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F1 Academy: spettacolo e sorprese nel primo appuntamento canadese

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Foto: X

La F1 Academy scende in pista per la prima volta a Montreal. Dopo Miami in cui si è corsa solamente una gara a causa delle difficili condizioni meteo, questo weekend si sono svolte ben tre gare ricche di azione e colpi di scena.

Gara 1

La prima delle tre infatti presentava la stessa griglia di partenza programmata per la gara due di Miami, tranne che per la Wild Card, con la tedesca Mathilda Paatz, che si è ritrovata a partire dalla fine della griglia. Il weekend di F1 Academy è sicuramente iniziato con una gara ricca di colpi di scena, culminata con la vittoria di Doriane Pin, abile nel gestire una corsa complessa. 

In pole position era scattata Chloe Chambers, protagonista di un ottimo avvio. Alle sue spalle, però, la gara è iniziata con un contatto tra Aurelia Nobels e la stessa Pin, che ha acceso subito la bagarre nelle prime posizioni. Pochi giri più tardi, Alisha Palmowski ha tentato un attacco deciso sulla leader statunitense, ma il contatto tra le due ha causato la perdita di diverse posizioni, permettendo a Pin di avvicinarsi ulteriormente al vertice. Nel frattempo, Maya Weug ha dovuto fare i conti con seri problemi tecnici alla sua Ferrari, compromettendo la sua gara e la leadership nel campionato. Nonostante un’ala anteriore danneggiata, Pin è riuscita a prendere il comando al quarto giro, imponendo un ritmo difficile da seguire per le avversarie. Nelle retrovie, si è assistito a un acceso duello per la decima posizione tra Chong, Palmowski e Paatz. La lotta è culminata con un errore della wild card sponsorizzata Gatorade, finita contro il celebre “muro dei campioni”, causando l’ingresso della safety car all’undicesimo giro.  Alla ripartenza la situazione è ulteriormente precipitata: Rafaela Ferreira, rientrando in pista in modo azzardato dopo un bloccaggio, ha colpito la vettura di Chloe Chong; la brasiliana infatti viene penalizzata con 5 posizioni in griglia nella gara 2 del weekend. Poco più avanti, un altro incidente tra Ciconte e Crone alla curva 10 ha messo ulteriormente alla prova la direzione gara. 

La bandiera a scacchi ha sancito la vittoria di Doriane Pin, seguita da Ella Lloyd e Emma Felbermayr. Tuttavia, quest’ultima è stata successivamente squalificata per un’infrazione tecnica, permettendo a Nina Gademan di salire sul podio.

Gara 2

La seconda gara del weekend canadese di F1 Academy si è disputata con griglia invertita, regalando ulteriore spettacolo e assegnando dieci punti alla vincitrice. A partire dalla pole position è stata Chloe Chong, ma la sua leadership è durata poco. Sin dalle prime curve, la pilota della Rodin Motorsport è stata messa sotto pressione da Nina Gademann, al volante dell’Alpine, mentre alle loro spalle Ella Lloyd ha conquistato la terza posizione superando la Sauber di Felbermayr. La corsa di Chong ha però subito un brusco rallentamento poco dopo: un contatto l’ha costretta a retrocedere fino alle retrovie, compromettendo le sue chance di punti. La gara ha poi vissuto una fase più stabile, con poche variazioni di rilievo. Da segnalare il sorpasso di Alba Larsen su Palmowski, che ha perso terreno scivolando in sesta posizione. Nel frattempo, Maya Weug, determinata a riscattare un weekend difficile, si è lanciata all’inseguimento di Aurelia Nobels per l’ottavo posto, ingaggiando un duello acceso ma senza esito immediato, vista la resistenza della brasiliana. Al tredicesimo giro, un errore di Nicole Havrda alla curva 10 durante un tentativo di sorpasso su Anagnostiadis ha causato l’uscita della safety car, congelando temporaneamente la corsa.

Alla ripartenza, Gademan ha cercato di difendere la leadership, ma Felbermayr ha saputo approfittare della pressione e con un sorpasso deciso negli ultimi istanti di gara ha conquistato così la vittoria in Gara 2. Una prestazione solida che le ha permesso di massimizzare i punti disponibili, fondamentale in ottica campionato. Seconda posizione per Ella Lloyd, che è riuscita a superare a sua volta la Alpine, che di conseguenza ha completato il podio della seconda gara canadese. 

