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Il Super Commento della 20ª Giornata di Serie A

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Il Super Commento, con la Top 11 alla fine, della 20ª giornata di Serie A. Giornata che apre il girone di ritorno senza particolari big match, fatto salvo il Derby della Mole tra Juventus e Torino.

Lazio-Como (A cura di Marco Rizzuto)

La prima giornata del girone di ritorno si apre col pari tra Lazio e Como. Dia apre le danze ma non basta, nella ripresa Cutrone risponde portando a casa un pareggio importante. Inizio da brividi per i biancocelesti, la palla imprecisa della difesa verso Lazzari innesca il contropiede di Fadera che, serve Nico Paz a tu per tu con Provedel, lo spagnolo col tocco sotto non riesce ad inquadrare la porta. Al quarto d’ora il fantasista dei lariani diventa vittima da un intervento scomposto di Gigot, costringendolo al forfait. Dopo una mezz’ora di dominio da parte dei Lariani la Lazio esce gli artigli trovando a sorpresa la rete che sblocca la gara: Guendouzi raccoglie la sfera nella metà campo avversaria e serve Dia che, si libera dalla marcatura di Kempf e buca l’estremo difensore sul secondo palo. Alla ripresa, il doppio giallo di Tchaouna per l’intervento in ritardo su Alberto Moreno, quasi all’ora di gioco, riaccende le speranze per i lariani. Al 67′ Isaksen lanciato a rete, non trova il raddoppio per la parata decisiva di Butez. A venti dalla fine Strefezza raccoglie sulla fascia il passaggio di Van De Brempt, disegnando un traversone insidioso, perfetto per l’incornata di Cutrone che, lasciato completamente libero ha tutto il tempo di colpire di testa e battere Provedel. L’incontro termina senza vincitori nè vinti. Terza partita consecutiva senza vittoria per la Lazio che prosegue a rilento a quota 36 punti mantenendo il quarto posto in classifica. Pareggio accettabile per il Como, quinto risultato utile consecutivo che vale la quindicesima posizione a pari punti con Parma e Verona.

Empoli-Lecce (A cura di Marco Rizzuto)

Il Lecce di Giampaolo esce vittorioso dal match del Castellani, Tete Morente sblocca e Krstovic chiude. Primo tempo dominato dai salentini che, indirizzano dopo appena sei minuti il match salvezza: Pierotti sfonda in area ma non arriva alla conclusione, il pallone arriva nella zona di Tete Morente che col piattone spedisce in rete. Allo scoccare del 10′ Krstovic trova il gol che vale il raddoppio giallorosso con una conclusione di pregevole fattura da una zona defilata dell’area di rigore. La partenza shock dei padroni di casa permette al Lecce di comandare dominare per tutta la prima frazione del match, con i padroni di casa che  rimangono miracolosamente in partita grazie alle parate prodigiose di Seghetti. Il secondo tempo mostra un approccio completamente opposto e l’Empoli trova la rete che riapre tutto dopo appena due minuti di gioco: cross sul secondo palo per Gyasi che fa da torre trovando l’assist per l’incornata vincente di Cacace, che suona la carica del tifo casalingo. La ripresa fa da monologo per le iniziative azzurre, ma il Lecce tiene botta e chiude il match allo scoccare del novantesimo, ancora una volta con Krstovic. Il numero nove servito in area da Dorgu, calcia da fermo disegnando una traiettoria imparabile per Seghetti. La cura Giampaolo continua a fare effetto, rendendo il Lecce la quarta squadra per punti fatti da quando il tecnico ex Sampdoria e Milan siede sulla panchina salentina. Questa vittoria vale il tredicesimo posto per il Lecce, che aggancia l’Empoli a 20 punti.

