Motori
F2: Verschoor vince la Sprint Race davanti a Maini e Martins

Dopo la Sprint Race della Formula 3 di questa mattina, adesso è il momento di scendere in pista per la classe propedeutica piu vicina alla Formula 1.
Gia dal giro di formazione si alza la tensione in pista, visto il problema idraulico, innescato sulla monoposto di Zane Maloney. Nonostante, il piccolo inconveniente, riesce comunque a partire ma scalando in ventiduesima posizione. Gran prova di forza messa in pratica durante la partenza, per l’azzurro Andrea Kimi Antonelli, riuscendo a mettersi al comando fin dalla curva 1. Il poleman Verschoor, non demorde, rimanendo sempre alle costole del pilota della Prema Racing. Continua il comando in “solitaria”, ma il forte graining sulla gomma anteriore sinistra compromette la sua gara, facendolo scalare prima in quarta posizione, a causa di un bloccaggio e poi da una sosta non obbligatoria, scende fino alla ventiduesima posizione. Al comando, torna il poleman Verschoor, seguito da Maini e Martins. Il podio da quel momento risulta blindato, ma le batteglie vere erano nelle retrovie. Dopo la sosta ai box, l’italiano Antonelli, mostra il potenziale della sua monoposto, instaurando una bagarre molto serrata, permettendogli una piccola bella rimonta sino alla quindicesima piazzola.
Durante l’ ultima parte della Sprint, la tensione comincia ad alzarsi. Un altro pilota Gabriel Bortoleto, per la forte usara delle gomme, è costretto ad una sosta, rilegandolo alle spalle di Stanek. Tra coloro che hanno montato gomme Soft, c’è anche Enzo Fittipaldi, che a 6 giri dalla fine, le sue gomme erano completamente andate, per tanto viene superato sia da Hauger che da Hadjar. La disfatta continua, quando il pilota brasiliano decide personalmente di non rientrare ai box e la sua gomma anteriore dopo pochi minuti esplode, però riuscendo piano piano a rientrare ai box.
La Sprint Race vede vittoriosi, Verschoor con la Trident, davanti a Maini con l’Invicta e Martins sulla Art Gran Prix. La Formula 2, torna in pista domani alle 10:05 per la Featured Race.
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GP D’AUSTRIA 2025 – TOP E FLOP DEL WEEKEND DI AUSTRIA

Il Red Bull Ring non tradisce mai: tra saliscendi mozzafiato, incidenti al via, rimonte entusiasmanti e strategie al millimetro, il Gran Premio d’Austria ha offerto spettacolo e colpi di scena. McLaren trionfa, Ferrari rialza la testa, Red Bull crolla in casa e Mercedes naviga nell’incertezza. Ecco i tre Top e i tre Flop del weekend più verde del calendario.
TOP
Lando Norris
Il weekend perfetto coronato con la vittoria totale di domenica. Dopo la delusione di Montreal, Norris si prende la scena in Austria con una gara gestita con freddezza, ritmo impressionante e nessuna sbavatura. È la sua terza vittoria stagionale e arriva nel momento in cui serviva di più: rilancia le sue ambizioni iridate e mette pressione al compagno di squadra. Il messaggio è chiaro: non sarà Oscar a vincere da solo.
Gabriel Bortoleto
Alla sua prima stagione completa in F1 , Bortoleto regala al team di Faenza un risultato da sogno: Top Ten e punti pesantissimi conquistati con classe e freddezza. Il brasiliano mostra talento puro, capacità di leggere la gara e nervi saldi nei corpo a corpo. Un diamante grezzo che sta già brillando.
Charles Leclerc
La Ferrari non vince, ma torna competitiva, e Leclerc è il simbolo della riscossa. Weekend concreto, senza strafare, ma con tanta sostanza. Parte bene, resta sempre nel gruppo di testa e approfitta del crollo Red Bull per prendersi un podio importantissimo. In Austria era fondamentale rispondere dopo i problemi di Montreal, e Charles lo fa alla grande.
Flop
Max Verstappen
Una weekend da dimenticare: Verstappen viene colpito da Antonelli ed è costretto al ritiro dopo appena 10 secondi di gara. Il pubblico ammutolisce, Red Bull perde la faccia, e Max saluta l’Austria con uno zero pesantissimo in classifica. Certo, non è colpa sua… ma la frustrazione nel box Red Bull era palpabile.
Yuki Tsunoda
Weekend opaco, fiacco, anonimo. Gara passiva e mai realmente in zona punti, chiusa in sedicesima posizione. Mentre Verstappen si lecca le ferite, Yuki non riesce a portare nemmeno un punto alla squadra nella gara di casa.
Mercedes
Russell fa il massimo e chiude quinto, ma il vero disastro arriva con Kimi Antonelli: il giovane rookie italiano parte bene, ma entra troppo aggressivo in curva 1 e centra Verstappen. Contatto inevitabile, penalità sacrosanta, e poi ritiro. Una giornata storta che però mostra quanto Mercedes stia ancora faticando nel gestire il passo gara.
Il GP d’Austria 2025 mette le cose in chiaro: McLaren è padrona, Ferrari cresce, Red Bull crolla proprio dove un tempo dominava, e Mercedes è smarrita. Piastri e Norris stanno ridefinendo gli equilibri, con una calma glaciale da veterani.
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F1: Lando Norris vince il Gran Premio d’Austria

