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Oltre il limite: Gran Premio di Ungheria

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Foto: 1000CuoriMotori

Con il rombo di motori ancora nell’aria il circus si sposta in Ungheria, terra di grandi sfide e sorprese! Il Gran Premio d’Ungheria, spesso soprannominato il “Principato di Monaco senza mura” per la sua natura tortuosa e tecnica, attende i team e i piloti con un tracciato che premia l’abilità di guida e l’assetto aerodinamico. L’Hungaroring è infatti noto per le sue curve strette e la difficoltà nei sorpassi, rendendo le qualifiche cruciali e la strategia di gara fondamentale. Il circuito di Mogyoród, vicino Budapest, è una presenza fissa nel calendario della Formula 1 dal 1986. Si presenta con 4,381 km di lunghezza e 14 curve strette che segnano la quasi totale assenza di lunghi rettilinei.

L’ultimo Gran Premio ha confermato ancora una volta la forza di Oscar Piastri su Lando Norris, mentre la Ferrari ha mostrato segnali incoraggianti. Grazie alle nuove sospensioni posteriori, Charles Leclerc ha conquistato un meritato podio e Lewis Hamilton ha messo a segno una rimonta notevole, chiudendo al settimo posto. 

Per l’Ungheria, l’attenzione resta puntata sulle McLaren, che storicamente dominano questo circuito. Tuttavia, la competizione non mancherà: il sette volte campione Lewis Hamilton detiene il record di vittorie all’Hungaroring, ben otto.

Il meteo per il weekend ungherese si preannuncia promettente, con giornate prevalentemente soleggiate e un umidità moderata. Non si escludono brevi rovesci episodici, ma per fortuna non dovrebbero compromettere lo spettacolo in pista. 

Anche in questo fine settimana, il paddock sarà animato dalla presenza delle categorie minori di F2 e F3. Per non perdere neanche un istante di azione, ecco il programma completo:

Venerdì 1 agosto

09:50 Prove Libere F3

11:00 Prove Libere F2

13:30 Prove Libere 1 F1

14.00 Qualifiche F3

15:50 Qualifiche F2

17:00 Prove Libere 2 F1 

Sabato 2 agosto

10:00 Gara Sprint F3

12:30 Prove Libere 3 F1

14:10 Gara Sprint F2

16:00 Qualifiche F1 

Domenica 3 agosto

08:25 Feature Race F3

09:55 Feature Race F2

15:00 Gara F1

Classe 2004. Studentessa in Scienze della Comunicazione all'università degli studi di Palermo. Aspirante giornalista sportiva e grande appassionata del Motorsport.

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F1: Lando Norris si consolida nelle prove libere del venerdì al Hungaroring

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Il caldo dell’estate europea incontra le curve tecniche dell’Hungaroring: sta per iniziare il weekend del Gran Premio d’Ungheria, con la prima sessione di prove libere pronta ad aprire le danze. Le squadre sono al lavoro per trovare il giusto equilibrio su un tracciato corto, tortuoso e dal grip variabile, dove ogni dettaglio conta.

La prima sessione di prove libere del Gran Premio d’Ungheria si chiude con un messaggio chiaro: Lando Norris è in forma smagliante, ma la sfida con il compagno Piastri e con le Ferrari è appena cominciata.  Il weekend sul circuito dell’Hungaroring si è aperto sotto un cielo stabile e temperature ideali per girare subito forte. Appena il semaforo è diventato verde, Lewis Hamilton e Oscar Piastri sono stati i primi a lanciarsi, inaugurando la pista. E da lì è partita subito una danza di tempi che ha raccontato molto più di una semplice FP1. George Russell ha dato il primo squillo, portandosi in testa con un 1:19.111, segno di una Mercedes determinata a reagire. Ma la McLaren ha risposto subito con forza: prima Piastri, poi Norris hanno segnato i riferimenti, con l’inglese che ha abbassato il crono fino a un eccellente 1:17.631. Da lì, il controllo del comando non è più sfuggito dalle mani di Lando, che è riuscito poi a migliorarsi ancora fino a 1:16.052, lasciando tutti a distanza di sicurezza. Leclerc ha provato a reagire: prima in testa con una SF-24 ancora sporca di vernice aerodinamica, poi costretto ad inseguire. Alla fine ha chiuso terzo, ma riducendo il gap a soli due decimi. Un segnale incoraggiante per la Ferrari, che ha mostrato un buon passo anche con Oliver Bearman, autore del sesto miglior tempo. Solida anche la sessione di Andrea Kimi Antonelli, settimo, a dimostrazione di una Mercedes che nonostante le difficoltà, continua a spingere con il talento dei suoi giovani. La sorpresa più piacevole è però venuta da Isack Hadjar: il rookie di casa RB ha stampato un giro notevole, issandosi in quarta posizione davanti ad Hamilton, mettendosi in mostra tra due nomi pesanti. Ottimo anche Lance Stroll, che ha chiuso in decima posizione, portando un po’ di ossigeno in casa Aston Martin. Nel frattempo, non sono mancati i problemi. La Stake ha vissuto una sessione difficile, con Aron costretto al ritiro per guasto tecnico durante la Virtual Safety Car e Bortoleto lontano dalle posizioni che contano. Alpine in ombra con Gasly e Colapinto nelle retrovie, mentre Verstappen  ha chiuso solo nono, alle prese con un assetto da perfezionare e con il ritorno al muretto del suo storico ingegnere Gianpiero Lambiase, di nuovo al lavoro dopo due weekend di assenza. Negli ultimi minuti, come da copione, spazio alle simulazioni di passo gara. Norris ha confermato un ritmo consistente, sullo stesso livello di Leclerc a parità di gomma. Più lento Hamilton, che però ha lasciato intendere margini di miglioramento. Il primo round è andato a Norris. Ma la partita è appena iniziata e l’impressione è che McLaren, Ferrari e – forse – una Mercedes in crescita, ci regaleranno un altro weekend combattuto fino all’ultima curva.

