Motori
MotoGP, GP Argentina 2025: Márquez domina le pre-qualifiche, Bagnaia si salva in extremis

Nella serata di venerdì 14 marzo 2025, sul circuito di Termas de Rio Hondo, si sono svolte le pre-qualifiche del Gran Premio d’Argentina della MotoGP. Marc Márquez ha dominato la sessione, stabilendo un nuovo record della pista con un tempo di 1’37.295.
Alle sue spalle si è piazzato Fabio Di Giannantonio del team Pertamina VR46, con un distacco di 0.135 secondi. Il terzo posto è stato conquistato da Álex Márquez del team Gresini Racing, che ha chiuso a 0.201 secondi dal fratello maggiore.
Marco Bezzecchi, in sella all’Aprilia, ha ottenuto un ottimo quarto posto, dimostrando competitività e costanza. Brad Binder della KTM Factory ha chiuso in quinta posizione, seguito da Alex Rins su Yamaha, che ha mostrato segnali di ripresa per la casa di Iwata.
Johann Zarco, pilota del team LCR Honda, ha registrato il settimo tempo, mentre il campione in carica Pecco Bagnaia ha vissuto una sessione travagliata. Nonostante una caduta negli ultimi minuti del turno, Bagnaia è riuscito a qualificarsi direttamente per il Q2, chiudendo con il decimo tempo, a cinque decimi da Márquez.
Sono da segnalare le difficoltà di piloti come Franco Morbidelli, Joan Mir, Luca Marini, Maverick Viñales ed Enea Bastianini, che non sono riusciti ad accedere direttamente al Q2 e dovranno passare attraverso la Q1 per cercare di migliorare le proprie posizioni in griglia.
Motori
Oltre il limite: Gran Premio di Ungheria

Con il rombo di motori ancora nell’aria il circus si sposta in Ungheria, terra di grandi sfide e sorprese! Il Gran Premio d’Ungheria, spesso soprannominato il “Principato di Monaco senza mura” per la sua natura tortuosa e tecnica, attende i team e i piloti con un tracciato che premia l’abilità di guida e l’assetto aerodinamico. L’Hungaroring è infatti noto per le sue curve strette e la difficoltà nei sorpassi, rendendo le qualifiche cruciali e la strategia di gara fondamentale. Il circuito di Mogyoród, vicino Budapest, è una presenza fissa nel calendario della Formula 1 dal 1986. Si presenta con 4,381 km di lunghezza e 14 curve strette che segnano la quasi totale assenza di lunghi rettilinei.
L’ultimo Gran Premio ha confermato ancora una volta la forza di Oscar Piastri su Lando Norris, mentre la Ferrari ha mostrato segnali incoraggianti. Grazie alle nuove sospensioni posteriori, Charles Leclerc ha conquistato un meritato podio e Lewis Hamilton ha messo a segno una rimonta notevole, chiudendo al settimo posto.
Per l’Ungheria, l’attenzione resta puntata sulle McLaren, che storicamente dominano questo circuito. Tuttavia, la competizione non mancherà: il sette volte campione Lewis Hamilton detiene il record di vittorie all’Hungaroring, ben otto.
Il meteo per il weekend ungherese si preannuncia promettente, con giornate prevalentemente soleggiate e un umidità moderata. Non si escludono brevi rovesci episodici, ma per fortuna non dovrebbero compromettere lo spettacolo in pista.
Anche in questo fine settimana, il paddock sarà animato dalla presenza delle categorie minori di F2 e F3. Per non perdere neanche un istante di azione, ecco il programma completo:
Venerdì 1 agosto
09:50 Prove Libere F3
11:00 Prove Libere F2
13:30 Prove Libere 1 F1
14.00 Qualifiche F3
15:50 Qualifiche F2
17:00 Prove Libere 2 F1
Sabato 2 agosto
10:00 Gara Sprint F3
12:30 Prove Libere 3 F1
14:10 Gara Sprint F2
16:00 Qualifiche F1
Domenica 3 agosto
08:25 Feature Race F3
09:55 Feature Race F2
15:00 Gara F1
Motori
F1: Top & Flop del GP del Belgio 2025

Il Gran Premio del Belgio 2025 ci ha regalato uno di quei weekend in cui la Formula 1 si trasforma in una serie Netflix dal vivo: pioggia improvvisa, strategie impazzite, rimonte clamorose e cadute fragorose. La pista di Spa‑Francorchamps, lunga, scivolosa e imprevedibile, ha fatto da teatro perfetto per uno spettacolo adrenalinico.
