Connect with us

Calcio

Francia in semifinale: Theo Hernandez condanna il Portogallo ai rigori

Published

on

Foto: IG sosfantacalcio

Il quarto di finale tra Portogallo e Francia si è concluso con la vittoria francese ai calci di rigore. Il Portogallo non è riuscito a trovare la via della rete, vedendo così sfumare il sogno di avanzare ad Euro2024. La Francia, ha saputo resistere agli assalti lusitani e ha trovato nei rigori la chiave per la vittoria. Con freddezza e precisione, i giocatori francesi hanno trasformato tutti i loro tiri dal dischetto, mentre il legno di Joao Felix costa caro per il Portogallo che ha visto infrangersi le proprie speranze.

Sin da subito entrambe le formazioni danno battaglia in mezzo al campo, dopo i primi giri  d’orologio,  la Francia lascia il pallino del gioco al Portogallo che fa fatica a trovare varchi nelle retrovie francesi. Nei primi venti minuti i Lusitani provano ad imporsi grazie a continui cambi di gioco e le sgasate di Leao, mentre Theo Hernandez mette in guardia Diogo Costa con una sassata dal limite dell’area, neutralizzata dall’estremo difensore. Alla mezz’ora continua a regnare l’equilibrio, entrambe le squadre si studiano ma non rinunciano a creare potenziali occasioni pericolose. Al 41′ il Portogallo guadagna un’ottima punizione dal limite, dopo una bella manovra avvolgente che ha segregato la formazione francese al ridosso dell’area di rigore, alla battuta Bruno Fernandes non trova lo specchio della porta. Il primo tempo si xhiude sullo 0-0, con poche occasioni significative.

Alla ripresa sono tanti gli errori individuali da ambe le parti, che impediscono al match di decollare definitivamente. Al 50′ prova a smentire tutto Mbappé con una conclusione dalla distanza che non impensierisce Diogo Costa. Al 59‘ Camavinga compie un salvataggio provvidenziale, chiudendo in corner su Leao, incontenibile sulla fascia. Un minuto dopo arriva la prima vera palla gol della partita, Cancelo vede il taglio perfetto di Bruno Fernandes, ma alla conclusione si oppone Maignan con un intervento dal coefficiente di difficoltà altissimo. Si accende finalmente la gara, Maignan si impegna due volte, prima sulla conclusione ravvicinata  di Vitinha e poi chiudendo lo specchio a Ronaldo. La Francia risponde immediatamente! Kolo Muani riesce a concludere a colpo sicuro ma l’intervento disperato in scivolata di Ruben Dias nega la gioia del gol ai Les Blues. Deschamps a venti dalla fine inserisce Dembelè per una maggiore esplosività negli ultimi venti metri. Subito dopo il neo entrato fa secco Nuno Mendes e mette in mezzo un pallone pericoloso calciato a botta sicura da Camavinga da ottima posizione, la sfera però esce di millimetri a fil di palo, graziando il Portogallo. Il CT Martinez corre ai ripari ridisegnando la formazione inserendo Semedo e Conceicao. Negli ultimi sgoccioli dei tempi regolamentari Pepe tiene a bada lo sfondamento di Thuram, appena entrato. Il difensore portoghese quarantunenne vince l’ennesimo duello. Anche questa volta serviranno i supplementari per decretare la semifinalista di Euro2024, al Volksparkstadion i tempi regolamentari terminano a reti bianche.

Al 93‘ Conceicao lascia sul posto Theo Hernandez e mette in mezzo un pallone perfetto per CR7, ma il fuoriclasse portoghese spara alto divorandosi un’occasione ghiottissima. In questo primo tempo supplementare il pallino del gioco viene lasciato al Portogallo, che ottiene un’altra occasione al 103‘ ma la sfera calciata da Leao viene murata da Upamecano.

Il secondo tempo supplementare vede meno Mbappé, il francese non riesce a continuare a causa del colpo al naso subito nel corso del secondo tempo, al suo posto Barcola. Nel Portogallo entra in campo Joao Felix al posto di uno stremato Leao. Al 108Conceicao mette sul secondo palo un traversone pericoloso che Joao Felix non sfrutta, mandando il pallone solo all’esterno della rete. Gli ultimi minuti regalano regalano brividi finali, prima la conclusione troppo centrale di Nuno Mendes. Subito dopo, Thuram viene fermato a pochi passi da Diogo Costa che blocca la sfera. Il match termina per 0-0 con i calci di rigore che decreteranno la avversaria della Spagna.

Il primo calcio di rigore calciato da Dembele spiazza Diogo Costa, risponde a tono Cristiano Ronaldo pareggiando i conti.

