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Cronaca

Liam Payne trovato morto a Buenos Aries

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Foto: Rolling Stones

Gli One Direction, la boy band di cui Payne è stato membro, hanno venduto milioni di dischi in tutto il mondo, diventando un fenomeno musicale internazionale. Nonostante la separazione del gruppo avvenuta nel 2016, Payne aveva proseguito la sua carriera da solista, raccogliendo un discreto successo con alcuni singoli di successo.

Eppure, questo mercoledì pomeriggio, Buenos Aires è stata scossa da una notizia che ha lasciato attoniti milioni di fan in tutto il mondo: Liam Payne, è stato trovato morto nella capitale argentina in circostanze ancora poco chiare.

Secondo quanto riportato dal quotidiano La Nación, la polizia della stazione 14B di Buenos Aires ha ricevuto una richiesta d’intervento nel pomeriggio, in seguito a una segnalazione relativa a un uomo in stato di alterazione. La persona in questione, identificata successivamente come Liam Payne, sembrava essere sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti.

Leggi anche: Puff Daddy: Justin Bieber è una vittima o un carnefice?

Quando gli agenti sono giunti sul posto, hanno trovato il corpo di Payne riverso nel cortile interno di un hotel, privo di vita. Nonostante i tentativi di rianimazione, per il cantante non c’è stato nulla da fare. La polizia argentina ha immediatamente avviato le indagini per chiarire le cause del decesso, cercando di capire se siano coinvolte altre persone e se vi siano stati episodi di violenza prima del tragico evento.

Le autorità, per il momento, non hanno rilasciato ulteriori dettagli, ma i primi elementi fanno ipotizzare che l’abuso di sostanze possa essere stato un fattore determinante per un eventule suicidio.

Il corpo di Payne è stato trasferito all’istituto di medicina legale per un’autopsia, che dovrebbe fornire risposte più precise sulle cause della morte.

Classe 2004. Studentessa in Lettere all’Università degli studi di Palermo. Aspirante editor e giornalista. Appassionata di musica, vintage e letteratura.

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Cronaca

Cacciatore accidentalmente ucciso a Carrù: il suo compagno di caccia stava mirando ad un cinghiale

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Foto: Freepik

A Carrù, ieri (nonché giorno di apertura nazionale della caccia al cinghiale), è morto un cacciatore.

Daniele Barolo, agricoltore  di 46 anni, è stato accidentalmente ucciso con un colpo di fucile nel petto dal suo compagno di caccia, (insieme a lui in quel momento), che a sua volta stava mirando ad un cinghiale.

I soccorritori non hanno fatto in tempo a sopraggiungere, ed una volta arrivati, ogni tentativo di rianimare il cacciatore sembra essete risultato vano. Stando a quanto dichiarato, dunque, l’uomo è morto sul posto.

Attualmente, il fucile è stato sequestrato dai carabinieri intenti a fare ulteriori indagini per poter comprendere quale traiettoria abbia seguito il proiettile.

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Cronaca

La Global Sumud Flotilla segnala dei droni non identificati

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Foto: Giornale la Voce

Un episodio segnalato dal canale telegram della Global Sumud Flotilla, (spedizione con l’imbarcazione di 44 paesi che sta raggiungendo le coste di Gaza per poter rompere il blocco israeliano) lascia non poche preoccupazioni.

Ecco quanto dichiarato: “Si sono avvistati più droni, la cui origine non è stata ancora identificata, vicino alla flotta e che la seguono. Questo improvviso aumento dell’attività aerea ci preoccupa

L’episodio si è verificato di domenica, più precisamente alle ore 21:09, e gli apparecchi avvistati risultavano essere tre.

Nonostante la rassicurazione fatta alle famiglie dei partecipanti l’attivista brasiliano Thiago Avila, (nonché membro del direttivo) scrive, dalla Familia Madeira I droni vicini devono essere considerati una potenziale minaccia

Per questo, alle barche è stata raccomandato di organizzare bene la guardia notturna di stanotte.

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Cronaca

Razzo israeliano rinvenuto tra Lampedusa e l’isolotto di Lampione

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Foto: Repubblica di Palermo

Pochi giorni fa, tra Lampedusa e l’isolotto di Lampione, i pescatori del motopeschereccio Andrea Doria hanno avvistato un relitto metallico. Si tratta di un cilindro lungo circa 5 metri e largo 1,5.

Sulle fiancate sono ben visibili il logo dell’Agenzia Spaziale israeliana Minhalat HaHalal, che dipende dal ministero della Difesa e si occupa di missili e satelliti, oltre che una scritta in ebraico.

La zona resta sotto controllo, in attesa di decidere se procedere al recupero.

Il ministro della difesa Guido Crosetto ha escluso che l’oggetto faccia parte di un sistema militare israeliano in funzione, spiegando che si tratta con ogni probabilità di un frammento legato a un recente lancio spaziale.

La vicenda, tra indagini tecniche e risvolti diplomatici, è solo all’inizio.

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