Udinese-Atalanta (A cura di Tommaso Patti)

Reti bianche a Udine, l’Atalanta fa un altro passo falso. il doppio errore di Sanchez regala solo un punto a Runjaić. Dopo l’eliminazione ottenuta contro l’Inter in supercoppa, l’Atalanta non riesce a trovare il successo nemmeno nella trasferta contro l’Udinese, tre punti che adesso mancano dalla vittoria sofferta contro l’Empoli. La prima grande occasione del primo tempo arriva al ventunesimo minuto, quando Ehizibue riesce a servire Thauvin che di prima intenzione calcia da lunga distanza scheggiando il palo. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo al 33’, i bianconeri vanno nuovamente vicini al gol del vantaggio. Questa volta a negare la rete dell’1-0 non è un imprecisione dei friulani, ma un miracolo di Carnesecchi sul colpo di testa di Bijol, lasciato totalmente da solo e libero di colpire il pallone di testa in maniera indisturbata. Nonostante i continui richiami di Gasperini, con l’obiettivo di far riprendere la propria squadra dopo un primo tempo passato per lo più a difendere, l’Udinese spreca forse la palla gol piu nitida che gli potesse capitare: sul cross di Kamara, Sanchez raccoglie il pallone e colpisce di testa, tiro che però si infrange  sul palo e successivamente sulla traversa dopo la ribattuta dello stesso cileno. A chiudere un primo tempo ricco di colpi di scena, ci pensa nuovamente Carnesecchi che, dopo i due legni presi da Sanchez, effettua un altro miracolo sul colpo di testa di Lovric, respinta che da lì a poco chiude la prima frazione di gioco. Dopo un primo tempo che non ha mai visto attaccare l’Atalanta e creare occasioni, la ripresa conferma il momento poco creativo degli uomini di Gasperini, privi di soluzioni per creare manovre offensive, e troppo ‘leggeri’ nel leggere preventivamente le occasioni offensive dei bianconeri. In tutta la ripresa entrambe le squadre creano poco, sbagliando molto sia dal punto di vista tecnico, che dal punto di vista tattico. Prima del triplice fischio però, al  quarto minuto di recupero, l’Atalanta rischia di indirizzare la partita con Lazar Samardžić che, dopo aver stoppato e saltato due avversari, calcia in porta ma trova il riflesso di Sava, che chiude definitivamente la partita. Un punto a testa tra Udinese e Atalanta, che rimangono incollate ai propri obiettivi prefissati

Torino-Juventus (A cura di Dennis Rusignuolo)

Juventus e Torino si annullano nel Derby della Mole, partita più interessante di questa giornata. Alla rete di Yildiz, sempre più protagonista dei bianconeri, risponde Vlasic, che regala un punto al Toro.

Milan-Cagliari (A cura di Dennis Rusignuolo)

La papera di Maignan regala un punto a un grande Cagliari. Cambiano gli allenatori, si ingrossa la bacheca, ma un determinato tipo di problemi resta, resiste e appesantisce una volta di più la classifica. Il Milan parte forte, cercando di portare fin da subito l’inerzia della gara dalla sua parte. Leao, Pulisic e Rejinders sono dappertutto, ma la linea difensiva del Cagliari, unito al massacrante lavoro dei mediani, Adopo e Makoumbou, regge bene l’urto. Viola ha una buona occasione che spreca con un’improbabile acrobazia, mentre Caprile interviene in maniera efficace sulle conclusioni di Rejinders e Pulisic. Con il passare dei minuti i rossoblù prendono qualche metro, e sul finire del tempo confezionano l’azione più pericolosa: Felici si mangia Calabria, arriva al limite e  impegna i riflessi di Maignan, che neutralizza da campione il tiro a giro dell’esterno. Nella ripresa Conceicao ordina maggiore concretezza, ed i rossoneri partono ancora più forte rispetto alla prima frazione. Pulisic fa tremare la traversa con un tiro al volo, ma al 51′ la rete arriva: lancio dalla sinistra che pesca Pulisic in piena area. L’americano è bravo ad eludere la marcatura di Obert e conclude verso la rete, ma la sfera si stampa sul palo, complice la deviazione di Caprile. Sulla stessa, però, si catapulta Morata che realizza il più facile dei goal. La strada sembra spianata, ma non è così. Il Cagliari alza il baricentro e trova il pareggio solamente quattro minuti più tardi. Felici recupera palla sulla propria trequarti, si invola sulla sinistra, e giunto al limite dell’area serve Zortea: il tiro dell’esterno non è forte, e Maignan la combina grossa andando in maniera troppo molle sulla sfera che termina la sua corsa nel sacco. Il Milan accusa il colpo, ma riprende ben presto ad assediare la porta rossoblù con Caprile inizia il suo percorso che lo porterà ad essere incoronato MVP della gara. L’estremo difensore si oppone ai vari tentativi di Morata, ancora Pulisic, Musah, mentre Leao fatica ad innescarsi per via della solida opposizione di Zappa. Il tecnico portoghese prova a spostarlo al centro, ma con risultati poco concreti. Viene aumentato il peso specifico in avanti con gli ingressi di Abraham e Jimenez (quest’ultimo per tamponare sull’effervescente Felici ed intensificare la spinta sull’out destro). Nicola alza la barricata sostituendo Viola con Deiola, la scelta paga perché il Cagliari non soffre le incursioni centrali dei rossoneri. Ultimo brivido al 95′ quando Wieteska stende Abraham a pochi passi dall’area di rigore, ma il la punizione battuta da Hernandez si stampa sui guantoni di Caprile. Un pareggio coraggioso quello della squadra di Nicola, che si gode i miracoli di Caprile, arrivato pochi giorni fa da Napoli e subito protagonista. La rete di uno scatenato Zortea, difensore goleador del campionato con ben quattro centri, mette il sigillo a un pari che permette al Cagliari di allungare sul penultimo posto e avvicinarsi alla salvezza, che dista solo un punto. Esordio amaro a San Siro per Conceicao. Nonostante la Supercoppa in bacheca, la prestazione dei rossoneri ha presentato gli stessi problemi palesati nella prima parte di stagione. La classifica si fa sempre più dura, e adesso il tecnico portoghese cerca nuove soluzioni per riaccendere il campionato.

