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Enzo Ferrari: 36 anni dalla sua scomparsa

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Trentasei anni fa ci lasciava Enzo Ferrari, uno dei più grandi visionari e costruttori automobilistici di tutti i tempi. Nato in una modesta officina alla periferia di Modena, Enzo ha saputo trasformare, con anni di sacrifici e instancabile dedizione, un sogno in una leggenda. Oggi, il nome Ferrari non rappresenta solo un’auto, ma un simbolo di eccellenza e passione che ha conquistato il mondo.

Ferrari, anche chiamato spesso “Drake”,  era un uomo riservato, non incline alle parole superflue, ma estremamente esigente con sé stesso e con chi lavorava al suo fianco. Voleva il meglio da ogni vettura che portava il Cavallino Rampante, convinto che solo attraverso una continua ricerca della perfezione si potessero raggiungere risultati straordinari. Questo rigore e questa dedizione hanno reso la Ferrari l’auto più amata e desiderata al mondo, oltre che la più vincente. La Scuderia Ferrari ha conquistato 16 titoli mondiali costruttori in Formula 1 e ha ottenuto numerose vittorie alla 24 Ore di Le Mans, la gara più storica al mondo, che tutti i piloti vorrebbero vincere prima di ritirarsi. La scuderia di Maranello, dopo una lunga assenza, per il secondo anno di fila, riesce a conquistare la vittoria in maniera eroica.

La vita di Enzo Ferrari è stata raccontata in molti libri, ma c’è una frase che emerge spesso e che racchiude la sua essenza. In un’intervista, Ferrari ricordò così la sua adolescenza: “La mia adolescenza ha conosciuto tre passioni dominanti, tre grandi sogni: tenore di operetta, giornalista sportivo, corridore di automobile. Il primo sogno sfumò per mancanza di voce, il secondo resistette ma in forma velleitaria; il terzo ebbe il suo corso, la sua evoluzione. È sempre bene avere dei sogni di riserva”.

Queste parole mostrano un giovane Enzo già maturo, consapevole dei propri limiti, ma determinato a seguire almeno uno dei suoi sogni fino in fondo. La sua strada non fu semplice: lavorò per l’aviazione, la Fiat e l’Alfa Romeo, prima di fondare la Scuderia Ferrari. Tuttavia, il sogno di avere una fabbrica tutta sua si realizzò solo dopo molti anni, ostacolato da complesse questioni burocratiche e da difficili rapporti con la casa torinese. Nonostante le difficoltà, Enzo non si arrese mai, mantenendo viva la sua visione fino a trasformarla in realtà.

La vita del Drake non fu priva di dolori e sfide personali. La perdita prematura del padre e del fratello lo segnarono profondamente, ma il colpo più duro fu la morte del figlio Dino, scomparso a causa di una malattia incurabile all’epoca. Nonostante tutto, Enzo trovò la forza di andare avanti, canalizzando il suo dolore nella sua passione per le auto e nella costruzione di un mito che ancora oggi continua a vivere.

Anche se oggi la Scuderia Ferrari attraversa momenti difficili, negli occhi dei suoi piloti si riflette la stessa determinazione e passione che animavano Enzo ogni volta che vedeva una delle sue vetture prendere vita. L’amore per la Ferrari è un sentimento condiviso da tutti, come ha detto una volta Sebastian Vettel: “Everybody is a Ferrari fan”. E aveva ragione: ogni pilota, da Lewis Hamilton, futuro pilota nella prossima stagione , a Max Verstappen, sognano di guidare una Ferrari, perché questa macchina incarna qualcosa di unico e inimitabile nel mondo delle corse.

La Scuderia Ferrari è un sogno realizzato, un sogno che continuerà a vivere per sempre, nel cuore dei tifosi.

 

Classe 2005. Studentessa in Scienze della Comunicazione all'università degli studi di Palermo. Aspirante giornalista sportivo e social media manager. Grande appassionata di motori, dalla formula1 alle moto.

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MotoGP, Brno: Marquez si aggiudica la Sprint Race

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Marc Marquez vince la Sprint Race a Brno, in una gara che ha regalato colpi di scena, duelli e tensione… anche nei manometri.

Lo Spagnolo ha dimostrato ancora una volta perché è considerato un fenomeno: dopo aver gestito un problema di pressione alle gomme, ha lasciato strategicamente strada a Pedro Acosta, salvo poi riattaccarlo al penultimo giro con la precisione di un chirurgo e la ferocia di un leone in caccia. Una mossa che ha infiammato il pubblico ceco, accorso in massa per assistere a questo debutto storico del formato Sprint.

