Motori
Il maestro dell’aerodinamica lascia la Red Bull

I riflettori di questi giorni sono tutti puntati sul dirigente sportivo della Red Bull Racing, Adrian Newey, che dopo vent’anni di magie decide di lasciare la squadra, anticipando la conclusione del contratto prevista per la fine del 2025. Nato nella stessa città di Shakespeare, Newey è colui che ha reso la macchina di Milton Keynes aerodinamicamente imbattibile, con le sue
geniali soluzioni sulle vetture effetto suolo, è anche l’artefice delle monoposto vincenti di
Sebastian Vettel e Max Verstappen.
Le voci sono provenienti soprattutto dalla Germania e dall’Inghilterra tramite le rispettive testate giornalistiche Auto Motor und Sport e la British Broadcasting Corporation, le quali confermano che nonostante lo scandalo avvenuto a febbraio con il team principal Christian Horner, indagato per molestie sessuali nei confronti di una dipendente, Newey aveva scelto
di restare, ma negli ultimi giorni si è detto infelice sulla lotta di potere all’interno del team; infatti, il progettista ha deciso di abbandonare la Red Bull non solo per la questione di Horner che ha creato molti dissapori, ma anche perché la parte thailandese detiene il 51% della
squadra sportiva, non lasciando alcun potere decisionale alla parte austriaca. Effettivamente quando anni fa lasciò Leyton House proprio Newey dichiarò che “Quando in un’azienda cominciano a comandare i contabili è ora di andarsene”, per questo ultimamente sta lasciando le redini del progetto dal punto di vista tecnico agli ingegneri Pierre Waché ed
Enrico Balbo.
Adesso il dubbio principale è in quale scuderia andrà l’ingegnere inglese. In pole position c’è la Ferrari, sempre stata la sua aspirazione, che ormai da quarant’anni cerca di portarlo a Maranello e forse finalmente riuscirà nella sua impresa. In favore a questa trattativa c’è sicuramente l’entrata di Lewis Hamilton a Maranello, persona che ha sempre stimato e con
cui sogna di lavorare. Tuttavia, in passato lui ha sempre rifiutato il trasferimento in Italia, ma i tifosi sperano che abbia cambiato idea con gli anni. Vi sono ovviamente altre possibilità molto convenienti che potrebbe prendere in considerazione, come ad esempio l’Aston Martin che gli ha presentato un’offerta da cento milioni di dollari per quattro stagioni, a partire dal 2026, quando il loro fornitore sarà Honda, con cui ha già lavorato alla Red Bull e con la sede vicina a Milton Keynes. Questo sarebbe un cambiamento abbastanza leggero da un punto di
vista personale, ma allo stesso tempo il team di Lawrence Stroll non è ancora pronto a
lottare per la vittoria. Un’altra trattativa è quella della Mercedes che potrebbe addirittura offrirgli un contratto in cui lo stesso Adrian Newey decide la cifra da prendere. Insomma, la proposta più allettante è senza ombra di dubbio la Ferrari che potrebbe portare il progettista
più vincente della formula 1 a impegnarsi anche in progetti collegati alle supercar stradali o all’hypercar. La Red Bull Racing ha comunque rilasciato una nota ufficiale sulla questione: “non siamo a conoscenza di sue trattative con altri team”.
Motori
MotoGP: Top & Flop GP d’Austria

Ieri al Red Bull Ring si è consumato un altro capitolo epico nella saga di Marc Márquez: ha finalmente spezzato la sua “maledizione” su questo circuito, conquistando la prima vittoria in Austria, nella 1000ª gara della classe regina, e inanellando la sesta vittoria consecutiva in stagione. Partendo dalla quarta casella in griglia Márquez ha sfoderato tutta la sua esperienza, aspettando il momento giusto e sfruttando al meglio lo scivolo aerodinamico per superare Marco Bezzecchi a fine gara.
Top
1. Marc Márquez – Strategia da manuale e mentalità da campione
Finalmente vittorioso al Red Bull Ring, Márquez ha gestito superbamente pneumatici e ritmo, andando a caccia del podio al momento giusto e imponendo il suo controllo magistrale.
2. Fermin Aldeguer – Il rookie che fa sognare
Da outsider a protagonista: Aldeguer ha rimontato fino al secondo posto, dimostrando talento, freddezza e classe. La sua prima stagione in MotoGP potrebbe riservarci molte altre sorprese.
3. Marco Bezzecchi – Cuore e caparbietà da pole
Partito in pole position e leader per gran parte della gara, Bezzecchi ha resistito alla pressione di Márquez e Aldeguer, portando comunque un podio storico per Aprilia. Ed è già pronto a ritentare.
Flop
1. Francesco Bagnaia – Solito dominatore… ma non stavolta
Ultimamente imbattuto su questo circuito, Bagnaia ha invece arrancato, scivolando fino all’ottavo posto, segno chiaro di un weekend anonimo su una pista che l’aveva amato finora.
2. Álex Márquez – Penalizzato dalla sfortuna
Con una lunga penalità (long-lap) da scontare dopo una manovra in Brno, Alex ha compromesso la sua gara fin dalle battute iniziali, chiudendo solo in decima posizione.
3. Jorge Martín – Brivido e botto… ma niente più
Doppio scivolone per Martín: il primo innocuo, il secondo più serio, avvenuto alla curva 7 mentre lottava per entrare nella top-10. Fortunatamente ha potuto tornare a piedi al box e sarà regolarmente al via in Ungheria.
Motori
Motogp: Marquez trionfa in Austria: prima vittoria al Red Bull Ring