Genoa-Parma (A cura di Dennis Rusignuolo)

Il 2025 casalingo del Genoa si apre con un sorriso, 1-0 sul Parma e prima vittoria al Ferraris. Parte subito forte la squadra di casa con una girata di testa di Pinamonti che però termina a fondo campo. Il Grifone é decisamente più propositivo in questo avvio di match e al 23’ un batti e ribatti all’interno dell’area di rigore porta Vasquez a concludere due volte verso Suzuki. Sulla seconda conclusione è bravissimo il portiere del Parma a respingere salvando tutto. Alla mezz’ora ducali pericolosi con una sgasata di Bonny che supera Bani ma il suo diagonale si spegne sul fondo. Sul ribaltamento di fronte é Miretti che pesca sul secondo palo Pinamonti ma il suo colpo di testa coglie solo l’esterno della rete. Nel secondo tempo il Genoa cerca di spingersi in avanti e chiudere il Parma nella propria metà campo, e ci prova con Kassa che calcia male da fuori area. Al quarto d’ora lampo del Parma con Sohm che riceve dal limite dell’area, ma il suo destro si spegne alto sopra la traversa. Al 20’ il Grifone passa con un bel passaggio filtrante di Miretti che riceve da Martin. L’imbucata è per Frendrup che calcia di prima intenzione, il pallone sbatte su Delprato e si impenna superando Suzuki sotto la Nord. I padroni di casa resistono e non si scoprono molto subendo davvero pochissimo. Una vittoria che inaugura al meglio l’era Sucu, neopresidente del Grifone. La squadra di Vieira continua a macinare punti e adesso tenta l’allungo sulla zona retrocessione. Sconfitta sfortunata per il Parma di Pecchia, beffati solo dalla deviazione di Delprato. I ducali rischiano di venir risucchiati nel treno retrocessione, e adesso bisogna tornare a vincere e convincere.

Venezia-Inter (A cura di Tommaso Patti)

