urlato “Palestina Libera“.
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