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Cronaca

Piacenza: licenziato e arrestato il primario che abusava dottoresse e infermiere

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foto @24Emilia

L’ausl di Piacenza a seguito dei fatti rinvenuti, ha deliberato l’uomo, accusato di violenza sessuale nei confronti di dottoresse e infermiere, il sostituto è già stato trovato, un direttore ad interim dello stesso reparto.

Nelle scorse ore, è stato licenziato per giusta causa tramite una delibera aziendale Emanuele Michieletti, primario dell’ospedale di Piacenza, accusato di violenza sessuale aggravata e atti persecutori ai danni di dottoresse e infermiere.

Ad annunciarlo è stato Paola Bardasi, direttrice generale dell’Ausl di Piacenza durante un incontro con la stampa, la quale ha espresso: “Abbiamo già iniziato analisi e verifiche interne e non escludiamo provvedimenti, a breve, dopo un confronto anche con l’autorità giudiziaria“. La direttrice ha poi confermato e rassicurato che è già stato nominato un sostituto all’uomo, un direttore ad interim del suo stesso reparto.

PIU’ TUTELA DELLE DONNE

Ha poi proseguito dicendo: “Non appena possibile, vogliamo capire come tutelare tutte le donne coinvolte in questa vicenda, stiamo preparando gli atti e valuteremo di costituirci parte civile nel processo“.

IL SILENZIO CONSAPEVOLMENTE COLPEVOLE

Nell’udienza davanti al gip di Piacenza, l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Primario del reparto di radiologia dell’ospedale di Piacenza, Emanuele Michieletti è stato arrestato ieri con l’accusa di violenza sessuale. La decisione presa, è stata scelta in attesa di leggere gli atti di accusa nell’ambito dell’inchiesta della procura di Piacenza.

Classe 2003. Studentessa in Scienze della Comunicazione all'Università degli studi di Palermo. Aspirante giornalista e graphic designer e appassionata della cultura giapponese, delle riviste della nuova generazione e ogni forma d'arte.

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Cronaca

Cacciatore accidentalmente ucciso a Carrù: il suo compagno di caccia stava mirando ad un cinghiale

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Foto: Freepik

A Carrù, ieri (nonché giorno di apertura nazionale della caccia al cinghiale), è morto un cacciatore.

Daniele Barolo, agricoltore  di 46 anni, è stato accidentalmente ucciso con un colpo di fucile nel petto dal suo compagno di caccia, (insieme a lui in quel momento), che a sua volta stava mirando ad un cinghiale.

I soccorritori non hanno fatto in tempo a sopraggiungere, ed una volta arrivati, ogni tentativo di rianimare il cacciatore sembra essete risultato vano. Stando a quanto dichiarato, dunque, l’uomo è morto sul posto.

Attualmente, il fucile è stato sequestrato dai carabinieri intenti a fare ulteriori indagini per poter comprendere quale traiettoria abbia seguito il proiettile.

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Cronaca

La Global Sumud Flotilla segnala dei droni non identificati

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Foto: Giornale la Voce

Un episodio segnalato dal canale telegram della Global Sumud Flotilla, (spedizione con l’imbarcazione di 44 paesi che sta raggiungendo le coste di Gaza per poter rompere il blocco israeliano) lascia non poche preoccupazioni.

Ecco quanto dichiarato: “Si sono avvistati più droni, la cui origine non è stata ancora identificata, vicino alla flotta e che la seguono. Questo improvviso aumento dell’attività aerea ci preoccupa

L’episodio si è verificato di domenica, più precisamente alle ore 21:09, e gli apparecchi avvistati risultavano essere tre.

Nonostante la rassicurazione fatta alle famiglie dei partecipanti l’attivista brasiliano Thiago Avila, (nonché membro del direttivo) scrive, dalla Familia Madeira I droni vicini devono essere considerati una potenziale minaccia

Per questo, alle barche è stata raccomandato di organizzare bene la guardia notturna di stanotte.

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Cronaca

Razzo israeliano rinvenuto tra Lampedusa e l’isolotto di Lampione

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Foto: Repubblica di Palermo

Pochi giorni fa, tra Lampedusa e l’isolotto di Lampione, i pescatori del motopeschereccio Andrea Doria hanno avvistato un relitto metallico. Si tratta di un cilindro lungo circa 5 metri e largo 1,5.

Sulle fiancate sono ben visibili il logo dell’Agenzia Spaziale israeliana Minhalat HaHalal, che dipende dal ministero della Difesa e si occupa di missili e satelliti, oltre che una scritta in ebraico.

La zona resta sotto controllo, in attesa di decidere se procedere al recupero.

Il ministro della difesa Guido Crosetto ha escluso che l’oggetto faccia parte di un sistema militare israeliano in funzione, spiegando che si tratta con ogni probabilità di un frammento legato a un recente lancio spaziale.

La vicenda, tra indagini tecniche e risvolti diplomatici, è solo all’inizio.

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