Dal dischetto si presenta Fofana, che calciando centrale insacca il secondo rigore francese, Bernardo Silva insacca calciando uno splendido rigore, 2-2.

Koundè calcia un rigore imparabile per Diogo Costa portando nuovamente la Francia in vantaggio, Joao Felix stampa il palo. 3-2

Per consolidare il vantaggio, Barcola spiazza Diogo Costa,  Nuno Mendes calcia all’incrocio tenendo in vita i portoghesi. 4-3

L’ultimo rigore spetta a Theo Hernandez che non sbaglia, eliminando il Portogallo per un totale di 5-3

Classe 2001. Studente in Scienze della Comunicazione all'Università degli studi di Palermo. Aspirante telecronista/giornalista sportivo e grande appassionato di calcio e di musica

Continue Reading
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Calcio

Il Supercommento della 22ª giornata di Serie A

Published

on

Il commento completo di tutte le partite, con la Top11 alla fine, della ventiduesima giornata di Serie A.

Torino-Cagliari

La prima doppietta di Che Adams regala i tre punti al Torino

A Torino, la squadra di Vanoli parte fortissimo. Al quarto minuto, i granata sfiorano il primo gol dell’incontro con Karamoh, raggiunto dopo centoventi secondi grazie alla girata di Adams che, dopo essere stato servito alla perfezione da Ricci, si gira spalle alla porta e sblocca la gara. Al 29’, i granata si affacciano nuovamente nell’area di rigore avversaria con il lancio che taglia tutto il campo di Maripan, ricevuto da Karamoh che però non trova successo grazie all’opposizione di Caprile, che spedisce il pallone in una zona sicura. Prima della fine del primo tempo, il Torino continua ad attaccare alla ricerca del secondo gol, sfiorato in due occasioni e negato in altrettante volte da due interventi di Caprile, che nonostante i tantissimi tiri subiti, si dimostra un portiere affidabile e con forte potenzialità. Dai piedi di un ispiratissimo Karamoh, il Torino trova la seconda rete con Lazaro, annullata successivamente per un fuorigioco dello stesso francese. La fiducia che porta al secondo gol (seppure annullato), trascina il Torino ad attaccare in maniera continua e convinta. Un mix di sfortuna e bravura dell’estremo difensore sardo nega al Torino il tanto atteso secondo gol: sul colpo di testa di Tameze, avvenuto dopo un’azione da manuale, il miracolo di Caprile salva ancora il risultato, mentre due minuti dopo, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Che Adams colpisce il palo a porta vuota dopo essere stato servito dalla spizzata di Tameze. A riassumere una serata perfetta dal punto di vista del gioco e sintomo di una serenità “ritrovata”, il Torino raddoppia nuovamente con Che Adams che coglie il pallone carambolato in area di rigore dopo la traversa di Karamoh e dopo un paio di finte e una deviazione trova il suo settimo goal in serie A.
Il Torino torna a vincere dopo quattro pareggi di fila, salendo a quota 26 punti. Arriva una sconfitta pesante per il Cagliari, che più che danneggiare la classifica, danneggia il morale degli uomini di Nicola, dopo la grandissima vittoria avvenuta per quattro a uno contro il Lecce.

Como-Atalanta (A cura di Dennis Rusignuolo)

