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F1: Una nuova era per il Cavallino Rampante

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Foto: Scuderia Ferrari

Dopo 16 anni la Scuderia Ferrari è tornata a contendersi con la sua rivale storica il Campionato Costruttori 2024. In un’epoca piena di cambiamenti, strategie sofisticate e competizione senza tregua, il Cavallino Rampante ha dimostrato di essere ancora una volta una parte fondamentale di questo sport, con una stagione tra alti e bassi, battaglie indimenticabili e sotto la guida esperta di Frédéric Vasseur

La storia

La Ferrari è ormai un’icona della Formula 1, presente fin dalla nascita del campionato nel 1950, con 16 titoli costruttori e 15 titoli piloti è inoltre la squadra più vincente nella storia della massima categoria. Dalle prime vittorie con Alberto Ascari ai successi con grandi leggende come Niki Lauda, Michael Schumacher e Kimi Raikkonen, il Cavallino Rampante ha segnato decenni di innovazione, storia e passione. La lotta per il Campionato Costruttori 2024 rappresenta una nuova sfida, riaffermando la Ferrari come simbolo del motorsport e cuore pulsante della Formula 1, manifestando le sue intenzioni di lottare nuovamente per il campionato costruttori 2025, anche grazie alla presenza del sette volte campione del mondo, Lewis Hamilton.  

Oltre ai successi, la Ferrari ha affrontato sfide leggendarie e rivalità epiche. Possiamo citare i duelli con la McLaren degli anni ’80, le battaglie con la Williams di Alain Prost e Ayrton Senna, o le sfide più recenti con la Mercedes. Infine, il destino ha voluto che dopo anni la Rossa si scontrasse ancora una volta con la McLaren, in un finale di stagione da cardiopalma. Fino all’ultima curva del Gran Premio di Abu Dhabi, le due scuderie si sono sfidate con una ferocia che ha tenuto con il fiato sospeso milioni di tifosi.

Facciamo un passo indietro. 

Le prime gare hanno evidenziato un notevole progresso della Ferrari rispetto alle stagioni precedenti. Non solo la vettura si è dimostrata all’altezza dei piloti, ma anche l’intero team ha vissuto una profonda trasformazione, sia a livello tecnico che mentale. Non si assisteva a una stagione così buona dal 2018. La Scuderia di Maranello, grazie a una SF24 molto competitiva e ai suoi piloti che hanno dimostrato la loro maturità e bravura al volante. Come le statistiche avevano preannunciato, la Ferrari è riuscita a conquistare cinque gran premi iconici dei ventiquattro previsti in calendario seguiti da un grande numero di podi memorabili. Tra questi spiccano l’indimenticabile doppietta in Australia, una gara dominata da Carlos Sainz, ancora in convalescenza per l’operazione all’appendice, dopo il ritiro di Max Verstappen. La vittoria di casa a Montecarlo, conquistata da Leclerc in onore del padre, ha toccato il cuore di tutti i tifosi. E poi, l’emozione indescrivibile di rivedere la Rossa trionfare a Monza, sempre con il monegasco, che ha regalato ai tifosi un sogno che sembrava irrealizzabile. Le vittorie ad Austin e l’ultima di Sainz in Messico hanno completato un quadro ricco di successi e soddisfazioni. 

Nell’ultima parte di stagione, con la Red Bull ormai fuori dai giochi, la battaglia per il titolo costruttori si è infiammata tra McLaren e Ferrari. Un errore della scuderia britannica in Qatar ha riacceso le speranze di Maranello, ma il weekend di Abu Dhabi si è rivelato ricco di colpi di scena. Errori, penalità e addii hanno reso l’atto finale del campionato un vero e proprio thriller. Malgrado l’incredibile rimonta di Charles, la solidità di Carlos e l’astuzia degli strateghi, tutto ciò non è bastato per raggiungere il tetto del mondo. Nonostante la sconfitta tutto il team è pronto a lottare fin dalla prima curva. 

Il Futuro

La Ferrari si prepara ad un nuovo capitolo della sua storia. La separazione da Sainz, dopo anni di collaborazione, segna la fine di un ciclo e l’inizio di una nuova era. Nonostante la visibile crescita dello spagnolo il team ha deciso di portare un po’ più di esperienza in casa con un pilota che potrebbe portare molti benefici alla scuderia dati i suoi anni passati in Mercedes. 

L’arrivo di Hamilton, una leggenda vivente della Formula 1, promette scintille. La rivalità tra il monegasco e il britannico sarà sicuramente uno degli aspetti più affascinanti della prossima stagione. Le loro diverse esperienze e i loro stili di guida daranno vita a una dinamica inedita all’interno della Scuderia. La Ferrari avrà a disposizione due dei piloti più forti del mondo, in grado di lottare per la vittoria in ogni gara e di portare la squadra verso nuovi successi.

 

 

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MotoGP: Top & Flop GP d’Austria

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Ieri al Red Bull Ring si è consumato un altro capitolo epico nella saga di Marc Márquez: ha finalmente spezzato la sua “maledizione” su questo circuito, conquistando la prima vittoria in Austria, nella 1000ª gara della classe regina, e inanellando la sesta vittoria consecutiva in stagione. Partendo dalla quarta casella in griglia  Márquez ha sfoderato tutta la sua esperienza, aspettando il momento giusto e sfruttando al meglio lo scivolo aerodinamico per superare Marco Bezzecchi a fine gara.