L’Inter supera di misura il Venezia, al Penzo la decide Darmian. Dopo le critiche per il calo di concentrazione in finale di Supercoppa contro il Milan, l’Inter si prende i 3 punti a Venezia e scaccia via i fantasmi di un possibile principio di crisi. L’occasione che cambia la partita arriva al quarto d’ora, quando Asllani (forse l’uomo più criticato dopo la rimonta rossonera a Riyad), serve con un lancio preciso Lautaro Martinez che stoppa il pallone con il mancino, e calcia con il destro, trovando l’ottimo riflesso da parte di Stankovic, oggi sotto banco di prova in vista del match contro la sua ex squadra, che detiene ancora la possibilità di riaverlo a Milano. La respinta del figlio d’arte sul tiro del Toro però non basta, il tocco di Darmian anticipa tutti e spedisce il pallone in rete, firmando la sua seconda rete in serie A dopo il gol segnato contro il Lecce ad Agosto. Al 20’ i nerazzurri provano a raddoppiare quando sul cross di Dumfries, Taremi calcia di prima spedendo la sfera di poco alta dalla porta avversaria, sprecando un enorme chance di indirizzare la partita. Prima della fine del primo tempo, l’Inter cresce ancora e sfiora il raddoppio in altre tre occasioni, con protagonisti Lautaro, Taremi e Asllani, conclusioni che terminano tutte fuori dallo specchio della porta. Nella ripresa, l’Inter non ingrana la marcia, facendo salire molto la linea offensiva avversaria, che vanno vicini al pareggio con il colpo di testa ravvicinato di Doumbia, respinto da Sommer. Inzaghi mette mano alla panchina facendo entrare Thuram e Frattesi, entrambi protagonisti in occasione che li vedeva in ottima posizione di tiro, ma murati ancora una volta dal portiere rivelazione di questa serie A. Il palo di Busio e la conclusione centrale al 92’ di Pohjanpalo confermano la sfortuna dei lagunari sotto porta, che sprecano occasioni su occasioni senza portare punti a casa nemmeno nella sfida contro l’Inter. Sconfitta che vede gli uomini di Di Francesca ancorati al 19’ posto, a +4 sul Monza ventesimo.

Roma-Bologna

Bologna e Roma si annullano portando a casa un pareggio che probabilmente sta stretto a entrambe, in quanto rallenta l’inseguimento all’Europa. Un primo tempo totalmente spoglio di emozioni e azioni rilevanti, con le due squadre che si studiano e che mantengono una costante fase di stallo, viene compensato da un secondo tempo divertente e ricco di emozioni. Al 58’ la squadra di Ranieri va in vantaggio con il migliore in campo tra i suoi: Salemekaers, ex di questa partita. L’esterno belga, dopo una discesa sulla fascia destra, calcia con il sinistro a giro una conclusione non irresistibile, che trova però Skorupski impreparato e si insacca in rete. Appena due minuti dopo il Bologna trova il pareggio, con il gol di Dallinga, che raccoglie il cross di Odgaard e beffa Svilar, anche lui non perfetto nell’intervento. Qualche istante dopo, al 62’, la squadra di Italiano arremba e, su situazione di corner, guadagna un calcio di rigore per un fallo di mano di Koné. A calciare si presenta Ferguson, che spiazza Svilar e porta avanti i suoi. La mezz’ora successiva prosegue con il Bologna che prova a difendere il risultato, riuscendoci fino al 94’, quando un’ingenuità di Lucumí, un fallo di mano netto in area di rigore, concede ai giallorossi un penalty e l’occasione di pareggiare i conti. Dagli undici metri parte Dovbyk, che insacca il pallone e scaccia via i fantasmi di un periodo complicatissimo, regalando ai suoi un punto che sembrava perso.

Napoli-Hellas Verona

Il Napoli sembra veramente inarrestabile, batte anche il Verona e mantiene il momentaneo primo posto. I partenopei stappano subito la partita e lo fanno con il contributo fondamentale del loro capitano: dopo un rapidissimo scambio con Lukaku all’interno dll’area di rigore, Di Lorenzo calcia di sinistro, a giro, sul primo palo, favorendo l’autogol di uno sfortunato Montipò. Al 12’ il Napoli tenta uno schema su punizione, che si conclude con il sinistro di Lukaku di poco a lato. Due minuti dopo, il colpo di testa di Tengstedt porta il Verona vicino al pareggio, con il pallone che sfiora la traversa. Vicino al gol diverse volte anche McTominay e Anguissa, che però non riescono a concretizzare e lasciano il primo tempo sul parziale di 1-0. Al 49’ va vicino al raddoppio il Napoli anche con Rrahmani, il cui colpo di testa viene salvato sulla linea dalla difesa gialloblù, in evidente affanno sin dal primo minuto, non una novità di questa stagione. Al 71’ arriva il raddoppio con il gol, bellissimo, della sorpresa azzurra di questa stagione, André-Frank Zambo Anguissa. Il centrocampista camerunense, dopo l’ennesimo scambio con Lukaku, buca la difesa del Verona con un tiro potente da fuori area, sul quale Montipò poteva probabilmente fare di più. La partita si conclude senza altre particolari emozioni, con il Verona che dopo il pareggio con l’Udinese torna a perdere, ma lo fa con le attenuanti di avere come avversario un Napoli a dir poco straripante.

