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Cronaca

Professoressa di Sostegno arrestata per violenza sessuale

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Bambini con gli zaini vanno verso la scuola media di Scanzano, a Castellammare di Stabia, 18 novembre 2024. Sulla recinzione sono stati appesi due striscioni, uno dice “SÏ ai docenti, no alla direzione”, l’altro “Tutela per i nostri figli, solidariet‡ alle mamme”. I carabinieri presidiano l’istituto per prevenire tensioni in occasione della ripresa delle lezioni, dopo il caos suscitato dall’aggressione di una trentina di genitori ai danni di una insegnante di sostegno. La docente aggredita, a casa dopo il trauma cranico riportato, non Ë ovviamente in servizio ma le famiglie che la contestano, dando credito alle voci su presunte molestie sessuali ai danni di alcuni alunni, insistono nel chiedere il suo allontanamento e minacciano di far disertare le lezioni ai propri figli. ANSA / CIRO FUSCO Foto: Il Post

Castellammare di Stabia – Quattro ragazzi e tre ragazze, di età compresa tra gli 11 e i 14 anni, sarebbero stati oggetto di un’inquietante serie di incontri all’interno di una “saletta” della scuola, dove la docente, ora arrestata e reclusa nel carcere di Benevento, avrebbe condotto discussioni esplicite di natura sessuale in maniera volgare e scurrile.

Le indagini, coordinate dalla procura di Torre Annunziata, sono emerse in seguito alla sospensione di uno degli alunni coinvolti, che ha spinto lui e i compagni a confidarsi con i genitori. Questi ultimi, allarmati dai racconti dei propri figli, hanno denunciato la situazione, portando alla luce una serie di messaggi scambiati tra i ragazzi e l’insegnante tramite Instagram e WhatsApp.

Le conversazioni, rivelatesi compromettenti, hanno spinto le autorità a intervenire.

Secondo l’accusa, la professoressa non solo avrebbe mostrato video pornografici agli studenti, ma in alcune occasioni li avrebbe anche incitati a compiere atti sessuali, fino a giungere a un vero e proprio rapporto con uno degli alunni.

A supporto delle accuse, i carabinieri hanno rinvenuto nel telefono della docente materiale pornografico in linea con quanto descritto dalle vittime, che sono state ascoltate in audizioni protette.

La docente, dal canto suo, si difende strenuamente, sostenendo che le prove contro di lei sarebbero state create con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, si tratta sicuramente di un’affermazione che solleva interrogativi sul metodo di raccolta delle prove. Tuttavia, la procura ha sottolineato la solidità dell’impianto accusatorio, evidenziando la gravità delle accuse di induzione al compimento di atti sessuali e corruzione di minorenne.

Non è la prima volta che la docente si trova al centro dell’attenzione pubblica: lo scorso novembre, era stata vittima di un’aggressione da parte di un gruppo di genitori, che, preoccupati per la sicurezza dei loro figli, avevano deciso di farsi giustizia da soli. Questo episodio, purtroppo, ha messo in evidenza la tensione crescente e la sfiducia nei confronti del sistema educativo locale.

La vicenda ha aperto un dibattito acceso riguardo la tutela dei minori e la responsabilità degli educatori. I genitori chiedono maggiore vigilanza nelle scuole e interventi tempestivi per prevenire situazioni simili in futuro.

La comunità si interroga ora su come sia stato possibile che tali abusi si siano protratti per un anno senza essere scoperti prima.

Le indagini sono ancora in corso e si attendono ulteriori sviluppi.

Nel frattempo, un episodio come questo rappresenta a pieno la fragilità del sistema scolastico e quanto sia importante garantire un ambiente sicuro e protetto per tutti gli studenti.

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Cronaca

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