Gara 3

L’ultima gara del weekend canadese di F1 Academy si è aperta con Chloe Chambers in pole position, nuovamente protagonista di una partenza solida. Alle sue spalle, però, le fasi iniziali sono state subito turbolente: un contatto tra Palmowski e Ella Lloyd ha messo in allerta il gruppo, seguito da un secondo incidente tra la Wild Card e Anagnostiadis, che ha costretto la direzione gara a far entrare immediatamente la safety car. L’intervento della vettura di sicurezza ha permesso a Palmowski di rientrare ai box e tornare in gara senza danni significativi. La neutralizzazione si è protratta per buona parte della corsa, comprimendo il gruppo e aprendo le porte a nuovi duelli nella seconda metà della gara. 

Alla ripartenza, le emozioni non sono mancate: Doriane Pin ha attaccato e superato Nina Gademan, conquistando la quarta posizione. Poco dopo, un contatto tra Felbermayr e l’Alpine ha causato il testacoda della pilota austriaca, che si è ritrovata in fondo al gruppo. L’autrice del contatto ha ricevuto 10 secondi di penalità, modificando ulteriormente gli equilibri della classifica. Pin ha poi continuato la sua rimonta superando anche Tina Haussman, mentre Chambers è rimasta in testa ma sotto crescente pressione da parte della McLaren di Lloyd. La gara ha vissuto un nuovo momento critico al decimo giro, quando Lia Block, tentando un sorpasso su Ferreira, ha provocato un contatto a catena: la vettura di Block è rimasta bloccata in curva e successivamente Ferreira è stata colpita da Aurelia Nobels, costringendo quest’ultima al ritiro. È così entrata in pista la seconda safety car. Alla seconda ripartenza, Chambers ha mantenuto il sangue freddo difendendosi con successo dagli attacchi di Lloyd, mentre Maya Weug, autrice di una rimonta eccezionale dalla quindicesima posizione, ha raggiunto il sesto posto. Il colpo di scena finale è arrivato al quattordicesimo giro: un contatto tra le vetture di Sauber e Haas ha portato all’ingresso di una terza safety car, che ha di fatto congelato le posizioni fino alla bandiera a scacchi.

Chloe Chambers ha così conquistato una vittoria meritata in Gara 3, chiudendo un weekend in crescendo. Sul podio anche Ella Lloyd, sempre costante, e Doriane Pin, nuovamente tra le protagoniste assolute del fine settimana.

 

Classe 2004. Studentessa in Scienze della Comunicazione all'università degli studi di Palermo. Aspirante giornalista sportiva e grande appassionata del Motorsport.

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Oltre il limite: Gran Premio di Ungheria

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Con il rombo di motori ancora nell’aria il circus si sposta in Ungheria, terra di grandi sfide e sorprese! Il Gran Premio d’Ungheria, spesso soprannominato il “Principato di Monaco senza mura” per la sua natura tortuosa e tecnica, attende i team e i piloti con un tracciato che premia l’abilità di guida e l’assetto aerodinamico. L’Hungaroring è infatti noto per le sue curve strette e la difficoltà nei sorpassi, rendendo le qualifiche cruciali e la strategia di gara fondamentale. Il circuito di Mogyoród, vicino Budapest, è una presenza fissa nel calendario della Formula 1 dal 1986. Si presenta con 4,381 km di lunghezza e 14 curve strette che segnano la quasi totale assenza di lunghi rettilinei.

L’ultimo Gran Premio ha confermato ancora una volta la forza di Oscar Piastri su Lando Norris, mentre la Ferrari ha mostrato segnali incoraggianti. Grazie alle nuove sospensioni posteriori, Charles Leclerc ha conquistato un meritato podio e Lewis Hamilton ha messo a segno una rimonta notevole, chiudendo al settimo posto. 

Per l’Ungheria, l’attenzione resta puntata sulle McLaren, che storicamente dominano questo circuito. Tuttavia, la competizione non mancherà: il sette volte campione Lewis Hamilton detiene il record di vittorie all’Hungaroring, ben otto.

Il meteo per il weekend ungherese si preannuncia promettente, con giornate prevalentemente soleggiate e un umidità moderata. Non si escludono brevi rovesci episodici, ma per fortuna non dovrebbero compromettere lo spettacolo in pista. 

