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F1: Pagellone di metà stagione sul Campionato Costruttori 2024

La stagione 2024 di Formula 1 è giunta al giro di boa, ed è il momento di fare un bilancio delle prestazioni delle squadre in questa prima metà dell’anno. In un campionato caratterizzato da sfide intense e colpi di scena, le scuderie hanno dato prova del loro talento e della loro strategia, con alcune che hanno confermato le aspettative e altre che hanno sorpreso o deluso. Attraverso questo pagellone di metà stagione, analizzeremo i punti di forza e le debolezze di ciascun team, valutando il loro rendimento in pista e il potenziale per la seconda parte del campionato. Chi ha brillato sotto i riflettori e chi, invece, dovrà lavorare sodo per riscattarsi?
A cura di Angela Messina
Red Bull: 8
Pur essendo il team più in alto in classifica, non sembra dominare come sempre. Verstappen è praticamente l’unico a portare punti consistenti, mentre la situazione di Perez è quasi in pericolo. Traspare una situazione di confusione, soprattutto nel box del messicano, e forse è proprio questo che ha mandato un po’ fuori strada i risultati della Red Bull. La RB20 è di sicuro una vettura competitiva, ma non paragonabile alla RB19, la quale ha dominato quasi tutti i Gran Premi della stagione precedente. D’altro canto il bel numero di vittorie conquistate sono da considerare.
McLaren: 8.5
La vettura della scuderia inglese sembra essere quella con la vettura migliore al momento. Le prestazioni della monoposto sono altamente superiori delle altre e i suoi sviluppi sempre azzeccati. La McLaren ha sicuramente fatto molti passi avanti e potrebbe anche giocarsi il titolo costruttori, ma deve fare attenzione a tutte le occasioni che fino ad adesso hanno sprecato per colpa di strategie discrete e insicurezze, anche da parte dei piloti. Possono farcela, devono solo crederci.
Scuderia Ferrari HP: 7.5
La Ferrari ci ha sicuramente regalato tante emozioni in questa prima parte del campionato, con la doppietta in Australia e la vittoria di Leclerc a Monaco si era assicurata la seconda posizione dietro alla Red Bull. Tuttavia, dopo il trionfo a casa di Leclerc tutto è cominciato a decadere per la scuderia di Maranello, arrivando addirittura a scalare in terza posizione in classifica costruttori. Devono ritrovare la giusta via e mostrare la loro vera stoffa.
Mercedes: 7
Una grande rinascita per la scuderia tedesca. Dopo il disastro della stagione 2023 vediamo finalmente una Mercedes competitiva e feroce. Le tre vittorie ottenute dal team fanno capire che è tornata e che nonostante l’imminente uscita del sette volte campione del mondo, Lewis Hamilton, non si fa abbattere. Per le altre squadre è sicuramente una minaccia imminente e da tenere d’occhio per la seconda parte di campionato.
Aston Martin: 6
La scuderia britannica si è molto persa durante il corso della stagione. Tra errori e sviluppi sbagliati nella vettura i piloti dell’Aston Martin si sono ultimamente ritrovati a combattere per le ultime posizioni della top 10 e con non poche difficoltà. Al momento l’Aston Martin non riesce a mantenere il passo degli avversari e i risultati sembrano essere molto lontani.
