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F1: Super Lando Norris conquista il Gran Premio D’Australia

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L’alba italiana si infiamma con il gran premio D’australia.  Il circuito di Albert Park, con le sue curve veloci e insidiose, si prepara a ospitare uno degli appuntamenti più attesi della stagione. Le squadre hanno affinato le strategie, i piloti sono pronti a spingere al massimo e i tifosi sugli spalti sono impazienti di vivere un’altra gara ricca di emozioni. Occhio però al meteo: le condizioni potrebbero rivelarsi decisive, con la forte di pioggia che caratterizza la giornata non si può prevedere chi di loro avrà la meglio.

I primi colpi di scena arrivano già nel giro di formazione con Isaak Hadjar, che perde il controllo della sua monoposto e finisce contro le barriere in curva 2. Una grande delusione per il pilota francese dopo la spettacolare qualifica del giorno precedente. La griglia si compatta nuovamente per un secondo giro di formazione, in attesa dello spegnimento dei semafori. Scatta fortissimo Lando Norris, ma ancora meglio fa Max Verstappen, che supera Oscar Piastri e si mette alle spalle del suo amico-nemico. Incredibile partenza anche per Charles Leclerc, che già in curva 1 guadagna due posizioni, portandosi dietro George Russell. Tuttavia, l’entusiasmo del primo giro viene subito smorzato dall’incidente di Jack Doohan, che finisce contro le barriere. Nonostante il violento impatto, il pilota dell’Alpine esce illeso. Ma non è l’unico a essere tradito dalla pista: anche Carlos Sainz perde il controllo e si schianta contro le barriere sul rettilineo principale.

Con la Safety Car rientrata, la battaglia in pista riprende. Lando Norris mostra uno slancio incredibile, chiudendo ogni varco a Max Verstappen, che resta in agguato. Partenza migliore rispetto a ieri per Kimi Antonello, che dopo l’eliminazione in Q1 inizia a risalire la classifica con diversi sorpassi. Tuttavia, le condizioni della pista restano insidiose e gli errori sono sempre dietro l’angolo. Intanto, fioccano le investigazioni per infrazioni durante il regime di Safety Car: tra i coinvolti ci sono Fernando Alonso, Yuki Tsunoda e Lewis Hamilton. Per fortuna, nessuno di loro riceve penalità. Momenti di tensione per Max Verstappen, che dopo un bloccaggio nel tentativo di ridurre il gap inizia ad accusare problemi alla monoposto, finendo alle spalle di Oscar Piastri. Le “Papaya Rules” diventano un fattore cruciale del Gran Premio. Il padrone di casa, Piastri, punta Norris per tentare di conquistare una vittoria storica: mai un australiano ha vinto in Australia in Formula 1. Il muretto McLaren, però, impone di mantenere le posizioni e non superarsi. Piastri segnala via radio di essere più veloce del compagno, ma sa che sarà la pista a parlare. Poco dopo, arriva l’ordine di squadra: via libera ai duelli. Colpo di scena con l’incidente di Fernando Alonso, che causa una nuova Safety Car. Questo evento stravolge la strategia gara, con numerosi pit stop che rimescolano le carte. Tutti montano gomme d’asciutto, pronti a una vera e propria prova di resistenza per evitare le poche pozzanghere rimaste. Il tempo scorre, ma la monoposto del due volte campione del mondo rimane ferma in pista. 

Un Gran Premio d’Australia ancora tutto da scrivere, tra colpi di scena e strategie incerte. Alla ripartenza, Max Verstappen si scaglia furioso all’attacco di Oscar Piastri, ma forse è ancora troppo cauto per via delle gomme, che non gli permettono di esprimere tutto il suo potenziale. Nel frattempo, l’incognita meteo si fa sempre più preoccupante: nuvole minacciose si addensano sul circuito, e persino i piloti più esperti iniziano a dubitare delle loro scelte strategiche. Tra i protagonisti della gara spicca Yuki Tsunoda, che per tutto il weekend è riuscito a mantenere una posizione solida, dimostrando una crescita costante. Ma all’improvviso il meteo cambia tutto: una pioggia torrenziale si abbatte su Melbourne, trasformando la pista in un vero e proprio lago. Lando Norris, leader della gara fino a quel momento, perde il controllo della sua monoposto e finisce fuori, trascinando con sé Oscar Piastri e diversi altri piloti.

