Motori
F1 Focus: Haas vs Visa Cash App – Alla ricerca di un futuro migliore

La nuova stagione 2025 è alle porte. Le aspettative sulle squadre e sui suoi piloti sono sempre in fermento. Con la stagione 2024 in archivio, gli obiettivi da raggiungere sono sempre tanti, specialmente per chi nel corso della stagione passata è riuscita ad alzare il livello ad esempio la Haas. Ai test pre-stagionali dello scorso febbraio la scuderia statunitense ha mostrato quella fatica che si è sempre portata dietro, frutto anche del piccolo problema economico che l’ha segnata nella stagione 2023: rialzarsi è sempre difficile ma la Haas piano piano c’è riuscita. Passano i gran premi e la scuderia diventa sempre più competitiva per lottare nella zona punti, riuscendo anche ad essere in lizza per la vittoria nel gran premio del Canada, in condizioni davvero estreme. L’arrivo ad inizio stagione del nuovo team principal, Ayao Komatsu, ha portato al team quella ventata di aria fresca che serviva e la squadra è cresciuta sempre di più grazie agli investimenti effettuati sulle componenti della monoposto e sulla power unit Ferrari, sempre più performante in questa stagione. Nel 2025, da parte della casa americana ci si aspetta molto, anche dal punto di vista della line up. Visto il cambio drastico dei piloti, con Oliver Bearman e Esteban Ocon, che hanno deciso di sposare il progetto statunitense. La stagione si preannuncia agguerrita già in partenza. Il carattere forte e tenace di entrambi i piloti li poterà a fare grandi cose ma attenzione a non mettersi i bastoni tra le ruote nella stessa famiglia. Il primo rivale di un pilota è sempre il compagno di squadra, ma in squadre come la Haas è importante portare ogni punto a casa, perciò sarà fondamentale inquadrare ciò che la pista ci dirà.
La prima rivale in pista del 2024 per la casa americana è stata proprio la Visa Cash App. Entrambe le scuderie si sono battagliate a suon di contatti per tutta la stagione, la casa statunitense prefazionava meglio su quelle che erano le condizioni di bagnato e non molto semplici per gli altri team, mentre la casa faentina spesso aveva dei lampi di luce come successo a Miami con Daniel Ricciardo, ma non aveva un vero proprio circuito adatto a lei o tanto meno una condizione per tanto arrivare ai punti era sempre più difficile. Nonostante ciò la Visa Cash App è riuscita a mettere da parte 46 punti che però non sono stati sufficienti per superare in classifica la Haas.
La stagione 2024 per la Visa non è stata di certo una delle più facili. Primo anno sotto il nuovo nome, primo anno del nuovo team principal, Laurent Mekies (proveniente dalla casa Ferrari); tutto un mix che non ha reso facile la vita all’interno del box. Fare parte della famiglia RedBull non è mai facile sopratutto se si è nuovi nel team, ma ancor di più se sei un volto conosciuto, come successo quest’anno a Daniel Ricciardo. Il pilota australiano è tornato a vestire i colori della Visa già nella stagione 2023, in seguito al rumors sul possibile approdo nuovamente al fianco di Max Verstappen, poi smentito dallo stesso Daniel. Nel corso della stagione, Ricciardo ha mostrato dei lampi a ciel sereno come a Miami, ma non sono bastati per mantenere il proprio posto in Formula 1. Un addio molto sentito da tutto il paddock, un ritiro che ha sorpreso tutti, per il modo in cui è avvenuto (inaspettato e inatteso per uno dei piloti più carismatici e conosciuti del Circus). Al suo posto è subentrato ancora lui -sempre lui: Liam Lawson, un ragazzo che proviene dal vivaio RedBull e che nel 2025 sarà accanto a un certo Verstappen. Al suo rientro la situazione della scuderia italiana cominciò a migliorare, con qualche punto conquistato in vari gran premi, ma non sufficienti per salire di posizione. La Visa ha concluso la stagione al settimo posto del campionato costruttori. Lo sguardo più attento verso la Visa Cash App è rivolto al suo pilota di punta, Yuki Tsunoda. Il pilota giapponese, piano piano, sta mostrando quel talento che aveva colpito Helmut Marko, ma forse ancora troppo acerbo per arrivare al colosso RedBull. I miglioramenti sono evidenti, sopratutto riguardo alla gestione della rabbia, elemento chiave della figura del giapponese, come anche mostrato nella serie tv Netflix “Drive to Survive”. La line-up della Visa viene completata da colui che si è giocato il titolo in Formula 2 nella stagione appena conclusa: Isaak Hadjar. Il pilota classe 2004 ha già manifestato le sue intenzioni di uno scontro diretto per essere il primo pilota della scuderia. Si preannuncia una lotta interna molto agguerrita, ma attenzione anche alle classifiche, che potrebbero riservare sorprese…
Motori
MotoGP: Top & Flop GP d’Austria

