Motori
F1: MCLAREN SORPRENDE NELLE FP3

A cura di Alessio Longo
Dopo aver avuto un venerdì del weekend del Gran Premio del Messico a dir
poco movimentato a causa delle varie interruzioni avvenute sopratutto
durante le FP1 caratterizzate da ben due bandiere rosse e da una successiva
sessione che ha avuto incidenti e problemi, si concludono stasera le FP3 in
attesa dei risultati delle qualifiche che avranno ora alle 23 (orario italiano).
Durante questa ultime sessione di prove libere abbiamo potuto assistere a
diverse cose interessanti, in primis vediamo le due Mclaren brillare e piazzarsi
davanti a tutti con il miglior tempo che è stato 1:16.492 ottenuto da Oscar
Piastri, a seguire troviamo il suo compagno di scuderia Lando Norris che ha
fatto ben sperare con le sue prestazioni, possiamo immaginare delle
qualifiche molto frizzanti e dinamiche alla luce anche delle ottime prestazioni
avvenute da parte del team Ferrari che ha disputato delle buone prove, con
Sainz che si è piazzato in terza posizione e Leclerc in sesta, i due piloti di
Maranello si sono trovati testa a testa per la prima mezz’ora cercando
costantemente miglioramenti reciproci.
Dopo aver passato quasi tutto il venerdì in garage, si rivede in queste P3
Max Verstappen che conclude al quarto posto lamentandosi della tenuta di
strada della RB20, da sottolineare inoltre che dopo i problemi avuti durante il
venerdì, i meccanici hanno deciso di cambiare la Power Unit per montarne
una vecchia sull’auto numero 1, per cui niente penalità in griglia per
l’olandese. Conclude al posto 14 il padrone di casa Sergio Perez.
Nel primo quarto d’ora di sessione sono state le Mercedes le più veloci,
con Lewis Hamilton che conclude al quinto posto, in cerca di riscatto dopo il
ritiro precoce avvenuto ad Austin, e termina invece in ottava posizione
George Russell dopo averlo visto poco venerdì a causa di alcuni problemi
In Top Ten anche Tsunoda, Magnussen e Lawson.
Alle 23 si disputeranno le qualifiche ufficiali che decreteranno la griglia di
partenza definitiva per la gara di domenica che avrà ora alle 21 al circuito
‘’Hermanos Rodriguez’’ di città del Messico.

Motori
Motogp: Top e Flop del Gran Premio della Germania

Il weekend tedesco al Sachsenring ha offerto uno spettacolo ricco di colpi di scena, con il dominio incontrastato di Marc Márquez da un lato e una serie di cadute sfortunatissime dall’altro. Analizziamo insieme i top e i flop di questo Gran Premio.
Top
Ancora una volta, il Sachsenring si conferma il regno di Marc Márquez. In sella alla sua Ducati ha conquistato pole position, vittoria nella sprint e nella gara domenicale e per non farsi mancare nulla anche il giro veloce. Ha condotto ogni singolo giro del Gran Premio, dimostrando un controllo e una padronanza della sua moto impareggiabile dall’inizio alla fine.
Pecco Bagnaia ha messo in scena una rimonta intelligente e calcolata al Sachsenring, capitalizzando ogni minimo errore degli avversari per assicurarsi un podio fortunato la domenica. Nonostante un weekend che fino a quel momento si era rivelato disastroso – con una qualifica in undicesima posizione e un piazzamento fuori dalla top 10 nella Sprint Race del sabato – il campione italiano è riuscito a ribaltare le sorti e a migliorare significativamente il suo risultato complessivo.
Fabio Quartararo ha vissuto un weekend inusuale al Sachsenring. Contro le sue aspettative, ha conquistato un terzo posto nella Sprint Race, seguito da un quarto piazzamento nel Gran Premio domenicale. Nonostante i buoni risultati, il pilota francese non si è detto soddisfatto, soprattutto a causa dell’ampio distacco che lo separava dal terzo classificato nella gara principale.
Flop
Lorenzo Savadori ha subito una domenica disastrosa dal canto suo. Nei primi giri di gara cade in curva 1, ma riesce a ripartire solo per cadere una seconda volta a fine gara sempre nella stessa zona. La seconda caduta gli causa una penalità di doppio giro lungo da scontare durante il prossimo Gran Premio.
Fabio Di Giannantonio e Marco Bezzecchi stavano disputando una gara formidabile, entrambi saldamente in zona podio e in lotta per un piazzamento eccellente alle spalle di Marc Marquez. Purtroppo, la loro corsa promettente è stata infranta da una doppia sfortuna: sono caduti, uno dopo l’altro e a pochi giri di distanza, nella medesima curva. Un epilogo amaro che ha vanificato la possibilità di conquistare un ricco bottino di punti, rovinando completamente una prestazione che si preannunciava memorabile.
Motori
Motogp: Il SascherKing vince per la dodicesima volta sul circuito tedesco

