Cronaca

Roma: militanti di CasaPound aggrediscono studenti

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Foto: Roma Today

Mercoledi sera, sono stati aggrediti alcuni studenti e studentesse appartenenenti a Rete degli studenti medi“, e a “Sinistra Universitaria Sapienza”.

LA DINAMICA

L’aggressione è avvenuta a Colle Oppio, una zona molto frequentata dall’estrema destra romana.

Dalle indagini della Digos è emerso che i responsabili di questa vile aggressione squadrista sono i militanti di “CasaPound”, i quali hanno attaccato i giovani studenti per via del loro differente orientamento politico.

Tutto è cominciato quando gli studenti universitari tornavano dalla manifestazione  in difesa della Costituzione , tenutasi a Piazza Santi Apostoli.

I membri di CasaPound si sono avvicinati ai ragazzi, strappandogli la bandiera della sinistra universitaria, e aggredendoli in maniera feroce: “Mo gli rubo la bandiera”, ha esclamato un militante di CasaPound prima dell’azione violenta.

LE DICHIARAZIONI DEGLI AGGREDITI

I ragazzi, in seguito all’aggressione subita sono stati sottoposti a cure mediche, peraltro hanno specificato che la matrice di tale violenza era neofascista, essendo che a Colle Oppio è presente un gruppo di estrema destra, operante nella vecchia sede del Movimento Sociale Italiano”, e che secondo la recente inchiesta di “Fanpage è affiliato a Gioventù nazionale”.

Naturalmente Gioventù nazionale ha immediatamente respinto le accuse, esprimendo in modo del tutto ipocrita la loro solidarietà ai ragazzi:

“Ribadiamo la netta condanna a qualsiasi forma di violenza, la stessa condanna che vorremmo ci fosse nelle numerose occasioni nelle quali i nostri ragazzi vengono aggrediti, anche nelle scuole e nelle università” è quanto detto dal Presidente di Gioventù nazionale di Roma, Francesco Todde.

Inoltre per gli studenti l’aggressione è il risultato delle numerose denunce da parte dei sindacati studenteschi nei confronti dello squadrismo e del fascismo, pertanto hanno fatto presente alle varie autorità competenti, soprattutto al governo, che “questa aggressione è la dimostrazione che si prova a reprimere il dissenso”.

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