Cronaca
Firenze, esplosione in un deposito Eni a Calenzano: morti, feriti e dispersi
L’ente dell’ENI ha confermato che nel corso della mattinata è divampato un incendio presso un deposito di carburanti a Calenzano, provincia di Firenze.
A recarsi tempestivamente sul posto sono stati proprio i Vigili del Fuoco, che con il passare delle ore stanno continuando a spegnere le fiammi di tutto il circondario che sono confinate fino alla zona pensiline di carico, che fortunatamente non intaccano in nessun modo le condizioni del parco dei serbatoi. Dopo l’avvenimento, sono tutt’ora in corso gli accertamenti e verifica su tutti gli impianti e le cause che hanno scatenato l’esplosione.
Anche lo stesso Eugenio Giani, il presidente della Regione Toscana, ha comunicato: “I vigili del fuoco hanno domato le fiamme in modo da evitare la propagazione ai depositi vicini. I tecnici della nostra Agenzia regionale per la protezione ambientale sono sul posto per valutare le potenziali ricadute degli inquinanti, inclusi eventuali effetti sui corsi d’acqua”. Non solo il presidente della Regione Toscana, ha mostrato preoccupazione per l’accaduto ma anche il Comune di Calenzano, attraverso i sui social ha espresso: “Ai residenti in zona raccomandiamo di tenere chiuse porte e finestre e spegnere eventuali impianti di climatizzazione”. Seguiranno aggiornamenti nelle prossime ore.
L’esplosione è stata avvertita anche in centri distanti dal luogo dove è avvenuta. Diversi sono stati i feriti precisamente 9, con due vittime e tre i dispersi. Uno dei feriti, ha raccontato l’avvenimento secondo il suo punto di vista, trovandosi presso il suo impiego, a circa 100 metri dall’esplosione. Si racconta così: “ Non abbiamo capito che cosa è successo, perché tutto è accaduto in pochi secondi. Abbiamo sentito solo uno spostamento d’aria così forte da farci svoltare per diversi metri all’interno del nostro ufficio, i vetri si sono sfondati e ci hanno ferito. Non sappiamo cosa è accaduto ma è stata l’esperienza più traumatica della mia vita. Sono ancora stordito”.
Queste sono le parole di una testimonianza vissuta in prima persona, fortunatamente tutte le persone ferite sono state portate in salvo e recati verso l’ospedale più vicino per gli accertamenti del caso.
Cronaca
Cacciatore accidentalmente ucciso a Carrù: il suo compagno di caccia stava mirando ad un cinghiale
A Carrù, ieri (nonché giorno di apertura nazionale della caccia al cinghiale), è morto un cacciatore.
Daniele Barolo, agricoltore di 46 anni, è stato accidentalmente ucciso con un colpo di fucile nel petto dal suo compagno di caccia, (insieme a lui in quel momento), che a sua volta stava mirando ad un cinghiale.
I soccorritori non hanno fatto in tempo a sopraggiungere, ed una volta arrivati, ogni tentativo di rianimare il cacciatore sembra essete risultato vano. Stando a quanto dichiarato, dunque, l’uomo è morto sul posto.
Attualmente, il fucile è stato sequestrato dai carabinieri intenti a fare ulteriori indagini per poter comprendere quale traiettoria abbia seguito il proiettile.
Cronaca
La Global Sumud Flotilla segnala dei droni non identificati
Un episodio segnalato dal canale telegram della Global Sumud Flotilla, (spedizione con l’imbarcazione di 44 paesi che sta raggiungendo le coste di Gaza per poter rompere il blocco israeliano) lascia non poche preoccupazioni.
Ecco quanto dichiarato: “Si sono avvistati più droni, la cui origine non è stata ancora identificata, vicino alla flotta e che la seguono. Questo improvviso aumento dell’attività aerea ci preoccupa“
L’episodio si è verificato di domenica, più precisamente alle ore 21:09, e gli apparecchi avvistati risultavano essere tre.
Nonostante la rassicurazione fatta alle famiglie dei partecipanti l’attivista brasiliano Thiago Avila, (nonché membro del direttivo) scrive, dalla Familia Madeira “I droni vicini devono essere considerati una potenziale minaccia”
Per questo, alle barche è stata raccomandato di organizzare bene la guardia notturna di stanotte.
Cronaca
Razzo israeliano rinvenuto tra Lampedusa e l’isolotto di Lampione
Pochi giorni fa, tra Lampedusa e l’isolotto di Lampione, i pescatori del motopeschereccio Andrea Doria hanno avvistato un relitto metallico. Si tratta di un cilindro lungo circa 5 metri e largo 1,5.
Sulle fiancate sono ben visibili il logo dell’Agenzia Spaziale israeliana Minhalat HaHalal, che dipende dal ministero della Difesa e si occupa di missili e satelliti, oltre che una scritta in ebraico.
La zona resta sotto controllo, in attesa di decidere se procedere al recupero.
Il ministro della difesa Guido Crosetto ha escluso che l’oggetto faccia parte di un sistema militare israeliano in funzione, spiegando che si tratta con ogni probabilità di un frammento legato a un recente lancio spaziale.
La vicenda, tra indagini tecniche e risvolti diplomatici, è solo all’inizio.