Monza-Fiorentina

Nel posticipo del lunedì sera, il Monza torna a vincere dopo otto giornate e lo fa guadagnando i primi tre punti casalinghi di questa stagione. La squadra di Bocchetti approfitta di un periodo terribile dei viola per regalare al suo allenatore la prima vittoria in Serie A e dare qualche segnale di ripresa. Al 17’, dopo una bella incursione della squadra di Palladino, Sottil viene steso in area, procurandosi un calcio di rigore. In seguito all on-field review, l’arbitro Dionisi però revoca il penalty in quanto Pablo Marì, scivolando, evita totalmente il contatto con l’esterno italiano, non commettendo alcun fallo. Da qui, il Monza trae la forza per spingersi in avanti. Prima con una bella progressione di Bondo, che si conclude con il tiro dalla distanza di poco a lato, poi a meno di due minuti dalla fine di primo tempo, con Patrick Ciurria, che raccoglie una palla vagante in area e calcia di prima, bucando De Gea sul secondo palo. Subito all’inizio della ripresa, il Monza si trova a dover difendersi ancora una volta, con la difesa brianzola che salva sulla linea un tiro di Beltran. Appena pochi istanti dopo, il Monza si spinge ancora avanti e trova il 2-0, con il ritorno al gol di Daniel Maldini, che impatta al volo il cross di Pedro Pereira e stende definitivamente la viola. Al 72’ la Fiorentina reagisce e lo fa procurandosi, stavolta sì, un calcio di rigore. Sul dischetto si presenta Beltran, che accorcia le distanze ma non riesce a dare l’avvio definitivo ad una rimonta che non si concretizza. La partita termina così con la vittoria del Monza, che risolleva il morale della squadra di Bocchetti in vista di un girone di ritorno che sarà arduo da affrontare.

Classe 2004. Studente in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Palermo. Aspirante giornalista sportivo e grande appassionato di sport

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Calcio

Il Super Commento della 19ª di Serie A

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Il Supercommento della 19ª giornata, il turno che chiude il girone d’andata. Con la vittoria del Milan in Supercoppa, in attesa dei recuperi dei tre match che vedranno protagoniste Inter, Juve, Milan e Atalanta, ecco il commento delle altre gare di Serie A (i tre match citati verranno aggiunti, insieme alla top11, al termine delle suddette gare).

 

Venezia – Empoli (A cura di Simone Scafidi)

Nella prima partita di Serie A del 2025, al Penzo Venezia ed Empoli si annullano, portandosi a casa un punto a testa che non fa comodo a nessuno e lascia più di qualche rimpianto. La partita si stappa immediatamente, con l’errore gravissimo di Davis Vasquez, che nel rinviare rilancia la palla su Pohjanpalo, facendola finire in porta e siglando così il gol dell’1-0. L’Empoli prova subito a farsi vedere con un tiro a giro di Anjori che, al 13’, viene bloccato dalle braccia sicure di Stankovic. Appena superata la metà del primo tempo, Esposito prova a calciare di controbalzo da fuori area, sbattendo, anche in questo caso, sul portiere serbo di Di Francesco. Pochi istanti dopo il pareggio dell’Empoli arriva con le due stelle del suo attacco: Colombo confeziona un assist abbastanza complicato per Esposito, eludendo praticamente l’intera difesa del Venezia e il numero 99, da solo contro Stankovic, non può sbagliare. Neanche un minuto e Stankovic si trova a dover salvare nuovamente il Venezia, sulla conclusione dalla distanza di Maleh, successivamente deviata. Nel secondo tempo la storia non cambia, al 66’ Colombo trova ancora la grande risposta di Stankovic, che scampa il pericolo. La partita si conclude così con il risultato di 1-1, che lascia l’amaro in bocca a entrambe le squadre, ma soprattutto all’Empoli, che si è ritrovato contro un supereroe senza mantello e con i guanti.