E mentre qualcuno ne è uscito da eroe, altri sono rimasti intrappolati nelle sabbie mobili delle proprie scelte – o dei propri errori.
TOP
1. Oscar Piastri / McLaren
McLaren ha dominato Spa con un clamoroso 1‑2: Piastri ha sorpassato Lando Norris alla prima curva dopo il rolling start e ha gestito la strategia con precisione, conservando quasi sempre il controllo, mentre Norris arrancava su pneumatici più duri. La vittoria di Piastri – la sesta stagione – lo porta a +16 sul campionato con 266 punti contro i 250 di Norris.
2. Charles Leclerc
Terzo sul podio con una performance solida: ha resistito agli attacchi di Verstappen, controllando con freddezza anche in condizioni variabili (pioggia poi asciutto). Il monegasco porta a casa il suo quinto podio della stagione, tenendo Ferrari in alto anche in mezzo al caos climatico.
3. Alexander Albon
Alex Albon ha tirato fuori una qualifica eccellente e una gara solida, difendendo il suo piazzamento anche dopo la partenza sotto pioggia. Un’ottima prestazione che conferma la forma crescente di Williams in condizioni difficili.
Flop
1. Andrea Kimi Antonelli
Partito dalla pit‑lane dopo una eliminazione in Q1, Antonelli non è riuscito a imporsi in gara: troppo dietro rispetto al compagno Russell e lontano dai punti. Un weekend da dimenticare nel suo processo di crescita da rookie.
2. Lewis Hamilton
Una qualifica horror: eliminato in Q1 per una violazione dei limiti di pista e costretto a una partenza dai box. Eppure, con una mossa strategica di Ferrari (anticipando la conversione a slicks) è riuscito a rimontare fino al settimo posto, ma il weekend resta non abbastanza secondo il team stesso .
3. Yuki Tsunoda
Seppure in Q3 con una buona qualifica (settimo), la gara per Tsunoda è stata anonima: pochi progressi, nessuna ulteriore spinta e chiusura senza punti. Per Red Bull si tratta di una delusione, soprattutto su un tracciato in casa.
Motori
F1: la McLaren cala la doppietta sul circuito di Spa- Francorchamps.

Il ruggito dei motori torna a riecheggiare tra le foreste delle Ardenne: è tempo di Spa-Francorchamps. Il Gran Premio si preannuncia come uno degli appuntamenti più attesi della stagione di Formula 1, in un campionato ancora apertissimo e ricco di colpi di scena. Sullo storico tracciato, tra le leggendarie curve dell’Eau Rouge, del Raidillon e della Blanchimont, i piloti si sfideranno in un mix unico di velocità pura, abilità tecnica e strategia. Con il Mondiale ancora in bilico, ogni punto diventa cruciale e Spa, con la sua imprevedibilità meteorologica e le sue insidie tecniche, potrebbe rivelarsi il crocevia decisivo per le sorti del campionato. Occhi puntati sui big della griglia, ma attenzione anche agli outsider: qui, ogni errore si paga caro, e ogni giro può riscrivere la storia.