Retegui guida la rimonta bergamasca sulle sponde del Lago

La fiducia degli uomini di Fabregas si evince anche dal modo in cui i lariani approcciano la gara, subito molto vivaci nella pressione e nella gestione del possesso. In risposta a un avvio poco intenso dell’Atalanta il Como cerca rapidamente la giocata in verticale verso Diao, schierato come riferimento centrale per non lasciare riferimenti alla difesa bergamasca. Le difficoltà della prima fase di gara si evidenziano nei pochi palloni giocati e gestiti da Lookman e Retegui, rinchiusi dalla gabbia costruita da Fabregas. Lo scacchiere del tecnico spagnolo perde una pedina fondamentale al 25′ con Alberto Moreno che alza bandiera bianca per un problema muscolare, al suo posto Felipe Jack. Alla mezz’ora il Como trova il vantaggio: riaggressione alta sui difensori della Dea, Da Cunha scippa il pallone a Kolasinac, Fadera si prende il pallone, lo serve all’indietro per Nico Paz che non ci pensa su e scarica un mancino sotto la traversa che manda fuori tempo Carnesecchi. Lo show di Nico Paz continua nel corso del primo tempo, e il sesto centro in campionato dell’argentino non fa altro che enfatizzare l’armonia e la qualità della manovra del Como, e dall’altra parte dimostra le difficoltà nella prima frazione degli uomini di Gasperini, completamente fuori partita e incapaci di accennare una reazione. Al pomeriggio nero dell’Atalanta si aggiunge l’uscita anticipata di Marten De Roon, costretto al cambio per un problema alla testa scaturito da uno scontro di gioco con Perrone. Gasperini inizialmente sceglie Pasalic ma al rientro dagli spogliatoi a rilevare l’olandese è De Ketelaere, oltre alla staffetta tra Bellanova e Zappacosta, due mosse che hanno l’obiettivo di accendere la miccia. La scossa inizialmente non arriva, merito del baricentro alto voluto da Fabregas, e le prime conclusioni della ripresa sono tutte dei lariani, prima con Strefezza e poi con Perrone. A sobbalzare il copione della gara ci pensa Gasperini, che inserisce Ruggeri e Brescianini. Il numero 44 è subito decisivo nella percussione laterale che porta al cross in area, Retegui prende il tempo su Kempf e timbra il cartellino per la quindicesima volta in Serie A, la quarta gara consecutiva tra campionato e Champions League. Nel Como sembra rompersi qualcosa, l’intensità del pressing lariano cala vistosamente e Fabregas ripesca Cutrone e Caqueret per rinforzare la presenza in avanti. Nei successivi due minuti l’Atalanta ribalta il risultato: prima Lookman trova il mancino vincente, rete annullata per fuorigioco, poi Mateo Retegui riceve un altro assist di Brescianini, apre il piatto sul primo palo e aggiorna il suo score, che adesso cita 16 gol in 20 partite. Fabregas ricerca una reazione affidandosi al doppio centravanti. Belotti aggiunge perso all’attacco lariano, Cutrone trova anche il pareggio ma in posizione di fuorigioco. L’Atalanta pressa forte su Belotti e trova il 3-1 in contropiede, De Ketelaere vince una serie di rimpalli e in tre tentativi chiude la partita. A regalare un barlume di speranza ci pensa il VAR, che revoca la rete al belga per un tocco di braccio  dello stesso CDK in uno dei rimpalli. L’assalto finale del Como arriva, l’Atalanta comincia a palesare segni di stanchezza, il gioco lariano si sviluppa sugli esterni ma è al centro dell’area che l’Atalanta riesce a chiudere ogni spazio, issando la barricata attorno a Carnesecchi. Una vittoria sporca, l’ennesima di questa fase del campionato, per la squadra di Gasperini. Un successo che mancava in campionato da quasi un mese, tre punti che arrivano ancora una volta arriva grazie agli impulsi portati dalla panchina, ma soprattutto nel destro, e nel sinistro, di Mateo Retegui. Due firme che sanciscono un nuovo allungo in vetta per quanto riguarda la classifica marcatori, mentre la Dea si mantiene in scia di Inter e Napoli e sale a quota 47 punti. Dall’altra sponda del lago, il rammarico del Como è quello di non essere riuscito a indirizzare la gara nel primo tempo, in cui i lariani erano in netto controllo del gioco. Se da un lato il Como si dimostra sempre più a suo agio con il pallone tra i piedi, lo stesso non si può dire quando bisogna fare muso duro. La classifica della squadra di Fabregas rimane bollente, ma nel bollore generale i lariani si stanno confermando un’autentica mina vagante.

Napoli-Juventus

La testata di Anguissa e il penalty di Lukaku rispondono alla prima gioia bianconera di Kolo Muani. Al Maradona, il Napoli batte 2-1 la Juventus. Antonio Conte vince contro il suo passato, infligge la prima sconfitta in campionato ai bianconeri e allunga momentaneamente sull’Inter.

Empoli-Bologna (A cura di Simone Scafidi)

Muro Castellani, il Bologna frena ad Empoli

Nell’anticipo del sabato sera si affrontano le compagini di Zanetti e Italiano, con i rossoblu reduci dal turno infrasettimanale di Champions. Dopo un inizio di primo tempo abbastanza monotono, gli azzurri passano in vantaggio al 23’, con il cross di Pezzella che trova al centro dell’area di rigore Lorenzo Colombo, il cui gol da rapace d’area porta in vantaggio l’Empoli. A poco istanti dal duplice fischio, un’uscita a vuoto di Vasquez fa tremare il Castellani, che tira un sospiro di sollievo dopo il pallone gettato via da Goglichidze. Sulla rimessa laterale che ne scaturisce, Benjamin Dominguez colpisce al volo il pallone servitogli da Lykogiannis e insacca il gol del pareggio, cogliendo Vasquez impreparato. Al 55’ un tiro-cross di Fazzini impensierisce Skorupski, che viene aiutato dalla sua difesa a spazzare il pallone. Il secondo tempo è quasi totalmente privo di occasioni, con Vasquez e Skorupski che seguono la partita da spettatori non paganti, almeno fino al 73’, quando il Bologna aumenta l’aggressività e Vasquez viene chiamato in causa un paio di volte, senza commettere però interventi particolarmente decisivi. Al Castellani arriva, al 95’, il triplice fischio, che sancisce la fine di un match aperto e chiuso tutto nel primo tempo.