A cura di Julya Marsala
Stake Sauber: 4
Il 2024 è un anno che Stake Sauber difficilmente dimenticherà, ma purtroppo non per i motivi che il team avrebbe sperato. Ultima in classifica, con zero punti al giro di boa della stagione, la squadra si trova in una situazione che si può definire critica. Dopo l’acquisizione da parte di Audi, ci si aspettava un graduale miglioramento delle prestazioni, ma la realtà è ben diversa. La C44, l’ultima vettura costruita senza il pieno coinvolgimento del colosso tedesco, ha mostrato tutte le debolezze delle stagioni precedenti, senza riuscire a risolvere i suoi difetti cronici, specialmente in qualifica dove la mancanza di velocità pura è stata un vero tallone d’Achille. La stagione è stata segnata anche da importanti cambiamenti ai vertici del team, con Andreas Seidl, arrivato solo l’anno precedente, che ha lasciato il posto a Mattia Binotto e Jonathan Wheatley. Questo turnover gestionale riflette la necessità di una ristrutturazione profonda per preparare il terreno all’era Audi, ma al tempo stesso ha creato ulteriore incertezza all’interno del team. La macchina, nonostante un radicale restyling estivo, non ha ancora mostrato i miglioramenti sperati. Le prestazioni in pista sono rimaste deludenti, con i piloti Valtteri Bottas e Guanyu Zhou che faticano a emergere in un contesto di difficoltà tecniche e strategiche. Il futuro di Stake Sauber appare quindi nebuloso: da una parte c’è l’attesa per il pieno coinvolgimento di Audi, che potrebbe trasformare la squadra in una contender di alto livello, dall’altra c’è l’urgenza di migliorare in tempi brevi per evitare di compromettere ulteriormente una stagione già negativa. Le prossime gare saranno decisive per capire se la nuova gestione sarà in grado di avviare un’inversione di tendenza o se il team continuerà a navigare in acque turbolente fino alla fine del campionato.
Williams: 5
Williams ha iniziato il 2024 con la speranza di consolidare i progressi fatti nel 2023, ma finora i risultati sono stati al di sotto delle aspettative. La FW46, la monoposto che avrebbe dovuto rappresentare un passo avanti significativo rispetto alla precedente, non ha mantenuto le promesse. Nonostante il team avesse investito notevoli risorse nello sviluppo della nuova vettura, sacrificando lo sviluppo della FW45 nella seconda metà del 2023, i frutti di questi sforzi non sono ancora maturati. In pista, Alexander Albon ha continuato a dimostrare il suo valore, portando a casa 4 punti e tenendo vivo il nome Williams nelle battaglie di metà classifica. Tuttavia, l’incapacità della squadra di fornire a entrambi i piloti una macchina competitiva è stata evidente. Logan Sargeant, il giovane talento americano, non è riuscito a sfruttare le opportunità e le sue prestazioni sono state spesso al di sotto delle aspettative, per tanto durante la pausa estiva, la squadra comunica l’arrivo di Carlos Sainz nel team. Il principale problema della FW46 è la mancanza di velocità pura, specialmente in qualifica, che costringe il team a inseguire nelle gare, spesso con strategie che si rivelano inefficaci. La gestione dei pneumatici, sebbene migliorata rispetto agli anni passati, non è ancora al livello necessario per competere costantemente per i punti. Grove sta attraversando un momento di riflessione profonda, con la consapevolezza che un ulteriore passo falso potrebbe compromettere il processo di risalita avviato negli ultimi anni. Il futuro di Williams dipenderà molto dalle decisioni che verranno prese nelle prossime settimane, sia in termini di sviluppo della vettura che di line-up dei piloti.
Alpine: 4,5
La stagione 2024 di Alpine è stata finora un vero e proprio calvario. Il team francese, che nelle passate stagioni aveva mostrato segnali di crescita, si trova ora invischiato in una crisi che sembra non avere fine. La disorganizzazione regna sovrana all’interno della squadra, con una serie di cambiamenti ai vertici che hanno ulteriormente destabilizzato un ambiente già precario. L’arrivo di Flavio Briatore come consulente avrebbe dovuto portare ordine e visione strategica, ma finora ha coinciso con una serie di scossoni, tra cui il licenziamento di Esteban Ocon e la dipartita di Bruno Famin, l’ennesimo team principal a lasciare la scuderia in meno di due anni. In pista, la A424 ha mostrato gravi lacune tecniche che hanno reso la vettura non competitiva. Famin stesso aveva ammesso che alla monoposto manca tutto ciò che è fondamentale per avere successo: trazione, carico aerodinamico, efficienza e, soprattutto, potenza. La Power Unit Renault, un tempo motivo di orgoglio per il team, è diventata un vero problema, con un deficit di circa 20 cavalli rispetto ai concorrenti diretti. Questa mancanza di competitività ha portato Alpine a considerare l’idea di abbandonare la PU francese per passare a una fornitura Mercedes, una mossa che, se da un lato potrebbe migliorare le performance, dall’altro rappresenterebbe un duro colpo per l’immagine di Renault. Nonostante qualche rara occasione in cui la squadra è riuscita a emergere, l’andamento generale della stagione è stato segnato da una lotta costante per uscire dalle retrovie. La mancanza di una direzione chiara e i continui cambiamenti interni hanno reso difficile per il team costruire una base solida su cui lavorare. Il futuro di Alpine è incerto, e senza una stabilizzazione del management e un piano di sviluppo chiaro, il rischio è quello di vedere il team scivolare ancora più indietro. La seconda metà della stagione sarà cruciale per capire se Alpine riuscirà a ritrovare la rotta o se la crisi si approfondirà ulteriormente.