Alle spalle del duello tutto spagnolo, c’è spazio per l’azzurro: Enea Bastianini agguanta un ottimo terzo posto, confermando la crescita costante dopo un avvio di stagione in chiaroscuro. Subito dietro troviamo Marco Bezzecchi e Fabio Quartararo, entrambi autori di una gara solida ma senza l’acuto necessario per il podio.

Gira male invece per Pecco Bagnaia: anche lui frenato da problemi alla pressione degli pneumatici, ha faticato a tenere il passo dei primi e ha chiuso in sesta posizione, visibilmente deluso. Dopo la pole position conquistata nelle mattinata, ci si aspettava qualcosa di più dal torinese, ma le variabili tecniche hanno avuto la meglio.

Con questa vittoria, Marquez manda un messaggio chiaro: non è affatto fuori dai giochi, e se la moto lo segue, il talento può ancora fare la differenza.

La MotoGP cambia ritmo. E Marc Marquez, per ora, detta il tempo.

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MotoGP Qualifiche: Bagnaia rompe il digiuno: pole position in Repubblica Ceca

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Finalmente Pecco! Sul tracciato di Brno, in Repubblica Ceca, Pecco si prende con autorità la prima pole position della stagione 2025. Il pilota Italiano ha stampato un tempo di 1:52.303, imprendibile per tutti, e lancia un segnale forte in vista della Sprint del pomeriggio.

Al suo fianco scatterà un agguerrito Marc Marquez, che aveva il potenziale per battere Pecco ma ha visto sfumare tutto all’ultimo respiro: nel tentativo finale è scivolato mentre stava migliorando il proprio riferimento. Terza posizione per un solido Fabio Quartararo, finalmente competitivo dopo un avvio di stagione altalenante.

A ridosso del podio di giornata Marco Bezzecchi, seguito da un convincente Joan Mir, quinto. Più indietro invece Jorge Martin, che rientrava oggi dopo lo stop di tre mesi per l’infortunio rimediato a Lusail: per lui un 12° posto incoraggiante, ma non ancora da protagonista. Subito alle sue spalle Fabio Di Giannantonio, 13° e ancora alla ricerca del miglior feeling con la moto.

Ma il weekend non finisce qui: alle ore 15:00 scatta la Sprint Race, con Bagnaia pronto a difendere la pole da un Marquez assetato di rivincita e da un Quartararo con il dente avvelenato. La battaglia di Brno è appena cominciata.

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Motogp: Marc Marquez vola nelle prime libere a Brno e si consolida nella pre-qualifca del pomeriggio

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Il Gran Premio della Repubblica Ceca è ufficialmente iniziato con le due sessioni di prove libere del venerdì, che hanno regalato emozioni contrastanti e spunti interessanti in vista del weekend di gara. Tra ritorni attesi, condizioni meteo instabili e colpi di scena nei minuti finali, la pista di Brno ha iniziato a delineare i primi valori in campo. Di seguito, il racconto completo e cronologico della giornata, iniziata sotto una pioggia costante e conclusasi con il ritorno in grande stile di un certo Marc Marquez.

La mattina si apre con cielo coperto e asfalto bagnato. La pioggia accompagna l’inizio della FP1, rendendo le condizioni della pista scivolose e incerte. Con la bandiera verde che sancisce l’inizio delle prove, gli occhi di tutti sono puntati sul rientrante Jorge Martin. Il campione del mondo in carica, dopo mesi di assenza, torna finalmente in sella alla sua Aprilia: c’è curiosità, ma anche molti dubbi sulla sua condizione fisica. Nei primi minuti è Miguel Oliveira a far registrare il miglior tempo, sfruttando la sua sensibilità sul bagnato per piazzarsi davanti a tutti. Poco dopo, però, Francesco Bagnaia prende in mano la situazione e con un giro molto solido passa al comando della classifica, lasciando intravedere un buon feeling con la sua Ducati. Intanto Marc Marquez deve fare i conti con un primo imprevisto: un problema tecnico lo costringe a fermarsi lungo la pista, in curva 1, ed è costretto a tornare ai box, interrompendo momentaneamente il suo lavoro di messa a punto. Nel frattempo, Johann Zarco fa segnare un ottimo crono e si piazza al vertice, ma viene subito dopo superato da un sorprendente Jack Miller. L’australiano, montando gomme slick in condizioni ancora miste, si dimostra coraggioso e preciso: prima si prende la terza posizione, poi riesce addirittura a migliorarsi ulteriormente e conquistare la vetta con un giro quasi perfetto.