Pit stop frenetici ai box, ma c’è chi decide di rischiare: Max Verstappen e le due Ferrari restano in pista, sperando in una strategia vincente. Tuttavia, ancora una volta, il muretto Ferrari sembra perdersi nel momento cruciale, facendo scelte discutibili che potrebbero compromettere la gara. La situazione si complica ulteriormente con un altro colpo di scena: Liam Lawson e Gabriel Bortoleto vanno a sbattere contro le barriere, provocando l’ingresso della Safety Car. Con la ripartenza, la bagarre si riaccende immediatamente, e i primi a dar spettacolo sono i due piloti Ferrari, impegnati in un duello acceso. Alla fine, è Charles Leclerc ad avere la meglio, ma il suo obiettivo è un altro: deve costruire un margine per staccare Verstappen, che si avvicina sempre più. Tra i protagonisti della gara emerge anche Kimi Antonelli, che con una strategia aggressiva e una guida solida riesce a risalire fino alla quinta posizione, dimostrando ancora una volta di avere un talento cristallino. Un’altra grande sorpresa arriva da Lance Stroll, che riesce a chiudere in Top 10 dopo un periodo difficile, un segnale positivo per il suo futuro in F1. Negli ultimi 12 km della gara, la tensione è alle stelle: Verstappen è negli specchietti di Norris, quasi a volerlo mettere sotto pressione fino all’errore. Ma il pilota inglese mantiene il sangue freddo, mostrando maturità e determinazione. Kimi Antonelli chiude in quinta posizione, dopo una rimonta straordinaria dalla sedicesima posizione, ma il suo risultato è messo in discussione da un’investigazione per unsafe release ai box. Alla fine, dopo una prova di forza sia tecnica che mentale, Lando Norris conquista una vittoria storica nel Gran Premio d’Australia, davanti a Max Verstappen e George Russell. Un trionfo che certifica la sua crescita non solo come pilota, ma anche come possibile candidato al titolo mondiale.

La Formula 1 non si ferma: il Circus è già pronto a volare in Cina, dove il prossimo weekend ci attende un’altra sfida ad alta tensione!

Classe 2005. Studentessa in Scienze della Comunicazione all'università degli studi di Palermo. Aspirante giornalista sportivo e social media manager. Grande appassionata di motori, dalla formula1 alle moto.

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MotoGP – Pre-qualifiche Sachsenring: Di Giannantonio da record, beffati i fratelli Marquez

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Colpo di scena al Sachsenring: Fabio Di Giannantonio si prende la scena nelle Pre-qualifiche del Gran Premio di Germania con un giro capolavoro in 1:19.071, nuovo record assoluto della pista, beffando in extremis i fratelli Marquez e mandando un messaggio forte e chiaro a tutta la concorrenza. Una prestazione perfetta, arrivata nel momento più caldo della sessione, che ha lasciato tutti a bocca aperta e lo ha proiettato in vetta alla classifica dei tempi.

Alex e Marc Marquez, che fino a quel momento sembravano pronti a contendersi il miglior crono tra di loro, si sono dovuti accontentare della seconda e terza posizione. In particolare Marc, che conosce il Sachsenring come le sue tasche e che qui ha vinto più volte, ha preferito non spingere ulteriormente nel finale, evitando di rischiare inutilmente in vista della qualifica ufficiale. Una scelta di prudenza che potrebbe avergli tolto il gusto della pole provvisoria, ma che dimostra una lucidità da veterano.

Alle spalle del terzetto di testa, buone notizie per Fabio Quartararo, che chiude quarto con una Yamaha finalmente competitiva. Il francese sembra ritrovare fiducia e feeling dopo un avvio di stagione complicato, e si candida per essere tra i protagonisti del weekend. Quinta piazza per Pedro Acosta, sempre più solido e veloce, seguito da un convincente Franco Morbidelli, che dimostra di poter ancora dire la sua in mezzo ai grandi, settima posizione per Marco Bezzecchi, davanti a Jack Miller, Francesco Bagnaia e Brad Binder.

Fuori dai primi dieci, e quindi costretti a passare dalla tagliola del Q1, diversi nomi pesanti. Tra questi spicca Enea Bastianini, autore di una sessione sottotono, che dovrà trovare il giro della vita per entrare in Q2. Anche Maverick Vinales e Johann Zarco, apparsi spenti, saranno chiamati a un sabato da leoni per non compromettere l’intero fine settimana.

Con le qualifiche alle porte e un Di Giannantonio in formato deluxe, il weekend tedesco si apre nel segno della sorpresa. Ma al Sachsenring, si sa, tutto può cambiare in un attimo. E con Marc Marquez che non ha ancora mostrato tutte le sue carte, lo spettacolo è appena cominciato.

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MotoGP – Marc Marquez al comando nelle Prime Libere in Germania

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Marc Marquez e Sachsenring, una storia d’amore che sembra non conoscere tramonto. Il numero 93 torna a far tremare la concorrenza siglando il miglior tempo nelle FP1 del venerdì con un convincente 1:20.372. Un crono che ha tutta l’aria di un avvertimento, per ricordare a tutti che questo è il suo regno.

