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Attualità

Perú: le persone trans e non binarie sono definite “Malate di mente”

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Foto: Shutterstock

Un nuovo decreto del Ministero della Salute peruviano ha suscitato indignazione e preoccupazione a livello nazionale e internazionale.

Firmato dalla presidente Dina Boluarte, il decreto classifica le persone trans, non binarie e intersessuali come “malate di mente”, un passo indietro significativo per i diritti umani e l’uguaglianza nel paese.

Questo decreto del Ministero della Salute peruviano definiscetransessualismo“, “disturbo dell’identità di genere nei bambini“, il “travestitismo” e “altri disturbi dell’identità di genere come malattie mentali.

La decisione riprende terminologie e classificazioni obsolete che sono state abbandonate dalla maggior parte delle comunità mediche e scientifiche globali. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), infatti, ha depennato la disforia di genere dalla lista delle malattie mentali già da un bel po’ di tempo, riconoscendola come una condizione legata alla sessualità.

La reazione al decreto è stata immediata e forte. Organizzazioni per i diritti umani, attivisti LGBTQ+ e la comunità internazionale hanno espresso il loro sconcerto.

Persino in Perù, le proteste non si sono fatte attendere. Numerose manifestazioni si sono svolte nelle principali città del paese, con partecipanti che esibivano cartelli con slogan come “Non siamo malati, siamo umani”e “Diritti uguali per tutti”.

La comunità LGBTQ+ peruviana teme che questo decreto possa alimentare ulteriori discriminazioni, violenze e difficoltà nell’accesso ai servizi sanitari.

La presidente Dina Boluarte e il Ministero della Salute non hanno ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali che rispondano alle critiche internazionali. Tuttavia, fonti vicine al governo suggeriscono che il decreto mira a “regolamentare e fornire un quadro legale per trattare le problematiche legate all’identità di genere”.

Questa giustificazione, però, è stata ampiamente respinta dalla maggior parte degli attivisti che vedono in questa mossa un pericoloso ritorno a pratiche discriminatorie ormai superate.

Classe 2004. Studentessa in Lettere all’Università degli studi di Palermo. Aspirante editor e giornalista. Appassionata di musica, vintage e letteratura.

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Attualità

Greta Thunberg e la Global Sumud: nave colpita da drone in Tunisia -Video

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Dal ronzio al boato: così gli attivisti hanno vissuto l’attacco in piena notte.

Nella notte tra lunedì e martedì la Global Sumud Flotilla, la missione di attivisti diretta verso Gaza, ha vissuto momenti di panico: una delle navi pricipali, la Family Boat con a bordo anche Greta Thunberg, sarebbe stata colpita da un drone militare al largo delle coste tunisine.

Chi era di guardia ha raccontato di aver sentito un ronzio, poi un’esplosione e subito le grida: “Al fuoco, al fuoco!”.

 

L’equipaggio si è svegliato di corsa e ha cercato di mettersi in salvo. Oltre a Greta, sulla nave c’erano anche Yasemin Acar e Thiago Avila, figure chiave nell’organizzazione della Flotilla.

L’azione fa parte di una protesta internazionale e partecipata contro l’invasione israeliana a Gaza. La delegazione stava navigando vicino al porto tunisino di Sidi Bou Said quando è avvenuto l’attacco.

Le autorità tunisine però smentiscono: secondo Houcem Eddine Jebabli, portavoce della guardia nazionale, nell’area non c’erano droni. Per lui il fuoco potrebbe essere stato causato semplicemente da “delle sigarette”.

 

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Attualità

La Global Sumud Flotilla e il tentativo di aprire un corridoio via mare per Gaza

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Foto: Volere la Luna

Immagina tante piccole barche, cariche di cibo e medicine, che partono da diversi porti del Mediterraneo per andare a Gaza con un doppio scopo…

La Global Sumud Flotilla è un’iniziativa civile (per cui 26 mila persone hanno fatto richiesta) completamente legale che riunisce decine di imbarcazioni protette dal diritto marittimo da 44 paesi (tra cui l’Italia)

Leggi anche: Israele aggredisce la Freedom Flotilla, gli attivisti sono stati sequestrati in acque internazionali: c’è anche Greta Thunberg

L’obbiettivo è rompere il blocco imposto da Israele sulla striscia di Gaza e poter cosi portare aiuti concreti alle persone in difficoltà.

Non a caso il nomeSumud” significa resistenza, perseveranza, resilienza in arabo, e simboleggia la volontà di non arrendersi di fronte all’ingiustizia.

La seconda partenza fissata dopo quella del 31 Agosto (da Genova – Barcellona), era prevista oggi, 4 settembre, con il resto delle barche con partenza prevista da Tunisia, Grecia e Sicilia; tuttavia, è stato poi reso noto che quella da Tunisi è stata posticipata al 7 settembre, a causa dei ritardi accumulati e delle difficili condizioni meteo.

Giorgia Meloni, in proposito, ha affermato che saranno adattate tutte le misure di tutela e sicurezza per poter così garantire il buon esito dell’operazione.

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Attualità

Dal gruppo “Mia Moglie” al forum “Phica”: la lunga scia della violenza digitale sulle donne

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Foto: Wired Italia

Il gruppo FacebookMia moglie” è recentemente stato chiuso da Meta in seguito alle denunce di oltre mille donne, che si sono occupate di segnalare il gruppo alla polizia postale.

Più di 32 mila uomini hanno commentato e postato video e immagini delle loro compagne, senza il consenso di quest’ultime; e tra queste, sono presenti anche fotografie scattate di momenti di intimità.

Ecco la dichiarazione della portavoce di Meta a riguardo: “Abbiamo rimosso il Gruppo Facebook per violazione delle nostre policy contro lo struttamento sessuale di adulti. Non consentiamo contenuti che minacciano o promuovono violenza sesssuale, abusi sessuali o sfruttamento sessuale sulle nostre piattaforme. Se veniamo a conoscenza di contenuti che incitano o sostengono lo stupro, possiamo disabilitare i gruppi e gli account che li pubblicano e condividere queste informazioni con le forze dell’ordine”.

Eppure non si tratta di un caso singolo…

A scuotere l’opinione pubblica vi è anche il caso di Phica; (anch’esso chiuso recentemente) si tratta di un forum  aperto dal 2005 dove migliaia di utenti condividevano immagini di donne rubate dai social o addirittura, dalla vita quotidiana.

La domanda a questo punto sorge spontanea: quanti altri gruppi di questo genere sono ancora presenti nel web?

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