Anche in questo fine settimana, il paddock sarà animato dalla presenza delle categorie minori di F2 e F3. Per non perdere neanche un istante di azione, ecco il programma completo:

Venerdì 1 agosto

09:50 Prove Libere F3

11:00 Prove Libere F2

13:30 Prove Libere 1 F1

14.00 Qualifiche F3

15:50 Qualifiche F2

17:00 Prove Libere 2 F1 

Sabato 2 agosto

10:00 Gara Sprint F3

12:30 Prove Libere 3 F1

14:10 Gara Sprint F2

16:00 Qualifiche F1 

Domenica 3 agosto

08:25 Feature Race F3

09:55 Feature Race F2

15:00 Gara F1

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F1: Top & Flop del GP del Belgio 2025

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Il Gran Premio del Belgio 2025 ci ha regalato uno di quei weekend in cui la Formula 1 si trasforma in una serie Netflix dal vivo: pioggia improvvisa, strategie impazzite, rimonte clamorose e cadute fragorose. La pista di Spa‑Francorchamps, lunga, scivolosa e imprevedibile, ha fatto da teatro perfetto per uno spettacolo adrenalinico.
E mentre qualcuno ne è uscito da eroe, altri sono rimasti intrappolati nelle sabbie mobili delle proprie scelte – o dei propri errori.

TOP

1. Oscar Piastri / McLaren 

McLaren ha dominato Spa con un clamoroso 1‑2: Piastri ha sorpassato Lando Norris alla prima curva dopo il rolling start e ha gestito la strategia con precisione, conservando quasi sempre il controllo, mentre Norris arrancava su pneumatici più duri. La vittoria di Piastri – la sesta stagione – lo porta a +16 sul campionato con 266 punti contro i 250 di Norris.

2. Charles Leclerc

Terzo sul podio con una performance solida: ha resistito agli attacchi di Verstappen, controllando con freddezza anche in condizioni variabili (pioggia poi asciutto). Il monegasco porta a casa il suo quinto podio della stagione, tenendo Ferrari in alto anche in mezzo al caos climatico.

3. Alexander Albon

Alex Albon ha tirato fuori una qualifica eccellente e una gara solida, difendendo il suo piazzamento anche dopo la partenza sotto pioggia. Un’ottima prestazione che conferma la forma crescente di Williams in condizioni difficili.

Flop

1. Andrea Kimi Antonelli

Partito dalla pit‑lane dopo una eliminazione in Q1, Antonelli non è riuscito a imporsi in gara: troppo dietro rispetto al compagno Russell e lontano dai punti. Un weekend da dimenticare nel suo processo di crescita da rookie.

2. Lewis Hamilton

Una qualifica horror: eliminato in Q1 per una violazione dei limiti di pista e costretto a una partenza dai box. Eppure, con una mossa strategica di Ferrari (anticipando la conversione a slicks) è riuscito a rimontare fino al settimo posto, ma il weekend resta non abbastanza secondo il team stesso .

3. Yuki Tsunoda

Seppure in Q3 con una buona qualifica (settimo), la gara per Tsunoda è stata anonima: pochi progressi, nessuna ulteriore spinta e chiusura senza punti. Per Red Bull si tratta di una delusione, soprattutto su un tracciato in casa.

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F1: la McLaren cala la doppietta sul circuito di Spa- Francorchamps.

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Il ruggito dei motori torna a riecheggiare tra le foreste delle Ardenne: è tempo di Spa-Francorchamps. Il Gran Premio si preannuncia come uno degli appuntamenti più attesi della stagione di Formula 1, in un campionato ancora apertissimo e ricco di colpi di scena. Sullo storico tracciato, tra le leggendarie curve dell’Eau Rouge, del Raidillon e della Blanchimont, i piloti si sfideranno in un mix unico di velocità pura, abilità tecnica e strategia. Con il Mondiale ancora in bilico, ogni punto diventa cruciale e Spa, con la sua imprevedibilità meteorologica e le sue insidie tecniche, potrebbe rivelarsi il crocevia decisivo per le sorti del campionato. Occhi puntati sui big della griglia, ma attenzione anche agli outsider: qui, ogni errore si paga caro, e ogni giro può riscrivere la storia.