Haas: 7
La Haas sta vivendo una stagione sorprendentemente positiva, tanto da non far rimpiangere l’uscita di scena di Gunther Steiner. La VF-24, pur essendo l’eredità della gestione Steiner, è stata ben gestita dal nuovo team principal Ayao Komatsu, il cui impatto è stato subito evidente. Komatsu ha introdotto nuove metodologie di lavoro durante i weekend di gara, dimostrando una gestione cinica e pragmatica delle risorse a disposizione. Questo approccio ha già dato i suoi frutti, con numerosi piazzamenti a punti, in particolare grazie a Nico Hulkenberg, che si è confermato una pedina fondamentale per la squadra.
La Haas ha saputo adattarsi rapidamente alle nuove sfide della stagione, dimostrando una solidità che mancava nelle annate precedenti. Un esempio della nuova mentalità è stato il sacrificio strategico di Kevin Magnussen a Miami, dove il team non ha esitato a prendere decisioni difficili pur di massimizzare il risultato complessivo. Sul fronte dei piloti, Haas guarda già al 2025 con grande attenzione: l’ingaggio di Oliver Bearman come giovane da crescere e l’arrivo di Esteban Ocon, veterano del midfield, sono mosse che indicano una strategia a lungo termine per stabilizzare e rafforzare la squadra.
Il bilancio di metà stagione è dunque più che positivo per Haas, che sembra finalmente aver trovato una stabilità sia in pista che fuori. Il futuro si prospetta interessante, con un mix di esperienza e gioventù che potrebbe permettere al team di continuare a crescere e consolidarsi nel midfield della Formula 1. Komatsu ha iniziato il suo mandato con il piede giusto, e se il trend positivo continuerà, la Haas potrebbe diventare una presenza sempre più solida nelle zone alte della classifica.
Racing Bulls : 6
La Racing Bulls si trova a metà stagione con una performance che può essere descritta come sufficiente, ma nulla di più. La VCARB-01 aveva mostrato grande potenziale durante i test invernali in Bahrain, alimentando le speranze di un campionato competitivo, ma in realtà si è rivelata più difficile da gestire del previsto. La squadra ha faticato a imporsi come sesta forza del campionato, un obiettivo che sembrava a portata di mano ma che è stato reso complicato dalle difficoltà incontrate con il pacchetto di sviluppo introdotto a fine giugno.
Tuttavia, va riconosciuto che il team ha saputo reagire con calma e pragmatismo. Invece di proseguire ostinatamente su una strada che non stava dando frutti, la Racing Bulls ha fatto un passo indietro, prendendosi il tempo necessario per comprendere meglio il pacchetto tecnico a disposizione. Questo approccio ha permesso alla squadra di riprendere il controllo della situazione, ritrovando una certa costanza nelle prestazioni.
