Connect with us

Calcio

Guida alla Serie A 2024/2025: Terza parte

Published

on

Archiviato il turno preliminare di Coppa, si entra nel vivo della settimana che porterà all’inizio della nuova Serie A 24/25. In attesa del fischio di inizio, fissato per sabato alle 18.30, ecco la terza ed ultima parte della guida a tutte le squadre che affronteranno la stagione 2024/25.

 

NAPOLI

Dopo il disastroso tonfo in campionato da campioni in carica, concluso in decima posizione al di fuori da tutte le competizioni europee, i partenopei si affidano al carisma e all’esperienza di Antonio Conte, riportando l’entusiasmo tra i tifosi. Sarà compito del tecnico Salentino far tornare il Napoli ai vertici del campionato.

Con l’arrivo di Conte, la disposizione in campo dei partenopei cambierà notevolmente. L’ormai abitudinaria difesa a 4 imposta da anni da De Laurentis farà spazio ad una difesa a 3, marchio di fabbrica dell’allenatore ex Juve e Inter che potrà contare su Buongiorno. Il centrale ex Torino è uno dei migliori di tutto il campionato e con Conte potrebbe consacrarsi. Le permanenze a sorpresa del capitano Di Lorenzo e di Kvaratskhelia permettono al Napoli di non dover smantellare la rosa partendo dalle fondamenta, ma il calciomercato azzurro rimane nel vivo e non abbiamo ancora la certezza su chi sia la punta titolare che dovrà rimpiazzare Osimhen in rottura con la società (il più quotato è Romelu Lukaku), mentre i partenopei sembrano vicini a chiudere due colpi, con gli arrivi sotto il Vesuvio di David Neres, ala destra del Benfica, e Billy Gilmour, centrocampista scozzese corteggiato a lungo dagli azzurri durante questo mercato. In uscita, il Napoli perde a parametro zero Piotr Zielinski in direzione Inter, ai saluti dopo solo una stagione anche Lindstrom, girato in prestito all’Everton.

In vista della prima di campionato che vede i partenopei esordire in trasferta contro l’Hellas Verona domenica 18 Agosto alle 18:30, la formazione tipo di Antonio Conte potrebbe vedere sin da subito il terzetto difensivo composto da Rrahmani, Buongiorno e Olivera, l’uruguaiano impiegato da braccetto di sinistra a supporto di Meret. Sulle fasce i titolari sono Di Lorenzo e il neo arrivato Spinazzola. In mezzo al campo Lobotka fa da perno supportato da Zambo Anguissa. A supporto della punta, Kvartskhelia e Politano restano inamovibili.

In vista della prima di campionato che vede i partenopei esordire in trasferta contro l’Hellas Verona domenica 18 Agosto alle 18:30, la formazione tipo di Antonio Conte potrebbe vedere sin da subito il terzetto difensivo composto da Rrahmani, Buongiorno e Olivera, l’uruguaiano impiegato da braccetto di sinistra a supporto di Meret. Sulle fasce i titolari sono Di Lorenzo e il neo arrivato Spinazzola. In mezzo al campo Lobotka fa da perno supportato da Zambo Anguissa. A supporto della punta ( il più quotato è Romelu Lukaku), Kvartskhelia e Politano restano inamovibili.

La palla adesso passa a Conte, che potrà lavorare concentrandosi esclusivamente sul campionato e sulla Coppa Italia, con l’obiettivo di riportare il Napoli ai vertici del campionato.

 

PARMA

Con il dominio della Serie B 23/24, il Parma di Fabio Pecchia torna nella massima serie dopo tre anni e il loro ritorno promette spettacolo. Il tecnico ha una rosa che mischia giovani di qualità come Dennis Man e Mihaila, e giocatori d’esperienza come Hernani, leader fondametale per lo spogliatoio. L’obiettivo principale rimane la salvezza, ma la sensazione è quella che i ducali possano disputare un campionato tranquillo mettendo in difficoltà, soprattutto in casa buona parte delle avversarie.

