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Guida alla Serie A 24/25: Prima parte

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Archiviato il turno preliminare di Coppa, si entra nel vivo della settimana che porterà all’inizio della nuova Serie A 24/25. In attesa del fischio di inizio, fissato per sabato alle 18.30,  ecco la prima parte della guida a tutte le squadre che affronteranno la stagione 2024/25.

ATALANTA

Dopo la prestigiosa vittoria dell’Europa League, 3-0 contro il Bayer Leverkusen, l’Atalanta si appresta ad aprire la sua stagione nell’attesissima Supercoppa Europea contro il Real Madrid di Bellingham, Vincius, Mbappé e compagni. Dopo l’ennesima grande stagione alla guida della panchina orobica, nonostante le voci di mercato Gian Piero Gasperini ha rinnovato il suo contratto e si appresta a iniziare la sua nona stagione a Bergamo.

In attesa dell’esordio in campionato, lunedì 19 agosto alle 18.30 a Lecce, la Dea si trova ad affrontare alcune situazioni tutt’altro che piacevoli. L’arrivo di Godfrey dall’Everton ha messo una toppa al tridente difensivo, privo di Scalvini (fuori a causa della rottura del crociato rimediata nell’ultima partita dello scorso campionato contro la Fiorentina), e gli acquisti di Zaniolo e Sulemana, oltre il riscatto di De Ketelaere, avevano rinforzato l’organico bergamasco, ma l’amichevole contro il Parma (sconfitta per 4-1) la Dea ha perso Gianluca Scamacca, vittima di un grave infortunio al ginocchio che lo terrà fuori dal campo per tanti mesi. La risposta della dirigenza atalantina all’infortunio è l’acquisto blitz di Mateo Retegui, arrivato per 25 milioni dal Genoa. Sul lato cessioni, la dirigenza bergamasca si è mossa molto in uscita, con le cessioni di Hateboer, Miranchuk, Cambiaghi, Adopo e Zortea.

Tanti i punti interrogativi per questa nuova stagione dell’Atalanta, a partire dalla gestione dei due portieri, con Musso (impiegato in Europa League e in Coppa Italia) che reclama più spazio in campionato. Le rotazioni difensive rappresenteranno un’incognita a causa della carenza di difensori di ruolo nella rosa orobica e le tante competizioni (Champions League, Coppa Italia, campionato e Supercoppa). A centrocampo e nelle fasce si attendono risvolti dal mercato, a causa della situazione legata a Teun Koopmeiners, in rotta con la società e in procinto di passare alla Juventus. In attacco tutti gli occhi sono puntati su Lookman e De Ketelaere, chiamati a sorreggere il peso dell’attacco bergamasco in attesa di Zaniolo e Retegui, sicuramente indietro nelle gerarchie ai nastri di partenza.

Tanta curiosità per la squadra campione d’Europa in carica, attesa al definitivo salto di qualità per lottare al vertice in campionato.

BOLOGNA

60 anni dopo il Bologna è tornato in Champions League. Il quinto posto conquistato nello scorso campionato ha permesso ai felsinei di tornare nel palcoscenico internazionale per eccellenza dopo l’esperienza singolare del 1964. Un percorso straordinario guidato da Thiago Motta, che ha deciso di lasciare la panchina rossoblù per accettare la proposta della Juventus. Al suo posto è arrivato Vincenzo Italiano, reduce da un percorso triennale alla guida della Fiorentina.

Un’estate turbolenta a Bologna, fatta di radicali cambiamenti e colpi di scena. I protagonisti della scorsa stagione (Thiago Motta in primis) hanno deciso di lasciare il club per palcoscenici più grandi. Le cessioni di Zirkzee e Calafiori (rispettivamente al Manchester United e Arsenal) hanno fruttato un bel gruzzolo alla dirigenza felsinea, che ha cercato di continuare sulla linea adottata negli ultimi anni da Sartori, ossia un mercato ponderato e non troppo esuberante.

Gli acquisti di Holm e  del neo campione olimpico Miranda servono a rinforzare le fasce. Al posto di Calafiori è stato acquistato Erlic dal Sassuolo, mentre in attacco sono arrivati Nicolò Cambiaghi, atteso al salto di qualità mostrato timidamente a Empoli, e Thijs Dallinga, centravanti classe 2000 arrivato per 15 milioni dal Tolosa.

La rivoluzione influenzata dal mercato ha portato nuovi volti e un nuovo allenatore, alla prima esperienza in Champions League. Il percorso del Bologna ai gironi condizionerà inevitabilmente il campionato, dove i rossoblù sono chiamati a confermarsi nei piani alti della classifica. Le amichevoli precampionato hanno evidenziato un’ottima condizione fisica, con Italiano che ha deciso di proseguire il lavoro attuato da Thiago Motta. Il 4-2-3-1 sarà il modulo di riferimento del Bologna anche quest’anno, con gli esterni che torneranno a essere molto incisivi anche in zona offensiva, rispetto ai compiti più conservativi e equilibratori affidati da Thiago Motta. La difesa rimane il punto interrogativo principale, poiché è avvenuto il passaggio da una difesa compatta con il baricentro molto basso, a una difesa audace e coraggiosa con il baricentro alto. Le prime amichevoli hanno evidenziato qualche difficoltà in questo cambiamento con i tanti gol subiti che suonano già come campanello d’allarme in vista dell’esordio di domenica pomeriggio, al Dall’Ara contro l’Udinese.