Dopo una prima sessione che ha visto la McLaren dettare il ritmo con Norris e Piastri, la Formula 1 torna in pista per le prove libere 2 del Gran Premio d’Ungheria. Sarà un turno fondamentale per tutti: con temperature più simili a quelle che troveremo in qualifica e in gara, i team lavoreranno sul passo lungo, sul bilanciamento e sulla gestione delle gomme, aspetto sempre cruciale su un tracciato tecnico e tortuoso come quello di Budapest.

I semafori si sono accesi alle 17:00 in punto, e sin dai primi minuti la pista ha mostrato una buona evoluzione, con tempi in costante miglioramento. In apertura è George Russell a prendere il comando con un 1:17.442, seguito a ruota da Hadjar e Tsunoda, ma si tratta solo del primo giro lanciato. I valori iniziano a stabilizzarsi dopo i primi 10 minuti: Leclerc sale in cattedra con un ottimo 1:17.181, mentre Hamilton, pur con un gran primo settore, si ferma in quarta posizione. Ma poi arrivano le McLaren. Lando Norris lancia il guanto di sfida con un primo tempo di 1:16.525, confermando quanto di buono visto nella FP1. Nel secondo tentativo migliora ulteriormente, portandosi a oltre tre decimi di vantaggio sul compagno di squadra Piastri, che resta però il più vicino a seguirne il passo. Leclerc non riesce a colmare il gap, restando terzo a quattro decimi. Ancora più distante Max Verstappen, relegato a metà classifica e rallentato da una sessione confusa, in cui arriva persino a trovare un asciugamano all’interno della vettura, a testimonianza di una Red Bull che al momento non sembra perfettamente focalizzata. Tra le sorprese di giornata, Stroll porta l’Aston Martin in alto con un brillante terzo tempo prima della fase centrale, mentre Alonso si conferma efficace salendo in quinta posizione. Bene anche Antonelli, più volte tra i primi cinque e autore di buoni long run successivamente. Intorno alla metà della sessione, le squadre montano le soft nuove per le simulazioni qualifica: Piastri fa segnare 1:15.915, ma Norris gli risponde e si riprende la vetta con margine. Negli ultimi 15 minuti, come da prassi, tutte le squadre passano al programma gara: meno giri lanciati, più attenzione sul degrado e sul ritmo. In un circuito come Budapest, dove i sorpassi sono notoriamente difficili, partire davanti è fondamentale, ma anche il passo può fare la differenza in caso di safety car o strategie alternative. La Ferrari ha scelto di differenziare il lavoro: Leclerc gira con gomma media, Hamilton con la morbida. I tempi dello stratega britannico sono più veloci, ma entrambi raccolgono dati preziosi su configurazioni e consumi. La Scuderia sembra più interessata a capire i margini di miglioramento rispetto alla pura prestazione da qualifica. Nel complesso, la McLaren si conferma la macchina da battere sul giro secco, ma il ritmo in configurazione gara è ancora tutto da decifrare. Dietro, Verstappen è chiamato a una vera e propria rimonta tecnica e mentale, mentre Mercedes, pur non brillando, sta cercando una base solida su cui costruire.

