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Il pagellone finale della Serie A: Inter da 10, crollo Juve e Bologna da applausi

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Prima del cammino Azzurro ad Euro2024, ecco il pagellone finale del campionato di Serie A. Tra conferme, sorprese e flop di questa stagione.

INTER VOTO 10

Stagione impeccabile dei ragazzi di Inzaghi che si laureano campioni d’Italia con ben cinque giornate d’anticipo. La seconda stella è la ciliegina sulla torta per celebrare un’annata semplicemente perfetta.

MILAN VOTO 7,5

Medaglia d’argento per i rossoneri, che nel girone di ritorno ritrovano la continuità necessaria per conquistare il secondo posto scavalcando la Juve. II grande numero di gol segnati (76) permettono al Milan di passare sopra una fase difensiva insufficiente, 49 gol subiti sono veramente troppi per una squadra che punta ad essere la migliore della classe.

JUVENTUS VOTO 7

Tanto perfetta all’andata quanto insufficiente al ritorno. Tuttavia i bianconeri chiudono al terzo posto, in linea con gli obiettivi stagionali. L’ottima stagione di Vlahovic e la consacrazione di Yildiz fissano delle ottime basi in vista della prossima stagione sotto il comando di Thiago Motta.

BOLOGNA VOTO 8,5 

Dal sogno alla realtà! Il Bologna che non ha mai smesso di credere alla qualificazione in Champions League, conclude alla quinta posizione al termine di una stagione straordinaria, che iscrive i rossoblù alla massima competizione europea per la seconda volta nella loro storia.

ATALANTA VOTO 8

Dopo la sesta posizione al giro di boa, i bergamaschi premono sull’accelleratore arrivando meritatamente in quarta posizione. Gasperini ha concluso una stagione storica per l’Atalanta, conquistando un posto in Champions e portando in Italia una Europa League che mancava da tempo. Tutta Europa adesso ha gli occhi puntati sui calciatori della Dea, il tridente delle meraviglie composto da Scamacca, Lookman e De Ketalaere ha incantato nel corso della stagione e l’anno prossimo avranno a disposizione i palcoscenici più importanti d’Europa.

ROMA VOTO 5.5

Con l’arrivo di De Rossi in panchina, la stagione della Roma prende sicuramente una piega positiva. Ma nonostante l’ottimo lavoro del tecnico, che ha riportato l’entusiasmo, i giallorossi non sono riusciti a centrare l’obiettivo Champions, sporcato dalla deludente gestione dello Special One.

LAZIO VOTO 5

Come per i cugini giallorossi, anche alla Lazio è sfumata la qualificazione in Champions League. L’annuo di Tudor ha sicuramente alzato l’asticella. Ma complessivamente l’annata biancoceleste non è stata sufficiente.

FIORENTINA VOTO 6,5 

Il girone di ritorno ha presentato più di qualche complicazione per la Fiorentina, ma grazie all’ottima prima parte di stagione, i viola sono riusciti a rimanere abbondantemente in zona Europa conquistando il terzo accesso consecutivo alla Conference League.

TORINO VOTO 6,5

La difesa granata è stata una delle migliori di questo campionato, la stagione super di Buongiorno ha attirato l’attenzione di molte squadre importanti ed ora sarà compito della dirigenza blindarlo a Torino. Un duro compito, come quello di trovare un allenatore per succedere a Juric.

NAPOLI VOTO 3

Una stagione da dimenticare per i partenopei, iniziata male e conclusa peggio. Gli ex campioni d’Italia chiudono alla decima posizione, al di fuori da ogni competizione europea, siglando il più grande record negativo per una squadra campione in carica.

GENOA VOTO 7,5

Nessun fuoco di paglia. I ragazzi di Gilardino concludono la stagione in un modo impeccabile. Il Grifone, da neopromoso ha stupito in positivo per la sua grinta e continuità, che gli hanno permesso di piazzarsi all’undicesima posizione.