In ottica mercato l’arrivo di Zion Suzuki resta il colpo più oneroso, il portiere giapponese arriva dal Sint-Truiden per una cifra vicina agli 8 milioni di euro e si appresta ad essere il portiere titolare per questa stagione. In difesa i ducali hanno piazzato un colpo a parametro zero molto intrigante: Emanuele Valeri. Il giovane terzino svincolatosi dal Frosinone era stato accostato anche alla Lazio, ma il Parma ha affondato il colpo e il difensore classe 98′ potrà fornire spinta e imprevedibilità in fase offensiva. Un altro prospetto in ottica futura è stata la promozione in prima squadra di Mateusz Kowalski dalla primavera. Alla corte di Pecchia sono in dirittura d’arrivo anche Cancellieri ed Almqvist.

La prima di campionato vede il Parma ospitare la Fiorentina, Sabato 17 Agosto alle 18:30. La formazione rispecchierà lo scheletro della vecchia stagione, con Suzuki che prenderà il posto da titolare. Sulle fasce Valeri e Del Prato partono avanti, mentre i centrali Osorio e Circati completeranno il reparto. La mediana sarà gestita da Hernani e Estevez mentre nella trequarti (in attesa di Almqvist e Cancellieri) agiranno Man, Bernabè e Mihaila con Bonny da unica punta.

L’insuccesso in Coppa Italia contro il Palermo servirà come stimolo per prendere con la marcia giusta l’avvio del campionato.

 

ROMA

La stagione 2023/2024 si è conclusa con una doppia delusione per i giallorossi: l’eliminazione in semifinale di Europa League contro il Bayer Leverkusen, e il sesto posto in campionato che ha impedito il ritorno in Champions League. Nonostante tutto, l’ex bandiera e ora allenatore Daniele De Rossi arrivato a Gennaio è stato riconfermato ed ha firmato il rinnovo fino al 2027.

La Roma si è mossa molto sul mercato in entrata, l’obiettivo è chiaramente la qualificazione alla prossima Champions e i giallorossi fanno sul serio. L’arrivo di Dovbyk alza sicuramente le aspettative, il bomber ucraino è il capocannoniere della scorsa Liga con 24 gol e 8 assist all’attivo. Il colpo Soulé all’inizio sembrava una mossa ambiziosa della società per affiancare a Dovbyk e Dybala un altro giocatore di eccelsa qualità, ma negli ultimi giorni sembra che Dybala sia in procinto di lasciare Roma per approdare in Arabia Saudita (forte l’interesse dell’Al-Qadsiah). A centrocampo Le Fée da molta qualità al palleggio e potrà rendere la manovra di gioco molto più fluida. La riconferma di Angelino dal Lipsia ha liberato a parametro zero Spinazzola in direzione Napoli. Dahl, Abdulhamid e il secondo portiere Ryan completano il pacchetto degli acquisti. Ai saluti Belotti, ceduto al Como ed anche Aouar che lascia la capitale dopo solo una stagione in direzione Al-Ittihad mentre Rui Patricio saluta a zero.

Il modulo di partenza dovrebbe essere il 4-3-3, ma non sono da escludere varianti come ‘l’albero di Natale’ del 4-3-2-1 o il 4-2-3-1. Tra i pali Svilar è la certezza, in difesa Mancini e N’Dicka partono avanti nelle gerarchie rispetto a Smalling e Kumbulla, con Angelino e Celik, non è da escludere l’arrivo di un terzino destro (Lorenz Assignon dal Rennes su tutti) per sostituire Celik in uscita. In mezzo al campo ci sarà un forte ballottaggio per due maglie tra Le Fée, Paredes e Cristante per accompagnare Pellegrini. Sulla trequarti Dybala e Soulé partono avanti a tutti con El Shaarawy pronto a ritagliarsi spazio, ma da monitorare la situazione legata alla Joya. A guidare l’attacco Dovbyk.

Il primo impegno in campionato per i capitalini è all’Unipol Domus di Cagliari, il 18 Agosto alle 20:45.

 

TORINO

Il toro come altri club ha dovuto cercare un nuovo tecnico, e la scelta è ricaduta su Paolo Vanoli. Il tecnico nel corso della sua carriera ha dimostrato di sapersi adattare alle caratteristiche della rosa a sua disposizione. In carriera ha giocato con la difesa a quattro ma il modulo usato maggiormente è stato il 3-5-2, utilizzato per conquistare la Serie A con il Venezia la scorsa stagione.

