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Attualità

La Spagna domina ma l’Italia esce a testa alta, gli azzurri vengono eliminati dalla Kings World Cup Nations

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foto da profilo X Universo Kings League

Non c’è partita alla Kings League Arena di Milano, nella sfida decisiva l’Italia non riesce a imporsi e viene eliminata in maniera definitiva dalla competizione da parte di una grande Spagna con il punteggio finale di 8 a 5, con i catalani che fin da subito si impongono giocando di squadra e mettendo gli azzurri in grande difficoltà, grazie anche alla loro esperienza acquisita nelle precedenti edizioni di Kings League.

Nell’Italia si vedono tante idee confuse e poca organizzazione coma già osservato nella prima partita, non basta il ritorno in squadra di Leonardo Bonucci ed Emiliano Viviano ad evitare l’assedio Spagnolo, complice anche una prestazione abbastanza deludente da parte proprio delle due stelle, tra cui un brutto errore da parte di Viviano che regala il secondo goal della partita alla Spagna. Tra i migliori in campo invece spicca Domenico Rossi, che con tre reti realizzate di cui una dal doppio valore, cerca di riaccendere la squadra dando spettacolo e cercando di guidare tutti verso una rimonta spettacolare dal 5 a 0 al 6 a 5.

Purtroppo gli azzurri devono arrendersi e a rinunciare al sogno nel finale quando la Spagna, grazie a un gol valevole doppio, chiude definitivamente la pratica e condanna l’Italia alla sua seconda sconfitta consecutiva e alla eliminazione dal torneo.

Il Mondiale della Kings League perde così il suo paese ospitante dopo solo due partite, lasciando tanta delusione a tutti i fan italiani che speravano in un risultato sicuramente diverso.

🇪🇸 SPAGNA 8
🇮🇹 ITALIA 5

1-0 Guti (p. Sh.) 1′
2-0 Guti 3′
3-0 Eric Ruiz (p.) 18′
4-0 Gilles Vidal 19′
5-0 Guti 20′
5-1 Rossi 20’+1
6-1 Nico Santos 21′
6-2 Blur (p.) 21′
6-3 Rossi 23′
6-5 Rossi (x2) 38′
8-5 Javi Espinosa 40’+2

Classe 2004. Studente in Scienze della Comunicazione all’Università degli studi di Palermo. Aspirante giornalista sportivo e grande appassionato di calcio, nba e formula 1.

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Attualità

33 anni dalla strage di Capaci, data che nessuno dimenticherà mai

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Sono trascorsi 33 anni da quel tragico girono, il 23 maggio 1992, quando violenza della mafia tolse la vita del giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e dei tre agenti di scorta quel giorno: Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.

STRAGE INDELEBILE

Tutti ricordano quella data, indelebile dalla memoria personale e collettiva, la strage accaduta a Capaci il 23 maggio 1992. Precisamente alle 17:58 sull’autostrada A29, nei pressi di Capaci, l’esplosione dei 500 chili di tritolo preparata dall’artefice Pietro Rampulla e messa sotto un tunnel, fa volare l’auto di Giovanni Falcone causando la morte non solo del magistrato ma anche di sua moglie Francesca Morvillo e i suoi agenti di scorta, squarciando il silenzio e lasciando una ferita profonda nella storia dell’Italia.

PER NON DIMENTICARE

Anche quest’anno a Palermo sono stati organizzati diversi incontri che vedono protagoniste le scuole di tutta la regione, integrando anche laboratori, disegni e attività commemorative, con il tradizionale minuto di silenzio delle 17:58, accompagnato dal silenzio anche della Polizia di Stato.

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Attualità

Guerra in Medio Oriente, Netanyahu: “siamo pronti per un cessate il fuoco, ma controlleremo tutta Gaza”

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Arrivano nuove sconcertanti dichiarazioni dal premier israealiano, in merito alla guerra in Medio Oriente, nella sua prima conferenza dopo 163 giorni, aprendo ad una nuova tregua condizionata al termine dei nuovi raid sulla Striscia di Gaza che hanno ucciso almeno 82 persone.

Netanyahu si dichiara “pronto ad un cessate il fuoco temporaneo, se ce ne sarà l’opportunità”, per riportare a casa gli ultimi ostaggi in mano ad Hamas, tra cui 20 vivi e 38 morti.

LE CONDIZIONI DELLA POSSIBILE TREGUA

“Al termine dell’operazione Carri di Gedeone tutte le aree di Gaza saranno sotto il controllo di sicurezza israeliano“.
La guerra, ha sottolineato, potrà finire solo “alle condizioni chiare che garantiranno la nostra sicurezza“.
A partire dalla “smilitarizzazione” di Hamas, dall’esilio della sua leadership e dall’attuazione del “piano Trump” che, nella visione della Casa Bianca, equivale al ricollocamento di tutti i gazawi in altri Paesi arabi o musulmani.

Nel mentre, l’Unione Europea denuncia le condizioni di vita impraticabili nella Striscia di Gaza: le scorte alimentari sono esaurite e le persone al momento sono senza cibo, dopo l’ultimo carico dell’ONU arrivato dopo mesi di attesa.

LA POSSIBILE FRATTURA CON GLI U.S.A.

Israele, oltre a Gaza, guarda con attenzione anche alle ambizioni nucleari dell’Iran e, secondo l’intelligence americana, adesso starebbe preparando attacchi “imminenti” contro le centrali di Teheran (un’azione che segnerebbe una frattura con la Casa Bianca, impegnata a trattare un accordo con Teheran).

L’oltranzismo dello Stato ebraico ,su questo dossier, è alimentato dall’assenza di svolte nel negoziato promosso dagli Stati Uniti con la Repubblica islamica, che va avanti da alcune settimane.

LA RISPOSTA DELLA PALESTINA

“Un’intesa con Israele? Dipendesse da me, la firmerei all’istante. E se ora gli israeliani respingono la formula dei due popoli in due Stati sono pronto ad accettare e siglare un accordo per uno Stato unico, nel quale tutti i cittadini abbiano uguali diritti. Con Gerusalemme capitale”, ha detto Hussein al-Sheikh, numero due dell’Autorità Nazionale Palestinese.

NUOVO ATTENTATO NEGLI STATI UNITI

Due giovani funzionari dell’ambasciata israeliana a Washington, un uomo e una donna, sono stati uccisi mercoledì sera in una sparatoria davanti al Museo Ebraico della capitale statunitense.

L’attacco, che ha scosso le comunità diplomatiche ebraiche e israeliane negli Stati Uniti, è stato subito definito un atto di odio a sfondo antisemita.
Già fermato il presunto responsabile, un 30enne di Chicago, Elias Rodriguez, che dopo aver sparato avrebbe urlato “Palestina Libera“.

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Attualità

La Corte Costituzionale ora riconosce entrambe le mamme dopo la nascita di un figlio

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Foto: Vecteezy

La Corte Costituzionale sembra aver preso un’importante decisione per i diritti del mondo lgbt

Attraverso la sentenza numero 68, i giudici costituzionali hanno sconfessato i disconoscimenti del il ministro dell’Interno per togliere una mamma nei bambini nati da coppie composte da due donne.

La madre non partoriente, in seguito alla nascita di un bambino in altri paesi, doveva essere sottoposta ad una serie di procedimenti e controlli da parte dei servizi sociale per poterne decretare l’adozione.

L’ordinamento giudiziario, stabilisce invece che per legge non si può sancire che un bambino appartenente a due madri diventi orfano di colei che non l’ha partorito.

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