MONZA VOTO 7

I brianzoli chiudono al dodicesimo posto, con la salvezza mai messa in discussione. Palladino ha ancora una volta dimostrato le sue validissime doti, portando a casa una stagione più che positiva. Nonostante i cambiamenti in panchina in casa Monza, l’obiettivo salvezza non sembra essere in pericolo.

HELLAS VERONA 6

Nonostante la partenza insufficente, e le numerose cessioni nel mercato di Gennaio. Gli scaglieri nel girone di ritorno non hanno perso un singolo scontro diretto, scalando la classifica e centrando l’obiettivo salvezza. I gol di Noslin e le prestazioni superlative di Suslov e Folorunsho sotto la gestione di Baroni (che dopo il Lecce centra la seconda salvezza di fila), si sono rivelate fondamentali per la stagione veronese e rappresentano un punto cardine da cui partire la prossima stagione.

LECCE VOTO 7

La prima parte di campionato ci ha mostrato un Lecce propositivo e molto compatto, ma col passare delle giornate questa solidità ha iniziato a venire meno. La sfuriata di D’Aversa (che gli è costata la panchina) è stata la rampa di lancio per i pugliesi. Con l’arrivo di Gotti infatti, lo spogliatoio ha ritrovato un clima più mite, e la salvezza è tornata ad essere un obiettivo alla portata.

UDINESE VOTO 5

Una squadra piena di talenti che non ha mai smesso di fare fatica. Nonostante la salvezza (ottenuta all’ultima giornata contro il Frosinone), la stagione non può che essere insufficiente. E’ stato l’approdo di Cannavaro a portare la luce in fondo al tunnel, con le sue idee l’Udinese è tornata a lottare. Se la salvezza è arrivata, lo ha fatto per i punti preziosi ottenuti contro Bologna e Napoli.

CAGLIARI VOTO 6

Sufficienza per il Cagliari di Ranieri, che da neopromossa riesce a salvarsi. Sono state fondamentali le vittorie interne contro Bologna e Atalanta e i due paraggi con Napoli e Inter. Tuttavia, il timore della retrocessione non ha mai abbandonato l’Unipol Domus, dati i numerosi scontri diretti non portati a casa. La stagione rimane positiva, ma per avere più tranquillità la prossima è necessaria maggiore continuità.

EMPOLI VOTO 5

Dopo la pessima gestione di Andreazzoli, che ha fatto sprofondare in penultima posizione il club azzurro, l’arrivo di Nicola ha riportato ad Empoli l’entusiasmo mancato per tutta la stagione e gli innesti di Cerri, Niang e Zurkowski non hanno fatto pesare la cessione di Baldanzi e al contrario, hanno permesso a Nicola di compiere un ennesimo miracolo sportivo.

FROSINONE VOTO 4 

Il crollo totale dei ciociari nel girone di ritorno è costato carissimo. Il quindicesimo posto raggiunto al giro di boa lasciava presagire una stagione tranquilla, ma da lì, una disfatta dopo l’altra, che ha costretto il Frosinone a giocarsi la salvezza fino all’ultima giornata, e la sconfitta interna con l’Udinese e la vittoria dell’Empoli sulla Roma all’ultimo trascinano i giallazzuni in Serie B. Nella sua storia il Frosinone non è mai riuscito a salvarsi, retrocedendo in ogni apparizione in Serie A.

SASSUOLO VOTO 1 

Voto uno come gli scontri salvezza vinti nel girone di ritorno. L’assenza di Berardi ha sicuramente inciso tanto, ma i neroverdi non hanno mai dato segnali di crescita, collezionando sconfitte pesanti che hanno trascinato a fondo il club emiliano.

SALERNITANA VOTO ZERO

Un disastro dopo l’altro che ha trascinato il club sul fondo della classifica, dove è rimasto per la maggior parte del campionato. Nessuno dei tre tecnici (Inzaghi, Liverani e Colantuono) sono riusciti a trovare la quadra per salvare la Salernitana, e nel buio più profondo, il caso Dia ha solo reso tutto più difficile.

