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Attualità

Guerra in Medio Oriente, l’annuncio dagli USA: “A breve nuovo accordo con Israele e Hamas”

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Foto: Ipsos

Buone notizie sulla guerra in Medio Oriente, arrivano conferme da parte dell’inviato degli USA, Steve Witkoff, su una possibile tregua sulla Striscia di Gaza.

In foto, Steve Witkoff Foto: Reuters

Fonti di Al Arabiya confermano che Hamas e Israele abbiano concordato la tregua a Gaza di 60 giorni con conseguente rilascio delle vittime e degli ostaggi, notizia però smentita prontamente da fonti israeliane.

LE PAROLE DI WITKOFF E HAMAS

“Siamo sul punto di inviare un nuovo accordo preliminare che, si spera, verrà consegnato più tardi oggi. Il presidente lo esaminerà e ho ottime sensazioni che si arrivi a una risoluzione a lungo termine“: queste le parole dello stesso Witkoff (mercoledì sera) dopo l’ultima visita nella Striscia, preda di nuovi incidenti nei centri di distribuzione dove, le forze israeliane avrebbero aperto il fuoco sulla folla causando un morto e 48 feriti.

A conferma di questa tesi, arrivano anche le parole da parte di Hamas: “Abbiamo raggiunto con l’inviato USA un’intesa di principio per un cessate il fuoco permanente“.

LA CONFERMA DI NETANYAHU

Nonostante la paura che gli americani possano offrire garanzie ad Hamas e imporre la fine della guerra senza soddisfare tutte le condizioni, anche Benjamin Netanyahu ha confermato la tregua: “Israele accetta la nuova proposta Witkoff“.

Non sono mancate le divergenze del Premier con la stampa, dove, a Tel Aviv, avrebbe dichiarato: “Se mi affido a un giornalista, che sia televisivo o della carta stampata, di solito mi fa a pezzi. Io ho un metodo diverso: faccio il mio servizio quotidiano, senza parlare con i giornalisti“.

L’INTERVENTO DEGLI USA

A distendere la situazione ci ha pensato Donald Trump, alla cerimonia di giuramento di Fox Jeanine Ferris Pirro come procuratrice della capitale: “non sono frustrato dal comportamento di Netanyahu, stiamo gestendo la situazione a Gaza e stiamo dando cibo alla gente della Striscia“.

Inoltre, nella serata di ieri, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha affermato: “Israele ha approvato questa proposta prima che venisse inviata ad Hamas, posso anche confermare che le discussioni stanno continuando e speriamo che venga instaurato un cessate il fuoco a Gaza, cosi da poter riportare a casa tutti gli ostaggi“.

Intanto, la protesta da parte dell’Unione Europea continua con un nuovo tweet su X della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen: “Abbiamo discusso dell’intollerabile crisi umanitaria a Gaza. Gli aiuti umanitari devono poter raggiungere chi ne ha bisogno, immediatamente e su larga scala“.

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Attualità

Lezioni interrotte al primo liceo occupato a Roma: “Blocchiamo tutto per la Flotilla”

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I giovani studenti del liceo Rossellini di Roma, dimostrano alla capitale l’importanza di attuare manifestazioni più invasive anche all’interno delle scuole: “Rispondiamo all’appello dopo l’attacco’” Il movimento Osa: “È solo l’inizio”.

Dalle piazze alle scuole, blocchiamo tutto” è questa la frase che si legge da uno striscione calato dall’alto affiancato da un disegno della bandiera palestinese, ad attuarlo è stato il primo liceo occupato a Roma, come reazione all’attacco subito dalle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla.

Ad appoggiare i giovani studenti, si è unito anche il movimento Osa, dicendo: “Oggi 24 settembre, dopo che la Global Sumud Flottilia è stata attaccata, noi studenti del Rossellini occupiamo la nostra scuola, rispondendo all’appello lanciato dagli universitari di Cambiare Rotta da Lettere occupata, dopo il grandissimo sciopero di lunedì 22 settembre che ha visto a Roma scendere in piazza 200.000 persone e in tutta Italia un milione. Anche noi studenti dei licei partecipiamo al blocco“.

