Attualità
Storia, cultura e automobilismo siciliano. DailyZeta presenta la Targa Florio

A pochi giorni dalla cerimonia d’apertura, siamo lieti di presentare a tutti i nostri lettori la competizione automobilistica più antica del mondo. La leggenda della Targa Florio torna in vita per la sua 109ª edizione e la nostra redazione ha deciso di raccontare, con trasparenza e precisione, la magia di una competizione che riesce ad abbinare storia, automobilismo e cultura siciliana.
Nei prossimi giorni, dall’8 al 10 maggio, la Targa Florio esplorerà le strade che hanno fatto la storia dell’automobilismo siciliano, da Palermo fino alle Madonie. Il quartier generale quest’anno è l’Università degli studi di Palermo, e il campus universitario ospiterà i team per le verifiche tecniche e sportive, l’assistenza, le partenze di prima e seconda tappa e la cerimonia di premiazione.
Il progetto DailyZeta nasce per mano di studenti e studentesse dell’Università di Palermo, con la voglia di crescere e approcciare il mondo del giornalismo attraverso il racconto e l’informazione costante. La Targa Florio rappresenta, per una realtà accademica come la nostra, l’opportunità giusta per presentare ai nostri lettori una manifestazione che racchiude nel suo interno una storia fortemente radicata nel nostro territorio.
Il mix tra passato e presente renderà anche l’edizione 2025 un evento spettacolare, capace di attrarre piloti, collezionisti e appassionati da tutto il mondo, e le firme di Dennis Rusignuolo e Julya Marsala cercheranno di raccontare al meglio la manifestazione attraverso curiosità, approfondimenti, interviste e molto altro…
Scaldate i motori, la Targa Florio sta per cominciare!
Attualità
“La Targa Florio per me è casa”: intervista a Simone Rappa

Descrivere e raccontare la Targa Florio parlando solo di automobili sarebbe riduttivo e ingenuo, perché la storia racchiude al suo interno paesi e territori che regalano a questa competizione un’impronta culturalmente unica nel suo genere, non solo in Sicilia. Tra panorami mozzafiato e paesaggi variabili (dai monti alle colline, passando per le coste), le Madonie diventano teatro di un vero e proprio sogno automobilistico: una gara che esplora territori nascosti, la Targa Florio. Shakespeare raccontava che bisogna accendere un sogno e lasciarlo bruciare in noi stessi, ed è proprio da un sogno, una passione coltivata e consumata fin da piccolo, che siamo qui a presentare Simone Rappa.
Simone è un ragazzo di 18 anni che ha deciso di intraprendere la carriera da pilota automobilistico. Per dare avvio al suo sogno ha scelto di partire da una gara storica e unica come la Targa Florio. L’esordio di Simone nella Targa Florio rappresenta la voglia di coronare una passione che racchiude nel suo interno tante difficoltà e tante insidie, ma affrontate con lo sguardo mirato sempre in avanti. Simone è diventato famoso sui social grazie ai suoi contenuti, dove ha raccontato tutte le tappe del suo percorso, oltre a una serie di video informativi sul mondo del rally e dell’automobilismo in generale.
Ecco l’intervista completa a Simone Rappa, realizzata da Dennis Rusignuolo e Julya Marsala:
Simone, È un piacere averti qui con noi. Grazie a Tik Tok abbiamo visionato i tuoi contenuti e abbiamo inquadrato il modo in cui stai cercando di coronare il tuo sogno, ma vogliamo partire da una domanda off-topic: ci racconti chi è veramente Simone Rappa? Da dove nasce la tua passione per il rally e in che modo l’hai coltivata nel tempo?
“Simone Rappa è un ragazzo appassionato di motori da praticamente tutta la vita. La mia passione nasce grazie a mio padre, che già nel 2009-2010, quando avevo tre/quattro anni, mi portava a vedere le sue gare di rally. Alla visione di macchine cosi grandi e maestose, fu amore a prima vista, e da quel momento non ho mai smesso di seguire e vivere il mondo dell’automobilismo. Grazie ai simulatori di guida ho avuto modo di avvicinarmi sempre di più a questo mondo, e ho cominciato questo percorso nel mondo del gaming che adesso mi sta portando ad approcciare la realtà, allontanandomi sempre di più dalla semplice simulazione.
La tua passione ha una forte influenza casalinga, e siamo sicuri che la tua famiglia sia il supporto principale per questo sogno. Ma come mai hai scelto la Targa Florio come prima gara?