A seguire, si è fatto notare un sorprendente Jack Miller, subito competitivo sul passo e autore del secondo tempo, anche grazie all’utilizzo della gomma nuova nel finale. Terzo un Marco Bezzecchi finalmente in palla, anche lui autore di una zampata nel time attack conclusivo. Per entrambi, una boccata d’ossigeno in un campionato finora opaco.

Più staccati ma comunque solidi, troviamo poi Johann Zarco, Maverick Viñales e un brillante Fabio Di Giannantonio, tutti racchiusi in pochi millesimi. Il gruppo è compatto, ma il distacco da Marquez resta visibile: il catalano sembra avere un margine, e la sua confidenza sulla pista tedesca si conferma spaventosa.

Chiudono la top ten Joan Mir, Fabio Quartararo, Francesco Bagnaia e Miguel Oliveira. Per Pecco Bagnaia, una sessione di studio: tempi discreti, ma senza mai tentare un vero giro da qualifica. Tattica o difficoltà?

Notizie meno confortanti per Alex Marquez, solo 14° e visibilmente sofferente: le sue condizioni fisiche verranno rivalutate nelle prossime ore dopo alcuni segnali preoccupanti. Luca Marini, al rientro dopo l’infortunio, chiude 17°, ancora lontano dal ritmo dei migliori ma comprensibilmente in fase di rodaggio.

In attesa delle FP2, il messaggio è chiaro: Marc Marquez c’è, ed è più motivato che mai. Sul suo circuito preferito, lo spagnolo vuole rilanciarsi e fare la voce grossa. Per tutti gli altri, sarà già un successo provare a tenergli testa.

E come sempre, al Sachsenring non si regala nulla.

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Oltre Il Limite: Gran Premio di Sachsenring

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Dopo la tappa ad Assen, la MotoGP torna subito in azione con un altro appuntamento cruciale: il Gran Premio di Germania, in programma sul tortuoso e insidioso tracciato del Sachsenring.  Adesso, la MotoGP arriva nel suo regno naturale: quel Sachsenring dove Márquez ha già trionfato 8 volte, e dove punta ora al nono sigillo. Sarà il favorito indiscusso? Forse sì, ma il 2025 ci ha già insegnato che i pronostici possono saltare in ogni curva.

Il circuito tedesco, immerso nella verde Sassonia, misura 3,671 km con 13 curve, di cui 10 a sinistra: un vero e proprio toboga tecnico, dove i piloti restano piegati a sinistra per oltre due terzi del giro. Il famigerato settore del Wasserfall, la curva in discesa affrontata quasi in apnea, resta uno dei tratti più mozzafiato dell’intero campionato. Niente lunghi rettilinei, niente velocità da radar: qui contano la costanza, la fluidità e la resistenza mentale.

La classifica è più aperta che mai. Il campionato vive una fase di grande equilibrio, con più protagonisti in grado di giocarsi la vittoria su ogni tracciato. Alcuni cercano conferme, altri il rilancio, mentre i rookie stanno facendo sentire il fiato sul collo ai veterani. Il Sachsenring, con il suo layout unico e le insidie tecniche che lo caratterizzano, potrebbe diventare un punto di svolta per chi saprà interpretarlo al meglio.

Con il calendario che entra nel vivo e la pressione che cresce gara dopo gara, ogni punto inizia a pesare come un macigno. La gestione delle gomme, l’adattamento alle condizioni meteo e la lucidità nelle fasi finali saranno elementi decisivi in un weekend dove non ci sarà spazio per l’errore.

Il Sachsenring si prepara così a scrivere un nuovo capitolo di una stagione incandescente. I motori sono caldi, le tribune gremite, la pioggia in agguato. Tutti gli ingredienti per un altro spettacolo da vivere con il fiato sospeso.

Programma del weekend

Venerdì 11 luglio
Moto3 FP1 – 09:00
Moto2 FP1 – 09:50
MotoGP FP1 – 10:45
Moto3 FP2 – 13:15
Moto2 FP2 – 14:05
MotoGP Pre-Qualifiche – 15:00

Sabato 12 luglio
Moto3 FP3 – 08:40
Moto2 FP3 – 09:25
MotoGP FP2 – 10:10
MotoGP Qualifiche – 10:50
Moto3 Qualifiche – 12:50
Moto2 Qualifiche – 13:45
MotoGP Sprint Race – 15:00

Domenica 13 luglio
Moto3 Gara – 11:00
Moto2 Gara – 12:15
MotoGP Gara – 14:00

Marc Márquez è pronto, il Sachsenring lo aspetta. Ma il mondiale è tutt’altro che deciso: il semaforo sta per spegnersi, e da lì in poi parleranno solo i millesimi.

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