Uno dei maggiori punti di forza del Torino della passata stagione è stata la difesa, che quest’anno è stata stravolta dalle cessioni di Buongiorno al Napoli e Ricardo Rodriguez al Real Betis, al loro posto è arrivato Saul Coco dal Las Palmas. Il riscatto di Zapata dalla dea e la fascia da capitano data al colombiano rappresenta la massima fiducia da parte della  società. L’arrivo di Che Adams dalla Premier completa il tandem d’attacco.

Il Torino di Vanoli dovrebbe scendere in campo con il terzetto difensivo composto da Masina, Coco e Vojvoda davanti a Milinkovic-Savic. A centrocampo Linetty in cabina di regia con Ricci c he giocherà più avanzato accompagnato da Ilic che duellerà con Vlasic per una maglia da titolare. Sulle fasce Bellanova e Lazaro a tutto campo a supportare il duo Zapata – Adams (con Sanabria pronto a subentrare). La prima giornata vedrà il Torino affrontare il Milan di Fonseca a San Siro Sabato 17 Agosto alle 20:45.

 

UDINESE

Dopo una stagione non brillante in cui la salvezza è stata ottenuta solamente all’ultima giornata, i friulani ricominciano da Kosta Runjaic, allenatore tedesco alla sua prima esperienza in Serie A. Nel suo ultimo incarico da allenatore ha conquistato una Coppa di Polonia e una Supercoppa Nazionale con il Legia Varsavia. Un marchio di fabbrica dell’allenatore tedesco è la valorizzazione dei giovani, aspetto che si rispecchia molto bene con la filosofia bianconera.

Sul mercato l’Udinese ha ceduto Walace, centrocampista fondamentale nella scorsa stagione  bianconera passato al Cruzeiro per una cifra intorno agli 8 milioni di euro. Runjaic dovrà fare a meno anche di Pereyra passato all’AEK Atene a parametro zero. Sono arrivati però diversi rinforzi: a sostituire il brasiliano Karlstrom direttamente dal Lech Poznan, mentre Ekkelenkamp potrà dare qualità al gioco palla al piede; mentre in zona offensiva oltre al riscatto di Lucca dal Pisa, sono approdati alla corte dell’allenatore tedesco: Damian Pizarro dal Colo Colo e l’MVP dell’ultimo Europeo U19 Iker Bravo. Per completare il reparto il DS Inler è riuscito a riportare ad Udine Alexis Sanchez dopo 13 anni. Il cileno ha incantato tifosi e non in coppia con Di Natale, e ora torna per contribuire alla salvezza della squadra friulana.

Nella sfida di Coppa Italia contro l’Avellino, l’Udinese ha stravinto per 4-0 portando molto ottimismo in vista del debutto contro il Bologna di Vincenzo Italiano al Dall’Ara domenica 18 agosto alle 18:30. L’Udinese dovrebbe scendere in campo con un 3-4-1-2, con Perez, Bijol e Giannetti ( preferito in coppa Italia a Kristensen e Kabasele) a difesa di Okoye. Sulle fasce Kamara e Ehizibue partono favoriti mentre in mezzo al campo i titolari dovrebbero essere Payero e Lovric con Karlstrom pronto a ritagliarsi spazio. Sulla trequarti il capitano e numero dieci Thauvin può alternarsi con Sanchez ma il cileno potrà essere impiegato da seconda punta alle spalle di Lucca. Destino ancora incerto per Samardzic che oscilla tra la permanenza e la cessione.

 

VENEZIA

Con la vittoria dei Playoff di Serie B sotto il comando di Vanoli, il Venezia si affida a Di Francesco per affrontare la stagione 24/25 nella massima serie. Nella prima parte della scorsa stagione Di Francesco aveva regalato un gioco spumeggiante, che però è andato a sgretolarsi nel girone di ritorno concludendo all’ultima giornata con una deludentissima retrocessione. Il tecnico ex Roma però ha sicuramente una grande voglia di riscatto e il Venezia potrebbe rappresentare un’importante rampa di lancio.

I lagunari sul mercato hanno chiuso diversi colpi mirando ad avere una rosa completa e di livello per affrontare al meglio questa Serie A.  In difesa sono arrivati importanti rincalzi come Sagrado, arrivato dall’OH Leuven per 2 milioni di euro e Altare, riscattato dal Cagliari per 1 milione di euro. In mezzo al campo fondamentale l’arrivo di Alfred Duncan che porta esperienza, in avanti Oristanio strappato all’Inter può sorprendere e l’ottima stagione di Raimondo alla Ternana gli permetterà di avere qualche chance dal primo minuto ad inizio campionato a causa dell’infortunio di Pohjanpalo.

