Attualità
Il Party abusivo sull’Isola delle Femmine
L’isolotto di Isola delle Femmine, situato a pochi chilometri da Palermo, è stato teatro di un episodio a dir poco sconcertante: una festa clandestina che ha provocato grande indignazione.
Circa 100 persone, tra cui imprenditori e professionisti, sono sbarcate sull’isolotto, ignorando il fatto che si tratti di una riserva naturale gestita dalla Lega Italiana Protezione Uccelli (Lipu), per celebrare il compleanno di due medici gemelli, noti per le loro feste sontuose e molto partecipate. Hanno festeggiato con un dj, balli e alcol, lasciando dietro di sé una quantità enorme di rifiuti. Tutto questo durante il periodo di nidificazione di diverse specie.
Il direttore della riserva Vincenzo Di Dio ha commentato l’evento definendolo come “Un vero disastro,”
A interrompere l’evento non autorizzato sono stati gli agenti della guardia costiera e della guardia di finanza, arrivati con motovedette, insieme a varie pattuglie di carabinieri e poliziotti, che hanno identificato e denunciato i partecipanti.
Attualità
Esposta al pubblico un’opera sconosciuta di Vincent Van Gogh
Scoperta un’opera sconosciuta dell’artista Olandese Vincent Van Gogh, dal titolo “Testa di donna”.
La contadina raffigurata si chiamava Gordina de Groot, e ha ispirato, oltre a questa, altre numerose opere dell’artista.
L’opera, con i suoi 120 anni di vita, era prima rimasta in una collezione privata.
Direttamente dai Paesi Bassi Danie Katz (acquirente del Noordbrabants Museum) la acquistò all’asta di Christie’s a Londra per 5,4 milioni di euro, e aggiungendo la cornice originale, è stato definitivamente completato il restauro storico.
Ora, con un investimento di 8,6 milioni di euro, dopo l’acquisto di altre opere dell’artista, il Noordbrabants Museum ha reso definitivamente “Testa di donna” accessibile al pubblico.
Attualità
Ecco chi sono i 30 artisti che parteciperanno al 75º Festival di Sanremo
Oggi, domenica 1 dicembre, al TG1 delle 13.30, Carlo Conti ha annunciato in diretta tutti i 30 artisti che prenderanno parte al prossimo Festival di Sanremo, arrivato alla 75ª edizione.
I cantanti in gara:
Achille Lauro
Gaia
Coma Cose
Francesco Gabbani
Willy Peyote
Noemi
Rkomi
Modà
Rose Villain
Brunori Sas
Irama
Clara
Massimo Ranieri
Emis Killa
Sarah Toscano
Fedez
Simone Cristicchi
Joan Thieke
The Kolors
Bresh
Marcella Bella
Tony Effe
Elodie
Olly
Francesca Michielin
Lucio Corsi
Shablo ft. Guè, Joshua, Tormento
Serena Brancale
Rocco Hunt
Giorgia
L’attesa di milioni di italiani è finalmente terminata, e adesso diamo un’occhiata ai nomi annunciati dal direttore artistico del Festival, Carlo Conti. Moltissimi i pezzi grossi, come Giorgia, Noemi e Francesco Gabbani che si mischiano a diversi esordienti come Joan Thieke e Sarah Toscano. Non possono mancare artisti che hanno “cavalcato l’onda” in questo 2024, come Tony Effe e Gaia, che in estate hanno raggiunto numeri stratosferici con “Sesso e Samba” ma che gareggeranno separati, oppure Elodie e Olly, scalatori assoluti delle classifiche radiofoniche e non solo. Tornano sotto i riflettori anche delle grandi glorie della canzone italiana come Massimo Ranieri e Marcella Bella, e sono ovviamente presenti anche esponenti del rap italiano: Emis Killa, Fedez, Rose Villain e non solo, porteranno sul palco la forza della loro musica con una chiave (come ha detto lo stesso Carlo Conti) pop. Insomma, i nomi appena svelati ci regaleranno, a partire dall’11 febbraio, una varietà di stili e generi, che saranno sicuramente in grado di attirare l’attenzione del pubblico che, già da ora, comincia a fantasticare sul papabile vincitore.