Milan-Parma (A cura di Simone Scafidi)

Milan carismatico, Parma pessimo, clamoroso 3-2 a San Siro

Nel lunch match della domenica, il Milan rischia molto, ma esce con tre punti contro un Parma più che rivedibile, al termine di un match clamoroso. Dopo un’iniziale fase di studio, la lancia che trapassa lo scudo arriva dai ducali, con Cancellieri che al 23’, buca la difesa rossonera, a seguito di un’ottima discesa sull’out di destra, insaccando il pallone sul secondo palo con il sinistro. La reazione del Milan non si fa attendere, e appena dieci minuti dopo la squadra di Conceicao approfitta di un fallo totalmente inutile di Suzuki e si guadagna un calcio di rigore, realizzato dal solito, infallibile, Christian Pulisic. A inizio secondo tempo l’allenatore portoghese stravolge tutto in maniera clamorosa: fuori Theo e Leao, per Bartesaghi e Bennacer. Il secondo tempo inizia e prosegue con ritmi bassissimi, ma la partita assume un finale elettrizzante dal 78’ in poi. Prima, sulla costruzione non perfetta del Milan, il Parma ne approfitta e Delprato porta in vantaggio i suoi sulla sinistra respinta di Maignan al tiro di Kamara. All’88’ il Milan pareggia con Pavlovic, che però si vede annullare la gioia del gol per una posizione irregolare. Sembra finita per i rossoneri, che però con cuore e grinta non mollano mai la presa. Al 92’ il solito Reijnders scaccia via gli incubi del Milan, siglando il gol del 2-2 che rialzerebbe una partita fino a questo momento pessima. Pochi secondi dopo Jovic spedisce alto un pallone complicatissimo che avrebbe portato i tre punti, successivamente ipotecati dal gol allo scadere di Chukwueze, che con la coscia batte Suzuki e fa impazzire di gioia San Siro. Forte di questa vittoria, il Milan può andare ad affrontare un fondamentale ultimo turno di Champions, che può significare il raggiungimento di importanti traguardi, mentre il Parma sprofonda sempre di più, e deve cercare una soluzione per rialzarsi.

Udinese-Roma (A cura di Marco Rizzuto)

I giallorossi tornano a vincere in trasferta, Pellegrini e Dovbyk ribaltano tutto al Bluenergy

L’avvio tra Udinese e Roma non regala particolari emozioni, l’infortunio al sesto minuto di Isaak Tourè costringe Runjaic a mettere mano alla panchina prima del previsto, mandando in campo Kabasele. Il primo squillo del match è della Roma, il neoarrivato Renshc riceve palla dalla sponda di Dovbyk e calcia col mancino da fuori area, impegnando Sava in tuffo. A sorpresa l’Udinese passa in vantaggio al 38′ con Lorenzo Lucca, la punta bianconera controlla il lancio di Lovric, calciando forte sotto la traversa. L’ex Pisa si dimostra ancora una volta fondamentale per l’offensiva bianconera, andando a segno per l‘ottava volta in campionato. Alla ripresa assistiamo ad una Roma più vivace e decisa alla ricerca del pareggio. Al 48′ il tentativo di sombrero di Pellegrini viene contrastato con il braccio largo di Kabasele e l’arbitro assegna il penalty a favore dei giallorossi. Il capitano giallorosso dal dischetto non sbaglia, rimettendo tutto in parità. Galvanizzata dal gol e dalla spinta dei tifosi, la Roma spinge per la rimonta e all’ora di gioco, viene fischiato un secondo calcio di rigore a favore degli ospiti, stavolta l’errore è di Sava che in uscita sul lancio lungo di Shomurodov manca il pallone travolgendo El Shaarawy. Dagli undici metri non si ripresenta Pellegrini, bensì Dovbyk dimostrandosi anch’esso uno specialista, spiazzando Sava e ribaltando il risultato. Nonostante il ribaltone e mezz’ora piena da giocare, l’Udinese non mostra cenni di ripresa e la Roma domina per tutto il secondo tempo. Sul finale ci prova Zalewski da fuori area ma il pallone termina al lato. L’ultima occasione del match passa sempre dai piedi dei giocatori giallorossi: il traversone di Dybala spiove in area per la testata di Shomurodov sventata da Sava, in successione ci prova Mancini sottoporta ma l’Udinese si salva in qualche modo. Il triplice fischio sancisce il ritorno alla vittoria in trasferta dei giallorossi, l’ultima volta proprio al Bluenergy Stadium lo scorso aprile. La Roma si porta al nono posto a trenta lunghezze, distanziando Torino e Udinese di quattro punti.

