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F1: El Matador consolida la sua prestazione conquistando il Gran Premio del Messico

Il Gran Premio del Messico, dopo le qualifiche di ieri, si preannuncia come uno degli appuntamenti più interessanti della stagione. La pole position di Carlos Sainz, pur essendo stata inaspettata vista la maggiore competitività della sua vettura nelle gare di domenica, non rappresenta necessariamente un vantaggio su questo circuito. La partenza sarà cruciale, e la prima curva si prospetta come un ostacolo per molti piloti.
Dopo il giro di formazione, tutte le vetture si schierano in griglia, pronte per lo spegnimento dei semafori. Allo start, ad avere la meglio su tutti è proprio Max Verstappen, che, con un sorpasso deciso sul poleman, si porta subito in testa al Gran Premio. La partenza del Gran Premio non è stata affatto tranquilla: a causa di un contatto nelle retrovie tra Tsunoda e Alexander Albon, la Federazione Internazionale ha deciso di mandare in pista la safety car per diversi giri. Anche in casa Red Bull non mancano i problemi: Sergio Perez, idolo di casa, subisce un’investigazione e poi una penalità per posizione di partenza irregolare, pur senza aver commesso un vero e proprio jump start.
La gara si fa subito emozionante per il poleman Carlos Sainz. Dopo aver perso la leadership in curva 1, al restart crea un fantastico sorpasso su Verstappen, confermando una forma strepitosa. Tuttavia, il campione olandese non può certo stare tranquillo: alle sue spalle arriva minaccioso Lando Norris. Tra i due si accende una bagarre intensa, finché Charles Leclerc approfitta della situazione e, sfruttando un’incertezza di entrambi, riesce a salire in seconda posizione. Colpo di scena: in seguito allo scontro con Norris, Verstappen riceve ben 20 secondi di penalità per guida pericolosa e per aver tratto vantaggio uscendo dalla pista.
I giri passano, e “El Matador” continua a consolidare il suo vantaggio sugli avversari, mentre il suo compagno di squadra fatica a trovare il giusto passo, in linea con le difficoltà già emerse nel corso del weekend. Per una buona parte della gara, la Ferrari domina con una doppietta al comando, ma nella seconda metà il ritmo impressionante della McLaren si fa sentire. Lando Norris compie un sorpasso spettacolare su Leclerc, confermando il passo incredibile della sua monoposto.
Nonostante l’importante penalità inflitta a Max Verstappen, l’olandese riesce a mantenere un ritmo elevato per ridurre al minimo i danni rispetto agli altri contendenti al titolo. Alla fine, a vincere il Gran Premio del Messico è proprio Carlos Sainz, che firma una prestazione straordinaria e porta la Ferrari alla seconda vittoria consecutiva , un risultato che non si verificava dal 2018. Leclerc conquista il giro veloce, approfittando di una sosta gratuita per montare gomme fresche, completando così una giornata positiva per la Scuderia.
La Formula 1 non si ferma: ora lo spettacolo si sposta in Brasile, pronto a regalare emozioni e ricordi indimenticabili.
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F1: Le McLaren blindano ancora una volta la prima fila nelle prove libere.

Ultimo turno di prove libere prima delle qualifiche in Bahrain, e l’attesa è alta. Le squadre si preparano per rifinire gli ultimi dettagli in vista del sabato decisivo, tra simulazioni qualifica e long run per raccogliere dati utili in ottica gara. Tutti i big sono pronti a scendere in pista, ma il caldo e l’evoluzione della pista potrebbero giocare un ruolo chiave anche in queste prove libere 3.
L’azione in pista si é aperta con un clima torrido e i piloti ancora lontani dalle rispettive monoposto, preferendo attendere temperature più favorevoli. A rompere il ghiaccio ci ha pensato Oliver Bearman, subito in pista con gomme Hard nuove, seguito poco dopo da Esteban Ocon e Lewis Hamilton. Mentre Hamilton ha abortito il primo tentativo per una sbavatura in curva-11, Ocon ha segnato un 1:36.409, migliorando il crono del compagno di squadra.
