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Cronaca

Addio a Cesare Zambon, il bambino di 6 anni affetto da neurofibromatosi: “Sei stato coraggioso”

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instagram: @la_storia_di_cesare

La storia del piccolo Cesare era diventata simbolo di forza e speranza, ma la malattia che lo ha colpito, la neurofibromatosi, ha avuto la meglio sul piccolo, rendendolo cieco e formandogli masse tumorali. La mamma ha raccontato la sua malattia su Facebook e in un libro scritto la sua storia. 

Il piccolo Cesare Zambon non ce l’ha fatta, il bambino di 6 anni di Conegliano (Treviso) affetto da neurofibromatosi. La sua stata era diventata ormai un simbolo di forza e speranza per tutti i bambini che come lui, sono affetti da malattie rare.

Ad annunciare la straziante notizia è stata la madre, Valentina Mastroianni dal suo account Facebook in cui scriveva spesso nel blog “La storia di cesare“, in cui ha raccontato fin ora la malattia rara del figlio, divenuto poi un libro.

LA MALATTIA RARA DI CESARE

La madre di Cesare ha raccontato passo per passo la storia del figlio sui social intitolato “La storia di Cesare“: raccontando proprio la battaglia contro questa rara malattia genetica che comporta la formazione di diverse forme tumorali e che col passare del tempo, hanno reso il piccolo cieco.

Negli ultimi tempi la malattia si era aggravata particolarmente, portando la famiglia a trasferirsi da Conegliano a Genova, per permettere a Cesare delle cure più appropriate all’ospedale pediatrico Gaslini. Ma sfortunatamente, il piccolo è morto questa mattina.

IL MESSAGGIO DELLA MADRE AL PICCOLO CESARE

Valentina Mastroianni nel suo ultimo post su Facebook, dopo la scomparsa del figlio, ha scritto un messaggio straziante, pieno di dolore ma anche di speranza: “Ciao Cece del mio cuore, sei stato coraggioso, senza paura, fino alla fine. Circondato dal nostro amore, grazie agli angeli del guscio, sei andato via da questa vita a cui tu hai dato tanto, senza chiedere niente. Ti ho fatto una promessa: non essere arrabbiata con questa vita. E ce la metterò tutta per far sì che il mio cuore urli solo cose belle in tuo nome. Tu ora vai, finalmente libero! Corri Cece, veloce come la luce, braccia aperte e vai.

COS’E’ LA NEUROFIBROMATOSI

La neurofibromatosi di tipo 1 (Nf1) è una complessa malattia genetica rara a trasmissione autosomica dominante. L’Osservatorio malattie rare (Omar) l’ha spiegata dicendo: “Si tratta di una sindrome precancerosa, una malattia che predispone chi ne è affetto a sviluppare una malattia neoplastica con una probabilità più alta del normale. In Italia sono almeno 20mila le persone affette da neurofibromatosi.”

 

Classe 2003. Studentessa in Scienze della Comunicazione all'Università degli studi di Palermo. Aspirante giornalista e graphic designer e appassionata della cultura giapponese, delle riviste della nuova generazione e ogni forma d'arte.

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Cronaca

Massimiliano Mulas: lo stupratore seriale accusato di violenza a Mestre su 11enne

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Il 45enne arrestato a Venezia con l’accusa di aver violentato una bambina di 11 anni, risulta avere anche molti altri precedenti specifici sui reati sessuali. La sua prima condanna risale al 2002 ma da quattro anni era in libertà senza alcuna misura cautelare perché “socialmente non pericoloso” , tra i precedenti vi è la decapitazione di un cane.

L’uomo accusato di violenza sessuale nei confronti di una bambina 11eenne è stato arrestato a Venezia nella serata del 10 aprile, l’uomo in questione è Massimiliano Mulas, 45enne originario della Germania del sud, precisamente da Bruchsal, nel Baden-Württemberg, cresciuto a Tempio Pausania in provincia di Sassari.

Da una prima ricostruzione delle indagini svolte dai carabinieri emerge che l’uomo avrebbe seguito la minore in questione all’uscita della palestra per poi averla aggredita nell’androne di un condominio di Mestre intorno le 18. In più, a suo carico risultano numerosi precedenti di reati sessuali specifici.

L’AGGRESSIONE

La violenza subita dall’ultima vittima, una minore di 11 anni, dalle ricostruzioni sarebbe avvenuta nell’androne del palazzo in cui la minore vive, proprio quando la bambina stava tornando dopo essere uscita dalla palestra. In quel momento era a telefono con un’amica, la quale ha sentito le sue urla. La violenza si sarebbe interrotta grazie all’intervento di un condomino che stava rientrando nella sua abitazione.

I carabinieri sono riusciti a raccogliere numerosi elementi indiziari sull’uomo indagato, riuscendo a rintracciare Mulas a Mestre la sera stessa dei fatti, sulla base di un fermo di polizia disposto dalla pm Anna Andreatta. Durante la fuga dalla casa dell’11enne l’uomo aveva perso il portafogli con dentro i documenti d’identità, dunque il fermo è stato poi convalidato ieri nel carcere di Venezia, in cui si è svolto l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari. Massimiliano Mulas si è avvalso della facoltà di non rispondere.

