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Ayrton Senna: trent’anni dalla sua scomparsa

Nel mondo dell’automobilismo, i ricordi sono un aspetto importante ma ancor di più è chi li crea. All’interno del Circus della Formula 1,sono tantissimi i piloti che vengono ricordati , magari per una vittoria inaspettata, un sorpasso all’ultimo respiro ma di certo per essere leggenda non basta solo questo.
Le leggende in questo sport rimangono per sempre; in ogni gara senza un motivo apparente risuoneranno i loro nomi, come quello di Michael Schumacher oppure quello di Niki Lauda, però di certo non mancherà mai quello di Ayrton Senna. Come disse una volta, un grande amico del pilota brasiliano ma prima di tutto un grande giornalista sportivo Leonildo Turrini detto “Leo” che “Nessuno muore mai davvero fin quando qualcuno sarà in grado di ricordarlo”, ed è cosi anche la figura di Senna.
Ayrton Senna è uno dei più grandi della Formula 1, magari non dal punto di vista dei numeri, ma di certo ha il primo posto nel cuori dei tifosi. Il bambino nasce a San Paolo in una famiglia agiata, crescendo si appassiona sempre di piú ai kart e sfrutta ogni occasione per guidare, anche sotto la pioggia, per perfezionare le sue abilità di “Mago della pioggia“, tale soprannome che gli resterà per tutta la vita. Il pilota si forma attraverso esperienze in Brasile, Italia e Inghilterra, con obiettivi chiari e una voglia di vittoria e grazie a ciò, avrebbe vinto tre titoli mondiali con la McLaren. La svolta per il pilota arriva a Montecarlo nel 1984, quando, in una pioggia torrenziale il 3 giugno, il giovane brasiliano di 24 anni, alla guida della modesta Toleman, riesce a risalire dalla 13ª posizione in griglia al 2º posto, mettendo sotto pressione il leader del campionato Prost, in una gara interrotta da Jacky Ickx, successivamente accusato di favoritismo. Questa gara era solo il sesto Gran Premio in Formula 1 per Ayrton, sufficiente per far emergere il suo talento straordinario. Il suo trionfo definitivo avviene a Estoril nel 1985, sempre sotto la pioggia battente ormai aspetto importante delle sue imprese eroiche: la sua Lotus nera sembra planare sull’acqua mentre il suo casco giallo fluorescente risalta tra le difficoltà che affondano gli altri piloti. Per dare un’idea della sua superiorità, il secondo classificato, Michele Alboreto sulla Ferrari, arriva con un distacco di oltre un minuto, una forbice tipica delle gare di endurance, non dei Gran Premi di Formula 1. Queste sono solo due delle grandi imprese del pilota brasiliano,era un pilota completo che ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell’automobilismo. La sua velocità bruciante era unita ad una guida ruvida e geniale, capace di regalare sorpassi mozzafiato e prestazioni da brivido. Un talento naturale, perfezionato da una dedizione maniacale e da un’innata ricerca della perfezione. La sua intelligenza era evidente sia dentro che fuori dalla pista. Aveva il coraggio di rischiare, sempre con la consapevolezza di poter controllare la situazione. Un uomo profondo e sensibile nella vita privata, si trasformava in un combattente tenace sul tracciato.
Ayrton ha illuminato il mondo delle corse con tre titoli mondiali, 41 Gran Premi vinti e 65 pole position. La sua stella si è spenta troppo presto, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore degli appassionati. L’eredità di Senna è immensa. Le sue gesta hanno ispirato generazioni di piloti, da Michael Schumacher a Sebastian Vettel, fino a Lewis Hamilton e Max Verstappen. Pur superando alcuni dei suoi record, nessuno è mai riuscito a eguagliare la sua statura leggendaria.