Attualmente, il sesto posto tra i Costruttori rimane l’obiettivo realistico e raggiungibile per il team, che può guardare alla seconda metà della stagione con moderato ottimismo. Anche se non è stata una stagione brillante, la Racing Bulls ha dimostrato di saper gestire le difficoltà e di poter competere con determinazione nel midfield. La chiave per il successo sarà mantenere la concentrazione e continuare a sviluppare la vettura in modo efficace, evitando ulteriori passi falsi che potrebbero compromettere il piazzamento finale nel campionato
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Motogp: Franco Morbidelli beffa Pecco Bagnaia conquistando le pre-qualifiche

Tutto è pronto per una sessione di prequalifiche che si preannuncia intensa e combattuta. I piloti scenderanno in pista con l’obiettivo di conquistare un posto in Q2, cercando di spingere al massimo per ottenere il miglior tempo possibile. Con una pista che sta progressivamente migliorando e le condizioni ideali per abbassare i riferimenti cronometrici, ci si aspetta una lotta serrata tra i big della categoria. Bagnaia, Marc Marquez, Alex e gli altri protagonisti del mondiale sono pronti a darsi battaglia.
La sessione di prequalifiche si apre con Jorge Martin che scende subito in pista, cercando di spingere più del mattino. Anche Johann Zarco parte forte, girando su tempi già competitivi. Poco dopo, Alex Marquez abbassa il riferimento fissato da Zarco, segnando un tempo migliore rispetto a quello del fratello Marc nella sessione mattutina. Marc Marquez, però, risponde subito e diventa il primo pilota a scendere sotto il muro dell’1’52, con Bagnaia che si piazza terzo. Intanto, Chantra è protagonista di una caduta, fortunatamente senza conseguenze. Nel frattempo, Joan Mir continua a girare bene con una Honda che sembra trovarsi a suo agio su questo tracciato. Con il passare dei minuti, il ritmo cresce: Martin si migliora, mentre Alex Marquez firma il secondo tempo. Più indietro, Luca Marini si migliora leggermente, ma resta fuori dalla top ten. Pecco Bagnaia torna in pista per cercare di abbassare il suo crono, mentre Marc Marquez a guidare la classifica.
Alex Marquez riesce a scalzare il fratello dalla vetta della classifica, siglando il miglior tempo della sessione. Morbidelli sale terzo, seguito da Di Giannantonio e Bagnaia. Raul Fernandez sorprende con il sesto tempo. Anche Ogura si mette in evidenza portando l’Aprilia in settima posizione. Bezzecchi inizia a risalire, entrando nella top ten, mentre Bastianini si stacca dall’ultima posizione e si porta tredicesimo. Maverick Viñales, intanto, scala fino al quarto posto. Poco dopo, Zarco si inserisce in sesta posizione. Marc Marquez torna a spingere con settori da record, mentre anche Bagnaia si migliora. Quando mancano pochi minuti alla fine, i piloti rientrano ai box per montare l’ultima gomma morbida e tentare un ultimo attacco al tempo. Marc Marquez torna in pista e chiude il suo secondo tentativo con il secondo tempo, dietro a Bagnaia. Alex Marquez scende in quarta posizione, seguito da Di Giannantonio e Acosta. Nell’ultimo assalto, Franco Morbidelli segna il miglior tempo, ma subito dopo Bagnaia scende sotto l’1’51, piazzandosi al comando. Acosta è terzo, seguito da Viñales. Marc Marquez abortisce il suo tentativo, mentre Binder scala fino all’ottava posizione. Negli ultimi minuti, Martin prova a migliorarsi ma commette un errore. Anche Quartararo si sta migliorando e si porta in quinta posizione. Intanto, Miller segna il sesto tempo, mentre Aldeguer spinge forte nei primi settori.
Quando la bandiera a scacchi sventola, Alex Marquez non riesce a migliorarsi, mentre Viñales sale all’ottavo posto. Nel frattempo, Jack Miller cade, provocando una bandiera gialla, ma senza conseguenze fisiche per il pilota. La sessione si chiude con un grande tempo di Franco Morbidelli, che si piazza davanti a tutti. Bagnaia chiude secondo, seguito da Marc Marquez e Di Giannantonio. Zarco, con un ultimo guizzo, porta la sua Honda in Q2 con il decimo tempo.
