Connect with us

Cronaca

Incendi a Los Angeles: cosa sta succedendo? -Video

Published

on

Foto: ANSA

La situazione a nord di Los Angeles sta diventando sempre più seria. Un enorme incendio ha già devastato oltre 500 ettari, in particolare nel quartiere di Pacific Palisades, famoso per essere la casa di molte celebrità hollywoodiane. Le immagini che girano su social mostrano auto e case circondate da fiamme alte e minacciose.

Oltre 200.000 famiglie sono senza elettricità a causa dei forti venti alimentati dall’incendio; circa 15.000 abitazioni hanno subito interruzioni della corrente per prevenire ulteriori rischi d’incendio. Pacific Palisades, il governatore della California, ha dichiarato lo stato d’emergenza, avvertendo che i venti peggiori potrebbero arrivare nella notte.

In un’altra area vicina alla città è scoppiato un secondo incendio ad Altadena vicino a una riserva naturale; qui gli assistenti hanno dovuto evacuare urgentemente residenti anziani per metterli al riparo.

Il Presidente Biden ha assicurato il supporto federale all’emergenza californiana e che la FEMA (agenzia per la gestione delle emergenze) sta fornendo fondi per aiutare le aree colpite.

Anche alcuni alberi del Getty Villa Museum sono stati danneggiati dal fuoco ma fortunatamente nessuna opera d’arte è andata persa grazie alla prontezza del personale. Sfortunatamente, l’incendio ha colpito anche le scuole locali: alcune classi della Palisades Charter High School sono state distrutte e due eventi cinematografici annullati proprio a causa dell’emergenza incendiaria.

A causa dei “pericolosi incendi che stanno colpendo Los Angeles”, diverse première filmiche, inclusa quella del biografico su Robbie Williams ‘Better Man’, sono state annullate. Anche le attese anteprime di ‘Unstoppable’ con Jennifer Lopez e ‘Wolf Man’ con Julia Garner, prodotto da Ryan Gosling, sono state rinviate. Un portavoce della Paramount ha dichiarato: “Il nostro pensiero è rivolto a coloro che sono stati colpiti dai devastanti incendi e invitiamo tutti a stare al sicuro”.

La situazione critica ha spinto il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ad attivare anche i vigili fuori servizio; i forti venti hanno messo in difficoltà gli interventi aerei per spegnere le fiamme. Il governatore Gavin Newsom ha comunicato che oltre 1.400 pompieri sono stati mobilitati nella lotta contro gli incendi alimentati dai venti di Santa Ana, che possono arrivare fino a 97 km/h (in alcune zone si prevedono anche raffiche superiori ai 160 km/h!).

Inoltre, un incendio ha completamente distrutto una sinagoga nella zona di Pasadena. Secondo il Times of Israel, altre istituzioni religiose sono minacciate dagli enormi roghi in corso. Fortunatamente, prima dell’incendio, i rotoli della Torah erano stati salvati.

La situazione rimane estremamente seria e la comunità locale sta affrontando questa crisi con grande determinazione.

Continue Reading
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cronaca

Morti due giovani in via duca degli Abruzzi a Palermo dopo un incidente frontale in moto: ecco chi sono

Published

on

Foto: Palermo Today

Palermo – Via Duca degli Abbruzzi

Aliberti Gabriel e Lopriore Alessandro (21 e 17 anni) sono rimasti coinvolti in un brusco schianto frontale in moto, in seguito il quale i due hanno perso la vita ed un sedicenne è rimasto ferito.

Il tutto è accaduto davanti la Palazzina Cinese, in Via Duca degli Abruzzi.

Le strade attualmente sono state chiuse al traffico per poter effettuare eventuali rilievi.

Continue Reading

Cronaca

Medio Oriente, Israele attacca sede Mezzaluna Rossa a Gaza: svariati morti e feriti

Published

on

medio oriente

Un operatore palestinese è stato ucciso e altri tre sono rimasti feriti in un attacco israeliano in Medio Oriente contro la sede centrale dell’organizzazione a Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale. 62 le vittime a Gaza nelle ultime 24 ore, incluse 38 che erano in attesa di cibo. Un video shock diffuso da Hamas mostra un giovane israeliano ridotto a uno scheletro sotto un tunnel, in un cupo parallelismo con i gazawi che muoiono di fame.

LE ULTIME ORE IN MEDIO ORIENTE

Un operatore della Mezzaluna Rossa palestinese è stato ucciso e altri tre sono rimasti feriti in un attacco israeliano contro la sede centrale dell’organizzazione a Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale. L’attacco ha causato l’incendio del primo piano dell’edificio, ha aggiunto la Mezzaluna Rossa palestinese in un comunicato pubblicato su X. 62 le vittime a Gaza nelle ultime 24 ore, incluse 38 che erano in attesa di cibo.