Il debutto di Di Francesco e il suo Venezia sarà domenica 18 Agosto alle 20:45 all’Olimpico contro la Lazio. La formazione tipo del Venezia prevede un 3-4-2-1  con Joronen confermato tra i pali. Il terzetto difensivo sarà composto da Sverco, Svoboda e Idzes. Sulle fasce Candela e Sagrado lotteranno per una maglia da titolare mentre a sinistra il capitano Zampano non dovrebbe avere concorrenza. A centrocampo Duncan insidierà uno tra Busio e Tessman (entrambi in rientro dalle olimpiadi). Sulla trequarti Pierini e Oristanio supporteranno da dietro Pohjanpalo (al momento infortunato). Di Francesco potrebbe sacrificare un trequartista per schierare un attacco a due, con Gytkjaer e Raimondo che si contenderanno un posto al fianco del finlandese.

 

VERONA

Con l’addio di Baroni in direzione Lazio, la società ha visto in Paolo Zanetti l’uomo giusto per guidare gli scaligeri  nella stagione 24/25. L’allenatore ex Empoli avrà come obbiettivo la salvezza del Verona cercando di non rimanere sui bassifondi della classifica. L’eliminazione prematura in Coppa Italia contro il Cesena servirà da stimolo per ingranare con il piede giusto la massima competizione.

Le vendite di Juan Cabal in direzione Juve e quella di Noslin alla Lazio hanno permesso al Verona di tirare su un tesoretto con cui rifondare la formazione titolare. La difesa è stata puntellata dagli arrivi di Tchatchoua, terzino destro acquistato dal R Charleroi SC e Frese, arrivato a parametro zero dal Nordsjaelland, terzino sinistro su cui il Verona punta molto. A centrocampo, direttamente dal Frosinone retrocesso è arrivato Harroui, mentre in zona gol il bomber Mosquera, ex Atletico Bucaramanga guiderà l’attacco gialloblù.

La prima giornata vedrà sin da subito i ragazzi di Zanetti affrontare il Napoli di Conte, domenica 18 Agosto alle 18:30. Per questa stagione il Verona dovrebbe confermare il 4-2-3-1, con Montipò a difesa della porta. In difesa Tchatchoua e Frese saranno i titolari mentre i due centrali con molta probabilità saranno Coppola e Magnani. In mezzo al campo Serdar insieme a Duda con Dani Silva che potrebbe ritagliarsi spazio. In zona offensiva pochi dubbi, Suslov e Lazovic accompagneranno Harroui alle spalle dell’unica punta Mosquera.

Classe 2001. Studente in Scienze della Comunicazione all'Università degli studi di Palermo. Aspirante telecronista/giornalista sportivo e grande appassionato di calcio.

Continue Reading
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Calcio

Dany Mota illude, Dumfries entra e la pareggia. Monza-Inter termina 1-1

Published

on

Dopo un finale infuocato e deciso da due subentrati, Inter e Monza pareggiano con l’amaro in bocca

In vista dell’importantissima sfida di mercoledì in Champions League contro il Manchester City, Simone Inzaghi schiera dal primo minuto Frattesi, Carlos Augusto e Asslani, tutti all’esordio da titolare in questa Serie A. Il Monza invece, reduce da un buon pareggio strappato contro la Fiorentina, schiera gli stessi undici della sfida del Franchi. Nei primi minuti di gara, Dimarco sbaglia e spreca calciando a lato un pallone sanguinoso perso da Daniel Maldini, quest’ultimo qualche minuto dopo prova a rendersi pericoloso al limite dell’area avversaria con un tiro da fuori che però non impensierisce Sommer. Dopo venticinque minuti, l’Inter va vicina al momentaneo vantaggio con l’inserimento di Frattesi, l’ex Sassuolo si stacca dalla linea dei centrocampisti, si inserisce alle spalle di Lautaro, e sfiora il gol del vantaggio. Con il passare dei minuti l’Inter cresce e il Monza cala, a ridosso dell’intervallo i nerazzurri provano ad aumentare i giri del motore ma non riescono a concretizzare, andando all’intervallo sul risultato di 0-0.