CAGLIARI

Anche in terra sarda quest’anno si è deciso di cambiare radicalmente il progetto. La salvezza della scorsa stagione ha concluso -in via ufficiosa- la carriera da tecnico di Claudio Ranieri, e adesso la dirigenza ha deciso di alzare il livello per puntare a una salvezza più che tranquilla.

Dopo l’ennesimo capolavoro della sua incredibile carriera, con la salvezza agguantata negli ultimi minuti dell’ultima gara contro la Roma, Davide Nicola ha deciso di sposare il progetto del Cagliari. Sul fronte cessioni, hanno salutato la Sardegna figure portanti della scorsa stagione come Dossena (ceduto al Como), Nahitan Nandez (ceduto in Arabia Saudita) e Sulemana (acquistato dall’Atalanta). Nel nuovo Cagliari di Nicola tanti i nuovi acquisti, a partire dall’esperienza e leadership di Sebastiano Luperto, che ha deciso di seguire il tecnico piemontese dopo un’altra stagione di altissimo livello con la maglia dell’Empoli. La cessione di Sulemana ai nerazzurri ha favorito una maxi-operazione tra Atalanta e Cagliari, con Zortea, Piccoli e Adopo che hanno effettuato il percorso opposto e si sono accasati in Sardegna per cercare la definitiva consacrazione nel massimo campionato, dopo stagioni incolori in prestito.

La base si partenza di Nicola sembra essere un solido e compatto 3-5-2 con un tridente difensivo molto roccioso e affidabile, con la presenza di due pilastri come Yerry Mina e Luperto. In mezzo al campo tanta ‘garra’ e  dinamismo, con Marin e Deiola che cercheranno di garantire equilibrio e presenza a centrocampo. In attacco, nonostante l’esperimento di tridente effettuato nella vittoria di ieri in Coppa Italia (3-1 alla Carrarese), la scelta dovrebbe ricadere sulla coppia Piccoli-Luvumbo, con il primo che avrà il compito di sorreggere il peso dell’attacco rossoblù, mentre l’angolano dovrà essere il jolly che collegherà i due reparti.

La brillante vittoria contro la Carrarese ha mostrato un Cagliari già sul pezzo, pronto ad affrontare la Roma, nel match in programma domenica alle 20.45 all’Unipol Domus.

COMO

Uno storico ritorno n Serie A. Dopo più di 21 anni il Como è tornato in Serie A, e lo ha fatto con un percorso e un progetto ambizioso e solido. La scorsa stagione Cesc Fabregas è stato promosso dalla primavera alla prima squadra, e grazie a un calciomercato di altissimo livello (con l’arrivo sulle sponde del lago di Strefezza e Goldaniga) ha chiuso la regular season al secondo posto, conquistando la promozione in Serie A.

Con il chiaro obiettivo della salvezza, ma le idee e ambizioni all’Europa, il Como ha deciso di puntare forte sul calciomercato in entrata, con gli acquisti di Belotti, Audero, Dossena e Mazzitelli che servono a rinforzare l’organico lariano di giocatori di qualità e sacrificio, con una buonissima dose di esperienza in massima serie. Il calciomercato del Como diventa di interesse nazionale quando la dirigenza acquista Pepe Reina, Alberto Moreno, ma soprattutto Raphael Varane. Il centrale francese, campione del mondo e pluricampione d’Europa con il Real Madrid,  approda in Serie A dopo un’esperienza incolore al Manchester United. In uscita il Como ha salutato il capitano Bellemo, acquistato dalla Sampdoria insieme al terzino cipriota Ioannou, oltre al portiere Semper (ceduto al Pisa di Pippo Inzaghi) e Odenthal (acquistato dal Sassuolo).

Fabregas, nonostante i numerosi acquisti, sembra voler proseguire con la sua idea di gioco, basata su un 4-2-3-1 mobile, reso possibile da un continuo movimento e interscambio dei tre giocatori sulla trequarti, Da Cunha, Strefezza e Cutrone. Alle spalle di Belotti, i ‘tre trequartisti’ avranno il compito di fornire il giusto apporto ai due reparti. A centrocampo il dinamismo di Braunoder e la qualità di Mazzitelli serviranno a mantenere equilibrio e possesso palla, che sembra il punto fermo del gioco di Fabregas. In difesa tanti punti interrogativi, rappresentati dalle condizioni fisiche poco ottimali di Varane (uscito malconcio dalla prima apparizione in Coppa Italia contro la Sampdoria), Alberto Moreno e Pepe Reina.