Top

1. Marc Márquez – Strategia da manuale e mentalità da campione

Finalmente vittorioso al Red Bull Ring, Márquez ha gestito superbamente pneumatici e ritmo, andando a caccia del podio al momento giusto e imponendo il suo controllo magistrale.

2. Fermin Aldeguer – Il rookie che fa sognare

Da outsider a protagonista: Aldeguer ha rimontato fino al secondo posto, dimostrando talento, freddezza e classe. La sua prima stagione in MotoGP potrebbe riservarci molte altre sorprese.

3. Marco Bezzecchi – Cuore e caparbietà da pole

Partito in pole position e leader per gran parte della gara, Bezzecchi ha resistito alla pressione di Márquez e Aldeguer, portando comunque un podio storico per Aprilia. Ed è già pronto a ritentare.

Flop

1. Francesco Bagnaia – Solito dominatore… ma non stavolta

Ultimamente imbattuto su questo circuito, Bagnaia ha invece arrancato, scivolando fino all’ottavo posto, segno chiaro di un weekend anonimo su una pista che l’aveva amato finora.

2. Álex Márquez – Penalizzato dalla sfortuna

Con una lunga penalità (long-lap) da scontare dopo una manovra in Brno, Alex ha compromesso la sua gara fin dalle battute iniziali, chiudendo solo in decima posizione.

3. Jorge Martín – Brivido e botto… ma niente più

Doppio scivolone per Martín: il primo innocuo, il secondo più serio, avvenuto alla curva 7 mentre lottava per entrare nella top-10. Fortunatamente ha potuto tornare a piedi al box e sarà regolarmente al via in Ungheria.

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Motogp: Marquez trionfa in Austria: prima vittoria al Red Bull Ring

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Marc Marquez continua a riscrivere la storia della MotoGP. Sul tracciato del Red Bull Ring, uno dei pochi rimasti ancora fuori dal suo palmarès, lo spagnolo ha conquistato la sua prima vittoria in carriera in Austria, centrando l’ennesima doppietta di una stagione che sembra ormai segnata dal suo dominio.

Il leader del Mondiale ha costruito il successo con la solita freddezza: dopo una partenza guardinga, ha lasciato sfogare gli avversari nella prima metà di gara, salvo poi piazzare la zampata decisiva nel momento più delicato. Quando la corsa è entrata nel vivo, il #93 ha preso in mano il ritmo con una costanza impressionante, mettendo in fila gli avversari e tagliando il traguardo in solitaria.

Alle sue spalle, applausi a scena aperta per Fermín Aldeguer, autore di una rimonta travolgente che lo ha portato fino al secondo gradino del podio. Il giovane spagnolo ha confermato di essere ormai una realtà e non più una sorpresa, tenendo a bada avversari di grande esperienza.

Sul podio anche Marco Bezzecchi, protagonista di una gara tutta cuore e coraggio: il pilota del VR46 ha guidato la corsa per diversi giri, resistendo al ritorno delle Ducati ufficiali prima di dover arrendersi alla superiorità tecnica e al passo degli avversari. Il terzo posto, però, vale come una vittoria, soprattutto per come è maturato.

Ai piedi del podio si ferma Pedro Acosta, quarto con una prestazione solida ma senza acuti, mentre Enea Bastianini chiude in quinta posizione davanti a Joan Mir, che ritrova sensazioni positive dopo un periodo complicato. Settima piazza per Brad Binder, mai veramente incisivo, e solo ottava per Francesco Bagnaia, autore di un finale in netto calo che lo ha visto scivolare nelle retrovie dopo una partenza incoraggiante.

Giornata nera per Jorge Martin, incappato in un’altra caduta che lo costringe al ritiro. Per fortuna lo spagnolo è uscito illeso dall’incidente, come confermato dai controlli al centro medico.

Con questo successo, Marquez non solo consolida la leadership del Mondiale, ma manda un messaggio chiarissimo ai rivali: al momento, è lui l’uomo da battere.

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Motogp: Podio tutto spagnolo nella Sprint Race austriaca

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La Sprint Race al Red Bull Ring è iniziata con una partenza difficile per i piloti italiani in prima fila. Nonostante le buone qualifiche, i primi metri si sono rivelati insidiosi. In particolare, Francesco Bagnaia ha avuto uno scatto complicato, perdendo diverse posizioni, favorendo così la leadership ad Alex Marquez, il quale viene immediatamente seguito dal fratello che si avvicina sempre di più. Marco Bezzecchi dalla pole position si ritrova a combattere contro Pedro Acosta per la terza posizione; dopo qualche giro di bagarre lo spagnolo si prende con forza l’ultimo posto sul podio. 

Intanto disastro per Pecco Bagnaia che si trova in difficoltà non riuscendo a combattere per le sue posizioni, si ritrova subito in sedicesima posizione. Sembra ci sia stato un problema al suo pneumatico posteriore che porta l’italiano della Ducati a ritirarsi dalla competizione. A cinque giri dalla fine Marc Marquez riesce a superare il fratello e a conquistare la prima posizione.

La Sprint Race austriaca si conclude con un podio tutto spagnolo. Vince Marc Marquez, seguito dalla Gresini di Alex Marquez e la KTM di Pedro Acosta che completa il trio in terza posizione. 

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