La domenica del Gran Premio d’Austria è iniziata con un colpo di scena già prima del via. Durante il giro di formazione, la vettura di Carlos Sainz ha avuto un problema tecnico e si è bloccata in prima marcia, impedendogli di muoversi dalla griglia di partenza. Lo spagnolo è riuscito a rientrare ai box, ma la sua gara è finita prima del previsto; infatti, poco dopo essere entrato nella corsia dei box, la sua monoposto ha preso fuoco, costringendolo al ritiro.
Qualche minuto dopo le monoposto tornano in griglia di partenza e allo spegnimento del semaforo partono bene le due McLaren mettendosi subito a dettare il passo, mentre nel centro del gruppo Kimi Antonelli colpisce Max Verstappen. Entrambi i piloti sono stati costretti al ritiro, un duro colpo sia per il giovane esordiente che per il campione del mondo.
La ripartenza viene caratterizzata da una lunga bagarre tra George Russell e Lewis Hamilton, che si difende in modo impeccabile. Gli occhi sono tutti puntati sulle due McLaren, Lando Norris e Oscar Piastri si stanno dando battaglia per la leadership, scambiandosi continuamente la prima posizione in una lotta serrata. Nel frattempo, si ritira anche la monoposto di Alexander Albon, completando un weekend disastroso per la Williams. Il muretto Ferrari sta continuando a dare indicazioni precise a Charles Leclerc, chiedendogli di effettuare il “lift and coast” in ogni curva, rendendo così difficile la guida al monegasco.
Iniziano i pitstop e la bagarre tra Norris e Piastri si calma un po’, mentre un contatto tra Tsunoda e Colapinto, causa una penalità di dieci secondi al numero 22.
La parte centrale del Gran Premio prosegue in modo tranquillo senza nessuna bagarre caratteristica. Tuttavia, vediamo una Ferrari che si è confermata come seconda forza del weekend con i due piloti costantemente in terza e quarta posizione.Al secondo pit stop, Oscar Piastri è quasi stato coinvolto in un incidente. All’uscita dai box, il pilota australiano ha rischiato una collisione con Franco Colapinto, che sembrava non averlo visto.
Mancano solo dieci giri al termine e la lotta per la vittoria si riaccende. Norris e Piastri si sono nuovamente avvicinati. Piastri sta sfruttando ogni occasione per mettere una pressione costante sul suo compagno di squadra. Intanto Gabriel Bortoleto risale la zona punti essendo il primo brasiliano a punti dopo Felipe Massa nel 2017.
Taglia la bandiera a scacchi Lando Norris che vince nel Red Bull Ring, seguito da Oscar Piastri e da Charles Leclerc, il quale conquista il quarto podio della stagione.
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MotoGP: Assen è terra di conquista per Marc Marquez! Bezzecchi e Bagnaia completano il podio, Alex Marquez KO

Il Gran Premio d’Olanda 2025 si tinge ancora una volta di rosso Ducati, il protagonista assoluto è Marc Marquez, che dopo la vittoria nella Sprint del sabato si conferma imbattibile anche nella gara della domenica. Sullo storico circuito di Assen, il #93 ha dominato con freddezza e lucidità, costruendo la vittoria giro dopo giro e gestendo con maestria la pressione di uno scatenato Marco Bezzecchi, secondo con l’Aprilia.
Partito bene dalla seconda fila, Marquez ha impiegato pochi giri per portarsi in testa, superando Bagnaia e mantenendo poi un ritmo costante e imprendibile. Il ducatista ha martellato come ai vecchi tempi, senza sbavature, ma con la lucidità del campione esperto che sa quando forzare e quando gestire. Dietro di lui, Bezzecchi ha provato in tutti i modi a restargli incollato: il pilota Aprilia ha dimostrato grande tenacia, rimanendo in scia per lunghi tratti, ma senza mai trovare il varco giusto per sferrare un vero attacco. La sua seconda posizione è comunque un segnale importante per Noale, che può sorridere dopo settimane complicate.
Chiude il podio un Pecco Bagnaia leggermente in ombra rispetto ai due davanti. L’italiano è partito bene, ha lottato nelle prime fasi, ma ha progressivamente perso contatto, scegliendo di non prendersi rischi e assicurarsi punti pesanti in ottica campionato. La sensazione, però, è che Pecco debba ritrovare quella brillantezza che lo ha reso dominante nelle passate stagioni, soprattutto contro un Marquez così in forma.
Ancora una prova convincente per il rookie meraviglia Pedro Acosta, che chiude quarto e primo tra gli “umani” in una gara dove l’esperienza ha fatto la differenza. Il talento della GasGas continua a sorprendere per maturità e gestione della gara. Quinto posto per Maverick Viñales, costante ma mai realmente esplosivo, seguito da un ottimo Fabio Di Giannantonio.
A punti anche Franco Morbidelli, settimo, autore di una gara concreta e senza errori, utile per ricostruire fiducia e rilanciarsi nella classifica generale dopo un avvio di stagione a intermittenza.
Nota dolente della giornata è l’incidente occorso ad Alex Marquez, caduto nella fase centrale della corsa. Il fratello minore di Marc stava risalendo la classifica quando ha perso l’anteriore in staccata, finendo rovinosamente nella ghiaia. Gli esami in clinica mobile hanno poi confermato una frattura alla mano, che lo terrà fuori con ogni probabilità per le prossime tappe del campionato.
Con questa vittoria, Marquez si riporta prepotentemente in corsa per il titolo. La Ducati lo ha ormai cucito addosso come un abito su misura, e Marc sembra aver ritrovato non solo la forma fisica, ma anche la fame dei tempi migliori. Bezzecchi e Bagnaia restano in scia, ma il #93 ha mandato un messaggio chiaro: per il Mondiale, ci sarà anche (e soprattutto) lui.
Il Motomondiale ora si prepara al prossimo round con una certezza: Marc è tornato. E fa paura.
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