Lo riporta Al Jazeera citando fonti ospedaliere. Soffrono anche gli ostaggi, circa 20 ritenuti ancora vivi. Un video shock diffuso da Hamas mostra un giovane israeliano ridotto a uno scheletro sotto un tunnel, mentre languono i negoziati ancora in stallo.

Hamas ha ribadito che non accetterà di deporre le armi finché non verrà istituito uno Stato palestinese. Sugli aiuti a Gaza, al via la “collaborazione operativa” dell’Italia, con Emirati Arabi e Giordania.

Il ministro israeliano della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, di estrema destra, ha guidato stamani una incursione di coloni sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme, presso la moschea di Al-Aqsa, accompagnato dal parlamentare del Likud Amit Halevi.

Medio Oriente

In foto: il simbolo della Mezzaluna Rossa
Foto: Wikipedia

LE PAROLE DA PARTE DI ISRAELE

In una intervista a al Jazeerail terrorista di Hamas Ghazi Hamed ringrazia l’iniziativa di diversi Paesi di riconoscere uno Stato palestinese: è uno dei frutti del 7 ottobre. Abbiamo dimostrato che la vittoria su Israele non è impossibile e le nostre armi sono un simbolo della dignità palestinese“.
Se questa è la persona che ti applaude, cosa dice di te?“.

Lo scrive su X il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar commentando l’intervista del leader e negoziatore di Hamas Ghazi Hamad in cui ha difeso gli attacchi del 7 ottobre.

Lasciatemi dire: prima del 7 ottobre, il mondo stava anche solo discutendo della Palestina? Chiedete al presidente Abu Mazen, qualcuno stava prestando attenzione?“, ha detto Hamed nell’intervista. “Hanno detto all’Autorità Palestinese di dimenticare la soluzione a due Stati. Il 7 ottobre ha cambiato tutto questo. Sì, abbiamo pagato un prezzo, ma quale opzione avevamo? Arrenderci a Ben Gvir e ai suoi coloni estremisti? Stava profanando Al-Aqsa, parlando ogni giorno di annettere la Cisgiordania. Le nostre opzioni erano: arrendersi o resistere. Grazie alla resistenza, abbiamo visto grandi risultati: il mondo sta di nuovo riconoscendo la Palestina. L’immagine di Israele come democrazia è distrutta. Il mito dell’invincibilità israeliana è scomparso. Oggi, le persone stanno marciando contro il genocidio in ogni capitale occidentale. Netanyahu è ricercato dalla Corte Penale Internazionale. Israele è accusato di genocidio e pulizia etnica. E dopo 22 mesi di guerra, Israele non ha ancora sconfitto Gaza, recuperato i prigionieri, o stabilito il controllo. Gaza è diventata un modello di resistenza eroica“, ha detto il leader di Hamas.

I DATI DELL’ONU SUL MEDIO ORIENTE

Secondo i dati pubblici dell’Onu (Monitoring & Tracking DashboardUN2720)  un sistema che traccia ogni camion di aiuti che entra a Gaza utilizzando codici Qr, tra il 19 maggio e il 2 agosto, sono state scaricate circa 40.000 tonnellate di aiuti umanitari, ma solo 4.100 tonnellate (il 10%) sono arrivate a destinazione.

Il resto è stato contrassegnato come “intercettato“, cioè i carichi “sono stati dirottati lungo il tragitto dentro Gaza sia pacificamente da parte di persone affamate che con la forza da parte di attori armati“.

PARLA TAJANI SUL MEDIO ORIENTE

In questo momento non ci sono, in base al diritto costituzionale e al  diritto pubblico internazionale, le condizioni oggettive perché ci sia  uno Stato palestinese.Dobbiamo lavorare per costruirlo, questo sì. Noi  stiamo facendo questo, riconoscere uno Stato che non c’è è soltanto un  esercizio teorico“. A dirlo il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, parlando con i giornalisti agli Stati generali del  Mezzogiorno di Forza Italia.

Questo – ha aggiunto – non significa che  non si deve dire a Israele basta bombardamenti, basta attacchi contro la  popolazione civile, basta vittime.Come dobbiamo dire a Hamas basta  usare il popolo palestinese come scudo umano, basta tenere in condizioni  disumane ostaggi che non hanno nessuna responsabilità nella politica di  Israele.Quindi dobbiamo lanciare dei messaggi forti proprio per  costruire la pace.Noi siamo schierati dalla parte della pace, non siamo  contro il popolo palestinese, non siamo contro il popolo israeliano“.