I PRECEDENTI PENALI

Il 45 enne Massimiliano Mulas, originario di Tempio Pausania (Sassari), risulta avere una lunga lista di precedenti, non solo per violenze sessuali: Il primo episodio risale al 1998 a Nuoro per aver decapitato un cane, il quale avrebbe poi inviato la testa mozzata dell’animale in un contenitore pieno di detersivo a una ragazza come strumento di minaccia. Il secondo episodio invece risale al 2006 a Padova, in cui l’uomo ha tentato di violentare due studentesse sotto minaccia con un coltello, per questi fatti Mulas venne condannato a 8 anni e 3 mesi di carcere. Ma prima ancora, nel 2002, venne arrestato a Cavalese per un tentato stupro ad una turista, sempre sotto minacce e violenza fisica. Invece recentemente è stato coinvolto in una presunta aggressione sessuale su una minorenne a Perugia, accuse poi cadute successivamente.

Da questi fatti si nota come dopo ogni condanna, Massimiliano Murales è sempre tornato a colpire.

LA SOLUZIONE DI SALVINI CON LA CASTRAZIONE CHIMICA

La reazione dei politici a tutto ciò è stata molto forte e a tal proposito, il leader delle Lega Matteo Salvini torna a proporre con forza la castrazione chimica per stupratori e pedofili, dicendo: “È una soluzione già adottata in altri Paesi europei, e risolverebbe definitivamente il problema. Alle sue parole si aggiunge anche il governatore veneto Luca Zaia e il patriarca di Venezia Francesco Moraglia, i quali intervengono indignati dicendo: “Come è possibile che un individuo con tali precedenti resti libero di commettere crimini così efferati“.

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Cronaca

Palermo: bambina abusata da amico di famiglia in casa

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L’abominevole uomo si nascondeva in casa e, come spesso accade, era l’amico di famiglia della famiglia della piccola, i cui genitori si fidavano dell’uomo. Dalle informazioni ricevute dagli inquirenti, l’uomo avrebbe piazzato una telecamera nascosta al fine di filmare gli abusi sulla minore.

L’agghiacciante fatto è emerso grazie ad una coraggiosa segnalazione arrivata ai carabinieri militari dell’arma di Palermo, riuscendo a mettere fine ad una terribile storia di abusi su una bambina, che andava avanti da tempo. Il mostro dell’accaduto si nascondeva in casa e come purtroppo spesso accade, era l’amico di famiglia di cui i parenti della bambina si fidavano.

IL COLPEVOLE

L’uomo artefice di tutto è un palermitano di 46 anni, ora messo in manette con la pesante accusa di violenza sessuale aggravata e pornografia minorile. Ad incastrarlo sono stati i video degli abusi sulla minore che lui stesso aveva filmato e che teneva sui suoi supporti digitali.

L’AGGHIACCIANTE FATTO

Infatti, in base alle scoperte dei carabinieri, l’uomo ha piazzato una telecamera nascosta per filmare gli abusi sessuali, avvenuti persino nella sua abitazione alcune volte, realizzando così diversi video pedopornografici.

Inoltre, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo era per giunta un incessante frequentatore dell’abitazione dei genitori della vittima e approfittandosi anche della particolare vulnerabilità della bambina, ne ha abusato sessualmente in più occasioni quando era certo di essere da solo con la minore, non limitandosi così solo alla casa degli amici ma anche la propria. Questi comportamenti hanno continuato a ripetersi nel tempo tanto che nella sua abitazione aveva piazzato anche una telecamera nascosta per continuare a filmare gli abusi.

LA SCOPERTA DOPO ANNI

La scoperta di questo ciclo di abusi durato per anni è avvenuto grazie ad una perquisizione domiciliare a carico dell’indagato disposta dalla Procura di Palermo, in cui i militari hanno trovato i video delle violenze. Grazie anche alla collaborazione dei carabinieri della sezione “Cyber Investigation“, del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale, l’inchiesta avviata nel novembre del 2024 ha portato alla scoperta delle prove con i video trovati.

Successivamente il 46enne è stato fermato dai Carabinieri della compagnia di Partinico, sotto la guida del dipartimento violenza di genere e tutela vittime vulnerabili della Procura di Palermo. L’uomo è stato subito dopo trasferito in carcere dopo la convalida del fermo da parte del gip che ha disposto la custodia cautelare in carcere per l’uomo.

La giovanissima vittima invece è stata allontanata dalla casa e al momento si trova in una struttura protetta al sicuro.

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Cronaca

Morto Antonello Fassari: l’omaggio di Claudio Amendola 

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È con grande tristezza che apprendiamo della morte di Antonello Fassari, uno degli attori comici più amati d’Italia, scomparso a 72 anni.

La notizia è stata confermata sulla sua pagina Facebook, dove amici e colleghi stanno esprimendo il loro cordoglio.

LA CARRIERA

Fassari è diventato famoso grazie a programmi cult come “Avanzi” e alla serie “I Cesaroni”, in cui interpretava l’oste Cesare. Era malato da tempo, ma la sua carriera era un viaggio ricco di successi iniziato all’Accademia d’arte drammatica Silvio d’Amico nel ’75. Dalla metà degli anni ’80 ha conquistato il cuore del pubblico con personaggi indimenticabili come Antonio in “Avanzi”.

LE PAROLE DI CLAUDIO AMENDOLA

Claudio Amendola ha condiviso un toccante tributo: “Sarai per sempre mio fratello… Sapevamo che questa nuova serie sarebbe stata dedicata a lui.”

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