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La Spagna è campione d’Europa per la quarta volta. Oyarzabal in scivolata decide Euro2024

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Sotto il cielo dell’Olympiastadion la Spagna vince la finale e scrive la storia dei campionati europei. Nell’ultimo atto di Euro2024 la squadra di De La Fuente vince 2-1 e conquista il suo quarto campionato europeo, prima squadra a riuscire in tale impresa. Dopo il fallimento di Euro2021, l’Inghilterra un’altra finale, tradita dal gol di Oyarzabal nel finale.

In avvio il possesso palla è in mano alla Spagna, in pieno controllo del gioco dinanzi al blocco inglese disposto da Southgate. Nel primo quarto d’ora le due squadre non creano occasioni, limitandosi a una prevedibile fase di studio. L’Inghilterra cerca soprattutto di limitare le stelle iberiche, ma sa fare male quando riesce a distendersi. Seconda parte di prima frazione che si imbruttisce, arrivano anche un paio di gialli, a Kane e Olmo, e poco altro. L’Inghilterra tatticamente mette la museruola al gioco iberico con Foden che sta a uomo su Rodri e Shaw che ha il compito di seguire come un’ombra Yamal. Nico Williams dopo un paio di accelerazioni iniziali di spegne, mentre l’Inghilterra fa male solo quando riesce a verticalizzare, il che gli riesce abbastanza di rado.

La ripresa si apre senza uno dei protagonisti principali: dopo un salvataggio in scivolata su una conclusione di Kane, Rodri accusa un problema al flessore ed è costretto a lasciare il campo, sostituito da Zubimendi. Nel secondo tempo salgono subito in cattedra i due gioielli della Roja: Carvajal serve di esterno Yamal che si accentra e serve il pallone a Nico Williams, libero di incrociare il mancino sul secondo palo e sbloccare la finale. All’ora di gioco Southgate decide di sostituire Kane per inserire Ollie Watkins, match-winner della semifinale contro l’Olanda. Dopo un quarto d’ora di completo assedio iberico, l’Inghilterra comincia ad affacciarsi nella metà campo della Roja. La prima grande occasione dell’Inghilterra arriva dai piedi di Jude Bellingham, che si libera di tre avversari con un controllo sublime e spara una rasoiata mancina che termina fuori di poco. La risposta della Spagna arriva con Yamal che sfiora un gol storico con un mancino sul secondo palo, prodigiosa la risposta in tuffo di Pickford. Al 72′ l’Inghilterra pareggia la partita: Saka entra in area e serve Bellingham, chiudo da due giocatori spagnoli, che appoggia al limite dell’area il pallone a Cole Palmer (entrato al posto di Mainoo) libero di piazzare il mancino a fil di palo, alle spalle di Unai Simon. L’inerzia della partita cambia nuovamente dopo il pareggio di Palmer, con la Spagna che comincia a soffrire la velocità e l’estro degli attaccanti inglesi, mentre la squadra di Southgate (ancora una volta decisivo con le sue scelte dalla panchina) si riversa in avanti alla ricerca della rete del sorpasso. All’86’ la Spagna colpisce nuovamente: Olmo serve Oyarzabal che gira di prima sull’esterno verso Cucurella, lucido nel disegnare il cross basso verso il primo palo dove arriva Oyarzabal in scivolata e fa 2-1. Al 90′ l’Inghilterra sfiora il pareggio: il corner di Palmer pesca Rice da solo sul secondo palo, il colpo di testa viene respinto da Unai Simon, il pallone rimane vagante nei pressi dell’area piccola dove Guehi colpisce di testa e sulla linea salva Dani Olmo. Dopo un tentativo di assedio degli inglesi al termine dei quattro minuti di recupero, l’arbitro Letexier mette fine a Euro2024, sancendo la vittoria della Spagna.