Tutti gli occhi sono puntati su questo Como, che comincerà il suo nuovo ciclo in Serie A lunedì sera, all’Allianz Stadium contro la Juventus. Con la salvezza come obiettivo minimo, il Como è chiamato a diventare una delle sorprese di questa Serie A.

EMPOLI

L’incredibile salvezza della scorsa stagione ha permesso all’Empoli di far parte del campionato di Serie A per la quarta volta consecutiva (record nella storia del club toscano). Dopo la stagione travagliata e turbolenta, l’Empoli si appresta a cominciare un nuovo ciclo, con nuovi volti e nuove figure, a partire dal direttore sportivo (con l’addio del d.s. Accardi). In panchina, dopo l’addio di Nicola, è arrivato Roberto D’Aversa, in cerca di riscatto dopo l’esperienza della scorsa stagione a Lecce. La rosa ha salutato due figure di riferimento dello scorso campionato, come Luperto (ceduto al Cagliari) e Caprile (rientrato a Napoli dopo il prestito). In porta i toscani hanno acquistato il venezuelano Vasquez, in prestito dal Milan. In difesa è tornato a Empoli il difensore Viti, dopo una girandola di esperienze poco soddisfacenti a Nizza e Sassuolo). A centrocampo hanno deciso di ritornare in Toscana due figure centrali degli ultimi anni, come Youssef Maleh e Szymon Zurkowski, mentre in attacco l’Empoli continua a mantenere la propria identità italiana, con i prestiti di Sebastiano Esposito e Lorenzo Colombo. 

Il modulo disegnato in queste prime gare da D’Aversa è un 3-4-2-1 molto fluido e dinamico. La scelta del doppio trequartista alle spalle della punta può garantire al centrocampo e all’attacco azzurro molta qualità. Nella larga vittoria in Coppa Italia (4-1 al Catanzaro) si sono messi in luce i tre tenori dell’attacco toscano, con Fazzini (nuovo numero 10 e autore di una doppietta) ed Esposito e Colombo autori degli altri due gol.

L’attesa per il nuovo Empoli cresce anche in vista dell’esordio in campionato, sabato sera in casa contro il Monza di Alessandro Nesta. Occhi puntati su D’Aversa, chiamato a risollevare la propria immagine dopo stagioni al di sotto delle aspettative e marchiati da episodi bizzarri (come la testata a Henry dello scorso anno).

FIORENTINA

Dopo la seconda sconfitta consecutiva in finale di Conference, la Fiorentina ha deciso di aprire un nuovo ciclo, ricostruendo dalle fondamenta. Dopo la separazione con Vincenzo Italiano, la dirigenza ha puntato su un profilo giovane e in rampa di lancio come Raffaele Palladino, reduce da due anni di alto livello alla guida del Monza.

La sconfitta di Atene ha fatto venire al pettine tutti quei nodi che le qualificazioni in Conference League avevano mascherato, seppur con pochi risultati. La sterilità dell’attacco, insieme a un complesso generale di mediocrità della rosa, hanno portato la dirigenza viola a un radicale cambiamento della squadra. I viola sono stati molto attivi sul mercato, sia in entrata che in uscita.

In uscita le cessioni di Milenkovic e Nzola hanno permesso alla dirigenza di racimolare un buon budget da investire nelle entrate, mentre hanno salutato Firenze a parametro zero Giacomo Bonaventura, Castrovilli e  Duncan. In entrata la Fiorentina ha cercato di consegnare a Palladino nuovi giocatori, molto duttili e allo stesso tempo congeniali alle sue idee di gioco. L’acquisto di Colpani dal Monza e di Moise Kean dalla Juventus servono a ringiovanire l’attacco, con giocatori in cerca di riscatto o della consacrazione definitiva. A centrocampo Amrabat è rientrato dal prestito al Manchester United e può essere una risorsa a stagione in corso, mentre dal Reims è arrivato il centrocampista brasiliano Richardson. In difesa con l’addio di Milenkovic è arrivato Marin Pongracic, difensore croato acquistato per 15 milioni dal Lecce. In porta il grande colpo, con l’arrivo dello svincolato De Gea, uno dei migliori portieri dell’ultimo decennio in cerca di riscatto dopo la fine della sua decennale esperienza al Manchester United.

In attesa dell’esordio di sabato pomeriggio al Tardini contro il Parma, Palladino continua a lavorare sul suo 3-4-2-1. Occhi puntati sul reparto offensivo, chiamato a dare una scossa dopo le stagioni piuttosto incolori con Italiano. Moise Kean dovrebbe essere il riferimento centrale dell’attacco viola, e nelle amichevoli precampionato si è messo in mostra a suon di gol. Occhio anche alle corsie laterali, dove Dodò e Parisi (Biraghi in amichevole è stato impiegato come braccetto di sinistra) hanno mostrato grande gamba e un costante apporto offensivo. La Conference rimane l’obiettivo principale della Fiorentina, che proverà in tutti i modi a inseguire la zona Europa, con il sogno della Champions League

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