Charles Leclerc ha cominciato la sua sessione su un set di Soft usate, lo stesso già impiegato nelle libere 2, mentre Ocon ha lamentato problemi di bouncing e Bearman ha sottolineato il grip molto basso rispetto al giorno precedente. Gasly e Doohan sono poi entrati in azione con Medium nuove, prima che le due Ferrari segnassero i primi riferimenti: Hamilton davanti a Leclerc di appena 57 millesimi. Lando Norris è stato tra i primi big a uscire con le Soft nuove, seguito da Yuki Tsunoda con le Hard. Norris ha subito dettato il ritmo con un 1:33.796, staccando nettamente Hamilton. Verstappen, nonostante un primo settore promettente, ha commesso un errore in curva-11 e si è subito lamentato via radio: “La macchina sembra terribile”. Con la pista più gommata e le condizioni in leggero miglioramento, Alonso ha strappato il secondo tempo, a quattro decimi da Norris, prima che Oscar Piastri mettesse tutti d’accordo con un super 1:33.324. Leclerc, intanto, risaliva in quarta posizione con 1:34.535, nonostante un piccolo cambio d’assetto. Verstappen è poi rientrato e, con una macchina migliorata, si è messo tra le due McLaren. Russell ha finalmente iniziato il suo programma e, con Medium nuove, ha segnato un tempo simile a quello di Antonelli. Il pilota inglese ha poi avuto un contatto ravvicinato con Lawson, suscitando la protesta del neozelandese via radio. Poco dopo, Russell è andato in testacoda in curva-11, commentando che era la sessione con meno grip mai vissuta.
Problemi anche per Nico Hulkenberg, costretto a fermarsi fuori pista in curva-8, ma senza bandiera rossa grazie al buon lavoro dei marshal. Una volta tornata la bandiera verde, Verstappen e gli altri big hanno montato le Soft nuove per la simulazione qualifica. Gasly ha sorpreso tutti con un 1:32.974, battendo Verstappen, ma è stato superato da un clamoroso 1:31.646 di Piastri. Nel frattempo, Tsunoda e Norris hanno commesso errori nei rispettivi giri veloci: il primo è andato lungo in curva-1, il secondo ha abortito il tentativo dopo un errore in curva-11. Le Mercedes hanno provato a rispondere con Russell e Antonelli alle spalle di Piastri, ma lontani oltre un secondo. Norris è tornato secondo con lo stesso treno di gomme ma a sei decimi dal compagno, mentre Leclerc si è inserito terzo a 8 decimi. Hamilton, invece, ha faticato molto con le Soft nuove, chiudendo decimo e lontano dal vertice. Nelle battute finali, Tsunoda è tornato in pista con le Hard usate per simulare un possibile passo gara.
La sessione si è conclusa con una McLaren dominante, una Ferrari in crescita e una Red Bull ancora alla ricerca del giusto bilanciamento. L’ultima parola, però, spetta alle qualifiche in programma alle 18:00 (ora italiana).
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Motogp: Marc Marquez conquista la pole position in Qatar

Si parte con le qualifiche per il Gran Premio del Qatar: il Q1 è caratterizzato da ben dodici piloti che si giocano gli ultimi due posti del Q2. Jorge Martin, dopo aver saltato le prime gare del campionato, torna a dimostrare la sua forza ancora in convalescenza, piazzandosi in seconda posizione dietro al rookie Ai Ogura, il quale segna un crono di 1:51.104. Successivamente il posto dello spagnolo viene conquistato da Alex Rins che si posiziona soltanto a quattro decimi di distanza dall’Aprilia di Ogura, passando così nella prossima sessione per giocarsi la pole position.
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Foto: SkySport
Dopo qualche minuto le moto rientrano in pista e subito si mette a dettare il passo Marc Marquez con un tempo di 1:50.877, seguito dal fratello. Intanto problemi per la moto di Pecco Bagnaia il quale si ferma ai box dopo poco dalla partenza, ma dopo aver cambiato le gomme torna in pista. Mentre spinge però l’italiano cade in curva 4 compromettendo la sua sessione. Vanno forte Alex Marquez e un super Fabio Quartararo che si mettono nelle prime due posizioni, facendo scendere il numero 93 in terza posizione, ma l’otto volte campione del mondo non ci sta.
