Attualità
Elezioni europee 2024: programma elettorale di Fratelli D’Italia

In vista delle elezioni europee, DailyZeta vi spiega tutto ciò che concerne questo evento. La scuola, purtroppo, non fornisce le adeguate informazioni al fine di esercitare appieno il diritto di voto, dunque abbiamo ideato questa rubrica per semplificare e rendere accessibile le nozioni relative al voto.
Precedentemente, DailyZeta vi ha spiegato:
- Il ruolo del Parlamento
- come funzionano i partiti europei
- il motivo per il quale Elly Schlein e Giorgia Meloni non possono candidarsi alle elezioni europee
- Il programma di Forza Italia e Noi Moderati
- Il programma di Azione
- Il programma del Movimento Cinque Stelle
- Il programma della Lega
- Il programma del Partito Democratico
Cliccate sui vari punti per andare direttamente all’articolo di riferimento.
Ora, invece, analizziamo il programma elettorale di Fratelli D’Italia.
CON CHI SI È ALLEATO FRATELLI D’ITALIA
Il partito di Giorgia Meloni ha stretto un’alleanza con il gruppo dei “Conservatori e Riformisti europei”.

Foto: Redazione
I punti del programma che andremo ad analizzare sono i seguenti:
- Sicurezza
- Migrazione
- Imprese e lavoro
- Diritti civili
- Ambiente
- Europa
SICUREZZA e MIGRAZIONE
Fratelli D’Italia connette il tema della sicurezza esclusivamente alla questione migratoria.
In merito a ciò propone di proteggere i confini europei, secondo il programma l’aggressore di tali confini è il migrante.
Peraltro il partito della Meloni si batte per contrastare “le organizzazioni criminali interessate ad utilizzare le migrazioni come arma per destabilizzare i governi“.
Mantenendoci su tale tema , Fratelli D’Italia è intenzionata a stipulare accordi con gli Stati terzi per fermare le partenze, rafforzare il controllo delle frontiere europee, e bloccare i finanziamenti verso le organizzazioni fondamentaliste, quest’ultima proposta non è approfondita.
IMPRESE e LAVORO
Sul tema del lavoro vengono menzionate le imprese, pertanto mirano a sostenere l’imprenditoria e l’innovazione, tuttavia non vi è molta chiarezza.
Inoltre prospettano di contrastare i costi energetici, detassare le aziende che creano tassi occupazionali e favorire la creazione di nuovi posti di lavoro, tenendo in considerazione le sfide economiche ambientali.
DIRITTI CIVILI
Si riscontra una certa inefficacia per questo partito sulla tematica dei diritti civili.
Fratelli D’Italia ,oltre ad essere contraria all’aborto, vuole ostacolare il mercato transnazionale della maternità surrogata.
Inoltre, non propone nulla sulle categorie marginalizzate , come ad esempio i numerosi suicidi che avvengono nelle carceri italiane, oppure la libertà di stampa che va salvaguardata.
Sono favorevoli all’introduzione della normativa europea contro la violenza sulle donne, tuttavia non approfondendo bene la questione.
Invocano alla natalità, attraverso l’incremento di fondi europei per le politiche inclusive.
AMBIENTE
Fratelli d’Italia considera il sostegno economico più importante del raggiungimento degli obiettivi climatici, sostenendo “approcci non ideologici”.
Definisce il “Green Deal” un’ “eco-follia” e promuove il ripristino della natura senza penalizzare agricoltura e allevamento, proponendo una revisione radicale della direttiva “Case Green”.
Propone investimenti industriali, senza dettagli chiari, e investimenti in mobilità urbana sostenibile.
Secondo i dati del WWF e dell’ONG Bloom, il partito mostra un basso interesse ambientale, ottenendo un punteggio di 9/100.
EUROPA
Fratelli d’Italia punta a un’Europa più influente. Il partito si allinea, come la maggior parte dell’Europa, con le posizioni di Israele e degli Stati Uniti in politica estera.
CHI SONO I CANDIDATI?