Attualità
Scoperta una città Maya nella giungla del Messico
Grazie all’utilizzo della tecnologia lidar sono state scoperte molte strutture risalenti alla civiltà maya in Messico, ma le sorprese non finiscono qui, perché ci sono ancora molte rovine che devono essere riportate alla luce nella giungla.
Chi pensava che le scoperte del passato fossero state tutte portate alla luce si sbagliava, perché nella giungla del Messico il passato torna a parlarci rivelando antiche civiltà. Infatti una squadra di archeologi ha individuato migliaia di di strutture antiche finora sconosciute, tra cui piramidi, nascoste nella fitta giungla messicana.
Nello specifiche le rovine sono state scoperte nello stato meridionale di Campeche, nella penisola dello Yucatán, sono emerse oltre 6.600 strutture legate alla civiltà maya. Le scoperte sono state realizzate grazie all’applicazione della tecnologia lidar, che permette di scansionare il terreno dall’alto attraverso l’uso di laser, rivelando la presenza di edifici e insediamenti situati sotto la fitta vegetazione.
Uno dei ricercatori ha spiegato: “Per lungo tempo, la nostra conoscenza della civiltà maya era limitata a qualche centinaio di chilometri quadrati, mappati da archeologi che, con grande fatica, esploravano ogni metro quadro aprendo sentieri tra la vegetazione“. Tuttavia invece di inviare squadre sul campo, il suo team ha analizzato i dati cartografici esistenti su un’area di circa 122 chilometri quadrati.
L’ARTEFICE DELLA SCOPERTA
La scoperta è stata fatta da Luke Auld-Thomas, un antropologo della Northern Arizona University.
LA TECNICA AVANZATA
Auld-Thomas e i suoi colleghi ricercatori sono riusciti a mappare la città sotto la giungla grazie alla scansione laser aviotrasportata, meglio nota come lidar (light detection and ranging), una tecnica di telerilevamento che utilizza laser a impulsi e altri dati raccolti attraverso sorvoli in grado di generare modelli tridimensionali accurati delle caratteristiche della superficie, così da rivoluzionare la tecnica con cui gli archeologi esplorano il passato nascosto.
I SITI SCOPERTI
Il team di ricercatori ha scoperto tre siti in totale, in un’aerea molto grande paragonabile alla città di Edimburgo. Come ha spiegato lo stesso Auld-Thomas alla Bbc, la scoperta sarebbe avvenuta “per caso” mentre l’archeologo stava consultando i dati su internet, dichiarando: “Alla pagina 16 della ricerca di Google, ho trovato un rilevamento laser effettuato da un’organizzazione messicana per il monitoraggio ambientale.”
Dopo l’analisi dei dati con lidar, Auld-Thomas vide ciò che altri non avevano visto: un’immensa città antica che si ipotizza aver ospitato dalle 30 alle 50.000 persone durante il suo apice dal 750 all’ 850 d.C. Tra le scoperte si nota in particolar modo un’intera città denominata dal team “Valeriana“, in riferimento a una laguna d’acqua dolce molto vicina. Questo centro urbano comprende due nuclei principali di “architettura monumentale”, collegati da insediamenti continui e opere di ingegneria del paesaggio.
foto: Cambridge University per conto di Antiquity Publications Ltd
DICHIARAZIONI
Il ricercatore Auld-Thomas ha dichiarato: “Non abbiamo trovato solo aree rurali e piccoli insediamenti” aggiungendo: “Abbiamo anche individuato una grande città con piramidi proprio accanto all’unica autostrada della zona, vicino a un villaggio in cui da anni si pratica agricoltura tra le rovine.”
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