Fiorentina – Napoli (A cura di Simone Scafidi)

Il Napoli continua la sua cavalcata trionfale e sbaraglia la Fiorentina in casa sua, riprendendosi momentaneamente il primo posto in classifica, in attesa delle partite di Inter e Atalanta. Al 15’ è già 1-0, con lo scambio tra Olivera e Lukaku che si conclude con il gol del laterale uruguaiano, immediatamente annullato per fuorigioco. Quattordici minuti più tardi, David Neres trova un corridoio centrale superando il centrocampo viola e arrivando quasi sul fondo, dal quale calcia e (stavolta sí) trova il gol delll’1-0. I viola la pareggiano praticamente subito con la girata vincente di Kean in area di rigore, che viene però annullato per un tocco di mano irregolare dell’attaccante italiano. Nel secondo tempo Anguissa si prende la scena: corre, lotta, combatte come un guerriero in mezzo al campo e al 52’ ruba palla alla difesa della Fiorentina, entrando in rea e facendosi buttare giù dal neo acquisto Matias Moreno, è calcio di rigore per il Napoli. Sul dischetto si presenta Romelu Lukaku, che spiazza De Gea e raddoppia il parziale. Nell’azione immediatamente successiva, la Fiorentina prova a trovare la motivazione per reagire, ma sulla doppia conclusione di Mandragora e Beltran, i Viola sbattono su uno straordinario Meret, che impedisce il gol del 2-1. Al 67’ un’altra, straordinaria discesa di Anguissa porta al gol del 3-0. Dopo il cross rasoterra del centrocampista camerunense, respinto male da Comuzzo, arriva ad arretrare McTominay, che sigla il definitivo 3-0.

Hellas Verona – Udinese (A cura di Simone Scafidi)

Domina la monotonia al Bentegodi: Verona e Udinese aprono il 2025 lasciando le reti bianche e incassando un punto a testa. Tra le due compagini, a partire forte sono gli Scaligeri, con la conclusione di Serdar al 3’ respinta da Sava. Al 40’ l’Udinese, dopo una fase di studio e stallo totale, riesce a farsi vedere per la prima volta dalle parti di Montipò, con la punizione di Thauvin mandata in calcio d’angolo proprio dal portiere italiano. Come nel primo tempo, all’inizio del secondo parte a razzo il Verona, con il cross di Tchachoua per Tengstedt, che con la punta non riesce a battere Sava, che blocca in maniera sicura. Al 50’, ancora Montipò si immola e salva il Verona, sul tiro al volo ravvicinato e insidioso di Lovric, respinto in maniera brillante. Da questo momento in poi, l’Udinese prende coraggio e soprattutto con Lucca si rende pericolosa, trovando però sempre, prontamente la risposta di Montipò, corrisposta dall’altra parte da un’altra ottima parata di Sava, che manda in calcio d’angolo la punizione battuta da Suslov. Al 71’ il Verona rimane in dieci uomini, per l’espulsione di Serdar, che si procura il secondo giallo della sua partita. Il culmine della prestazione sensazionale di Montipò arriva all’86’, con un intervento fenomenale sul tiro di Atta, mandato sulla traversa, immediatamente seguito da un altrettanto fenomenale tuffo sulla conclusione di Ekkelenkamp, respinta agilmente. Come l’Empoli, anche il Verona deve ringraziare il suo estremo difensore, che dopo tantissime critiche si è preso la squadra sulle spalle e l’ha fatta uscire dal campo con un punto che può rivelarsi fondamentale.

 

Monza – Cagliari (A cura di Marco Rizzuto)