Il cielo sopra il Sachsenring è terso, la tribuna è un mosaico di colori, bandiere e adrenalina. Mentre l’inno tedesco risuona potente, i piloti sono già sulla griglia. L’atmosfera è quella delle grandi occasioni. Marc Marquez viene festeggiato dalla Ducati per le sue 200 partenze in MotoGP, ma non c’è tempo per emozionarsi troppo: tra poco si abbassano i semafori e sarà battaglia vera.
I motori rombano, i nervi sono tesi. Lo scatto è bruciante. Marc Marquez scatta perfettamente, Bezzecchi come un proiettile si infila subito in seconda posizione alla prima curva. Diggia è aggressivo, tenta di guadagnare terreno ma va largo, rientra terzo. Zarco, scattato bene, perde terreno e scivola in quinta posizione. Bagnaia è indemoniato: guadagna tre posizioni già al primo giro, è settimo, precedendo Quartararo e Marini. La gara prende subito un ritmo feroce. Bezzecchi e Diggia iniziano un duello senza tregua per la seconda posizione. Si sorpassano e si rispondono colpo su colpo, mentre Marc Marquez davanti costruisce pazientemente il proprio vantaggio. Il gruppo si assesta ma la calma è solo apparente. Alle loro spalle, Alex Marquez si fa sotto, e al terzo giro c’è già un duello a tre per il podio provvisorio: Diggia infila Bezzecchi, Alex approfitta per infilarsi ma viene subito respinto da Marco. Le posizioni si scambiano di continuo, il fiato è sospeso in ogni curva. Al quarto giro arriva la prima caduta pesante: Pedro Acosta scivola, travolto da un errore che lo mette fuori gara. Con lui finisce anche Oliveira, coinvolto in un contatto nello stesso frangente. Davanti, Marquez continua a spingere: il suo vantaggio su Diggia cresce a ogni passaggio. A metà gara, il ritmo è martellante, preciso, chirurgico. Il gruppo di testa vede ancora Marc leader, seguito da Diggia, Bezzecchi, Alex Marquez e Bagnaia. L’italiano campione del mondo sta studiando con attenzione i movimenti davanti a sé.
Dietro, anche le retrovie si incendiano: Aldeguer e Miller ingaggiano un duello ruota a ruota per l’ottava posizione. Dopo due giri di scintille, Aldeguer ha la meglio. La battaglia non manca neppure più indietro, con sorpassi e contro-sorpassi a ogni curva. Poi, inizia la serie di colpi di scena che cambia la gara. Al giro 18, Di Giannantonio cade in curva 1. Era secondo. Un errore solitario, ma in contemporanea anche Zarco finisce nella ghiaia. Una doppia caduta che stravolge la classifica. Bezzecchi eredita il secondo posto. Non per molto. Tre giri più tardi, anche Marco Bezzecchi viene tradito dalla stessa curva 1. Cade, lasciando spazio a Alex Marquez e Bagnaia, che ora si ritrovano incredibilmente sul podio. Da dietro, Pecco ha fatto una rimonta intelligente e calcolata, sfruttando ogni occasione. Il Sachsenring diventa una trappola: Mir e Ogura si toccano e cadono entrambi, ancora in curva 1. E nel caos finisce anche Savadori. A quel punto, i ritirati sono tanti e la gara cambia volto. Nelle retrovie, Jack Miller e Luca Marini si affrontano senza risparmiare nulla per la sesta posizione. È un corpo a corpo tecnico e muscolare, di quelli che raccontano tutta la fame di chi non vuole arrendersi neanche per una manciata di punti. Inizia l’ultimo giro. Il pubblico è tutto in piedi. Le cadute hanno fatto fuori alcuni dei protagonisti più attesi, ma Marc Marquez è lì davanti, implacabile, costante, deciso. Alex lo segue con distacco prudente, mentre Bagnaia spreme tutto per avvicinarsi al fratello d’arte, ma ormai non c’è più spazio per cambiamenti.
Marc Marquez taglia il traguardo per primo. Vince con autorità e lucidità una gara che ha visto cadere quasi tutti i pretendenti al podio. Il Sachsenring si conferma il suo feudo, un circuito dove Marc sembra avere una marcia in più. Alle sue spalle, Alex Marquez completa una giornata perfetta per la famiglia, mentre Bagnaia chiude terzo con una delle sue migliori rimonte dell’anno, partito dall’undicesima casella. Applausi, abbracci, bandiere al vento. È festa per Ducati, è festa per i fratelli Marquez, è festa per il motociclismo. Un Gran Premio pieno di colpi di scena, cadute, rimonte e cuore. Al Sachsenring oggi si è scritto un altro capitolo di leggenda.
Motori
Motogp: Marc Marquez all’ultimo giro conquista la Sprint su Bezzecchi e Quartararo

