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F1: Nella terra di Senna, una rimonta da campione del mondo. Mad Max vince a Interlagos

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foto : formula 1.it

Il Gran Premio del Brasile, tappa iconica del calendario di Formula 1, si corre sul leggendario circuito di Interlagos a San Paolo. Conosciuto per il suo layout tecnico e i repentini cambiamenti climatici, Interlagos è un tracciato che mette a dura prova piloti e team, alternando curve strette, saliscendi impegnativi e rettilinei veloci. La gara brasiliana è spesso teatro di colpi di scena e strategie imprevedibili, complice una tradizione di pioggia e temporali che possono stravolgere le sorti della corsa in qualsiasi momento. In questa edizione, l’interesse è particolarmente alto: condizioni meteo instabili, penalità e partenze dalla retroguardia per alcuni big rendono la griglia ancora più competitiva e incerta.

La gara inizia con una partenza movimentata: Lance Stroll esce di pista già nel giro di ricognizione, incagliandosi nella sabbia e bloccando l’inizio della competizione finché la sua monoposto non viene rimossa. La partenza viene quindi interrotta e posticipata di 10 minuti, mentre i meccanici lavorano per mantenere le gomme alla giusta temperatura. Nel frattempo, Lando Norris viene messo sotto investigazione per essersi mosso alla fine del primo giro di formazione durante la pausa causata dall’incidente di Stroll. Una volta ripartiti, George Russell effettua una partenza impressionante, superando Norris e prendendo il comando. Yuki Tsunoda si posiziona in terza posizione, mentre Charles Leclerc mantiene la posizione di partenza. Max Verstappen, partito indietro in griglia, inizia subito una furiosa rimonta, risalendo fino alla decima posizione in pochi giri. Norris cerca di inseguire Russell mantenendo un ritmo elevato e sperando di evitare una penalità, mentre Verstappen si mostra aggressivo nella lotta per superare Pierre Gasly. Proseguendo la sua rimonta, Verstappen riesce a superare Gasly e Alonso, arrivando in ottava posizione e successivamente passa anche Piastri, raggiungendo il settimo posto. Nel frattempo, Oliver Bearman riceve una penalità di 10 secondi per un contatto con Franco Colapinto. Verstappen continua a guadagnare posizioni, superando Lawson senza particolari difficoltà e piazzandosi sesto, puntando ora a raggiungere Leclerc. La gara si fa intensa e si apprende che diversi piloti, tra cui Norris, Russell, Tsunoda e Lawson, verranno investigati al termine della competizione per infrazioni alla procedura di partenza. Leclerc, nel tentativo di tenere il passo di Esteban Ocon, è costretto anche a guardarsi da Verstappen, che incalza alle sue spalle. Russell intanto mantiene un vantaggio di oltre un secondo su Norris, mentre si prevede un peggioramento delle condizioni meteo con pioggia intensa in arrivo nei prossimi minuti. Russell consolida la sua posizione al comando, seguito da Norris e Tsunoda. Nel gruppo alle loro spalle, Ocon, Leclerc e Verstappen si sfidano per il quarto posto, mentre Hamilton perde terreno, subendo il sorpasso di Bearman. Leclerc sfiora un lungo ma riesce a mantenere la posizione su Verstappen, evitando il contatto per pochi centimetri. Russell e Norris decidono di aumentare ulteriormente il ritmo, distaccandosi da Tsunoda di circa 10 secondi.