Ieri al Red Bull Ring si è consumato un altro capitolo epico nella saga di Marc Márquez: ha finalmente spezzato la sua “maledizione” su questo circuito, conquistando la prima vittoria in Austria, nella 1000ª gara della classe regina, e inanellando la sesta vittoria consecutiva in stagione. Partendo dalla quarta casella in griglia Márquez ha sfoderato tutta la sua esperienza, aspettando il momento giusto e sfruttando al meglio lo scivolo aerodinamico per superare Marco Bezzecchi a fine gara.
Top
1. Marc Márquez – Strategia da manuale e mentalità da campione
Finalmente vittorioso al Red Bull Ring, Márquez ha gestito superbamente pneumatici e ritmo, andando a caccia del podio al momento giusto e imponendo il suo controllo magistrale.
2. Fermin Aldeguer – Il rookie che fa sognare
Da outsider a protagonista: Aldeguer ha rimontato fino al secondo posto, dimostrando talento, freddezza e classe. La sua prima stagione in MotoGP potrebbe riservarci molte altre sorprese.
3. Marco Bezzecchi – Cuore e caparbietà da pole
Partito in pole position e leader per gran parte della gara, Bezzecchi ha resistito alla pressione di Márquez e Aldeguer, portando comunque un podio storico per Aprilia. Ed è già pronto a ritentare.
Flop
1. Francesco Bagnaia – Solito dominatore… ma non stavolta
Ultimamente imbattuto su questo circuito, Bagnaia ha invece arrancato, scivolando fino all’ottavo posto, segno chiaro di un weekend anonimo su una pista che l’aveva amato finora.
2. Álex Márquez – Penalizzato dalla sfortuna
Con una lunga penalità (long-lap) da scontare dopo una manovra in Brno, Alex ha compromesso la sua gara fin dalle battute iniziali, chiudendo solo in decima posizione.
3. Jorge Martín – Brivido e botto… ma niente più
Doppio scivolone per Martín: il primo innocuo, il secondo più serio, avvenuto alla curva 7 mentre lottava per entrare nella top-10. Fortunatamente ha potuto tornare a piedi al box e sarà regolarmente al via in Ungheria.
Motori
Motogp: Marquez trionfa in Austria: prima vittoria al Red Bull Ring

Marc Marquez continua a riscrivere la storia della MotoGP. Sul tracciato del Red Bull Ring, uno dei pochi rimasti ancora fuori dal suo palmarès, lo spagnolo ha conquistato la sua prima vittoria in carriera in Austria, centrando l’ennesima doppietta di una stagione che sembra ormai segnata dal suo dominio.
Il leader del Mondiale ha costruito il successo con la solita freddezza: dopo una partenza guardinga, ha lasciato sfogare gli avversari nella prima metà di gara, salvo poi piazzare la zampata decisiva nel momento più delicato. Quando la corsa è entrata nel vivo, il #93 ha preso in mano il ritmo con una costanza impressionante, mettendo in fila gli avversari e tagliando il traguardo in solitaria.
Alle sue spalle, applausi a scena aperta per Fermín Aldeguer, autore di una rimonta travolgente che lo ha portato fino al secondo gradino del podio. Il giovane spagnolo ha confermato di essere ormai una realtà e non più una sorpresa, tenendo a bada avversari di grande esperienza.
Sul podio anche Marco Bezzecchi, protagonista di una gara tutta cuore e coraggio: il pilota del VR46 ha guidato la corsa per diversi giri, resistendo al ritorno delle Ducati ufficiali prima di dover arrendersi alla superiorità tecnica e al passo degli avversari. Il terzo posto, però, vale come una vittoria, soprattutto per come è maturato.
Ai piedi del podio si ferma Pedro Acosta, quarto con una prestazione solida ma senza acuti, mentre Enea Bastianini chiude in quinta posizione davanti a Joan Mir, che ritrova sensazioni positive dopo un periodo complicato. Settima piazza per Brad Binder, mai veramente incisivo, e solo ottava per Francesco Bagnaia, autore di un finale in netto calo che lo ha visto scivolare nelle retrovie dopo una partenza incoraggiante.
Giornata nera per Jorge Martin, incappato in un’altra caduta che lo costringe al ritiro. Per fortuna lo spagnolo è uscito illeso dall’incidente, come confermato dai controlli al centro medico.
Con questo successo, Marquez non solo consolida la leadership del Mondiale, ma manda un messaggio chiarissimo ai rivali: al momento, è lui l’uomo da battere.
Motori
Motogp: Podio tutto spagnolo nella Sprint Race austriaca

La Sprint Race al Red Bull Ring è iniziata con una partenza difficile per i piloti italiani in prima fila. Nonostante le buone qualifiche, i primi metri si sono rivelati insidiosi. In particolare, Francesco Bagnaia ha avuto uno scatto complicato, perdendo diverse posizioni, favorendo così la leadership ad Alex Marquez, il quale viene immediatamente seguito dal fratello che si avvicina sempre di più. Marco Bezzecchi dalla pole position si ritrova a combattere contro Pedro Acosta per la terza posizione; dopo qualche giro di bagarre lo spagnolo si prende con forza l’ultimo posto sul podio.
Intanto disastro per Pecco Bagnaia che si trova in difficoltà non riuscendo a combattere per le sue posizioni, si ritrova subito in sedicesima posizione. Sembra ci sia stato un problema al suo pneumatico posteriore che porta l’italiano della Ducati a ritirarsi dalla competizione. A cinque giri dalla fine Marc Marquez riesce a superare il fratello e a conquistare la prima posizione.
La Sprint Race austriaca si conclude con un podio tutto spagnolo. Vince Marc Marquez, seguito dalla Gresini di Alex Marquez e la KTM di Pedro Acosta che completa il trio in terza posizione.
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