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La Top11 della trentaduesima giornata: Noslin e Cheddira rimontano Atalanta e Napoli, Viola regala un punto d’oro al Cagliari

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A sei giornate dalla fine dei giochi si accende la lotta salvezza e la corsa per l’Europa. Ecco la Top11 con l’aggiunta di qualche menzione, della trentaduesima giornata di Serie A.

PORTIERE: Michele Di Gregorio (Bologna-Monza 0-0). Al Dall’Ara il Bologna ci prova in tutti i modi, con un Orsolini in forma smagliante, ma tutte le conclusioni dei felsinei sbattono sull’estremo difensore brianzolo. Chiude lo specchio in più occasioni, garantisce sicurezza a tutto il reparto difensivo con le sue uscite, e nel secondo tempo salva il risultato con un colpo di reni pazzesco, su una conclusione ravvicinata di Orsolini. Tredicesimo clean sheet per uno dei portieri più sicuri e affidabili di tutto il campionato;

DIFENSORE: Nadir Zortea (Napoli-Frosinone 2-2). Dal suo arrivo a Frosinone numerosi infortuni e problemi fisici hanno limitato il suo minutaggio, ma quando l’esterno di proprietà dell’Atalanta è in campo, diventa un fattore per i gialloblù. A Napoli la partita è tesa per i punti in palio, con il Napoli in vantaggio continua a spingere ininterrottamente sulla fascia e serve un cioccolatino in mezzo per la doppietta di Cheddira, che regala un punto d’oro ai ciociari.

DIFENSORE: Gleison Bremer (Torino-Juventus 0-0). Nonostante il girone di ritorno altalenante e insufficiente dei bianconeri, il centrale brasiliano è sempre uno -se non il- migliore in campo. Nel derby della Mole, contro la sua ex squadra, ingaggia un duello fin dai primi minuti con il granitico Zapata. Ne esce vincitore in tutte le occasioni, confermandosi un vero e proprio muro difensivo, baluardo della retroguardia bianconera;

DIFENSORE: Jhon Lucumì (Bologna-Monza 0-0). L’esplosione di Calafiori e la crescita di Beukema ha ridotto il suo minutaggio, ma il centrale colombiano dopo la scorsa stagione è diventato un difensore affidabile e tatticamente prezioso. Schierato dal 1′ a causa della diffida di Calafiori, gioca una grande partita in marcatura sul colosso Djuric, spingendosi anche in più occasioni in avanti, a conferma dell’abbondanza di scelte e soluzioni di cui dispone la retroguardia rossoblù;

CENTROCAMPISTA: Felipe Anderson (Lazio-Salernitana 4-1). Insostituibile con Sarri, insostituibile con Tudor. Il brasiliano è uno dei jolly dei biancocelesti, capace di abbinare qualità e quantità nella trequarti offensiva. Nonostante l’addio annunciato a fine stagione si regala una notte da protagonista, aprendo le danze con una serpentina in mezzo ai difensori granata, poi si regala la doppietta personale con un destro incrociato sul secondo palo;

CENTROCAMPISTA: Albert Gudmundsson (Fiorentina-Genoa 1-1). Leader tecnico di una delle sorprese di questo campionato. Il Genoa è una squadra matura, ostica e allo stesso tempo pungente, tutte qualità garantite dal gioiello islandese, perfetto collante tra centrocampo e attacco. Si conferma un rigorista quasi infallibile, con un altro penalty calciato perfettamente contro la Fiorentina, che apre la partita e porta a 13 il numero di gol in campionato;

CENTROCAMPISTA: Matteo Politano (Napoli-Frosinone 2-2). Il super ingresso di Monza, condito da un gol capolavoro, aveva confermato l’importanza di Politano nell’undici partenopeo. Torna titolare contro il Frosinone e continua a dimostrarsi una spina nel fianco per tutte le difese avversarie. Stappa la partita con un sinistro a giro meraviglioso, l’ottavo centro in campionato;

CENTROCAMPISTA: Nicholas Viola (Inter-Cagliari 2-2). Parte inizialmente dalla panchina, con Ranieri che disegna un Cagliari più compatto e combattivo. Nel secondo tempo entra in campo sul risultato di 2-1 per i nerazzurri, con la gara virtualmente scritta, ma la classe e i gol di Viola stanno regalando ai sardi risultati importanti per la salvezza. Regala un punto preziosissimo al Cagliari, dopo il gol vittoria contro l’Atalanta, con una rasoiata mancina che beffa Sommer;

ATTACCANTE: Armand Laurienté (Sassuolo-Milan 3-3). L’arrivo di Ballardini ha svoltato la stagione del giocatore francese. Nel corso della stagione è sempre stato fondamentale per i neroverdi, ma l’assenza di gol ha contribuito nel tracollo in zona retrocessione del Sassuolo. Dopo il gol contro la Salernitana, approccia la gara contro il Milan nel migliore dei modi, risultando scattante e pimpante fin dai primi minuti. Segna il gol del 2-0, nel secondo tempo realizza la sua prima doppietta stagionale per il gol del 3-1 e regala un vantaggio importante ai neroverdi, che subiscono la rimonta nel finale;

ATTACCANTE: Walid Cheddira (Napoli-Frosinone 2-2). Nel girone di ritorno si è preso con forza il posto da titolare, a discapito di Kaio Jorge, e partita dopo partita si sta meritando il posto. A Napoli, squadra che detiene il suo cartellino, corre e lotta per tutto il primo tempo, poi nella ripresa approfitta di un errore di Meret e pareggia la gara, poi il Napoli torna in vantaggio ma nel finale è ancora lui a mettere lo zampino, con un gran colpo di testa su cross di Zortea;

ATTACCANTE: Tijani Noslin (Atalanta-Hellas Verona 2-2). Dal suo arrivo a Verona è diventato a tutti gli effetti insostituibile per l’attacco di Baroni. Giocatore veloce, tecnico e dinamico, e con un certo vizio per il gol. Nei quattro minuti arrembanti degli scaligeri prima regala l’assist per il 2-1 di Lazovic, poi si inserisce sul primo palo e anticipa Carnesecchi per il gol del definitivo pareggio, che permette al Verona di continuare a viaggiare a distanza dalla zona calda;

ALLENATORE: Luca Gotti (LECCE). Tre clean sheet e sette punti nelle prime quattro giornate. Con la zona retrocessione distante cinque punti, il Lecce può continuare a costruire la salvezza con più calma e lucidità, tutte caratteristiche che Gotti è riuscito a portare in Salento. La vittoria contro l’Empoli è il secondo scontro diretto portato a casa, dopo la vittoria contro la Salernitana, e adesso arrivano altri due scontri diretti…

MENZIONI: Tra le menzioni le parate decisive di Wladimiro Falcone (Lecce-Empoli 1-0). In difesa l’ennesima prestazione solida e rocciosa di Alessandro Buongiorno (Torino-Juventus 0-0); e la rinascita di Nicolò Casale (Lazio-Salernitana 4-1),rigenerato dalla cura Tudor. A centrocampo il rigore di Hakan Calhanoglu (Inter-Cagliari 2-2) che lo rende il miglior rigorista della storia della Serie A; e il gol pesantissimo di Nicola Sansone (Lecce-Empoli 1-0) che regala tre punti d’oro ai salentini. In attacco un altro gol nel finale di Noah Okafor (Sassuolo-Milan 3-3), e un’altra grandissima prestazione di Gianluca Scamacca (Atalanta-Hellas Verona 2-2) autore di un gol e un assist, dopo la grandissima prestazione di Anfield

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