Il primo a fermarsi per un pit stop è Leclerc, che opta per gomme intermedie, una decisione presa autonomamente contro il parere del team. Al rientro, si trova in tredicesima posizione dietro Bearman e Hamilton. Poco dopo, viene attivata la Virtual Safety Car a causa di una bandiera gialla per un’uscita di pista di Nico Hulkenberg, e molti piloti ne approfittano per rientrare ai box e cambiare gomme. In seguito alla ripartenza, Russell e Norris perdono alcune posizioni dopo i loro pit stop, e Ocon ne approfitta per passare in testa alla gara. Verstappen, si avvicina al vertice, anche se entrambi devono ancora effettuare un’altra sosta. Intanto, la pioggia riprende con forza, rendendo la pista sempre più insidiosa e introducendo nuove incertezze per i team e i piloti, per tanto la federazione decide di schierare la Safety Car. Ma la situazione si complica ulteriormente quando Franco Colapinto perde il controllo della monoposto e finisce contro il muro, portando alla sospensione della gara con bandiera rossa. In questa fase, la bandiera rossa concede a diversi piloti un vantaggio strategico: Ocon, Verstappen e Gasly possono ora usufruire di un pit stop “gratis”, risparmiando tempo prezioso. Molto lavoro per la Federazione, visto le numerose infrazioni commesse dai piloti in pista, come per Nico Hulkenberg, che durante la VSC schierata proprio da lui, torna in pit line infrangendo il regolamento. Per tanto il pilota tedesco viene squalificato dalla corsa. Al semaforo verde tutti i piloti che dovranno scendere in pista, hanno l’obbligo di montare  gomma intermedia per effettuare una partenza in rolling start, ovvero dietro la SC, ma neanche il tempo della bandiera verde che Oliver Bearman finisce nell’erba. Grave errore per Lando Norris che perde numerose posizioni a causa della pioggia ma non é il solo. La pioggia si fa sempre più copiosa riducendo al minimo la visibilità per tutti. Altro testa coda per Oliver Bearman con un leggero contatto alle barriere questa volta, ma il leader provvisorio della gara, Esteban Ocon vola sulle sue intermedie e sognando la vittoria che manca da Ungheria 2021. Fioccano le Safety Car in questo gran premio, schierata questa volta per via dell’incidente di Carlos Sainz, finito nuovamente in barriera allo stesso modo della qualifica. Grande partenza per Charles Leclerc e Max Verstappen che riescono a conquistare posizioni importanti, ma un altra terribile ripartenza per Lando Norris che scala fino alla settima posizione. Bagarre incredibile nelle retrovie tra Bearman- Hamilton- Alonso,  quest’ultimo però finisce largo perdendo numerose posizioni. Ordine di scuderia in casa Mclaren, ma cambia ben poco per l’australiano visto la penalità che pende sulle sue spalle. Continua il periodo buio per Sergio Perez: il pilota messicano, durante la bagarre con Liam Lawson, ha mostrato difficoltà commettendo vari errori, tra cui lasciare la porta aperta a un sette volte campione del mondo, che lo supera senza difficoltà e lo spinge fuori dalla zona punti.  Si fa sempre più intensa la battaglia per il gradino più basso del podio tra Pierre Gasly che negli ultimi giri si trova in piena difficoltà e George Russell che ha saputo sfruttare meglio la sua gomma intermedia. La pista si va piano piano asciugando e si torna a vedere la Ferrari dei gran premi scorsi ma ormai il gap con gli avversari è consistente per tentare una rimonta clamorosa. Un martello invece è il leader del gran premio, Max Verstappen, che dopo quel meraviglioso sorpasso, ha cominciato a dettare il passo, segnando giri veloci su giri veloci, come se volesse dimostrare la sua potenza.

È stata una gara senza fine, un ritorno ai tempi d’oro della Formula 1, con colpi di scena capaci di tenere il pubblico incollato allo schermo. Una corsa che Ayrton Senna avrebbe desiderato correre e vincere. Max Verstappen ha offerto una performance da campione del mondo, lanciando un messaggio chiaro e potente ai suoi avversari nella lotta per il titolo. A completare il podio ci sono le due Alpine, protagoniste di una prova di forza straordinaria che le ha portate sotto i riflettori. Dopo un weekend  così intenso, la Formula 1 si prepara per una pausa di due settimane, per poi tornare sul palcoscenico più glamour del campionato: le strade di Las Vegas.

Classe 2005. Studentessa in Scienze della Comunicazione all'università degli studi di Palermo. Aspirante giornalista sportivo e social media manager. Grande appassionata di motori, dalla formula1 alle moto.

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Top & Flop GP di Monza 2025

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Il tempio della velocità non tradisce mai. Anche quest’anno il Gran Premio d’Italia ha offerto al pubblico di Monza una domenica ricca di emozioni, con un protagonista assoluto e diverse storie da raccontare.

Top

Max Verstappen 
Ancora una volta è lui a scrivere la storia. Verstappen non ha bisogno di fuochi d’artificio: parte, gestisce, martella quando serve e lascia solo le briciole agli avversari. A Monza ha dato l’ennesima lezione di costanza e maturità sportiva, confermando che in questo momento non c’è rivale in grado di impensierirlo davvero. L’olandese ha trasformato l’autodromo in un’arena privata, aggiungendo un altro sigillo a una carriera che sembra non conoscere soste.

Lando Norris 
Il pilota inglese ha mostrato di aver fatto il definitivo salto di qualità. Secondo posto conquistato con grinta, ritmo costante e nessuna sbavatura. Lando non ha cercato sorpassi impossibili su Verstappen, ma ha consolidato la sua posizione, difendendo con autorità dagli inseguitori e portando la McLaren a un risultato di prestigio. Una prestazione che dà continuità a quanto di buono visto negli ultimi mesi e lo consacra come leader tecnico ed emotivo della scuderia di Woking.

Andrea Kimi Antonelli 
Un nono posto può sembrare poco, ma per un diciottenne alla prima Monza davanti a centinaia di migliaia di tifosi italiani vale come una vittoria. Antonelli ha mostrato maturità, intelligenza tattica e coraggio nei sorpassi, confermandosi una delle sorprese più luminose della stagione. La sensazione è che il futuro della Formula 1 abbia già preso la residenza a Bologna.

Flop

Ferrari 
Ogni anno Monza rappresenta il banco di prova più atteso. Ogni anno la Ferrari arriva carica di sogni e promesse, e troppo spesso se ne va con un’amara realtà. Leclerc ha chiuso quarto, vicino al podio ma lontano dalla vittoria, mentre il weekend nel complesso ha confermato che la Rossa, pur competitiva, fatica ancora a tenere il passo di Red Bull e McLaren. I tifosi hanno applaudito, ma lo hanno fatto più per amore che per reale soddisfazione.