Tutti i riflettori ora puntati su domani: la terza sessione di libere sarà decisiva per rifinire il setup, ma soprattutto per preparare una qualifica che, su questa pista, può valere mezzo Gran Premio.

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F1: Top & Flop del GP del Belgio 2025

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Il Gran Premio del Belgio 2025 ci ha regalato uno di quei weekend in cui la Formula 1 si trasforma in una serie Netflix dal vivo: pioggia improvvisa, strategie impazzite, rimonte clamorose e cadute fragorose. La pista di Spa‑Francorchamps, lunga, scivolosa e imprevedibile, ha fatto da teatro perfetto per uno spettacolo adrenalinico.
E mentre qualcuno ne è uscito da eroe, altri sono rimasti intrappolati nelle sabbie mobili delle proprie scelte – o dei propri errori.

TOP

1. Oscar Piastri / McLaren 

McLaren ha dominato Spa con un clamoroso 1‑2: Piastri ha sorpassato Lando Norris alla prima curva dopo il rolling start e ha gestito la strategia con precisione, conservando quasi sempre il controllo, mentre Norris arrancava su pneumatici più duri. La vittoria di Piastri – la sesta stagione – lo porta a +16 sul campionato con 266 punti contro i 250 di Norris.

2. Charles Leclerc

Terzo sul podio con una performance solida: ha resistito agli attacchi di Verstappen, controllando con freddezza anche in condizioni variabili (pioggia poi asciutto). Il monegasco porta a casa il suo quinto podio della stagione, tenendo Ferrari in alto anche in mezzo al caos climatico.

3. Alexander Albon

Alex Albon ha tirato fuori una qualifica eccellente e una gara solida, difendendo il suo piazzamento anche dopo la partenza sotto pioggia. Un’ottima prestazione che conferma la forma crescente di Williams in condizioni difficili.

Flop

1. Andrea Kimi Antonelli

Partito dalla pit‑lane dopo una eliminazione in Q1, Antonelli non è riuscito a imporsi in gara: troppo dietro rispetto al compagno Russell e lontano dai punti. Un weekend da dimenticare nel suo processo di crescita da rookie.

2. Lewis Hamilton

Una qualifica horror: eliminato in Q1 per una violazione dei limiti di pista e costretto a una partenza dai box. Eppure, con una mossa strategica di Ferrari (anticipando la conversione a slicks) è riuscito a rimontare fino al settimo posto, ma il weekend resta non abbastanza secondo il team stesso .

3. Yuki Tsunoda

Seppure in Q3 con una buona qualifica (settimo), la gara per Tsunoda è stata anonima: pochi progressi, nessuna ulteriore spinta e chiusura senza punti. Per Red Bull si tratta di una delusione, soprattutto su un tracciato in casa.

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F1: la McLaren cala la doppietta sul circuito di Spa- Francorchamps.

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Il ruggito dei motori torna a riecheggiare tra le foreste delle Ardenne: è tempo di Spa-Francorchamps. Il Gran Premio si preannuncia come uno degli appuntamenti più attesi della stagione di Formula 1, in un campionato ancora apertissimo e ricco di colpi di scena. Sullo storico tracciato, tra le leggendarie curve dell’Eau Rouge, del Raidillon e della Blanchimont, i piloti si sfideranno in un mix unico di velocità pura, abilità tecnica e strategia. Con il Mondiale ancora in bilico, ogni punto diventa cruciale e Spa, con la sua imprevedibilità meteorologica e le sue insidie tecniche, potrebbe rivelarsi il crocevia decisivo per le sorti del campionato. Occhi puntati sui big della griglia, ma attenzione anche agli outsider: qui, ogni errore si paga caro, e ogni giro può riscrivere la storia.

