Cronaca
Israele ordina ai palestinesi di evacuare le zone di Rafah. Possibile invasione: “L’Idf agirà con forza nelle vostre aree”
Questa mattina, Israele ha ordinato ai palestinesi, che risiedevano nelle aree orientali di Rafah, di evacuare.
Rafah, attualmente, è la città più sovraffollata al mondo, considerata come “zona sicura” nonostante gli innumerevoli bombardamenti da parte dell‘esercito sionista. Si contano circa 1,5 milioni di palestinesi rifugiati in questa area geografica.
Questa mattina, degli aerei militari hanno lanciato dei volantini che spiegavano ai cittadini di spostarsi verso altre zone di Gaza: si stimano circa 100.000 persone residenti nella parte orientale di Rafah. Nei volantini è stato indicato che stanno preparando un’operazione militare contro la Resistenza nella zona.
Foto: Repubblicana TV
Alcuni sostengono che questa iniziativa possa essere, in realtà, la fase preliminare per l’invasione dell’unica zona ancora non invasa via terra; pianificata e più volte rimandata dal governo israeliano a causa della pressione internazionale, generata dalla paura occidentale di perdere i rapporti con l’Egitto il quale è contrario all’invasione delle aeree vicine ai suoi confini.

Foto: Adnkronos
Anche coloro che hanno mostrato una vicinanza nei confronti del governo israeliano (come gli USA e alcune organizzazioni internazionali) si sono opposti a questa invasione, sempre a causa delle minacce dell’Egitto di ritirarsi dagli accordi pattuiti con Israele.
Inoltre su X (ex Twitter) si legge, da parte di un portavoce dell’IDF: “L’Idf agirà con estrema forza contro le organizzazioni terroristiche nelle vostre aree di residenza, come ha fatto finora. Chiunque si trovi vicino a organizzazioni terroristiche mette a rischio la propria vita e quella della propria famiglia. con un appello urgente a tutti i residenti e agli sfollati nell’area del comune di Al-Shouka e nei quartieri – Al-Salam, Al-Jeneina, Tabet Ziraa e Al-Byouk nell’area di Rafah nei blocchi: 10-16, 28 , 270″. Nel messaggio si avverte inoltre che “Gaza City è ancora una pericolosa zona di combattimento. Astenetevi dal tornare a nord. Vi avvertiamo di stare lontani dalla barriera di sicurezza orientale e meridionale”
Cronaca
Cacciatore accidentalmente ucciso a Carrù: il suo compagno di caccia stava mirando ad un cinghiale
A Carrù, ieri (nonché giorno di apertura nazionale della caccia al cinghiale), è morto un cacciatore.
Daniele Barolo, agricoltore di 46 anni, è stato accidentalmente ucciso con un colpo di fucile nel petto dal suo compagno di caccia, (insieme a lui in quel momento), che a sua volta stava mirando ad un cinghiale.
I soccorritori non hanno fatto in tempo a sopraggiungere, ed una volta arrivati, ogni tentativo di rianimare il cacciatore sembra essete risultato vano. Stando a quanto dichiarato, dunque, l’uomo è morto sul posto.
Attualmente, il fucile è stato sequestrato dai carabinieri intenti a fare ulteriori indagini per poter comprendere quale traiettoria abbia seguito il proiettile.
Cronaca
La Global Sumud Flotilla segnala dei droni non identificati
Un episodio segnalato dal canale telegram della Global Sumud Flotilla, (spedizione con l’imbarcazione di 44 paesi che sta raggiungendo le coste di Gaza per poter rompere il blocco israeliano) lascia non poche preoccupazioni.
Ecco quanto dichiarato: “Si sono avvistati più droni, la cui origine non è stata ancora identificata, vicino alla flotta e che la seguono. Questo improvviso aumento dell’attività aerea ci preoccupa“
L’episodio si è verificato di domenica, più precisamente alle ore 21:09, e gli apparecchi avvistati risultavano essere tre.
Nonostante la rassicurazione fatta alle famiglie dei partecipanti l’attivista brasiliano Thiago Avila, (nonché membro del direttivo) scrive, dalla Familia Madeira “I droni vicini devono essere considerati una potenziale minaccia”
Per questo, alle barche è stata raccomandato di organizzare bene la guardia notturna di stanotte.
Cronaca
Razzo israeliano rinvenuto tra Lampedusa e l’isolotto di Lampione
Pochi giorni fa, tra Lampedusa e l’isolotto di Lampione, i pescatori del motopeschereccio Andrea Doria hanno avvistato un relitto metallico. Si tratta di un cilindro lungo circa 5 metri e largo 1,5.
Sulle fiancate sono ben visibili il logo dell’Agenzia Spaziale israeliana Minhalat HaHalal, che dipende dal ministero della Difesa e si occupa di missili e satelliti, oltre che una scritta in ebraico.
La zona resta sotto controllo, in attesa di decidere se procedere al recupero.
Il ministro della difesa Guido Crosetto ha escluso che l’oggetto faccia parte di un sistema militare israeliano in funzione, spiegando che si tratta con ogni probabilità di un frammento legato a un recente lancio spaziale.
La vicenda, tra indagini tecniche e risvolti diplomatici, è solo all’inizio.