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Formula 1 – Prove Libere 2: McLaren al comando con Piastri e Norris

Le Prove Libere 2 del Gran Premio del Bahrain 2025 hanno visto una netta supremazia McLaren, con Oscar Piastri che ha chiuso al comando con un tempo di 1:30.505. Alle sue spalle, il compagno di squadra Lando Norris ha confermato l’ottimo stato di forma del team di Woking. George Russell con la sua Mercedes ha ottenuto il terzo tempo, mentre Charles Leclerc ha portato la Ferrari al quarto posto, seguito da Andrea Kimi Antonelli.
Durante la sessione, Piastri è stato il più costante, con tempi molto buoni durante i giri di simulazione gara. Norris, Russell e Leclerc hanno mostrato un passo discreto, mentre Hamilton ha avuto qualche problema tecnico che ha limitato la sua prestazione. Red Bull è apparsa più in difficoltà rispetto al solito.
La McLaren si conferma dunque in grande forma, dominando entrambe le sessioni di libere. Ferrari mostra segnali positivi con Leclerc, ma resta ancora del lavoro da fare per colmare il gap. Mercedes si mantiene competitiva, mentre Red Bull deve dimostrare di sapere fare di più.
Con le qualifiche in programma domani alle 17:00 ora italiana, il weekend si preannuncia ricco di emozioni.
Ecco la classifica finale delle FP2:
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Motogp: Marc Marquez vola sulle dune del Qatar

Si accendono i riflettori sul circuito di Doha, che nel corso del weekend ospiterà la Motogp per la quarta tappa di un mondiale agguerritissimo. La vittoria di Francesco Bagnaia segna ancora una volta lo straordinario dominio della Ducati, non solo con il leone spagnolo Marc Marquez, ma in questa occasione ritorna il neo campione del mondo Jorge Martin. La prima sessione di libere inizierà a mostrare le carte in tavola per ogni team, e soprattutto, metterà sotto la lente d’ingrandimento le condizioni dei piloti.
Con il semaforo diventato verde, i primi a scendere in pista sono le Ducati Gresini, con l’attuale leader del mondiale Alex Marquez, lo seguono a ruota tutti gli avversari. Questa sessione di libere ma sopratutto l’intero weekend comincerà a rivelare gli equilibri tra i due piloti Ducati ufficiali. Primo colpo di scena, prende il nome di Joahnn Zarco che dopo neanche un giro all’appello è costretto a fermarsi in una via di fuga per via di un malfunzionamento della sua Honda. Arrivano i primi giri veloci che vedono ancora una volta un Marc Marquez davvero in forma, seguito da Marco Bezzecchi. L’italiano, ancora in fase conoscitiva con la sua Aprilia ha iniziato a mostrare il potenziale della sua moto, spesso visibilmente nervosa e poco performante in qualifica, ma con grande forza in staccata in gara, favorendo rimonte strepitose.
Un Jack Miller sempre più entusiasta della sua Yamaha Pramac. Ancora una volta Franco Morbidelli inizia forte il weekend con la sua VR46, ma questa volta i paladini di Valentino Rossi sono due, visto l’ingresso nelle danze anche Fabio Di Giannantonio. Ancora una volta, tanta fatica per la KTM sul giro secco. L’avantreno risulta molto difficile da controllare, soprattutto in gara per Enea Bastianini. Pedro Acosta, invece, può contare su un abbassatore posteriore particolarmente efficiente. Il circuito di Losail si sta mostrando un tracciato non molto nelle corde dell’Aprilia, che continua a faticare con entrambi i piloti nonostante gli sprazzi iniziali.
Una sessione molto equilibrata rispetto agli standard degli ultimi tempi. Marc Márquez si è mostrato ancora una volta in grande forma, determinato a riscattarsi dopo la caduta ad Austin. Sempre in agguato anche suo fratello Alex, che non ha alcuna intenzione di mollare la lotta per il campionato, nonostante le attuali posizioni in classifica. Sul gradino più basso del podio, ancora una volta, Francesco Bagnaia. Ma attenzione: si tratta solo delle prove libere. Al prossimo appuntamento con la Masterclass, le cose si faranno più serie con le pre-qualifiche in programma alle 19:00 (ora italiana).
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