Attenzione anche – ha detto Tajania non creare, con un linguaggio  violento, nuovi sentimenti di antisemitismo.Questo è  inaccettabile.Quindi bisogna sempre usare un linguaggio a favore della  pace, non un linguaggio di odio.Diciamo a Israele basta, diciamo ad  Hamas basta, ora è il momento del dialogo, è il momento del cessate il  fuoco per costruire una pace duratura in quel martoriato Medio  Oriente.Non sarà facile ma non bisogna arrendersi di fronte alle  difficoltà“.

Medio Oriente

In foto: Antonio Tajani
Foto: Esquire

Continue Reading

Cronaca

Gaza, in migliaia senza cibo da settimane. Netanyahu: “Non c’è fame a Gaza”, Trump ribatte

Published

on

Medio Oriente

Non c’è fame a Gaza“, ha detto il primo ministro israeliano mentre arrivano i primi aiuti dal cielo e da terra dopo l’inizio della tregua nella Striscia. Trump dalla Scozia ribatte: “Non sono d’accordo, ho visto immagini terribili“. Tonnellate di cibo sono state lanciate sia dall’Idf, sia dagli aerei di Paesi come Giordania ed Emirati, mentre camion egiziani sono entrati attraverso il valico di Rafah. Wafa denuncia altre vittime nella Striscia.

PROBLEMA DELLA FAME A GAZA

Primi passi per alleviare la crisi che continua a uccidere: sei persone sono decedute per fame nelle ultime 24 ore, di cui due bambini, altri 24 sono morti per gli attacchi nelle zone designate alla distribuzione di aiuti.

Il ministero della Salute di Gaza controllato da Hamas afferma che nelle ultime 24 ore sono morte nella Striscia 14 persone a causa della fame e della malnutrizione. Questo bilancio, si legge in un comunicato pubblicato su Telegram, porta il totale dei decessi per fame e malnutrizione a 147 dall’inizio della guerra, tra cui 88 bambini.

LA RISPOSTA DI TRUMP

Trump ribatte a Netanyahu rispetto alle frasi del premier israeliano sull’assenza del problema “fame” a Gaza: “Non sono d’accordo, abbiamo visto immagini terribili”

Non prendo una posizione sul riconoscimento dello Stato palestinese“. Lo ha detto il presidente americano Donald Trump parlando coi giornalisti davanti al suo resort di Turnberry in Scozia con al fianco il premier britannico Keir Starmer e la moglie Victoria. Trump ha aggiunto di sapere che invece Starmer ha una posizione in merito.

Ho visto immagini di bambini molto affamati a Gaza“. Ha così smentito indirettamente il premier israeliano Benyamin Netanyahu che aveva negato la fame nella Striscia. Interpellato da un giornalista sulle affermazioni con cui il governo Netanyahu ha negato una carestia nella Striscia di Gaza, Trump ha risposto: “Non so, basandomi sulle immagini della televisione quei bambini sembrano molto affamati“. Ha quindi aggiunto che ora gli Usastanno mandando molto denaro, e altre nazioni stanno incrementando gli aiuti, inclusa questa” (il Regno Unito). Il presidente americano, alla domanda se Israele stesse facendo abbastanza per prevenire le vittime civili, ha poi replicato: “Non credo che nessuno sia sta facendo nulla di grande laggiù, l’intero posto è un macello. Ora servono cibo e sicurezza“.

Nel contempo il presidente americano ha ribadito che gli ostaggi nelle mani di Hamas, essendosi ridotti a suo dire a circa 20, “non vengono rilasciati” perché sono gli ultimi “scudi umani” per i miliziani e che “qualcosa di diverso deve essere fatto“. A Gaza, gli ha fatto eco Starmer, “la crisi umanitaria c’è” ed è “una catastrofe assoluta“. “Nessuno vuole vedere scene del genere, la gente in Gran Bretagna è indignata, serve un cessate il fuoco e noi ringraziamo il presidente per la sua leadership in questa direzione“, ha aggiunto, non senza evocare anche la necessità che Hamas “liberi gli ostaggi israeliani superstiti“.
Voglio che la gente abbia da mangiare in questo momento, per me questa è la priorità numero uno. Perché c’è molta gente che muore di fame. Il cessate il fuoco a Gaza è possibile“.

Medio Oriente

Foto: Il diario del lavoro

Continue Reading

Facebook

Altri articoli in ‘Cronaca’

Trending

Copyright © 2024 - by Exit Web Systems

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.