Un europeo praticamente perfetto delle Furie Rosse, vittoriosi in tutti e sette i match disputati. La squadra di De La Fuente trionfa nella notte di Berlino grazie alla spregiudicatezza e all’estro della giovanissima coppia Yamal-Williams, e grazie ai fedelissimi del c.t. iberico, come Fabian Ruiz, Merino e Oyarzabal, decisivi stasera e nel corso di tutta la competizione. Trionfa la squadra che ha divertito di più, trionfa la squadra che ha giocato il miglior calcio, e adesso il panorama calcistico mondiale torna a temere il ritorno delle Furie Rosse.

Prosegue la maledizione dell’Inghilterra. Seconda delusione in finale nel corso di pochi anni. Dopo la sconfitta contro l’Italia a Wembley, i ragazzi di Southgate perdono anche la finale a Berlino e allungano la striscia di insuccessi a 68 anni (l’ultimo -e unico- trionfo nel mondiale del 1966). Ennesima delusione anche per Harry Kane, alla ricerca del primo titolo in carriera.

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Southgate azzecca il cambo e batte l’Olanda. Watkins porta gli inglesi alla seconda finale consecutiva

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Si chiude il quadro delle semifinali di Euro2024. A Dortmund l’Inghilterra vince 2-1 in rimonta contro l’Olanda e raggiunge la seconda finale europea consecutiva. Il 14 luglio all’Olympiastadion di Berlino sarà Spagna-Inghilterra.

In avvio l’Olanda approccia la gara in maniera aggressiva, al cospetto della solita Inghilterra compassata e lenta nel possesso palla e nelle verticalizzazioni. Su una pressione alta degli Oranje nasce il vantaggio: al 7′ Xavi Simons ruba palla a Rice, si presenta al limite dell’area e scarica un bolide sotto l’incrocio dei pali. Dopo aver subito lo svantaggio, l’Inghilterra alza il ritmo e comincia a mettere alle corde l’Olanda, riuscendo a pareggiare la gara dopo meno di dieci minuti: al 18′ l’arbitro Zwayer assegna un calcio di rigore, con l’ausilio del VAR, per un intervento scomposto di Dumfries su Kane. Dal dischetto il centravanti del Bayern Monaco incrocia e pareggia i conti. Intorno alla mezz’ora emerge -finalmente- Phil Foden. Il talento del Manchester City prima disegna un arcobaleno a giro che si stampa sul palo, ad un passo da un gol meraviglioso (facsimile del gol di ieri di Lamine Yamal) e poi con un destro da distanza ravvicinata, intercettato sulla linea da Dumfries. a dieci minuti dall’intervallo la gara perde uno dei suoi protagonisti, poiché Depay è costretto ad abbandonare il terreno di gioco a causa di un infortunio muscolare, sostituito da Veerman. Prima dell’intervallo l’Olanda sfiora il vantaggio su calcio piazzato, con la traversa di Dumfries su cross di Xavi Simons.

Al rientro dagli spogliatoi i due allenatori decidono di mettere subito mano alla panchina. Koeman decide di aumentare il peso dell’attacco Oranje e inserisce Weghorst al posto di Malen; mentre Southgate inserisce Shaw al posto di Trippier. Sulla falsa riga del primo tempo, anche nella ripresa l’Inghilterra mantiene stabilmente il controllo del pallone, alla ricerca di spazi dove colpire. Al 64′ un gran cross a giro di Veerman pesca Van Dijk al centro dell’area, la conclusione di stinco del centrale olandese viene respinta in tuffo da Pickford. La paura e la tensione cominciano a prendere il sopravvento intorno all’ora di gioco, con le due squadre che non si sbilanciano e il risultato non si blocca. Al 78′ l’Inghilterra trova il vantaggio con Saka, ma la rete è annullata per un fuorigioco di Walker. I cambi finali di Southgate decidono la gara nel finale, perché al 90′ Watkins (entrato al posto di Kane) riceve palla da Palmer (entrato al posto di Foden), si gira e incrocia il destro sul secondo palo, per una rete che porta l’Inghilterra in finale a Berlino.

