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F1: Norris detta il passo nelle FP3 a Montreal

Semaforo verde per l’ultima sessione delle prove libere a Montreal; Finora non è ancora chiaro chi abbia il miglior passo, ma è evidente che la McLaren sta faticando un po’, in particolare con Oscar Piastri. Il primo a scendere in pista è Franco Colapinto che nella giornata di ieri è stato protagonista di due testacoda. Vediamo Charles Leclerc di nuovo in pista oggi dopo aver saltato la seconda sessione di prove libere di ieri a seguito dell’incidente che ha visto coinvolta la sua Ferrari nelle FP1; si avvicina per primo ai tempi della scorsa giornata con un crono di 1:12.843 con gomma gialla, seguito dalle due Aston Martin. Nel frattempo Oscar Piastri sbatte la gomma posteriore destra nel famoso “muro dei campioni” causando una foratura alla sua McLaren e facendo uscire una bandiera rossa.
Dopo mezz’ora dall’inizio scende finalmente in pista Max Verstappen, il quale si mette solo in nona posizione con gomma rossa. Intanto il monegasco della Rossa inizia a compiere la sua simulazione di gara facendo un buon 1:15.811, migliorando sempre di più il suo ritmo. Successivamente George Russell si mette a dettare il passo con un crono di 1:11.950, mentre Isack Hadjar subisce un testacoda.
Alza ulteriormente l’asticella Lando Norris con un crono a un decimo e mezzo dall’inglese della Mercedes e Oscar Piastri prova ad avvicinarsi al compagno di squadra nelle prime posizioni ma non riesce rimanendo in ottava posizione. Sale ancora una volta Leclerc che torna in seconda posizione un po’ deluso dai piccoli errori compiuti che lo costringono dietro Norris. Yuki Tsunoda che si trova alla fine della griglia viene indagato per non aver rispettato le condizioni di bandiera rossa dopo aver superato una McLaren.

Foto: SkySport
Prossimo appuntamento alle 22 per le qualifiche del Gran Premio del Canada
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Motogp: Il SascherKing vince per la dodicesima volta sul circuito tedesco

Il cielo sopra il Sachsenring è terso, la tribuna è un mosaico di colori, bandiere e adrenalina. Mentre l’inno tedesco risuona potente, i piloti sono già sulla griglia. L’atmosfera è quella delle grandi occasioni. Marc Marquez viene festeggiato dalla Ducati per le sue 200 partenze in MotoGP, ma non c’è tempo per emozionarsi troppo: tra poco si abbassano i semafori e sarà battaglia vera.
I motori rombano, i nervi sono tesi. Lo scatto è bruciante. Marc Marquez scatta perfettamente, Bezzecchi come un proiettile si infila subito in seconda posizione alla prima curva. Diggia è aggressivo, tenta di guadagnare terreno ma va largo, rientra terzo. Zarco, scattato bene, perde terreno e scivola in quinta posizione. Bagnaia è indemoniato: guadagna tre posizioni già al primo giro, è settimo, precedendo Quartararo e Marini. La gara prende subito un ritmo feroce. Bezzecchi e Diggia iniziano un duello senza tregua per la seconda posizione. Si sorpassano e si rispondono colpo su colpo, mentre Marc Marquez davanti costruisce pazientemente il proprio vantaggio. Il gruppo si assesta ma la calma è solo apparente. Alle loro spalle, Alex Marquez si fa sotto, e al terzo giro c’è già un duello a tre per il podio provvisorio: Diggia infila Bezzecchi, Alex approfitta per infilarsi ma viene subito respinto da Marco. Le posizioni si scambiano di continuo, il fiato è sospeso in ogni curva. Al quarto giro arriva la prima caduta pesante: Pedro Acosta scivola, travolto da un errore che lo mette fuori gara. Con lui finisce anche Oliveira, coinvolto in un contatto nello stesso frangente. Davanti, Marquez continua a spingere: il suo vantaggio su Diggia cresce a ogni passaggio. A metà gara, il ritmo è martellante, preciso, chirurgico. Il gruppo di testa vede ancora Marc leader, seguito da Diggia, Bezzecchi, Alex Marquez e Bagnaia. L’italiano campione del mondo sta studiando con attenzione i movimenti davanti a sé.
Dietro, anche le retrovie si incendiano: Aldeguer e Miller ingaggiano un duello ruota a ruota per l’ottava posizione. Dopo due giri di scintille, Aldeguer ha la meglio. La battaglia non manca neppure più indietro, con sorpassi e contro-sorpassi a ogni curva. Poi, inizia la serie di colpi di scena che cambia la gara. Al giro 18, Di Giannantonio cade in curva 1. Era secondo. Un errore solitario, ma in contemporanea anche Zarco finisce nella ghiaia. Una doppia caduta che stravolge la classifica. Bezzecchi eredita il secondo posto. Non per molto. Tre giri più tardi, anche Marco Bezzecchi viene tradito dalla stessa curva 1. Cade, lasciando spazio a Alex Marquez e Bagnaia, che ora si ritrovano incredibilmente sul podio. Da dietro, Pecco ha fatto una rimonta intelligente e calcolata, sfruttando ogni occasione. Il Sachsenring diventa una trappola: Mir e Ogura si toccano e cadono entrambi, ancora in curva 1. E nel caos finisce anche Savadori. A quel punto, i ritirati sono tanti e la gara cambia volto. Nelle retrovie, Jack Miller e Luca Marini si affrontano senza risparmiare nulla per la sesta posizione. È un corpo a corpo tecnico e muscolare, di quelli che raccontano tutta la fame di chi non vuole arrendersi neanche per una manciata di punti. Inizia l’ultimo giro. Il pubblico è tutto in piedi. Le cadute hanno fatto fuori alcuni dei protagonisti più attesi, ma Marc Marquez è lì davanti, implacabile, costante, deciso. Alex lo segue con distacco prudente, mentre Bagnaia spreme tutto per avvicinarsi al fratello d’arte, ma ormai non c’è più spazio per cambiamenti.
Marc Marquez taglia il traguardo per primo. Vince con autorità e lucidità una gara che ha visto cadere quasi tutti i pretendenti al podio. Il Sachsenring si conferma il suo feudo, un circuito dove Marc sembra avere una marcia in più. Alle sue spalle, Alex Marquez completa una giornata perfetta per la famiglia, mentre Bagnaia chiude terzo con una delle sue migliori rimonte dell’anno, partito dall’undicesima casella. Applausi, abbracci, bandiere al vento. È festa per Ducati, è festa per i fratelli Marquez, è festa per il motociclismo. Un Gran Premio pieno di colpi di scena, cadute, rimonte e cuore. Al Sachsenring oggi si è scritto un altro capitolo di leggenda.
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Motogp: Marc Marquez all’ultimo giro conquista la Sprint su Bezzecchi e Quartararo