George Russell 
Quinto al traguardo, ma con una gara quasi invisibile. La Mercedes non vive un momento brillante, ma ci si aspettava da Russell almeno la capacità di infastidire le Ferrari o inserirsi nella lotta per il podio. Invece, il suo GP è stato privo di guizzi, segnato da un ritmo ordinario e da un risultato che sa di occasione persa.

Aston Martin 
Se Alonso ha abituato a rimonte eroiche e Stroll a qualche lampo qua e là, a Monza entrambi sono apparsi in difficoltà. La monoposto verde non ha mai trovato la giusta velocità né sul dritto né nel misto, mostrando un pacchetto tecnico in affanno rispetto ai rivali diretti. Il risultato è stato un fine settimana anonimo, che lascia molti interrogativi sul futuro prossimo della scuderia.

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F1: Verstappen imprendibile a Monza, McLaren sul podio, Ferrari ai piedi

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Il Gran Premio d’Italia 2025 ha confermato ancora una volta lo strapotere di Max Verstappen, capace di dominare sul circuito di Monza con la solita freddezza strategica e una gestione perfetta delle gomme. L’olandese della Red Bull ha imposto un ritmo insostenibile per gli avversari, controllando la gara sin dallo spegnimento dei semafori e resistendo al tentativo iniziale delle McLaren.

La scuderia di Woking ha comunque ottenuto un risultato di grande prestigio: Lando Norris secondo e Oscar Piastri terzo. L’australiano, dopo un pit-stop complicato che lo aveva temporaneamente portato davanti al compagno, ha intelligentemente restituito la posizione a Norris, rispettando le gerarchie e dimostrando spirito di squadra. Entrambi hanno confermato la solidità di una McLaren che si candida ormai stabilmente come seconda forza del Mondiale.

Dietro il podio, le Ferrari hanno lottato ma senza mai impensierire Verstappen: Charles Leclerc ha chiuso quarto, sfruttando un buon passo con gomma media nella parte centrale di gara, mentre la rossa ha mancato il podio ancora una volta davanti al proprio pubblico. In quinta posizione George Russell, consistente per tutta la corsa, ha avuto la meglio sul compagno Lewis Hamilton, solo sesto e mai realmente competitivo nei confronti dei primi.

Il pubblico italiano ha potuto applaudire anche Andrea Kimi Antonelli, capace di portare a casa un prezioso nono posto, consolidando la sua crescita in Formula 1 con una gara solida e priva di errori.

La corsa ha invece riservato amarezze per Nico Hülkenberg, fermato da un problema tecnico prima ancora del via, e per Fernando Alonso, costretto al ritiro a metà gara per un guasto che ha interrotto il weekend dell’Aston Martin.

Con questo successo, Verstappen consolida ulteriormente la sua leadership iridata, lasciando poche speranze agli avversari: la Red Bull continua a viaggiare su un altro pianeta, mentre Ferrari e McLaren si contendono soltanto le briciole di un dominio che sembra destinato a durare.

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Motogp: Alex Marquez conquista la vittoria a Montmelò

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Il Gran Premio di Catalogna parte in modo esplosivo con un’ottima partenza di Alex Marquez, che si mette subito a dettare il passo. Tuttavia, il fratello, in sella alla Ducati ufficiale, non si lascia sfuggire l’occasione di lottare per la leadership. Per i primi giri, il numero 93 si mantiene saldamente in testa, ma al quarto giro Alex lo supera con delle traiettorie incredibili, aprendo ancora una volta la battaglia tra i due fratelli. Hanno avuto una partenza altrettanto notevole Enea Bastianini e Pecco Bagnaia. Dalla nona posizione, Bastianini si è subito messo all’inseguimento del podio, mentre Bagnaia ha recuperato immediatamente dieci posizioni, dimostrando una determinazione incredibile.

Continua il weekend sfortunato per Marco Bezzecchi, il quale a causa di un contatto con Franco Morbidelli, è caduto, finendo a terra anche Fabio Di Giannantonio; i due piloti si ritirano dalla gara. Intanto Bastianini riesce a prendere con forza la terza posizione su Pedro Acosta. 

A metà gara, l’inseguimento di Marc Marquez sul fratello del team Gresini si fa sempre più serrato. Il numero 73 non può permettersi il minimo errore se vuole mantenere il vantaggio. A pochi giri dalla fine, il Gran Premio si conclude anche per Franco Morbidelli, costretto al ritiro dopo un incidente in curva dieci. Nel frattempo, il rookie Ai Ogura si fa notare lottando e superando Bagnaia per la settima posizione, dimostrando grande talento.

Alex Marquez vince il Gran Premio catalano con forza, dopo una lunga battaglia con il fratello Marc Marquez, sul secondo gradino del podio e infine un fantastico Enea Bastianini.

Foto: SkySport

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