Il collettivo ha occupato la succursale del liceo della zona Ostiense, proprio in sostegno della Global Sumud Flotilla e alla popolazione di Gaza per “continuare la mobilitazione al fianco degli operai, dei lavoratori e degli occupanti“.

LA VOCE DEGLI STUDENTI

Oltre agli striscioni e all’occupazione, gli studenti hanno dichiarato anche delle promesse come: “Dopo gli attacchi di stanotte, le scuole occupano. Apre le danze il Rossellini di Roma ma la protesta è solo all’inizio“, terminando il discorso dopo la fine delle lezioni, davanti il liceo romano Cavour, con una frase per incentivare le altre scuole italiane prendendoli come modello: “Tutti come il Rossellini!“.

Nel frattempo i giovani di Sinistra Italiana e di Cambiare rotta si vedranno nel primo pomeriggio di mercoledì alla Sapienza per decidere come proseguire le azioni di protesta dopo l’attacco della Flotilla. Difatti gli studenti di Cambiare rotta stanno interrompendo le lezioni in alcune facoltà degli atenei romani per raccontare ai loro coetanei, attraverso dei megafoni, quanto avvenuto stanotte agli equipaggi della Flotilla. Hanno poi indetto una assemblea a Scienze politiche alla Sapienza per venerdì alle ore 16, dicendo in merito: “Vogliamo occupare tutte le scuole e le università di Roma e del paese“.

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Greta Thunberg e la Global Sumud: nave colpita da drone in Tunisia -Video

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Dal ronzio al boato: così gli attivisti hanno vissuto l’attacco in piena notte.

Nella notte tra lunedì e martedì la Global Sumud Flotilla, la missione di attivisti diretta verso Gaza, ha vissuto momenti di panico: una delle navi pricipali, la Family Boat con a bordo anche Greta Thunberg, sarebbe stata colpita da un drone militare al largo delle coste tunisine.

Chi era di guardia ha raccontato di aver sentito un ronzio, poi un’esplosione e subito le grida: “Al fuoco, al fuoco!”.

 

L’equipaggio si è svegliato di corsa e ha cercato di mettersi in salvo. Oltre a Greta, sulla nave c’erano anche Yasemin Acar e Thiago Avila, figure chiave nell’organizzazione della Flotilla.

L’azione fa parte di una protesta internazionale e partecipata contro l’invasione israeliana a Gaza. La delegazione stava navigando vicino al porto tunisino di Sidi Bou Said quando è avvenuto l’attacco.

Le autorità tunisine però smentiscono: secondo Houcem Eddine Jebabli, portavoce della guardia nazionale, nell’area non c’erano droni. Per lui il fuoco potrebbe essere stato causato semplicemente da “delle sigarette”.

 

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La Global Sumud Flotilla e il tentativo di aprire un corridoio via mare per Gaza

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Foto: Volere la Luna

Immagina tante piccole barche, cariche di cibo e medicine, che partono da diversi porti del Mediterraneo per andare a Gaza con un doppio scopo…

La Global Sumud Flotilla è un’iniziativa civile (per cui 26 mila persone hanno fatto richiesta) completamente legale che riunisce decine di imbarcazioni protette dal diritto marittimo da 44 paesi (tra cui l’Italia)

Leggi anche: Israele aggredisce la Freedom Flotilla, gli attivisti sono stati sequestrati in acque internazionali: c’è anche Greta Thunberg

L’obbiettivo è rompere il blocco imposto da Israele sulla striscia di Gaza e poter cosi portare aiuti concreti alle persone in difficoltà.

Non a caso il nomeSumud” significa resistenza, perseveranza, resilienza in arabo, e simboleggia la volontà di non arrendersi di fronte all’ingiustizia.

La seconda partenza fissata dopo quella del 31 Agosto (da Genova – Barcellona), era prevista oggi, 4 settembre, con il resto delle barche con partenza prevista da Tunisia, Grecia e Sicilia; tuttavia, è stato poi reso noto che quella da Tunisi è stata posticipata al 7 settembre, a causa dei ritardi accumulati e delle difficili condizioni meteo.

Giorgia Meloni, in proposito, ha affermato che saranno adattate tutte le misure di tutela e sicurezza per poter così garantire il buon esito dell’operazione.

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