Le date in questo sport sono tanto rilevanti tanto quanto i ricordi, ed 1 Maggio 1994 è una di quelle date indelebili. Siamo ad Imola, Emilia Romagna, in onore del Gran Premio di San Marino. Uno dei gran premi più importanti del campionato, le aspettative sono alte ma vengono stroncate già al sabato, il 30 aprile. Durante la sessione di prove, un incidente tra la curva del Tamburello e la curva Villeneuve dedicata al pilota canadese , mette un punto alla vita di Roland Ratzenberger; la scomparsa precoce del pilota austriaco, ha provocato a tutto il paddock un senso d’impotenza verso la morte, mettendo a dura prova anche i piloti piu forti mentalmente. Ayrton era a conoscenza di quello a cui andava incontro ogni volta che saliva in auto, lui era nato per correre, ma nonostante ciò era comunque molto scosso dall’accaduto e preoccupato anche per se stesso, un sensazione permamente nella sua testa che da lì a poco si sarebbe sfortunatamente avverata. Dopo meno di 24h, la luce di Ayrton si sarebbe spenta nella stessa curva dell’austriaco, al Tamburello, perdendo il controllo della sua monoposto ed andando ad impattare nelle barriere di sicurezza. Erano le 14:17, e già dai primi secondi, tutto il mondo aveva capito che il faro della Formula 1 se ne era andato e non sarebbe tornato. La memoria di Ayrton Senna, rimane sempre all’interno del Circus anche se non fisicamente, sarà sempre parte integrante di ogni azione, il suo ricordo rimarrà indelebile fino alla fine dei giorni.
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F1: Top & Flop GP Emilia-Romagna

Il Gran Premio dell’Emilia-Romagna 2025 ha regalato emozioni intense e colpi di scena. Con 242.000 spettatori presenti nel weekend, record assoluto per il circuito, la gara ha visto Max Verstappen trionfare per la seconda volta in stagione, accorciando le distanze in classifica piloti.
Top – I protagonisti del weekend
1. Max Verstappen (Red Bull)
L’olandese ha conquistato la sua 65ª vittoria in carriera, superando Oscar Piastri alla prima curva e mantenendo il comando fino alla fine. Il successo coincide con il 400° GP della Red Bull in Formula 1, rendendo la giornata ancora più speciale per il team.
2. Lando Norris (McLaren)
Dopo una gara strategicamente impeccabile, Norris ha superato il compagno di squadra Piastri nelle fasi finali, conquistando il secondo posto. La sua performance solida conferma la crescita costante della McLaren.
3. Lewis Hamilton (Ferrari)
Partito 12°, Hamilton ha effettuato una rimonta impressionante fino al quarto posto, ottenendo il suo miglior risultato stagionale e dimostrando un buon feeling con la Ferrari sul circuito di casa.
Flop – Le delusioni del GP
1. Esteban Ocon (Haas)
Il pilota francese ha dovuto ritirarsi al 27° giro a causa di un problema tecnico, interrompendo una gara che già non lo vedeva protagonista. Un altro weekend complicato per lui e per la Haas.
2. Fernando Alonso (Aston Martin)
Dopo una buona qualifica, Alonso ha perso posizioni a causa di una strategia discutibile e sfortuna, chiudendo 11° e rimanendo ancora senza punti in stagione.
3. Andrea Kimi Antonelli (Mercedes)
Il giovane talento italiano ha dovuto ritirarsi per un guasto all’acceleratore, interrompendo una serie positiva e deludendo i tifosi accorsi in massa per sostenerlo.
Il GP di Imola 2025 ha confermato la competitività di Red Bull e McLaren, mentre Ferrari ha mostrato segnali di ripresa. La prossima tappa a Monaco sarà cruciale per delineare ulteriormente la lotta al titolo.
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F1: Scacco matto in una mossa. Max Verstappen bleffa Oscar Piastri in curva 1 e blinda la vittoria ad Imola

“Non esiste una curva dove non si può sorpassare” – Ayrton Senna
Un circuito che contiene molti ricordi, un circuito fatto di vittorie, un circuito fatto di lotte indimenticabili. Il circuito Enzo e Dino Ferrari è teatro di battaglie e legame indissolubili che rimarranno per sempre nei cuori dei tifosi. Un gran premio che comincerà a svelare le carte in tavola per tutte le squadre, fino ad ora una supremazia McLaren, compromessa saltuariamente dall’uomo contro le macchine Verstappen, ma questa volta beffato da 0.037. millesimi nella giornata di ieri. Ad Imola i sorpassi sono difficili, ma come disse il tre volte campione del mondo, Ayrton Senna, non esiste curva dove non si può sorpassare, per tanto l’azione in pista non tarderà ad arrivare. Dopo il giro di formazione, i venti migliori piloti al mondo sono pronti per schierarsi in griglia e scoprire chi sarà davanti dopo curva-1.