Il Gran Premio del Belgio  si è trasformato in un romanzo ad alta tensione fin dalle prime battute, o meglio, prima ancora che le monoposto potessero schierarsi sulla griglia. Le condizioni meteo instabili e una pioggia fitta hanno spinto la direzione gara a sospendere la partenza proprio pochi istanti prima del via. Bandiera rossa, piloti costretti a scendere dalle vetture, e l’eterna attesa sotto il cielo grigio delle Ardenne.  Alle 16:20, finalmente, arriva la decisione: partenza dietro Safety Car. I primi giri scorrono lenti, con tutti i piloti su gomme intermedie e una pista ancora carica d’acqua. Ma già si intravede uno scenario in evoluzione: il sole comincia a farsi spazio tra le nuvole e l’asfalto di Spa, notoriamente incline al dramma, promette di asciugarsi in fretta. Dopo quattro giri dietro la Safety Car, si comincia a fare sul serio. Piastri è scatenato: attacca Norris e, con un sorpasso magistrale all’Eau Rouge, prende il comando della gara. Dietro, Leclerc e Verstappen cominciano subito a sfidarsi in un duello tanto serrato quanto rischioso. Il monegasco è al limite: una piccola imprecisione alla chicane, un lungo all’Eau Rouge, e Max sempre più minaccioso negli scarichi. Ma per ora, Charles tiene duro. Intanto, Hamilton si trasforma nella solita furia silenziosa: prima si sbarazza di Sainz e Colapinto, poi anche di Hulkenberg, risalendo con determinazione dalle retrovie. La strategia Mercedes punta tutto sull’anticipo, e Lewis è il primo a montare le slick: gomma gialla per lui, mentre gli altri ancora valutano. La pista, nel frattempo, continua a migliorare. Nel valzer dei pit stop succede di tutto. Leclerc rientra, ma sfiora la collisione con Albon in una manovra al limite della “unsafe release”. Problemi anche per Norris, che si ferma un giro dopo gli altri e monta gomme hard, ma paga caro l’attesa: l’undercut è fatale e il suo pit è tutt’altro che perfetto. Giro dopo giro, Charles Leclerc si avvicina a Piastri, guadagnando un secondo netto sull’australiano. La SF-25 sembra finalmente in grado di competere ad armi pari: le rosse girano circa un secondo più veloci delle McLaren. E proprio in quel momento, arriva anche la conferma cronometrica: Leclerc mette a segno il giro veloce, segno di una monoposto in ottima forma e di una gara che sta prendendo una direzione tutta nuova. 

La seconda parte della gara ha offerto uno dei finali più intensi della stagione. Dopo un avvio caotico e una fase centrale di grande strategia, il cielo sopra Spa ha iniziato a minacciare ancora pioggia, rendendo il finale una vera corsa contro il tempo e contro gli avversari. A dettare il ritmo è stato Oscar Piastri, saldamente in testa, impeccabile nella gestione della gara. L’australiano ha mantenuto sangue freddo anche quando il suo compagno di squadra, Lando Norris, ha iniziato una timida rimonta. Ma i piccoli errori del britannico – soprattutto quello alla Pouhon – hanno pesato come macigni. Tre sbavature nei momenti chiave lo hanno allontanato dal sogno vittoria, mentre il gap con Piastri, inizialmente ridotto con un bel giro veloce, si è ristabilito intorno ai quattro secondi. Troppo, troppo tardi. Dietro le McLaren, la vera battaglia era per il terzo gradino del podio, con Charles Leclerc impegnato in una resistenza accanita contro Max Verstappen. Il monegasco ha condotto una gara fatta di alti e bassi: ottimo ritmo a metà corsa, ma negli ultimi dieci giri ha iniziato a soffrire. Verstappen, con assetto da bagnato, si è fatto sempre più minaccioso. Charles ha accusato la mancanza di informazioni via radio e ha commesso un piccolo errore in curva 18, riducendo il suo vantaggio a meno di un secondo. A pochi giri dalla fine, la pressione era alle stelle. Nel frattempo, Lewis Hamilton ha continuato la sua scalata. Dopo essere stato tra i primi a montare le slick, ha approfittato delle fasi più caotiche per rimontare fino alla sesta posizione, mettendo nel mirino Alexander Albon. Anche Andrea Kimi Antonelli si è reso protagonista di un’ottima prestazione, con sorpassi decisi — come quello su Alonso — e una strategia aggressiva che lo ha tenuto costantemente a ridosso della zona punti. Quando le nuvole hanno cominciato a far cadere qualche goccia nei giri finali, la tensione si è fatta quasi insostenibile. Norris ha provato l’ultimo assalto, ma i quattro decimi persi per errori inutili lo hanno tagliato fuori. E Verstappen, nonostante si sia avvicinato a meno di un secondo da Leclerc, non è riuscito a portare l’attacco decisivo.

Così, al termine di 44 giri di adrenalina, Oscar Piastri ha tagliato il traguardo da vincitore, autore di una gara perfetta sotto ogni punto di vista. Norris lo ha seguito in seconda posizione, rammaricato per ciò che avrebbe potuto essere. Leclerc, eroico nella difesa, ha completato il podio con un terzo posto strappato con i denti. Spa ha regalato ancora una volta un gran premio da ricordare: pioggia, strategie, errori e sorpassi. E una verità sempre più chiara: il 2025 è un mondiale dove nulla può essere dato per scontato.

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