“Ho scelto la targa Florio perché per me vuol dire “casa”. Mio padre ha corso in queste strade in passato, ed è stato lui a farmi capire l’unicità di questa manifestazione. Lì ho visto una delle mie primissime gare, forse addirittura la prima, e i ricordi più belli sono legati non solo alla gara, ma ai meravigliosi territori che le Madonie offrono. Correre in tracciati come Collesano, Polizzi e Scillato vuol dire esplorare strade su cui è stata fatta la storia, su cui i piloti hanno scritto e creato la loro storia, e tutto questo per me rappresenta un’occasione unica e incredibile.”
Secondo te la Targa Florio è una competizione accessibile a tutti, o riservata a un gruppo ristretto di persone?
“La Targa Florio è per tutti, sia per chi la corre che per chi la osserva. Tutti possono partecipare e correre, e chiunque può andare a guardare. Ovviamente sappiamo che il Motorsport è un mondo molto “costoso”, però con tanti sacrifici e la giusta passione, si può vivere in prima persona questa esperienza, che consiglio a tutti”
Quali sono le tue figure di riferimento nel rally?
“Ho due figure di riferimento, due idoli che mi hanno sempre accompagnato nella mia crescita: il primo è Paolo Andreucci, un mito assoluto dell’automobilismo italiano. Andreucci è un campione, un mito qui in Sicilia. Ricordo ancora quando corse nel 2014 con una delle nuove classi di auto, vederlo sfrecciare con quella macchina meravigliosa è uno dei ricordi più belli che ho nel rally. L’altro mio idolo, questa volta internazionale, è stato invece Ken Block, che purtroppo ci ha lasciato nel 2023. Ricordo tutti i suoi video, dove esibiva i suoi traversi e le sue curve, e rivedere quei video, ancora oggi, è uno spettacolo”
Non vogliamo metterti ulteriori pressioni, ma cosa ti aspetti da questa gara? Cosa passa per la mente di un ragazzo a pochi giorni dal suo esordio?
“Parlando con amici e colleghi, tutti mi hanno detto di “andare piano”, non correre particolari rischi ma acquisire esperienza e divertirmi. Ovviamente, l’istinto del pilota alla guida richiede la massima velocità, ma con tutta onestà spero di concludere al meglio queste prime prove, perché il massimo a cui posso ambire è provare a stare nello stesso gruppo degli altri.”
Come descriveresti il mondo del rally in poche parole?
“Il rally è spettacolo, concentrazione ma soprattutto linguaggio delle note. Sappiamo bene che nel rally esiste un pilota e un copilota, e la coppia di piloti deve sviluppare un linguaggio che entrambi devono capire al meglio. In poche parole, devono parlare la stessa lingua e capirsi con poche semplici frasi o parole chiavi. L’altro lato del rally è la corsa su pista. Uno spettacolo incredibile, un’esperienza che consiglio a tutti perché sfrecciare in pista è un mix di emozioni uniche.
Fin dove si può spingere il tuo sogno? Quali sono i tuoi obiettivi dopo la Targa?
“L’obiettivo è puntare sempre più alto, arrivare nel gradino più alto del podio, metaforicamente parlando. Sia come pilota, che come personaggio pubblico nei social, sto cercando di migliorare giorno dopo giorno. Ho una grande fanbase che mi vuole tanto bene, e questo mi spinge sempre a dare il massimo per raggiungere il mio sogno.”
In attesa del suo esordio, auguriamo a Simone Rappa le migliori fortune per la Targa Florio e per il futuro.
Attualità
Trump: riduzione dei dazi sulle auto + show in Michigan per i suoi 100 giorni

Il presidente Donald Trump diminuisce i dazi sulle automobili così da mostrare ‘flessibilità’ e concedere più tempo agli addetti alle costruzioni per affrontare la transizione ma lascia un avvertimento: le case automobilistiche che non porteranno la produzione negli Stati Uniti saranno “massacrate” dalla sua politica commerciale.
100 GIORNI DEL GOVERNO TRUMP
Trump sceglie il Michigan, Stato dell’auto americana, per festeggiare i suoi primi 100 giorni, definendoli “I migliori di sempre, ed è solo l’inizio – L’età dell’oro è appena iniziata” anche grazie ai dazi, rivolgendosi ai suoi sostenitori ha poi aggiunto: “Avremo un accordo equo con la Cina“.
Con un evento di questo genere simile a un comizio elettorale, Trump ha voluto essere sommerso da un enorme folla di suoi sostenitori per celebrare insieme i successi delle sue prime 14 settimane alla presidenza, durante i quali, ha espresso il Presidente: “il mondo ha assistito a una rivoluzione di buon senso, abbiamo portato a Washington il cambiamento più profondo della storia“.
ATTACCO BIDEN E IMMIGRAZIONE
Non mancano i momenti per attaccare l’ex Presidente Joe Biden, definito da Trump come “il peggior presidente della storia“, e i democratici definendoli “lunatici“, “bravi a truccare le elezioni” e che “vogliono un altro mio impeachment“.