Il Gran Premio del Belgio si è trasformato in un romanzo ad alta tensione fin dalle prime battute, o meglio, prima ancora che le monoposto potessero schierarsi sulla griglia. Le condizioni meteo instabili e una pioggia fitta hanno spinto la direzione gara a sospendere la partenza proprio pochi istanti prima del via. Bandiera rossa, piloti costretti a scendere dalle vetture, e l’eterna attesa sotto il cielo grigio delle Ardenne. Alle 16:20, finalmente, arriva la decisione: partenza dietro Safety Car. I primi giri scorrono lenti, con tutti i piloti su gomme intermedie e una pista ancora carica d’acqua. Ma già si intravede uno scenario in evoluzione: il sole comincia a farsi spazio tra le nuvole e l’asfalto di Spa, notoriamente incline al dramma, promette di asciugarsi in fretta. Dopo quattro giri dietro la Safety Car, si comincia a fare sul serio. Piastri è scatenato: attacca Norris e, con un sorpasso magistrale all’Eau Rouge, prende il comando della gara. Dietro, Leclerc e Verstappen cominciano subito a sfidarsi in un duello tanto serrato quanto rischioso. Il monegasco è al limite: una piccola imprecisione alla chicane, un lungo all’Eau Rouge, e Max sempre più minaccioso negli scarichi. Ma per ora, Charles tiene duro. Intanto, Hamilton si trasforma nella solita furia silenziosa: prima si sbarazza di Sainz e Colapinto, poi anche di Hulkenberg, risalendo con determinazione dalle retrovie. La strategia Mercedes punta tutto sull’anticipo, e Lewis è il primo a montare le slick: gomma gialla per lui, mentre gli altri ancora valutano. La pista, nel frattempo, continua a migliorare. Nel valzer dei pit stop succede di tutto. Leclerc rientra, ma sfiora la collisione con Albon in una manovra al limite della “unsafe release”. Problemi anche per Norris, che si ferma un giro dopo gli altri e monta gomme hard, ma paga caro l’attesa: l’undercut è fatale e il suo pit è tutt’altro che perfetto. Giro dopo giro, Charles Leclerc si avvicina a Piastri, guadagnando un secondo netto sull’australiano. La SF-25 sembra finalmente in grado di competere ad armi pari: le rosse girano circa un secondo più veloci delle McLaren. E proprio in quel momento, arriva anche la conferma cronometrica: Leclerc mette a segno il giro veloce, segno di una monoposto in ottima forma e di una gara che sta prendendo una direzione tutta nuova.
La seconda parte della gara ha offerto uno dei finali più intensi della stagione. Dopo un avvio caotico e una fase centrale di grande strategia, il cielo sopra Spa ha iniziato a minacciare ancora pioggia, rendendo il finale una vera corsa contro il tempo e contro gli avversari. A dettare il ritmo è stato Oscar Piastri, saldamente in testa, impeccabile nella gestione della gara. L’australiano ha mantenuto sangue freddo anche quando il suo compagno di squadra, Lando Norris, ha iniziato una timida rimonta. Ma i piccoli errori del britannico – soprattutto quello alla Pouhon – hanno pesato come macigni. Tre sbavature nei momenti chiave lo hanno allontanato dal sogno vittoria, mentre il gap con Piastri, inizialmente ridotto con un bel giro veloce, si è ristabilito intorno ai quattro secondi. Troppo, troppo tardi. Dietro le McLaren, la vera battaglia era per il terzo gradino del podio, con Charles Leclerc impegnato in una resistenza accanita contro Max Verstappen. Il monegasco ha condotto una gara fatta di alti e bassi: ottimo ritmo a metà corsa, ma negli ultimi dieci giri ha iniziato a soffrire. Verstappen, con assetto da bagnato, si è fatto sempre più minaccioso. Charles ha accusato la mancanza di informazioni via radio e ha commesso un piccolo errore in curva 18, riducendo il suo vantaggio a meno di un secondo. A pochi giri dalla fine, la pressione era alle stelle. Nel frattempo, Lewis Hamilton ha continuato la sua scalata. Dopo essere stato tra i primi a montare le slick, ha approfittato delle fasi più caotiche per rimontare fino alla sesta posizione, mettendo nel mirino Alexander Albon. Anche Andrea Kimi Antonelli si è reso protagonista di un’ottima prestazione, con sorpassi decisi — come quello su Alonso — e una strategia aggressiva che lo ha tenuto costantemente a ridosso della zona punti. Quando le nuvole hanno cominciato a far cadere qualche goccia nei giri finali, la tensione si è fatta quasi insostenibile. Norris ha provato l’ultimo assalto, ma i quattro decimi persi per errori inutili lo hanno tagliato fuori. E Verstappen, nonostante si sia avvicinato a meno di un secondo da Leclerc, non è riuscito a portare l’attacco decisivo.
Così, al termine di 44 giri di adrenalina, Oscar Piastri ha tagliato il traguardo da vincitore, autore di una gara perfetta sotto ogni punto di vista. Norris lo ha seguito in seconda posizione, rammaricato per ciò che avrebbe potuto essere. Leclerc, eroico nella difesa, ha completato il podio con un terzo posto strappato con i denti. Spa ha regalato ancora una volta un gran premio da ricordare: pioggia, strategie, errori e sorpassi. E una verità sempre più chiara: il 2025 è un mondiale dove nulla può essere dato per scontato.
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