Foto: Redazione
Attualità
Lezioni interrotte al primo liceo occupato a Roma: “Blocchiamo tutto per la Flotilla”

I giovani studenti del liceo Rossellini di Roma, dimostrano alla capitale l’importanza di attuare manifestazioni più invasive anche all’interno delle scuole: “Rispondiamo all’appello dopo l’attacco’” Il movimento Osa: “È solo l’inizio”.
“Dalle piazze alle scuole, blocchiamo tutto” è questa la frase che si legge da uno striscione calato dall’alto affiancato da un disegno della bandiera palestinese, ad attuarlo è stato il primo liceo occupato a Roma, come reazione all’attacco subito dalle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla.
Ad appoggiare i giovani studenti, si è unito anche il movimento Osa, dicendo: “Oggi 24 settembre, dopo che la Global Sumud Flottilia è stata attaccata, noi studenti del Rossellini occupiamo la nostra scuola, rispondendo all’appello lanciato dagli universitari di Cambiare Rotta da Lettere occupata, dopo il grandissimo sciopero di lunedì 22 settembre che ha visto a Roma scendere in piazza 200.000 persone e in tutta Italia un milione. Anche noi studenti dei licei partecipiamo al blocco“.
Il collettivo ha occupato la succursale del liceo della zona Ostiense, proprio in sostegno della Global Sumud Flotilla e alla popolazione di Gaza per “continuare la mobilitazione al fianco degli operai, dei lavoratori e degli occupanti“.
LA VOCE DEGLI STUDENTI
Oltre agli striscioni e all’occupazione, gli studenti hanno dichiarato anche delle promesse come: “Dopo gli attacchi di stanotte, le scuole occupano. Apre le danze il Rossellini di Roma ma la protesta è solo all’inizio“, terminando il discorso dopo la fine delle lezioni, davanti il liceo romano Cavour, con una frase per incentivare le altre scuole italiane prendendoli come modello: “Tutti come il Rossellini!“.
Nel frattempo i giovani di Sinistra Italiana e di Cambiare rotta si vedranno nel primo pomeriggio di mercoledì alla Sapienza per decidere come proseguire le azioni di protesta dopo l’attacco della Flotilla. Difatti gli studenti di Cambiare rotta stanno interrompendo le lezioni in alcune facoltà degli atenei romani per raccontare ai loro coetanei, attraverso dei megafoni, quanto avvenuto stanotte agli equipaggi della Flotilla. Hanno poi indetto una assemblea a Scienze politiche alla Sapienza per venerdì alle ore 16, dicendo in merito: “Vogliamo occupare tutte le scuole e le università di Roma e del paese“.
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Greta Thunberg e la Global Sumud: nave colpita da drone in Tunisia -Video

Dal ronzio al boato: così gli attivisti hanno vissuto l’attacco in piena notte.
Nella notte tra lunedì e martedì la Global Sumud Flotilla, la missione di attivisti diretta verso Gaza, ha vissuto momenti di panico: una delle navi pricipali, la Family Boat con a bordo anche Greta Thunberg, sarebbe stata colpita da un drone militare al largo delle coste tunisine.
Chi era di guardia ha raccontato di aver sentito un ronzio, poi un’esplosione e subito le grida: “Al fuoco, al fuoco!”.
L’equipaggio si è svegliato di corsa e ha cercato di mettersi in salvo. Oltre a Greta, sulla nave c’erano anche Yasemin Acar e Thiago Avila, figure chiave nell’organizzazione della Flotilla.
L’azione fa parte di una protesta internazionale e partecipata contro l’invasione israeliana a Gaza. La delegazione stava navigando vicino al porto tunisino di Sidi Bou Said quando è avvenuto l’attacco.
Le autorità tunisine però smentiscono: secondo Houcem Eddine Jebabli, portavoce della guardia nazionale, nell’area non c’erano droni. Per lui il fuoco potrebbe essere stato causato semplicemente da “delle sigarette”.
Attualità
La Global Sumud Flotilla e il tentativo di aprire un corridoio via mare per Gaza

Immagina tante piccole barche, cariche di cibo e medicine, che partono da diversi porti del Mediterraneo per andare a Gaza con un doppio scopo…
La Global Sumud Flotilla è un’iniziativa civile (per cui 26 mila persone hanno fatto richiesta) completamente legale che riunisce decine di imbarcazioni protette dal diritto marittimo da 44 paesi (tra cui l’Italia)
L’obbiettivo è rompere il blocco imposto da Israele sulla striscia di Gaza e poter cosi portare aiuti concreti alle persone in difficoltà.
Non a caso il nome “Sumud” significa resistenza, perseveranza, resilienza in arabo, e simboleggia la volontà di non arrendersi di fronte all’ingiustizia.
La seconda partenza fissata dopo quella del 31 Agosto (da Genova – Barcellona), era prevista oggi, 4 settembre, con il resto delle barche con partenza prevista da Tunisia, Grecia e Sicilia; tuttavia, è stato poi reso noto che quella da Tunisi è stata posticipata al 7 settembre, a causa dei ritardi accumulati e delle difficili condizioni meteo.
Giorgia Meloni, in proposito, ha affermato che saranno adattate tutte le misure di tutela e sicurezza per poter così garantire il buon esito dell’operazione.