Piove sul bagnato per il Monza, Zortea e Piccoli regalano i tre punti al Cagliari. Dal primo minuto vediamo animi abbastanza accesi, con Felici che sfiora un clamoroso gol sui risvolti di un calcio d’angolo che la traversa ha negato, salvando i padroni di casa. La risposta dei brianzoli non tarda ad arrivare ed al 6′ viene concesso un calcio di rigore a favore dei padroni di casa per il tocco con la mano di Makoumbou sul tiro in porta di Ciurria, che ha ritrovato spazio negli schemi di Bocchetti. Dal dischetto Caprari incrocia sull’angolo basso, Scuffet intuisce ma non basta, Monza avanti. Il match prosegue e il Cagliari ritorna pericoloso fin quando, Felici scarica palla al limite per Zortea che apre il sinistro siglando un gol bellissimo, conclusione imparabile per Turati. La rete del pareggio galvanizza il Cagliari che, rinchiude il Monza nella propria metà campo dominando nel possesso del pallone (64%). La prima frazione, molto accesa e divertente, termina per 1-1. La ripresa offre una gara giocata a ritmi molto più bassi, entrambe le squadre si studiano e la tattica prende il sopravvento. Al 55′ Bocchetti decide di inserire Djuric e Bianco per Dany Mota e Sensi, ma due minuti dopo i cambi, il Cagliari trova la rete che completa la rimonta: progressione palla al piede di Obert che serve in profondità Piccoli che, è bravo a smarcarsi e a calciare verso la porta battendo Turati, che poteva fare sicuramente di più per evitare il gol. All’ora di gioco il Monza sfiora il pareggio con Pedro Pereira, il portoghese salta secco Mina e si invola a tu per tu con Scuffet, bravissimo a chiudere lo specchio e negare il pari. Pochi minuti più tardi arriva il cartellino rosso diretto per D’ambrosio, che complica ulteriormente la gara per i padroni di casa. Il match sembra essere indirizzato quando Lapadula, entrato ad un quarto d’ora dal termine, si mette in proprio calciando una rasoiata che colpisce il palo interno ma non entra. L’azione successiva, ultima della gara, vede Birindelli mettere in mezzo un tiro-cross smanacciato all’ultimo istante da Scuffet, che permette al Cagliari di uscire vittoriosa dall’U-Power Stadium. Gli uomini di Bocchetti non riescono a cambiare la rotta, perdendo un match salvezza importantissimo che, lancia il Cagliari al diciassettesimo posto, facendo sprofondare il Monza sempre più in fondo.

 

Lecce – Genoa (A cura di Marco Rizzuto)

Al Via del Mare, Lecce e Genoa si dividono la posta in palio senza violare le imbattibilità dei portieri. Al 22′ l’errore di impostazione di De Winter favorisce l’imbucata di Pierret per Krstovic che calcia dal limite colpendo in pieno il palo. La prima frazione vede un dominio continuo dei padroni di casa, con il Genoa che è costretto a difendersi senza mai risultare pericolosa. Al tramonto del primo tempo gli ospiti sfiorano il vantaggio, colpendo clamorosamente due volte la traversa nella stessa azione: Vitinha sfida e salta Gallo sulla fascia, mette un cioccolatino in mezzo per Thorsby che in allungo colpisce il legno, sulla ribattuta Pinamonti trova lo stesso destino del compagno. Alla ripresa Dorgu prova a sfondare centralmente e calcia verso la porta, ma Leali vince il duello deviando in corner. Il secondo tempo regala meno spettacolo del primo. Sul finale Guilbert calcia dalla distanza di poco alto sopra la traversa. Il match termina a reti bianche, nonostante le numerose azioni da gol del Lecce e la clamorosa doppia traversa del Genoa. Entrambi i peggiori attacchi del campionato quest’oggi hanno sparato a salve.

Torino – Parma (A cura di Marco Rizzuto)

Altro pareggio a reti bianche quello di Torino e Parma. Sebbene le occasioni da entrambe le parti, nessuno la spunta. La prima vera occasione del match passa dalla testa di  Adams, vero trascinatore dei granata: Vlasic scodella un pallone morbido in area, l’inglese schiaccia di testa ma Suzuki in qualche modo riesce a deviare in calcio d’angolo. Al 16′ il Torino fallisce una clamorosa occasione da gol: Ricci lancia in verticale Karamoh che salta Suzuki ma perde l’attimo per calciare o servire un compagno, si salva il Parma. Prosegue il momento favorevole del Toro, che schiaccia il Parma nella propria metà campo. Altra palla gol di  Adams che, perde nuovamente il duello contro il portiere giapponese, duello che rende i due, protagonisti del primo tempo. Alla ripresa gli ospiti si fanno vedere in zona gol con Bonny, appena subentrato. Il francese recupera palla a centrocampo sfondando centralmente e arrivando al limite dell’area, poi calcia forte trovando la risposta di Milinkovic-Savic che smanaccia in calcio d’angolo. Con l’ingresso in campo di Bonny i ducali diventano più pericolosi in zona gol, spaventando la difesa granata al 64′: Mihaila chiude il triangolo con Bonny e conclude da fuori area scheggiando il palo. Sul finale Linetty riceve al limite da Adams, calcia verso la porta e Suzuki si invola salvando nuovamente il risultato. Risultato che sta stretto al Torino per le numerose occasioni sprecate nel primo tempo, e l’ultima palla gol salvata dall’estremo difensore avversario. I granata salgono a 21 punti, mentre il Parma aggancia il Verona a 19 lunghezze.