Il Gran Premio del Belgio  si è trasformato in un romanzo ad alta tensione fin dalle prime battute, o meglio, prima ancora che le monoposto potessero schierarsi sulla griglia. Le condizioni meteo instabili e una pioggia fitta hanno spinto la direzione gara a sospendere la partenza proprio pochi istanti prima del via. Bandiera rossa, piloti costretti a scendere dalle vetture, e l’eterna attesa sotto il cielo grigio delle Ardenne.  Alle 16:20, finalmente, arriva la decisione: partenza dietro Safety Car. I primi giri scorrono lenti, con tutti i piloti su gomme intermedie e una pista ancora carica d’acqua. Ma già si intravede uno scenario in evoluzione: il sole comincia a farsi spazio tra le nuvole e l’asfalto di Spa, notoriamente incline al dramma, promette di asciugarsi in fretta. Dopo quattro giri dietro la Safety Car, si comincia a fare sul serio. Piastri è scatenato: attacca Norris e, con un sorpasso magistrale all’Eau Rouge, prende il comando della gara. Dietro, Leclerc e Verstappen cominciano subito a sfidarsi in un duello tanto serrato quanto rischioso. Il monegasco è al limite: una piccola imprecisione alla chicane, un lungo all’Eau Rouge, e Max sempre più minaccioso negli scarichi. Ma per ora, Charles tiene duro. Intanto, Hamilton si trasforma nella solita furia silenziosa: prima si sbarazza di Sainz e Colapinto, poi anche di Hulkenberg, risalendo con determinazione dalle retrovie. La strategia Mercedes punta tutto sull’anticipo, e Lewis è il primo a montare le slick: gomma gialla per lui, mentre gli altri ancora valutano. La pista, nel frattempo, continua a migliorare. Nel valzer dei pit stop succede di tutto. Leclerc rientra, ma sfiora la collisione con Albon in una manovra al limite della “unsafe release”. Problemi anche per Norris, che si ferma un giro dopo gli altri e monta gomme hard, ma paga caro l’attesa: l’undercut è fatale e il suo pit è tutt’altro che perfetto. Giro dopo giro, Charles Leclerc si avvicina a Piastri, guadagnando un secondo netto sull’australiano. La SF-25 sembra finalmente in grado di competere ad armi pari: le rosse girano circa un secondo più veloci delle McLaren. E proprio in quel momento, arriva anche la conferma cronometrica: Leclerc mette a segno il giro veloce, segno di una monoposto in ottima forma e di una gara che sta prendendo una direzione tutta nuova. 

La seconda parte della gara ha offerto uno dei finali più intensi della stagione. Dopo un avvio caotico e una fase centrale di grande strategia, il cielo sopra Spa ha iniziato a minacciare ancora pioggia, rendendo il finale una vera corsa contro il tempo e contro gli avversari. A dettare il ritmo è stato Oscar Piastri, saldamente in testa, impeccabile nella gestione della gara. L’australiano ha mantenuto sangue freddo anche quando il suo compagno di squadra, Lando Norris, ha iniziato una timida rimonta. Ma i piccoli errori del britannico – soprattutto quello alla Pouhon – hanno pesato come macigni. Tre sbavature nei momenti chiave lo hanno allontanato dal sogno vittoria, mentre il gap con Piastri, inizialmente ridotto con un bel giro veloce, si è ristabilito intorno ai quattro secondi. Troppo, troppo tardi. Dietro le McLaren, la vera battaglia era per il terzo gradino del podio, con Charles Leclerc impegnato in una resistenza accanita contro Max Verstappen. Il monegasco ha condotto una gara fatta di alti e bassi: ottimo ritmo a metà corsa, ma negli ultimi dieci giri ha iniziato a soffrire. Verstappen, con assetto da bagnato, si è fatto sempre più minaccioso. Charles ha accusato la mancanza di informazioni via radio e ha commesso un piccolo errore in curva 18, riducendo il suo vantaggio a meno di un secondo. A pochi giri dalla fine, la pressione era alle stelle. Nel frattempo, Lewis Hamilton ha continuato la sua scalata. Dopo essere stato tra i primi a montare le slick, ha approfittato delle fasi più caotiche per rimontare fino alla sesta posizione, mettendo nel mirino Alexander Albon. Anche Andrea Kimi Antonelli si è reso protagonista di un’ottima prestazione, con sorpassi decisi — come quello su Alonso — e una strategia aggressiva che lo ha tenuto costantemente a ridosso della zona punti. Quando le nuvole hanno cominciato a far cadere qualche goccia nei giri finali, la tensione si è fatta quasi insostenibile. Norris ha provato l’ultimo assalto, ma i quattro decimi persi per errori inutili lo hanno tagliato fuori. E Verstappen, nonostante si sia avvicinato a meno di un secondo da Leclerc, non è riuscito a portare l’attacco decisivo.

Così, al termine di 44 giri di adrenalina, Oscar Piastri ha tagliato il traguardo da vincitore, autore di una gara perfetta sotto ogni punto di vista. Norris lo ha seguito in seconda posizione, rammaricato per ciò che avrebbe potuto essere. Leclerc, eroico nella difesa, ha completato il podio con un terzo posto strappato con i denti. Spa ha regalato ancora una volta un gran premio da ricordare: pioggia, strategie, errori e sorpassi. E una verità sempre più chiara: il 2025 è un mondiale dove nulla può essere dato per scontato.

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