Guerra in Medio Oriente, Netanyahu su una possibile tregua: “richieste da Hamas inaccettabili” Israele dice no alle richieste di Hamas per raggiungere una tregua. Dopo una valutazione della situazione, il primo ministro israeliano ha dato istruzioni di accogliere l’invito ai colloqui indiretti e di proseguire i negoziati per il ritorno degli ostaggi nelle mani di Hamas, sulla base della proposta del Qatar alla quale Israele ha già dato il suo assenso.
LE PAROLE DI NETANYAHU
“Stiamo lavorando per raggiungere un accordo secondo i termini che abbiamo concordato. Ho inviato una squadra negoziale con istruzioni chiare e il mio colloquio con il presidente Trump potrebbe contribuire a far progredire le cose“. Lo ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, prima di imbarcarsi sul volo per Washington. Secondo alcuni media israeliani Netanyahu avrebbe dovuto ritardare la sua partenza per gli Usa per discutere della questione legata al tema della leva per gli ultra-ortodossi, ma il premier israeliano e’ invece partito secondo l’orario stabilito.
Invece, riferendosi ai colloqui per il cessate il fuoco, Netanyahu ha ribadito il suo impegno per il ritorno di tutti gli ostaggi e la garanzia che Hamas non rappresenterà più’ una minaccia per Israele: “Hamas non ci sarà più‘”, ha affermato, ribadendo l’obiettivo di Israele di eliminare sia le capacita’ militari che quelle di governo del gruppo terroristico. La situazione attuale offre l’opportunità di “ampliare il cerchio della pace ben oltre qualsiasi immaginazione“, ha concluso Netanyahu, “abbiamo rimodellato il Medio Oriente e ora abbiamo un’ opportunità storica per un futuro più luminoso per Israele e la regione“.
Di conseguenza, il Premier israeliano è partito da Tel Aviv per Washington, terza missione negli Usa in sei mesi, per incontrare Donald Trump, un colloquio che, ha detto, “potrà contribuire a far avanzare” l’accordo per il rilascio degli ostaggi a Gaza. “Stiamo lavorando per arrivare all’accordo che abbiamo discusso alle condizioni che abbiamo concordato“, ha dichiarato Netanyahu confermando di “aver inviato un team di negoziatori a Doha con istruzioni chiare“.

Foto: ANSA
LA RISPOSTA DI HEZBOLLAH SUL MEDIO ORIENTE
Hezbollah non deporrà le armi fino a che Israele non si sarà ritirato da tutto il Libano meridionale e avrà cessato i suoi attacchi aerei. Lo ha detto il leader di Hezbollah, Naim Kassem, in un videomessaggio riportato dai media locali. “Come potete aspettarvi che non restiamo fermi mentre il nemico israeliano continua la sua aggressione, e continua a entrare nei nostri territori e a uccidere?“, ha detto Kassem nel suo videomessaggio. “Non parteciperemo alla legittimazione dell’occupazione in Libano e nella regione. Non accetteremo la normalizzazione“.
Le parole di Nassem arrivano alla vigilia della visita dell’inviato statunitense Tom Barrack a Beirut, per discutere un piano proposto per il disarmo di Hezbollah e il ritiro delle forze israeliane dal resto del Libano meridionale. In queste ore migliaia di persone si stanno radunando nella periferia meridionale di Beirut per celebrare la festa sciita dell’Ashura. Per gli sciiti, la commemorazione è diventata il simbolo della resistenza contro la tirannia e l’ingiustizia.

Foto: Avvenire
NUOVI RAID IN MEDIO ORIENTE
Secondo fonti dell’agenzia di stampa dell’Anp Wafa, almeno 17 palestinesi sono stati uccisi e molti altri sono rimasti feriti stamattina, quando gli aerei israeliani hanno lanciato una serie di attacchi aerei sulla Striscia di Gaza.
L’attacco più mortale si è verificato nel quartiere di Sheikh Radwan, a nord di Gaza city.