Marc Marquez continua a riscrivere la storia della MotoGP. Sul tracciato del Red Bull Ring, uno dei pochi rimasti ancora fuori dal suo palmarès, lo spagnolo ha conquistato la sua prima vittoria in carriera in Austria, centrando l’ennesima doppietta di una stagione che sembra ormai segnata dal suo dominio.
Il leader del Mondiale ha costruito il successo con la solita freddezza: dopo una partenza guardinga, ha lasciato sfogare gli avversari nella prima metà di gara, salvo poi piazzare la zampata decisiva nel momento più delicato. Quando la corsa è entrata nel vivo, il #93 ha preso in mano il ritmo con una costanza impressionante, mettendo in fila gli avversari e tagliando il traguardo in solitaria.
Alle sue spalle, applausi a scena aperta per Fermín Aldeguer, autore di una rimonta travolgente che lo ha portato fino al secondo gradino del podio. Il giovane spagnolo ha confermato di essere ormai una realtà e non più una sorpresa, tenendo a bada avversari di grande esperienza.
Sul podio anche Marco Bezzecchi, protagonista di una gara tutta cuore e coraggio: il pilota del VR46 ha guidato la corsa per diversi giri, resistendo al ritorno delle Ducati ufficiali prima di dover arrendersi alla superiorità tecnica e al passo degli avversari. Il terzo posto, però, vale come una vittoria, soprattutto per come è maturato.
Ai piedi del podio si ferma Pedro Acosta, quarto con una prestazione solida ma senza acuti, mentre Enea Bastianini chiude in quinta posizione davanti a Joan Mir, che ritrova sensazioni positive dopo un periodo complicato. Settima piazza per Brad Binder, mai veramente incisivo, e solo ottava per Francesco Bagnaia, autore di un finale in netto calo che lo ha visto scivolare nelle retrovie dopo una partenza incoraggiante.
Giornata nera per Jorge Martin, incappato in un’altra caduta che lo costringe al ritiro. Per fortuna lo spagnolo è uscito illeso dall’incidente, come confermato dai controlli al centro medico.
Con questo successo, Marquez non solo consolida la leadership del Mondiale, ma manda un messaggio chiarissimo ai rivali: al momento, è lui l’uomo da battere.
Motori
Motogp: Podio tutto spagnolo nella Sprint Race austriaca

La Sprint Race al Red Bull Ring è iniziata con una partenza difficile per i piloti italiani in prima fila. Nonostante le buone qualifiche, i primi metri si sono rivelati insidiosi. In particolare, Francesco Bagnaia ha avuto uno scatto complicato, perdendo diverse posizioni, favorendo così la leadership ad Alex Marquez, il quale viene immediatamente seguito dal fratello che si avvicina sempre di più. Marco Bezzecchi dalla pole position si ritrova a combattere contro Pedro Acosta per la terza posizione; dopo qualche giro di bagarre lo spagnolo si prende con forza l’ultimo posto sul podio.
Intanto disastro per Pecco Bagnaia che si trova in difficoltà non riuscendo a combattere per le sue posizioni, si ritrova subito in sedicesima posizione. Sembra ci sia stato un problema al suo pneumatico posteriore che porta l’italiano della Ducati a ritirarsi dalla competizione. A cinque giri dalla fine Marc Marquez riesce a superare il fratello e a conquistare la prima posizione.
La Sprint Race austriaca si conclude con un podio tutto spagnolo. Vince Marc Marquez, seguito dalla Gresini di Alex Marquez e la KTM di Pedro Acosta che completa il trio in terza posizione.
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