Allo spegnimento dei semafori, a spuntarla con un tempo di reazione fulmineo è Oscar Piastri, seguito da un Max Verstappen agguerritissimo, che quasi stalla ma attenzione. Partenza complicata per Lando Norris, beffato ancora una volta da un ottimo scatto di Fernando Alonso. Verstappen commette un piccolo errore, ma è pronto a rifarsi: si fionda all’esterno di Piastri in curva e si prende la testa della gara. Ottimo avvio anche in casa Ferrari: Charles Leclerc guadagna subito un paio di posizioni ed entra in zona punti. Battaglia accesissima tra Andrea Kimi Antonelli e Lewis Hamilton, ma il giovane italiano non cede nulla al sette volte campione del mondo. È una gara di cuore per Leclerc, che cerca di riscattare la delusione di ieri. Inizia a costruire una delle sue prestazioni memorabili, con un sorpasso emozionante sull’amico Pierre Gasly. Nel mirino del monegasco ora c’è Lance Stroll, autore di una partenza complicata, forse a causa di una gestione gomme poco attenta che potrebbe pesare nella seconda metà di gara. Dopo il brutto start, Norris si avvicina minacciosamente a George Russell. I due sfiorano il contatto in lotta per la terza posizione: sbavatura verso l’esterno, ma Russell chiude in modo impeccabile. Questa bagarre tra i due inglesi attira l’attenzione del “vecchio leone” Fernando Alonso, che ne approfitta e si fa sotto. Norris però non molla e ci riprova: riesce a compiere un sorpasso perfetto all’esterno della Villeneuve, una manovra da applausi. Iniziano le strategie box. La Ferrari cambia piano, puntando su un undercut che a Imola può fare la differenza. Vengono imitati subito da Russell e Sainz. Isaak Hadjar, autore di un ottimo weekend con la sua Visa Cash App Racing, mostra un buon passo gara e si ritrova momentaneamente in quarta posizione, anche se deve ancora effettuare la sosta. Yuki Tsunoda è molto aggressivo su Oscar Piastri al momento del sorpasso, ma riesce comunque a completare la manovra senza difficoltà, avvicinandosi sempre di più alla finestra pit stop di Max Verstappen. Piastri continua la sua rimonta, superando anche Oliver Bearman e puntando ora Franco Colapinto. Per Leclerc la situazione si complica: perde troppo tempo dietro al giapponese e rischia di uscire alle spalle di Norris dopo la sosta. La gestione strategica della Ferrari, però, si dimostra sorprendentemente efficace: il target lap scelto si rivela competitivo, molto più di quanto ci si aspettasse nei giorni precedenti. Ma la vera battaglia deve ancora iniziare: tutto si deciderà nel momento in cui Lando Norris monterà gomme nuove e avrà pista libera per spingere. Là davanti, intanto, continua a dominare Max Verstappen, che sta costruendo un vantaggio significativo sulla McLaren di Norris, anche se deve ancora effettuare la sua sosta ai box.