Lecce-Inter

Poker nerazzurro al Via del Mare

In una a gara in cui i nerazzurri non possono sbagliare, gli uomini di Inzaghi entrano in campo con il piede giusto: il ritorno dal primo minuto di Frattesi allontana definitivamente le voci di mercato e aggiunge quel brio attorno al centrocampo nerazzurro che mancava da un po’ di tempo. Non è una novità infatti la che la prima rete dell’incontro, arriva proprio grazie al tap-in di Frattesi che, attacca la profondità, e riceve l’assist da Thuram, protagonista di un’azione in solitaria che ha mandato in confusione tutta la difesa giallorossa. Nei successivi minuti, complice una serie di dormite della difesa di Giampaolo, l’Inter si divora una grossa canche con un errore da matita blu di Thuram, e si vede annullare subito dopo, (e nel giro di due minuti), due occasioni importantissime concluse con i gol di Carlos Augusto e Frattesi, reti entrambe annullate per fuorigioco. Su un passaggio errato del Lecce, l’Inter trova il secondo goal con il suo ritrovato Lautaro Martínez che, riceve palla, e dopo un dribbling mira all’angolino e beffa Falcone con un tiro potentissimo, gol che manda il capitano nerazzurro a quota nove gol in campionato. Il tiro di Dorgu tra i due goal nerazzurri, e la conclusione di Krstovic al 54º, sono le uniche due azioni di un Lecce privo di immaginazione nell’attaccare la difesa avversaria. Il terzo gol della gara arriva qualche minuto più avanti quando il colpo di tacco di Lautaro, innesca Dumfries sottoporta che, con il mancino, scarica il pallone sul secondo palo e firma il tris nerazzurro. A mezz’ora dalla fine, l’intervento in ritardo di Falcone su Frattesi regala l’Inter la possibilità di chiudere definitivamente la gara, dagli undici metri si presenta Taremi che rimane freddo e segna la quarta rete per l’Inter, trovando il gol che ipoteca la vittoria, che equivale alla 200ª vittoria in serie A da allenatore per Simone Inzaghi, il più veloce di sempre a raggiungere tale traguardo.

Lazio-Fiorentina

La Viola supera la Lazio all’Olimpico

Dopo soli dieci minuti, la Fiorentina trova il gol del vantaggio con Adli: dopo essere stato servito da un cross di Gosens, l’ex centrocampista del Milan, trova la sua terza rete in Serie A con un tiro al volo. A complicare maggiormente la situazione in in casa Lazio, si ci mette Marusic, che perde la marcatura di Beltran e lo lascia libero di colpire in solitaria e trovare la rete del raddoppio viola. Dopo aver trovato due gol in due azioni, la viola sfiora la terza rete con la rovesciata di Guðmundsson che si stampa sul palo dopo la sponda di testa di Kean. Nella ripresa la gara il ritmo cala, con Fiorentina che si limita a difendere il risultato, e con la Lazio che prova imperterrita a trovare la rete che riapre la partita, sfiorata al 67º nell’occasione della mischia tra De Gea e Castellanos. L’ultima occasione della Fiorentina arriva a dieci dalla fine, con la conclusione di Kean che termina alta. Baroni e i suoi riaprono la gara nel primo dei sei minuti di recupero con Marusic, gol che arriva dopo un calcio di punizione battuto da Zaccagni e un contro cross di Hysaj. Le occasioni più nitide della Lazio però arrivano nei successivi minuti, quando il tiro di Marusic viene miracolosamente salvato da De Gea, e la conclusione di Pedro a recupero scaduto termina sul palo. Dopo 6 turni di stop e senza successo, torna a vincere la Fiorentina di Palladino, mentre la Lazio perde non solo una sfida importantissima per il morale, ma perde anche la possibilità di salire a +5 dalla Juventus

Venezia-Hellas Verona (A cura di Marco Rizzuto)