Nella ripresa la situazione non cambia, all’U-Power Stadium i ritmi non decollano ed entrambi gli allenatori mettono mano alla panchina, nel tentativo di sbloccare una gara che non eccelle di occasioni da entrambe le parti. Con l’ingresso di Zieliński, l’Inter si affaccia nell’area di rigore del Monza con Dimarco, che fraseggia e scambia palla con neo entrato Zieliński, nel tentativo di pescare a centro area Thuram o Taremi, quest’ultimo subentrato al posto di Lautaro Martinez. Dopo un paio di minuti con scarsi risultati offensivi, Inzaghi prova il tutto per tutto, buttando nella mischia sia Arnautovic che Correa.  A meno di dieci minuti dalla fine, il neo entrato Dany Mota manda i tifosi di casa in delirio, l’attaccante brianzolo vola in cielo e anticipa Pavard siglando il suo primo gol in questa Serie A. A tre minuti dal novantesimo, un altro subentrato lascia il segno in una gara dalle mille facce, il cross di Carlos Augusto messo a centro area pesca l’inserimento di Dumfries, anche lui al primo gol stagionale. Nei quattro minuti di recupero, entrambe le squadre non affondane e si portano a casa un pareggio amaro.

Continue Reading

Calcio

A Theo e Leao bastano due minuti per riprendersi Milano, il Genoa beffa la Roma allo scadere

Published

on

Theo Hernandez e Leao ripagano la fiducia di Fonseca in novanta secondi. I rossoneri schiacciano il Venezia e rialzano la testa in vista della Champions e del derby imminente. La Roma manca nuovamente l’appuntamento con la prima vittoria stagionale, l’incornata di De Winter rovina la festa allo scadere.

Milan – Venezia

Un Milan travolgente ha riportato la luce a San Siro facendo sprofondare il Venezia sul fondo della classifica. La gara si inaugura con la partenza a razzo del Milan, che va in vantaggio dopo appena un minuto e trenta secondi proprio i giocatori finiti nell’occhio del ciclone mediatico: Leao serve col tacco Theo Hernandez che in corsa si imbuca in area e insacca sotto le gambe di Joronen con una conclusione rasoterra. Il blackout iniziale non scoraggia inizialmente la formazione di Di Francesco che tenta di sfruttare le corsie laterali (maggior punto debole dei rossoneri in questo avvio di campionato), per poi servire gli incursori a centro area, dove Oristanio e Pohjanpalo tentano più volte la coclusione. La voglia di rivalsa del Milan mette ai ferri corti il Venezia che continua a vacillare in difesa e subisce il raddoppio su calcio d’angolo al quarto d’ora: il pallone calciato a rientrare da Pulisic entra in rete grazie al tocco finale di Fofana. I Lagunari da lì in poi sprofondano nell’oblio perdendo concentrazione e lucidità, concedendo ben due calci di rigore ai rossoneri che nel giro di cinque minuti, con i penalty trasformati da Pulisic e Abraham chiudono una gara mai stata in discussione. Dopo tre giornate altamente insufficienti, il Milan archivia la pratica Venezia con quattro gol in mezz’ora (non accadeva dagli anni ’50). Grazie a questo enorme vantaggio, la squadra di Fonseca comanda i ritmi del gioco permettendo al tecnico portoghese di far rifiatare i suoi, in vista dell’impegno di martedì sera con il Liverpool, l’esordio della nuova Champions League. La serata complicata del Venezia si aggrava ancor più con l’espulsione di Nicolussi Caviglia per un’entrata pericolosa, che costa il doppio giallo e l’annullamento del gol della bandiera di Zampano. Il fischio finale decreta una rinascita per i rossoneri che sono chiamati a confermare questa rinascita in vista del derby della prossima giornata (Domenica 22 settembre alle 20:45). La prestazione opaca dei Lagunari, che non sono mai entrata in partita, lascia tante incognite sulla gestione del tecnico ex Frosinone, dopo quattro giornate sono tre sconfitte e un pareggio con un solo gol all’attivo e ben otto subiti.