Arriva il super jolly che serviva ai big per effettuare il pit-stop senza conseguenze: la Virtual Safety Car entra in pista a causa di un guasto alla Haas di Esteban Ocon, costretto al ritiro. È l’occasione perfetta per i leader per smarcare la sosta ai box con un impatto minimo sulla classifica. Riparte così la rimonta di Charles Leclerc, che dopo l’ennesimo pit-stop cerca di ricostruire la sua gara. I sorpassi non tardano ad arrivare, e con essi anche qualche contatto: da segnalare quello tra Carlos Sainz e Yuki Tsunoda, che verrà investigato dalla FIA ma non comporterà alcuna penalità per il pilota Red Bull. Le difficoltà della Mercedes sul passo gara diventano sempre più evidenti: entrambi i piloti vengono superati con facilità, vedendo compromesse le loro ambizioni. Oscar Piastri si fa strada nella lotta per il podio, superando Alexander Albon e mettendosi a caccia del compagno di squadra, Lando Norris. Nel frattempo, la gara di cuore promessa da Leclerc ai suoi tifosi prende forma: il monegasco continua a guadagnare terreno, superando avversari con determinazione, fino a insidiare la quarta posizione. Vuole dimostrare che qualcosa dagli errori di ieri è stato compreso. Ma arriva un altro colpo di scena: Andrea Kimi Antonelli è costretto al ritiro per un problema tecnico sulla sua monoposto. La direzione gara decide di mandare in pista la Safety Car, che stravolge nuovamente le strategie. Pit stop gratuito per Max Verstappen, che rientra subito seguito da Lando Norris, mentre Piastri resta fuori e guadagna la posizione sul compagno di squadra. Una scelta che lo rilancia in ottica podio, ma che potrebbe costargli nel finale. La Safety Car resta in pista a lungo e crea qualche confusione in casa Ferrari: Leclerc avrebbe voluto montare gomma rossa per attaccare nel finale, ma il box ha preferito non rischiare, optando sul rimanere fuori. Alla ripartenza, Verstappen scatta come un razzo, Leclerc è vicinissimo a Norris, addirittura più di quanto Norris non sia da Piastri. Hamilton si ritrova in bagarre con Russell, ma gli occhi sono puntati sulla battaglia serrata tra i due piloti McLaren, ormai incollati. Gran sorpasso di Lando Norris su Piastri, con una chiusura difensiva dell’australiano da manuale, ma non sufficiente a contenere la furia dell’inglese. Nel frattempo, la sfida tra Leclerc e Albon si infiamma: sfiorano il contatto, un episodio che finirà sotto l’attenzione della direzione gara. Tra i due litiganti… gode il terzo: Lewis Hamilton si avvicina a grandi passi, cercando di agguantare il podio che in questo momento è tra le mani di Piastri. Albon, però, non ci sta: torna all’attacco su Leclerc, in una lotta ormai senza esclusione di colpi, poi però fatto passare per evitare la penalità.
Ma davanti a tutti, ancora una volta, c’è solo lui, Max Verstappen. Il campione del mondo conquista la quarta vittoria consecutiva sul tracciato di Imola, dominando con autorevolezza davanti a Lando Norris e Oscar Piastri. Una prova di forza impressionante, che conferma il suo status di assoluto dominatore del campionato.
Il prossimo appuntamento non si farà attendere: tra una settimana la Formula 1 vola verso le strade del lusso e del glamour, per il Gran Premio di Montecarlo
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F1: Scacco matto da Re. Oscar Piastri crea la mossa divina e firma la pole position nel tempio di Senna

Una qualifica che vale più di tutto in un gran premio in cui i sorpassi sono estraente difficile da portare a segno. L’animo di ogni pilota li sprona ad arrivare sempre al limite, ma spesso, il loro limite è proprio la monoposto che hanno tra le mani. Le qualifiche al circuito Enzo e Dino Ferrari sembrano già scritte, però c’è sempre lui Max Verstappen che mette le McLaren nel mirino, questa volta non sarà da solo, con lui a mettere difficoltà i Papaya, ci saranno le due Mercedes con George Russell e con l’italiano Andrea Kimi Antonelli, per lui primo gran premio di casa.
