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La Top11 della trentunesima giornata: La prima gioia di Cambiaghi, Mancini e Gatti bomber atipici

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A sette giornate dalla fine dei giochi si accende la lotta salvezza e la corsa per l’Europa. Ecco la Top11 con l’aggiunta di qualche menzione, della trentunesima giornata di Serie A.

PORTIERE: Wojciech Szczesny (Juventus-Fiorentina 1-0). L’estremo difensore polacco si conferma una garanzia per il reparto difensivo bianconero. In una partita apparentemente tranquilla, nel secondo tempo è costretto a mettere i guanti nel tiro a giro di Nico Gonzalez, sfoderando una delle parate più spettacolari del campionato. Saracinesca!

DIFENSORE: Gianluca Mancini (Roma-Lazio 1-0). Con l’arrivo di De Rossi si è riscoperto solido e pulito negli interventi difensivi. Contro la Lazio la partita è inevitabilmente tesa e maschia, e prima dell’intervallo stacca indisturbato al centro dell’area e porta i giallorossi in vantaggio e in pienissima corsa per la Champions. Ritrovato!

DIFENSORE: Tommaso Augello (Cagliari-Atalanta 2-1). Rispetto alle annate precedenti, il terzino italiano è non è riuscito a essere costante in zona offensiva come ai tempi della Sampdoria, ma per Ranieri rimane ancora un punto fermo su cui fare affidamento. Contro l’Atalanta si propone spesso in avanti e dopo il vantaggio bergamasco, si trova il pallone tra i piedi e a due passi da Carnesecchi regala ai sardi il pari;

DIFENSORE: Federico Gatti (Juventus-Fiorentina 1-0). Dopo un periodo di appannamento, condito da qualche panchina di troppo, torna a pieno regime nel terzetto difensivo e torna a dispensare leadership e grinta. Si conferma un pericolo costante sui calci piazzati, e da uno di questi arriva la sua zampata, decisiva per tre punti che permettono ai bianconeri di ricominciare a macinare punti;

CENTROCAMPISTA: Antonio Candreva (Salernitana-Sassuolo 2-2). Leader tecnico e trascinatore dei campani. Nonostante la situazione disastrosa in classifica, la leadership e la classe di Candreva risultano sempre impattanti nelle partite dei granata. Dopo il primo tempo horror, con il Sassuolo in vantaggio per 2-0, si carica sulle spalle la squadra e riapre i giochi dal dischetto, per poi condurre la sua solita partita di corsa, classe e sacrificio;

CENTROCAMPISTA: Davide Frattesi (Udinese-Inter 1-2). Nonostante il poco minutaggio, dettato dall’insostituibile terzetto Barella-Calhanoglu-Mkhtharyan, Frattesi riesce sempre a essere decisivo e determinante. Corsa, tempi di inserimento e un dinamismo “rabbioso” mantengono la pressione nerazzurra elevata. Poi nel finale si getta sul pallone vagante e regala altri tre punti all’Inter, sempre più vicina alla seconda stella;

CENTROCAMPISTA: Christian Pulisic (Milan-Lecce 3-0) Con la squalifica di Loftus-Cheek Pioli lo schiera al centro, alle spalle di Giroud. Il ruolo atipico non sembra pesare sulle spalle dell’americano, che riesce a liberarsi bene tra le linee ed essere sempre un punto di riferimento per i compagni, e un pericolo costante per la difesa salentina. Apre le danze con un mancino dolcissimo che si insacca all’incrocio dei pali;

CENTROCAMPISTA: Matteo Politano (Monza-Napoli 2-4). Parte dalla panchina e viene gettato subito nella mischia nella ripresa, con il Napoli alla ricerca del pareggio. Il suo ingresso riaccende i partenopei, che trovano il pareggio con Osimhen. Poi raccoglie il pallone fuori area, si coordina perfettamente e spedisce la palla all’incrocio dei pali, realizzando uno dei gol più belli di tutto il campionato. 7 gol e 5 assist, da Nazionale!

ATTACCANTE: Nicolò Cambiaghi (Empoli-Torino 3-2). Dopo 28 partite, riesce a sbloccarsi in campionato. Il suo gioco dinamico e frizzante ha contribuito attivamente agli sviluppi offensivi dei toscani, ma la sterilità sotto porta stava per diventare un’ossessione. Contro il Torino si sblocca dopo meno di dieci minuti, con un destro preciso e tagliente che batte Milinkovic. Poi corre e si sbatte per tutta la gara;

ATTACCANTE: Caleb Ekuban (Hellas Verona-Genoa 1-2). L’assenza di Retegui porta Gilardino ad affiancarlo a Gudmundsson. L’attaccante ghanese si conferma un ottimo rincalzo per il grifone, capace di far salire la squadra e creare pericoli per le difese con la sua velocità. Risponde con gli interessi, gettandosi in scivolata su un cross di Haas, riuscendo a segnare in ribattuta dopo un tentativo di rinvio di Lazovic;

ATTACCANTE: Duvan Zapata (Empoli-Torino 3-2). Giocatore imprescindibile per l’attacco di Juric, determinante con il suo fisico imponente. Contro l’Empoli risponde alla rete iniziale di Cambiaghi con un’incornata su un cross di Voivoda. Nel finale pareggia nuovamente i conti sul cross di Bellanova. Decimo gol stagionale, scattato l’obbligo di riscatto da parte dei granata. Duvan è tornato a essere decisivo!

ALLENATORE: Davide Nicola (EMPOLI). Dopo un avvio stratosferico, la macchina toscana sembrava essersi ingolfata, con quattro sconfitte senza reti di fila. Contro il Torino però torna a vedersi la grinta e l’aggressività che caratterizza le squadre di Nicola. Nella ripresa la partita si affievolisce, lui capisce l’antifona ed effettua tre cambi che decidono la partita nel finale, per tre punti che risputano i toscani fuori dalla zona calda.

MENZIONI: Tra le menzioni il miracolo nel finale di Stefano Turati (Frosinone-Bologna 0-0), che regala un punto d’oro ai ciociari per continuare a lottare per la salvezza. In difesa la prestazione spavalda e autorevole di Micheal Kayode (Juventus-Fiorentina 1-0), classe 2004 sempre più in rampa di lancio; e Johan Vasquez (Hellas Verona-Genoa 1-2), decisivo nell’azione che porta al gol vittoria di Gudmundsson. A centrocampo il ritorno al gol di Nedim Bajrami (Salernitana-Sassuolo 2-2), dopo quasi cinque mesi; e il gol vittoria di Nicholas Viola (Cagliari-Atalanta 2-1), per tre punti d’oro per i sardi. In attacco il gol da tre punti di Mbaye Niang (Empoli-Torino 3-2), e un altra rete di Federico Bonazzoli (Hellas Verona-Genoa 1-2), l’uomo più in forma degli scaligeri in questa fase del campionato.

Menzione per Daniele De Rossi, al primo derby da allenatore in carriera. La Roma gioca una partita intelligente, attenta e lucida. Nel finale gestisce il risultato e consegna la vittoria alla Roma giallorossa, per continuare a inseguire il quarto posto che adesso dista tre punti.

 

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