Genoa – Roma

L’avvio di gara a Marassi vede un inizio molto frammentato con diversi duelli in mezzo al campo. Dopo l’incontro con la Juventus, De Rossi riconferma Pisilli dall’inizio con l’intento di creare un centrocampo più folto rinunciando a Soulé. Al 12′ l’allaccio tra De Winter e Dybala dentro l’area accende le polemiche per il mancato penalty a favore dei giallorossi, sebbene l’argentino sembrava in anticipo. Alla mezz’ora la Roma alza i giri e sfiora il vantaggio con Dovbyk , ma l’istinto di Gollini vince sull’ucraino. Poco dopo l’estremo difensore italiano si rende protagonista una seconda volta, sventando la conclusione mancina di El Sharaawy. Le iniziative giallorosse rendono completamente passivo il Genoa, costretto a rintanarsi nella propria metà campo. Al 37′ la conclusione di Pisilli (uomo in più per qualità e corsa in mezzo al campo), deviata da Gollini, favorisce il tap-in vincente di Dovbyk che trova la sua prima rete in Serie A. La rete del vantaggio galvanizza la Roma che cerca il raddoppio giocando a due tocchi contro un Genoa mentalmente spento. L’intervallo permette ai padroni di casa di schiarire le idee per tornare in partita. Nella ripresa troviamo un altro Grifone, molto più aggressivo e compatto, l’ingresso in campo di Malinovskyi rende più fluide le iniziative offensive, e quello di Vitinha completa il tridente d’attacco. Le scelte di Gilardino hanno invertito la passività del primo tempo a favore di grandi iniziative offensive alla ricerca del pari. All’ultimo respiro il cross di Vitinha trova la testata vincente di De Winter, che rovina la festa ai giallorossi che pregustavano la prima vittoria stagionale. I cambi di Gilardino hanno stravolto le sorti del match, mentre la Roma deve accontentarsi di un punto che sta molto stretto, e adesso De Rossi dovrà fare i conti con gli infortuni di Saelemaekers e Pellegrini.

Continue Reading

Calcio

Il Como si fa rimontare nel finale. Reti bianche tra Empoli e Juventus

Published

on

Resoconti e spunti delle prime due gare della 4ª giornata di Serie A. In attesa degli esordi in Champions League, Bologna e Juventus collezionano due pareggi in casa di Como ed Empoli.

Como-Bologna

Una prima al Sinigaglia dal sapore dolce-amaro per il Como di Fabregas. Nel primo match della quarta giornata i lariani inaugurano il proprio campionato casalingo con un pareggio contro il Bologna. Nelle prime battute della gara si vede subito come il Como voglia riscattare le prime tre gare, giocate al di sotto delle aspettative, e in avvio si intravede come la scelta di Fabregas di tenere fuori Belotti (con Nico Paz in coppia con Cutrone) renda imprevedibile l’attacco lariano. L’attacco della profondità di Cutrone propizia il vantaggio del Como, grazie allo scambio con Fadera e il cross basso deviato dal piedi di Casale, per il primo gol stagionale al Sinigaglia. Nel momento in cui il Bologna comincia a trovare spazio, prevalentemente sulla destra, comincia a rannicchiare il Como nella propria metà campo, ma l’idea della squadra di Fabregas è ben precisa: recupero palla, possesso rapido e verticalizzazione verso gli attaccanti. Il fraseggio dei lariani ingabbia completamente il centrocampo a tre disegnato da Italiano, cosi come era successo nel match contro il Napoli, e il continuo movimento armonico della trequarti del Como manda in continua confusione la squadra di Italiano. Nel secondo tempo Italiano cambia subito, con l’inserimento di Fabbian al posto di Aebischer. La musica non cambia nei primi minuti perché il Como continua a pressare e ripartire con ordine e ferocia. Al 50’ ancora un recupero alto e una verticalizzazione fulminea di Strefezza spiana la strada a Cutrone, lasciato libero da Miranda e abile nel piazzare alle spalle di Skorupski il 2-0, riscattando l’errore dal dischetto dell’ultimo match di Udine. La reazione del Bologna prova ad arrivare dalla panchina con gli innesti di Castro e Iling Jr. e sono proprio i nuovi entrati a dare la scossa che serviva ai felsinei. La ‘garra’ di Santiago Castro permette al Bologna di avere un pivot in avanti su cui appoggiarsi per ripartire,  e dopo tre giornate a secco l’attaccante realizza il suo primo gol in questa Serie A, approfittando di una palla vagante in area dopo una conclusione di Odgaard stoppata da Kempf. Nel finale il Bologna si riversa tutto in avanti, il Como comincia a peccare di lucidità, fisica e mentale, e Iling Jr. si inventa il gol del pareggio, con una conclusione a giro che si insacca alle spalle di un inerme Audero. Un pareggio che proietta il Bologna all’esordio in Champions League, mercoledì alle 18.45 al Dall’Ara contro lo Shaktar. Ancora una volta la squadra di Italiano subisce l’intraprendenza degli avversari, ma rispetto alle gare precedenti riesce a reagire ed evitare una sconfitta che avrebbe inguaiato terribilmente il percorso del tecnico ex Fiorentina sulla panchina felsinea. Tanto rammarico per il Como, autore di una gran prestazione che però non ha portato i tre punti. Il blackout dell’ultimo quarto di gara è l’aspetto su cui Fabregas dovrà lavorare, ma le ottime risposte ottenute da Nico Paz, da Strefezza e Cutrone hanno mostrato tutte le qualità di questo Como, alla ricerca della prima vittoria in campionato. 