Sotto un cielo plumbeo e una pista umida, il Sachsenring ha regalato una Sprint da batticuore, dove adrenalina, coraggio e talento si sono mescolati in un mix esplosivo. Il tracciato tedesco, dichiarato bagnato in partenza, ha imposto un equilibrio precario a tutti i piloti, costretti a gestire al limite aderenza e rischio. Ma è proprio in queste condizioni che emergono i veri campioni. E oggi, Marc Marquez ha mostrato perché quel numero 93 incute ancora rispetto.
La partenza è stata caotica e intensa: Marquez e Morbidelli scattano bene, ma alla prima curva è Marco Bezzecchi a spuntarla, prendendosi la leadership davanti al compagno italiano Morbidelli e a Fabio Quartararo. Il #93, però, va lungo nei primi metri, retrocedendo e lasciando spazio a un iniziale dominio tricolore. Il primo colpo di scena arriva poco dopo: Morbidelli, in pieno slancio e in seconda posizione, perde l’anteriore alla curva 8 e scivola a terra. Caduta spettacolare, fortunatamente senza conseguenze, se non per la tuta che si apre nell’impatto. Bezzecchi resta al comando, ma l’azione vera è tutta dietro. Marquez, partito bene ma scivolato in quinta posizione, inizia una rimonta chirurgica. Prima si libera di Di Giannantonio con una manovra da manuale, poi ingaggia un breve ma intenso duello con Acosta e lo lascia alle spalle. Acosta però non molla e più tardi risponde con un doppio sorpasso su Bagnaia e Oliveira, portandosi in decima posizione, anche se un lungo in ghiaia gli costerà terreno prezioso.
A metà gara, è Bezzecchi a tenere ancora il comando con un ritmo martellante, mentre Quartararo cerca di ricucire lo strappo. Ma dietro di loro, come un’ombra che si avvicina inesorabile, c’è Marc Marquez. Prima brucia Quartararo con un sorpasso deciso, ma al limite del contatto. Poi si mette nel mirino Bezzecchi, riducendo giro dopo giro il distacco con precisione chirurgica. A tre tornate dalla fine, la gara si trasforma in un duello a due: Bezzecchi contro Marquez. L’italiano resiste, si difende, tiene il ritmo. Marquez ci prova, si fa vedere, studia ogni movimento del rivale senza forzare ancora l’affondo. Ed eccolo, all’inizio dell’ultimo giro, il momento che decide tutto. Marquez affonda il colpo, passa Bezzecchi e si prende la testa della gara. L’italiano lotta fino all’ultimo metro, ma il campione di Cervera è implacabile e taglia il traguardo davanti a tutti, firmando un successo di classe e grinta.
Un finale da leggenda per una Sprint che resterà nella memoria degli appassionati. E ora, occhi puntati sulla gara di domani: se questo è stato solo un antipasto, la domenica al Sachsenring promette scintille
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