Al Penzo vince la paura, 1-1 tra poche emozioni e aria di addio

Il match salvezza si apre con un brivido dopo dieci minuti per il Venezia, Serdar recupera palla in zona pericolosa e con un’azione personale si libera in area calciando forte sul primo palo, Stankovic è reattivo e respinge col piede. Dopo i primi minuti giocati a ritmi molto alti, regna l’equilibrio fino alla mezz’ora dove, il Venezia passa in vantaggio con Zerbin: l’ex Napoli dopo la conclusione murata di Pohjanpalo si avventa sul pallone vagante e batte Montipò di sinistro, trovando il suo primo gol in Serie A. Per il Verona calano le tenebre, poco dopo lo svantaggio Tengstedt è costretto a dare forfait per una botta alla caviglia, al suo posto Kastanos. Il primo tempo termina senza altre occasioni, con gli scaligeri che devono assolutamente reagire per non uscire sconfitti da questo scontro salvezza. La ripresa inizia senza particolari occasioni, perciò Zanetti provvede a mandare in campo Mosquera, punta di spessore, al posto di Bradaric. Al 76′ il Verona trova la rete del pareggio sfruttando al meglio un contropiede avviato dalla propria area di rigore: lancio lungo per la corsa di Mosquera che scarica in area per il tiro di Sarr, la cui conclusione diventa un assist perfetto per Tchatchoua che, appoggia in rete e riporta la luce al Verona. A cinque dalla fine Busio sfiora il gol calciando dal limite sulla sponda di Zampano ma, Montipò in allungo nega la rete deviando in calcio d’angolo. Il derby del veneto si chiude in parità, un punto a testa che non smuove più di tanto la classifica. Verona che arriva a quota venti punti scavalcando il Lecce per differenza reti, uscendo così dalla zona rossa della classifica. Discorso più complicato per il Venezia, sedici punti e diciannovesima posizione, a meno quattro dalla salvezza, con il Monza alle calcagna. Per i lagunari la sfida si fa sempre più ardua, e l’addio imminente di Pohjanpalo, direzione Palermo, rischia di diventare determinante.

Genoa-Monza (A cura di Marco Rizzuto)

Il Grifone rialza la testa, in alto mare il Monza che non riesce trovare una cura.

L’ultimo match della ventiduesima giornata si chiude al Ferraris dove il Monza sfiora il vantaggio al primo quarto d’ora, manovra avvolgente dei brianzoli che liberano Kyriakopulos sulla sinistra, il terzino da dentro l’area ma la sfera esce di poco a lato. Alla mezz’ora il Genoa risponde con Pinamonti che di testa centra la porta su assist di Miretti ma, Turati smanaccia rifugiandosi in calcio d’angolo. Nel corner successivo Kyriakopulos trattiene Vasquez con entrambe le mani e l’arbitro assegna il calcio di rigore a favore dei padroni di casa. Dal dischetto Pinamonti si fa ipnotizzare da Turati, che nega in tuffo e incendia il duello con l’attaccante. La prima frazione si chiude con uno 0-0 bugiardo, date le tante emozioni. La ripresa segue lo stesso copione del primo tempo, il Genoa attacca ma non finalizza. Stavolta è Miretti a colpire di testa sul cross di Pinamonti ma, l’ex Juve colpisce in pieno la traversa salvando il Monza. All’ora di gioco il Grifone passa meritatamente in vantaggio con De Winter: traversone al bacio di Martin perfetto per l’incornata vincente del belga che di testa buca Turati facendo esplodere il Ferraris, dopo una partita in cui la porta sembrava stregata. Il monologo rossoblù prosegue incessante e, all’84’ il Genoa raddoppia con Vasquez nuovamente di testa, specialità della gestione Vieira. Allo scadere il grifone sfiora il tris ma Turati si dimostra ancora una volta fondamentale, alzando in corner l’incornata di De Winter. Il match si chiude col trionfo dei padroni di casa, raggiunti Udinese e Torino a ventisei lunghezze. Notte fonda per il Monza che, nonostante il cambio al timone non riescono a correggere la rotta, brianzoli condannati all’ultimo posto della classifica a quota tredici punti.

LA TOP11 DELLA 22ª GIORNATA

Grafica: Julya Marsala

Continue Reading

Calcio

Un grande Napoli infligge la prima sconfitta alla Juventus

Published

on

La testata di Anguissa e il penalty di Lukaku rispondono alla prima gioia bianconera di Kolo Muani. Al Maradona, Antonio Conte batte 2-1 il suo passato e allunga momentaneamente sull’Inter.