Empoli-Juventus

Alla ricerca di soluzioni e sopratutto risposte, in avvio le due squadre approcciano con il freno a mano tirato, cercando di non scoprirsi vistosamente. Nonostante il sostanziale equilibrio, il tanto movimento iniziale dei bianconeri sembra poter indirizzare la gara nei primi minuti, specialmente nel continuo scambio di posizione dei tre trequartisti e Cambiaso ma l’Empoli si conferma in grande spolvero, dopo un avvio di stagione di altissimo livello. La squadra di D’Aversa approfitta di una fase un po’ caotica della gara, con tutti i nuovi innesti schierati da Motta dediti a trovare la posizione e l’equilibrio in campo, e impone il proprio pressing uomo su uomo, con una pressione costante e feroce sui portatori di palla bianconeri. La giocata codificata tra Pezzella e Gyasi spaventa la retroguardia bianconera, con Kalulu che chiude in calcio d’angolo. Il poco ritmo della gara non presenta occasioni, con la Juve che comincia a trovare soluzioni grazie ai corner di Douglas Luiz e Koopmeiners, come in occasione del miracolo di Vasquez sulla zuccata di Gatti. Nella ripresa l’Empoli la pressione. Il gioco dei toscani si appoggia prevalentemente sulle sponde di Colombo, in costante lotta con l’asfissiante marcatura di Bremer. Nel corso della prima frazione l’attaccante italiano riesce a trovare le misure e si costruisce un’occasione in cui serve l’intervento in tuffo di Perin. Nella ripresa i bianconeri provano ad alzare i giri del motore, ma la pressione della squadra di D’Aversa non si affievolisce. L’occasione più nitida della gara bianconera arriva da un tracciante di Nico Gonzalez, che apre il campo all’inserimento di Vlahovic che non riesce a battere Vasquez, provvidenziale in uscita. La grande prova difensiva dei centrali dell’Empoli non lascia molte occasioni alla Juve, che sfiora il vantaggio con un tocco di esterno di Koopmeiners che costringe Vasquez al riflesso in tuffo. La scelta di Thiago Motta di operare una quadrupla sostituzione sottolinea le difficoltà dei bianconeri a imporsi, soprattutto in mezzo al campo dove Douglas Luiz e Locatelli vengono rilevati da Fagioli e Thuram. Cambia l’orchestra, ma la musica no, e la gara continua a non spiccare per ritmo. Si affaccia dalle parti di Perin anche l’Empoli e sfiora il vantaggio con una combinazione tra Pellegri e Grassi, ma la conclusione del centrocampista è flebile e allora Perin intercetta. Nel finale ci prova anche Maleh e all’ultimo respiro è provvidenziale Gatti a salvare sulla conclusione a botta sicura di Gyasi. Un pareggio che conferma il gran momento dell’Empoli, in continua crescita in questo avvio di campionato. Si ferma ancora sullo 0-0 la Juventus, che continua a non subire gol (quarta partita consecutiva) ma adesso comincia a recriminare i pochi gol e le occasioni fallite dagli attaccanti. L’esordio di martedì contro il PSV necessita di una risposta forte agli ultimi due pareggi, e le valutazioni su tutti i nuovi innesti, poco appariscenti e scarsamente coinvolti, sono rimandati.

Continue Reading

Facebook

Altri articoli in ‘Calcio’

Trending

Copyright © 2024 - by Exit Web Systems

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.