Nella terra dei motori, il primo atto delle qualifiche vede scendere in pista la Kick Sauber di Nico Hülkenberg, seguita immediatamente dalle Ferrari, ancora in difficoltà sul giro lanciato. Con la nuova mescola C6 appena introdotta, e un feeling ancora lontano dall’ottimale, è difficile che questa gomma venga utilizzata durante il pomeriggio. I piloti iniziano subito a segnare i primi croni, ma ancora una volta i big ,eccezion fatta per la Ferrari , attendono che la pista migliori, diventando più calda e performante. Si prevede infatti un’evoluzione dell’asfalto che potrebbe valere fino a mezzo secondo verso la fine della sessione: il momento ideale per tentare il giro perfetto. La sessione viene subito interrotta a causa dell’incidente di Yuki Tsunoda alla curva 6: un impatto violento alla Tosa, fortunatamente senza conseguenze per il pilota giapponese, che comunque verrà trasportato al centro medico per accertamenti precauzionali. Ricomincia l’azione in pista, con un Isaak Hadjar già “on fire” dalla mattinata: si piazza in terza posizione. Arrivano i tempi dei top team. Il campione del mondo, Max Verstappen, comincia a mostrare di che pasta è fatto, portandosi davanti a tutti, mentre le due Papaya partono in modo conservativo, seguendo una strategia prudente per qualificarsi senza correre rischi inutili. La scuderia di Maranello vive questo primo atto all’insegna del brivido: viste le difficoltà, servono due ottimi croni da parte di entrambi i piloti per superare il taglio. Nel finale si scatena la bagarre: Franco Colapinto commette un errore cruciale alla curva del Tamburello, danneggiando la sua Alpine e ponendo fine alle speranze di qualificazione per altri. Gli eliminati del Q1 sono: Lawson, Hülkenberg, Ocon, Bearman e Tsunoda.
La sessione di Q2 inizia con un notevole ritardo, a causa dell’investigazione in corso su Bearman, sospettato di aver completato il suo giro lanciato sotto bandiera rossa. Il primo a scendere in pista è ancora una volta una Kick Sauber, questa volta con Gabriel Bortoleto, seguito a ruota da Max Verstappen e Lance Stroll. Verstappen inaugura la fase di time attack con un 1:15.400, ma è Charles Leclerc a segnare il miglior primo settore, dando un segnale di velocità in un weekend finora deludente per la Ferrari. Le McLaren tornano protagoniste, piazzandosi in prima e seconda posizione con tempi da pole, anche se siamo ancora solo in Q2. Adesso si fa sul serio: si lanciano le due Mercedes, seguite dalle due Ferrari. Tutti si migliorano, tranne Lewis Hamilton, che continua a rischiare l’eliminazione. Una Williams sorprende nel primo settore, ma è Carlos Sainz a chiudere un gran giro, portandosi davanti alle frecce arancioni. Finale da cardiopalma con entrambe le Ferrari vengono eliminate e non accedono al Q3. Gli eliminati del Q2 sono: Leclerc, Hamilton, Antonelli, Bortoleto e Colapinto.
Il momento decisivo. Un solo giro può valere un’intera qualifica : il giro perfetto, quello che segnerà le sorti della gara di domani. Al semaforo verde, scendono subito in pista le Aston Martin seguite dalle due McLaren, che scelgono di anticipare per avere pista libera e condizioni ideali. La tensione è palpabile nei box: ogni dettaglio, ogni millesimo potrebbe fare la differenza. Verstappen attende qualche secondo in più, poi esce con gomme nuove e tanta fame di pole. Norris lo segue a ruota. È chiaro: il duello per la prima fila sarà tra Red Bull e McLaren. Il primo tentativo vede Oscar Piastri in stato di grazia: pulito, preciso, aggressivo quando serve. Il secondo settore è eccezionale: il cronometro sorride e lo piazza in pole position provvisoria. La risposta di Verstappen non tarda ad arrivare: il campione del mondo spinge al limite, sfiora i cordoli, ma perde qualche decimo nel tratto centrale, dove la McLaren sembra avere qualcosa in più. Anche George Russell sorprende: un primo settore velocissimo e un giro solido lo portano davanti a Norris, che invece commette un piccolo errore in uscita dal Tamburello, compromettendo il suo ultimo giro lanciato. È una giornata amara per l’inglese della McLaren, che sembrava tra i favoriti per la pole. Ultimi istanti della sessione: tutti con il fiato sospeso. Norris non riesce a migliorarsi, Verstappen chiude al secondo posto, Russell terzo, e Piastri… resta là davanti, con un giro che definisce il suo weekend finora impeccabile.
La formula 1 scalda i motori per il prossimo appuntamento in programma nella giornata di domani alle ore 15:00 (ora italiana) per il Gran Premio dell’Emilia Romagna.
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