Le più di cinquantamila voci del Maradona fischiano i bianconeri e incitano la squadra di Conte sin dai primi minuti, segno di una grandissima atmosfera e di una fortissima partecipazione da parte del pubblico partenopeo. Dopo svariati minuti utilizzati come studio da parte di entrambe le squadre, la Juventus sfiora il gol del vantaggio con Yıldız: la manovra offensiva bianconera nasce da un recupero palla di Cambiaso, che successivamente innesca prima Nico Gonzalez e poi Thuram, quest’ultimo riesce a servire con un filtrante il grande inserimento di Yıldız, che si divora calciando a botta sicura il gol del vantaggio, negato anche dal provvidenziale intervento di Meret, che salva il risultato con un intervento di puro istinto. Dopo una serie di minuti dove il Napoli prova a gestire il gioco attraverso il possesso palla, la Juventus riesce a rubare palla e a lanciare in contropiede l’esordiente Kolo Muani, che riesce a guadagnare campo e metri duellando di fisico con Lobotka, sprecando successivamente la ripartenza a causa della conclusione troppo frettolosa di Koopmeiners. Due minuti dopo l’occasione sciupata dal centrocampista olandese, arriva la reazione degli uomini di Conte con la conclusione di Politano che, riesce a calciare con un’acrobazia scomoda, ma non trova lo specchio della porta per una questione di centimetri. Attorno alla mezz’ora di gioco, il tiro di poco a lato di Nico Gonzalez e l’errore nel disimpegno dal basso di Di Gregorio, alimentano e accendono definitivamente la sfida del Maradona. Dopo una ventina di minuti di forcing totale da parte del Napoli, la Juventus prova a reagire per non cadere nella trappola azzurra e riesce a trovare il gol del vantaggio a pochi minuti dal termine del primo tempo, quando l’anticipo di Anguissa, serve involontariamente Kolo Muani, che si gira e spedisce il pallone sul secondo palo, battendo Meret e portando la Juventus in vantaggio. Tra il primo e il secondo minuto di recupero, Cambiaso viene ammonito per un intervento irregolare su Politano. Sul punto di battuta si presenta proprio il numero ventuno azzurro che calcia di prima intenzione e sfiora il gol del pareggio sul finale del primo tempo.

La prima azione della ripresa arriva dai piedi del Napoli, quando dopo la mancata rovesciata di Scott McTominay, viene immesso un altro cross a centro area, dove Lukaku riesce a sovrastare Cambiaso e a colpire di testa il pallone, indirizzandolo verso la porta ma non trovando il gol del pareggio grazie ad un miracolo di Di Gregorio. Sulla scia della grande occasione di Lukaku, il Napoli riesce a ingabbiare la Juventus, pareggiando la sfida al 57′, quando sul cross di Politano, Anguissa insacca il pallone di testa, spedendolo alla destra dell’estremo difensore bianconero. Il quinto gol del centrocampista camerunese, da il via ad una serie di occasioni azzurre che mettono in serio pericolo la Juventus, che a sua volta si affida agli ingressi di Savona e Mbangula per provare a invertire il dominio totale del Napoli, che da inizio ripresa non ha lasciato respiro alla retroguardia bianconera. Il gol della rimonta dei padroni di casa arriva dagli undici metri a causa dell’intervento irregolare di Locatelli su McTominay, che viene giudicato irregolare dal direttore di gara. Dal dischetto si presenta Lukaku che, spiazza Di Gregorio, e porta il Napoli in vantaggio, salendo a quota nove gol in queste prime diciannove giornate di Serie A. Nei minuti successivi al gol del 2-1 del Napoli, la Juventus prova timidamente ad attaccare, senza però mai riuscire a mettere timore alla difesa del Napoli, che riesce a superare il test Juve con un secondo tempo degno di una squadra che lotterà per lo scudetto.

Una vittoria che pesa un macigno, per prestazione e morale. Dopo un primo tempo sofferto a causa del palleggio bianconero, nel secondo tempo la squadra di Conte reagisce e si conquista l’ennesima grande prestazione in un big match. Per la Juve questa è la prima sconfitta nel campionato, ancora una volta si era portata in vantaggio ma nel secondo tempo la squadra di Thiago Motta non è riuscita a contenere la furia agonistica del Napoli. 53 punti per i partenopei, che adesso guarderanno Lecce-Inter con un occhio ben diverso.

Continue Reading

Calcio

La Lazio brilla, la Roma rischia: il riassunto della notte di Europa League

Published

on

Ieri sera é andata in scena, in solitaria, la settima giornata della Fase Campionato della nuova Europa League, con la Conference che invece si é conclusa nel precedente turno. In questo articolo capiremo assieme la situazione squadra per squadra, chi rischia e chi già può stare tranquillo, in vista dell’ultimo turno del 30 gennaio. Alla fine inseriamo anche la Top 11 di questa settimana.