Alla fine Marc Marquez fa un capolavoro con un crono di 1:50.499, conquistando la pole position e un nuovo record di pista. Lo spagnolo si mette così davanti al fratello e a Fabio Quartararo che chiude la prima fila.
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Foto: SkySport
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Motogp: Franco Morbidelli beffa Pecco Bagnaia conquistando le pre-qualifiche

Tutto è pronto per una sessione di prequalifiche che si preannuncia intensa e combattuta. I piloti scenderanno in pista con l’obiettivo di conquistare un posto in Q2, cercando di spingere al massimo per ottenere il miglior tempo possibile. Con una pista che sta progressivamente migliorando e le condizioni ideali per abbassare i riferimenti cronometrici, ci si aspetta una lotta serrata tra i big della categoria. Bagnaia, Marc Marquez, Alex e gli altri protagonisti del mondiale sono pronti a darsi battaglia.
La sessione di prequalifiche si apre con Jorge Martin che scende subito in pista, cercando di spingere più del mattino. Anche Johann Zarco parte forte, girando su tempi già competitivi. Poco dopo, Alex Marquez abbassa il riferimento fissato da Zarco, segnando un tempo migliore rispetto a quello del fratello Marc nella sessione mattutina. Marc Marquez, però, risponde subito e diventa il primo pilota a scendere sotto il muro dell’1’52, con Bagnaia che si piazza terzo. Intanto, Chantra è protagonista di una caduta, fortunatamente senza conseguenze. Nel frattempo, Joan Mir continua a girare bene con una Honda che sembra trovarsi a suo agio su questo tracciato. Con il passare dei minuti, il ritmo cresce: Martin si migliora, mentre Alex Marquez firma il secondo tempo. Più indietro, Luca Marini si migliora leggermente, ma resta fuori dalla top ten. Pecco Bagnaia torna in pista per cercare di abbassare il suo crono, mentre Marc Marquez a guidare la classifica.
Alex Marquez riesce a scalzare il fratello dalla vetta della classifica, siglando il miglior tempo della sessione. Morbidelli sale terzo, seguito da Di Giannantonio e Bagnaia. Raul Fernandez sorprende con il sesto tempo. Anche Ogura si mette in evidenza portando l’Aprilia in settima posizione. Bezzecchi inizia a risalire, entrando nella top ten, mentre Bastianini si stacca dall’ultima posizione e si porta tredicesimo. Maverick Viñales, intanto, scala fino al quarto posto. Poco dopo, Zarco si inserisce in sesta posizione. Marc Marquez torna a spingere con settori da record, mentre anche Bagnaia si migliora. Quando mancano pochi minuti alla fine, i piloti rientrano ai box per montare l’ultima gomma morbida e tentare un ultimo attacco al tempo. Marc Marquez torna in pista e chiude il suo secondo tentativo con il secondo tempo, dietro a Bagnaia. Alex Marquez scende in quarta posizione, seguito da Di Giannantonio e Acosta. Nell’ultimo assalto, Franco Morbidelli segna il miglior tempo, ma subito dopo Bagnaia scende sotto l’1’51, piazzandosi al comando. Acosta è terzo, seguito da Viñales. Marc Marquez abortisce il suo tentativo, mentre Binder scala fino all’ottava posizione. Negli ultimi minuti, Martin prova a migliorarsi ma commette un errore. Anche Quartararo si sta migliorando e si porta in quinta posizione. Intanto, Miller segna il sesto tempo, mentre Aldeguer spinge forte nei primi settori.
Quando la bandiera a scacchi sventola, Alex Marquez non riesce a migliorarsi, mentre Viñales sale all’ottavo posto. Nel frattempo, Jack Miller cade, provocando una bandiera gialla, ma senza conseguenze fisiche per il pilota. La sessione si chiude con un grande tempo di Franco Morbidelli, che si piazza davanti a tutti. Bagnaia chiude secondo, seguito da Marc Marquez e Di Giannantonio. Zarco, con un ultimo guizzo, porta la sua Honda in Q2 con il decimo tempo.
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