Dopo aver annunciato l’arrivo “dell’età dell’oro“, Trump si è soffermato a lungo sull’immigrazione, nonché suo cavallo di battaglia. Dall’inizio del suo governo, il numero degli ingressi di migranti senza documenti al confine con il Messico è calato del 99%, solo tre persone sono riuscite ad entrare. Per tale successo, Trump ha poi pronunciato dinanzi alla folla: “Congratulazioni America. Se non avessimo vinto le elezioni, i democratici avrebbero consentito l’invasione di 30-40 milioni di illegali, molti dei quali criminali“, ha poi aggiunto rassicurando tutti dicendo: “Nulla fermerà la mia missione di rendere l’America di nuovo sicura“.
DAZI E INFLAZIONE
Trump è poi passato a parlare dell’economia, soffermandosi principalmente sui dazi e sull’inflazione. Nel suo mirino è tornato Jerome Powell ma non nominandolo. “L’inflazione è praticamente in calo. C’è una persona alla Fed che non sta facendo un buon lavoro.” ha espresso in modo marcato il presidente, ammettendo che non dovrebbe criticare il capo della banca centrale americana.
Nel momento in cui ha accennato al Columbus Day per gli italiani e ribadito che nei prossimi mesi ci sarà un taglio delle tasse per gli americani, Trump si è poi soffermato sull’argomento più tagliente, i dazi, dicendo: “Siamo stati abusati” dal punto di vista commerciale “da amici e nemici“, ha spiegato difendendo le sue tariffe, per poi sottolineare che alla fine: “Un accordo equo con la Cina ci sarà, Pechino vuole fare un’accordo, noi vogliamo fare un’accordo“.
Attualità
Svolta U.S.A.-Ucraina: firmato l’accordo per le “terre rare”, cosa prevede

Il nuovo accordo frutto dell’incontro tra i due leader mondiali al Vaticano, in occasione della visita al defunto Papa Francesco, prevederà agli Stati Uniti un privilegio per i nuovi progetti sullo sviluppo di risorse naturali in Ucraina.
Un nuovo segnale di distensione fra i due leader mondiali Donald Trump e Volodymyr Zelensky, dopo le recenti tensioni alla Casa Bianca del mese scorso durante il loro incontro in terra americana. La frattura fra i due sembrava insanabile e la paura di un nuovo possibile conflitto mondiale era possibile, ma il recente colloquio a Città del Vaticano ( con l’iconica foto dei due seduti nel bel mezzo della Basilica di San Pietro) ha portato alla luce un nuovo accordo fra Stati Uniti e Ucraina.
Lo stesso Trump, in merito alla firma del patto, ha dichiarato: “gli ho detto ( a Zelensky) che sarebbe una cosa molto buona che, se si arrivasse all’accordo, lo firmasse, perché la Russia è molto più forte”. Un’intesa trovata al fine di inibire il potere di Vladimir Putin e della sua Russia, in modo tale da poter concludere una guerra, ormai estenuante, che dura da 8 anni.
La nuova intesa garantirà ulteriori progetti con alluminio, grafite, petrolio, gas naturale; in ballo ci sarebbero circa 350 miliardi di euro che gli stati uniti riceveranno da Kiev.
LE DICHIARAZIONI DI ZELENSKY
Zelensky in un post Telegram ha poi definito l’accordo “davvero equo”. “Abbiamo ora il primo risultato dell’incontro in Vaticano, il che lo rende davvero storico. Attendiamo con ansia anche gli altri risultati di quel colloquio. L’accordo ha subito modifiche significative durante il processo di preparazione. Ora, questo è un accordo davvero paritario che crea un’opportunità per investimenti in Ucraina, anche significativi e, inoltre, per una significativa modernizzazione della produzione in Ucraina e, cosa non meno importante, per la modernizzazione degli studi legali nel nostro Paese. L’accordo non prevede alcun debito e viene creato un Fondo, il Recovery Found, che investirà in Ucraina e guadagnerà denaro qui. Si tratta di lavorare insieme all’America e a condizioni eque, quando sia lo Stato ucraino sia gli Stati Uniti, che ci aiutano a difenderci, possono trarre vantaggio dalla partnership”.
Ora “sarà inviato alla Verkhovna Rada dell’Ucraina per la ratifica, siamo interessati a garantire che non vi siano ritardi nell’accordo”, aggiunge il leader ucraino. Zelensky ricorda che “abbiamo parlato con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, della nostra disponibilità a concludere un accordo: ne abbiamo parlato in un incontro in Vaticano. Abbiamo infatti ora il primo risultato di quell’incontro, il che lo rende davvero storico. Attendiamo con ansia anche gli altri risultati della nostra conversazione”.
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