Sotto un cielo plumbeo e una pista umida, il Sachsenring ha regalato una Sprint da batticuore, dove adrenalina, coraggio e talento si sono mescolati in un mix esplosivo. Il tracciato tedesco, dichiarato bagnato in partenza, ha imposto un equilibrio precario a tutti i piloti, costretti a gestire al limite aderenza e rischio. Ma è proprio in queste condizioni che emergono i veri campioni. E oggi, Marc Marquez ha mostrato perché quel numero 93 incute ancora rispetto.
La partenza è stata caotica e intensa: Marquez e Morbidelli scattano bene, ma alla prima curva è Marco Bezzecchi a spuntarla, prendendosi la leadership davanti al compagno italiano Morbidelli e a Fabio Quartararo. Il #93, però, va lungo nei primi metri, retrocedendo e lasciando spazio a un iniziale dominio tricolore. Il primo colpo di scena arriva poco dopo: Morbidelli, in pieno slancio e in seconda posizione, perde l’anteriore alla curva 8 e scivola a terra. Caduta spettacolare, fortunatamente senza conseguenze, se non per la tuta che si apre nell’impatto. Bezzecchi resta al comando, ma l’azione vera è tutta dietro. Marquez, partito bene ma scivolato in quinta posizione, inizia una rimonta chirurgica. Prima si libera di Di Giannantonio con una manovra da manuale, poi ingaggia un breve ma intenso duello con Acosta e lo lascia alle spalle. Acosta però non molla e più tardi risponde con un doppio sorpasso su Bagnaia e Oliveira, portandosi in decima posizione, anche se un lungo in ghiaia gli costerà terreno prezioso.
A metà gara, è Bezzecchi a tenere ancora il comando con un ritmo martellante, mentre Quartararo cerca di ricucire lo strappo. Ma dietro di loro, come un’ombra che si avvicina inesorabile, c’è Marc Marquez. Prima brucia Quartararo con un sorpasso deciso, ma al limite del contatto. Poi si mette nel mirino Bezzecchi, riducendo giro dopo giro il distacco con precisione chirurgica. A tre tornate dalla fine, la gara si trasforma in un duello a due: Bezzecchi contro Marquez. L’italiano resiste, si difende, tiene il ritmo. Marquez ci prova, si fa vedere, studia ogni movimento del rivale senza forzare ancora l’affondo. Ed eccolo, all’inizio dell’ultimo giro, il momento che decide tutto. Marquez affonda il colpo, passa Bezzecchi e si prende la testa della gara. L’italiano lotta fino all’ultimo metro, ma il campione di Cervera è implacabile e taglia il traguardo davanti a tutti, firmando un successo di classe e grinta.
Un finale da leggenda per una Sprint che resterà nella memoria degli appassionati. E ora, occhi puntati sulla gara di domani: se questo è stato solo un antipasto, la domenica al Sachsenring promette scintille
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Motogp: Pole straordinaria per Marquez al Sachsenring sotto la pioggia

In una sessione di qualifiche caratterizzata da un meteo fortemente piovoso, Marc Marquez ha dimostrato ancora una volta la sua maestria sul bagnato conquistando una strepitosa pole position al Sachsenring. Il “Re del Sachsenring” ha fermato il cronometro su un impressionante 1:27.811, mettendo a segno un tempo che lo ha nettamente distinto dagli altri piloti. Alle sue spalle, uno straordinario Johann Zarco ha brillato, arrivando a soli sei centesimi dal tempo di Marquez dopo aver superato il Q1 insieme a Maverick Viñales. Sfortunatamente per quest’ultimo, la sessione ha preso una piega negativa a soli due minuti dall’inizio della Q2: una caduta alla curva 4 ha costretto Viñales a recarsi al centro medico per accertamenti. Un’ottima sessione di qualifiche ha visto protagonisti anche Marco Bezzecchi e Franco Morbidelli, che si sono contesi la terza posizione fino all’ultimo. Entrambi i piloti hanno dimostrato un grande feeling con le difficili condizioni del tracciato, e si sono piazzati rispettivamente in terza e quarta posizione.
Giornata da dimenticare, invece, per Pecco Bagnaia, che non è riuscito a trovare il giusto feeling con le condizioni e ha chiuso fuori dalla top 10 senza un crono significativo. La sua prestazione lo vedrà partire dalle retrovie, rendendo la sua gara in Germania una vera e propria rimonta.
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