Termina in semifinale l’avventura a Euro2024 dell’Olanda. Nonostante le assenze pesanti di De Roon, De Jong e Koopmeiners, la squadra di Koeman saluta l’europeo a testa alta, dopo un percorso di alto livello che si interrompe al penultimo atto contro l’Inghilterra. La squadra di Southgate raggiunge la seconda finale consecutiva, e vola a Berlino dove affronterà la Spagna. Appuntamento all’Olympiastadion il 14 luglio, per una finale che promette spettacolo.

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Nel segno di Olmo e Yamal. La Spagna vince 2-1, elimina la Francia e vola in finale

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La Spagna è la prima finalista di Euro2024. A Monaco di Baviera la Roja vince 2-1 in rimonta e conquista il pass per la finale di Berlino. Ennesima prova di forza della Spagna, che dopo aver eliminato la Germania fa fuori anche la Francia e stacca il pass per la finale di Berlino, dove affronterà la vincente di Olanda-Inghilterra, in programma domani alle 21.00 a Dortmund.

Dopo un avviopiuttosto confusionario e nervoso, la squadra di Deschamps si porta  in vantaggio dopo una deliziosa giocata di Mbappè, rifinita da Kolo Muani. La Spagna non si scompone e comincia ad alzare i giri del motore, approfittando della scelta conservativa della Francia, che si compatta all’indietro e non forza la giocata. Al 21′ l’appuntamento con la storia: Lamine Yamal riceve palla, la sposta sul mancino e disegna un arcobaleno a giro che accarezza il palo e si insacca alle spalle di Maignan, diventando il marcatore più giovane della storia degli europei. Al 25′ la Roja completa la rimonta, con un diagonale di Dani Olmo deviato in rete da Koundé. La reazione dei vice campioni del mondo fatica ad arrivare, con le uniche occasioni francesi che arrivano da calci piazzati battuti in modo goffo da Dembelé.

Nel secondo tempo il ritmo si abbassa. La Francia comincia ad affacciarsi regolarmente dalle parti di Unai Simon, con due conclusioni di Tchouameni e Mbappé. Il triplo cambio di Deschamps, con gli ingressi di Griezmann, Barcola e Camavinga (al posto di Kanté, Rabiot e Kolo Muani) certifica il momento di difficoltà dei francesi, in difficoltà in fase offensiva e spesso sovrastati a centrocampo dalle giocate intelligenti di Rodri e Fabian Ruiz. Intorno all’ultimo quarto di gara, la pressione della Francia aumenta e la Spagna comincia a gestire il possesso con più lucidità, costringendo i vice campioni del mondo a girare spesso a vuoto. Il cambio della disperazione di Deschamps è l’ingresso di Giroud, all’esordio in questo suo ultimo europeo, al posto di un evanescente e insufficiente Dembelé. All’80’ è ancora Yamal a infiammare il pubblico dell’Allianz Arena, con un mancino a giro che termina di poco alto. All’85’ Mbappé ha l’occasione per pareggiare la gara, servito da Barcola dopo una serpentina in mezzo ai centrocampisti spagnoli, ma calcia male e la palla termina in curva. Nel finale la Spagna difende il risultato con le unghia e con i denti, non concedendo nemmeno un’occasione alla Francia, che saluta l’europeo con un solo gol su azione all’attivo, a testimonianza della poca brillantezza avuta dalla squadra di Deschamps durante questa spedizione tedesca.

Si chiude con l’amaro in bocca l’europeo della Francia, con Mbappé che saluta Euro2024 con un solo gol all’attivo e un europeo giocato al di sotto delle aspettative. La squadra di Deschamps torna a casa dopo cinque gare giocate al di sotto della sufficienza, non riuscendo mai a dare l’impressione di essere la squadra cinica e determinata che era arrivata in finale nello scorso mondiale.

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