Roma, che si fa?

La squadra di Ranieri insacca un ennesima deludente sconfitta. Sul campo dell’AZ Alkmaar la squadra della capitale viene beffata all’80’ dal gol di Troy Parrott, che costringe i giallorossi a lottare con le unghie e con i denti fino all’ultima giornata, in cui affronteranno la sorpresa Eintracht Francoforte, momentaneamente secondo solo alla Lazio di Baroni. Con i tre punti sarebbe stata matematica quantomeno la qualificazione ai playoff, ma con questa disfatta la Roma non vede solo sfumare la possibilità di qualificarsi direttamente alla fase successiva, ma rischia per di più l’eliminazione diretta, trovandosi solamente a 1 punto dal Porto venticinquesimo.

Lazio strabiliante: è storia

La squadra di Baroni domina all’Olimpico e rispedisce a casa una confusa Real Sociedad con un sonoro 3-1. Gila, Zaccagni e Castellanos fanno sognare la Lazio, che, forte dell’espulsione di Aihen Munoz al 30′, prende il sopravvento e si fa bucare solo a poco meno di dieci minuti dalla fine dal gol di Barrenetxea. Il destino adesso é solo nelle mani dei biancocelesti, che, nella peggiore delle ipotesi, si vedrebbero raggiungere a pari punti dall’Eintracht, che però ha +6 di differenza reti, nettamente inferiore al +13 della squadra di Baroni. Sono i favoriti?

Eliminazioni e qualificazioni: la classifica a una giornata dalla fine

Dopo aver parlato della situazione delle nostre italiane, parliamo adesso di quella che é la situazione generale della classifica, che la matematica sta iniziando a definire sempre di più. Continua la delusione Porto, che perde in casa con l’Olympiakos e ora si trova fuori dalla zona playoff, rischiando una clamorosa eliminazione. Stesso destino tocca anche a Braga e Hoffenheim, che perdono rispettivamente contro l’Union Saint-Gilloise, ormai quasi certo dei playoff, e contro il Tottenham, che si lancia al sesto posto. La top 8 é totalmente inattesa, composta da 8 squadre di 7 nazioni diverse: oltre alle già citate Lazio, Eintracht e Tottenham, volano Manchester United (che in Premier sta faticando e non poco) e Steaua Bucarest, che sconfiggono i Glasgow Rangers, ancora in lotta per i playoff, e Qarabag, ormai condannato all’eliminazione. Rimangono in top 8, ma frenano, l’Athletic Bilbao, che cade in Turchia contro il Besiktas per 4-1, il Lione, che non va oltre lo 0-0 con il Fenerbahce e l’Anderlecht, che cade in casa del Viktoria Plzen. Frena anche il Galatasaray, che fallisce l’ingresso in top 8 a causa del pareggio per 3-3 con la Dynamo Kiev, nell’anticipo di martedì. Nel gelo della Norvegia vengono freddate Nizza e Maccabi Tel Aviv, che scivolano sui campi di Elfsborg e Bodo Glimt, entrambe compagini ancora in lotta per i playoff, con il Bodo che potrebbe strappare addirittura una clamorosa qualificazione diretta alla fase successiva. In Lettonia, il Riga Futbol Skola, ormai certo dell’eliminazione, fà la voce grossa e sconfigge un Ajax debole e di poco carattere, così come lo Slavia Praga, che viene definitivamente eliminato dopo la sconfitta con il Paok per 2-0. In Svezia, il Twente batte il Malmo e si regala un’ultima speranza playoff, mentre dà l’addio definitivo al sogno europeo il Ludogorets, che esce sconfitto dal confronto con il Midtjylland, che si lancia al 19º posto, entrando in zona playoff.

In attesa dei risultati dell’ultimo turno, che delineerà la classifica definitiva, ecco a voi la Top 11 di questa giornata, con i migliori giocatori scelti dalla nostra redazione.
TOP 11:
POR Tzolakis (Olympiakos)
DS Gila (Lazio)
DC Lagerbielke (Twente)
DD Henriksson (Elfsborg)
ES Troy Parrott (AZ)
CC Adrian Sut (SCSB)
CC Can Uzun (Eintracht)
ED Rashica (Besiktas)
AS Son Heung Min (Tottenham)
ATT Kasper Hoegh (Bodo)
AD Ivanovic (Union Saint Gilloise)
Continue Reading

Facebook

Altri articoli in ‘Calcio’

Trending

Copyright © 2024 - by Exit Web Systems

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.