Quando la pista inizia a offrire un po’ più di grip, la classifica continua a cambiare rapidamente. Prima Pecco Bagnaia, poi Zarco e Miller si alternano nelle prime posizioni. Ma il colpo di scena arriva nel finale: prima Augusto Fernandez, poi Fabio Quartararo portano le Yamaha davanti a tutti, segnando tempi competitivi e sorprendendo per il passo mostrato sul bagnato. Con la bandiera a scacchi che sventola sulla conclusione della sessione, sembra che Quartararo possa conservare la prima posizione. Ma non è così: Marc Marquez, tornato in pista dopo il problema tecnico, sfrutta l’ultimissimo giro a disposizione per prendersi con decisione la vetta della classifica. Una zampata delle sue, che conferma come, anche in condizioni difficili, l’otto volte campione del mondo resti sempre uno dei riferimenti assoluti della MotoGP. In tutto questo, Jorge Martin chiude una sessione opaca. Il rientro non è stato semplice: il distacco di oltre due secondi e mezzo da Marquez e il diciasettesimo posto finale raccontano di un pilota ancora in cerca di ritmo e fiducia. La lunga inattività si è fatta sentire e l’obiettivo, ora, è quello di migliorarsi nella seconda sessione.

Nel pomeriggio, le condizioni della pista non migliorano più di tanto. La pioggia non ha smesso di cadere, e l’asfalto resta insidioso. La sessione ha preso il via con circa venti minuti di ritardo a causa della pioggia, che ha reso l’asfalto particolarmente insidioso fin dalle prime battute. I piloti si sono trovati subito a fare i conti con condizioni difficili, ma le Aprilia hanno mostrato un buon approccio sin dai primi giri, così come Bezzecchi e Martin, apparsi immediatamente competitivi sul bagnato. Tra i più efficaci in questa fase iniziale anche Marc Marquez e Quartararo, capaci di trovare velocemente un buon ritmo.

Con il passare dei minuti la pioggia ha iniziato a calare, permettendo alla pista di asciugarsi gradualmente e ai tempi sul giro di migliorare costantemente. Dopo circa un quarto d’ora, Bezzecchi è stato vittima di una caduta, fortunatamente senza conseguenze, ed è riuscito a tornare in pista più tardi. Poco dopo, a 36 minuti dalla conclusione, Marc Marquez ha fatto segnare un primo riferimento importante, staccando Quartararo di ben sette decimi e confermandosi tra i più a proprio agio in condizioni miste. La risposta è arrivata da Miller, che si è portato in seconda posizione a 29 minuti dalla fine, accorciando il distacco dallo spagnolo a sei decimi. Da lì in poi la lotta si è intensificata. Martin ha migliorato ulteriormente, salendo in cima alla classifica con un ottimo tempo, ma la sua leadership è durata poco: Zarco, spesso efficace in condizioni incerte, ha piazzato un giro ancora migliore, prendendosi momentaneamente la vetta. Ma Marc Marquez, deciso a non lasciarsi sfuggire il comando, ha risposto a 22 minuti dalla fine con un giro clamoroso, riprendendosi la prima posizione e infliggendo altri quattro decimi di distacco al diretto rivale. Nel frattempo, Bezzecchi, dopo la caduta iniziale, è riuscito a risalire fino al terzo posto, dimostrando carattere, anche se è stato presto superato da Quartararo e poi da Martin. Sessione più complicata invece per Bagnaia, che a 18 minuti dalla conclusione si trovava ancora in tredicesima posizione, lontano dalla zona Q2.

Negli ultimi dieci minuti i team hanno richiamato i piloti ai box per le ultime regolazioni e cambi gomme, prima dell’assalto finale alla top ten. Il tracciato presentava ancora condizioni miste, con alcuni settori asciutti e altri ancora bagnati. A sette minuti dalla fine, Alex Marquez è scivolato senza riportare conseguenze, rientrando velocemente ai box. Per gli ultimi tentativi molti hanno optato per una gomma media da bagnato, nel tentativo di trovare il giusto compromesso in una fase della sessione in cui ogni dettaglio poteva fare la differenza

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