 

Roma – Lazio (A cura di Tommaso Patti)

Il Derby della capitale si tinge di giallorosso. Pellegrini e Saelemaekers regalano i tre punti alla Roma.

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Attualità

Kings World Cup Nations: L’Italia perde 3-1 all’esordio ed è chiamata subito a riscattarsi.

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foto da profilo twitter Kings World League

Nella prima partita di Kings League World Cup Nations l’Italia orfana delle sue due stelle Leonardo Bonucci ed Emiliano Viviano perde all’esordio contro il Giappone per 3-1 e complica fin da subito il suo percorso. Brutta prestazione da parte degli azzurri ieri pomeriggio, tante le occasioni sprecate e spesso troppo egoisti al momento della conclusione in porta, a penalizzare gli azzurri è stato anche il tanto possesso palla messo in atto, senza riuscire a trovare mai lo spazio giusto per bucare la difesa di ferro del Giappone.

Durante la partita i Giapponesi si sono immediatamente imposti portandosi in vantaggio dopo 14 minuti con Nakamura e poco dopo hanno trovato il goal del raddoppio direttamente con il portiere Narita proprio mentre l’Italia cercava di attaccare per trovare il pareggio. Poco dopo la mezz’ora di gioco l’Italia riapre per qualche minuto la partita con il rigore presidenziale messo a segno da Blur, purtroppo per gli azzurri pochi minuti dopo Agata ha riportato a due gol di vantaggio il Giappone destabilizzando l’Italia. È la scarsa lucidità nel finale da parte della selezione azzurra a mettere fine ai giochi, non riuscendo a trafiggere la difesa nipponica e venendo condannata alla sua prima sconfitta.

Adesso l’Italia è chiamata obbligatoriamente a rispondere in campo nella prossima partita il 3 gennaio contro la Spagna, se dovesse andare male anche la seconda gli Azzurri perderebbero l’ultima possibilità che rimane di entrare tra le migliori otto del torneo, se dovessero invece vincere, gli azzurri dovranno giocarsi il tutto e per tutto contro una tra Colombia, Ucraina, Turchia e Marocco per tenere vivo il sogno vittoria.

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La zampata di Lukaku decide il Derby del Sole, il Napoli torna capolista

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Non basta l’entusiasmo portato da Ranieri alla Roma, il Napoli vince di misura grazie alla zampata di Lukaku e si riprende la vetta della classifica.

La Roma di Ranieri riparte dal Maradona. Il derby del sole si apre con una grandissima occasione per i partenopei, in cui Di Lorenzo pesca in modo impeccabile Kvaratskhelia che calcia male. La Roma però risponde con un piglio decisamente più attivo e guerriero rispetto a quello visto nelle ultime partite con Juric in panchina, l’iniezione di fiducia trasmessa da Ranieri fa reagire i giallorossi, permettendogli di giocare a viso aperto con una delle squadre più in forma del campionato. Intorno al ventesimo, Pisilli con grinta e personalità tenta la conclusione dal limite, conclusione che viene gestita tranquillamente da Meret. L’alta intensità e i tanti duelli in mezzo al campo caratterizzano questo primo tempo. Il Napoli cerca di assediare la Roma nella propria metà campo, ma i giallorossi difendono bene concedendo solo la conclusione da una grande distanza. Per evitare un assedio completo, l’undici di Ranieri tenta di aggrapparsi alla fisicità di Dovbyk per far salire la squadra che però è stato arginato dalla copertura perfetta Buongiorno e Rrhamani. Alla ripresa, Ranieri inserisce Hummels e Baldanzi per Pellegrini ed El Shaarawy, passando ad una difesa a tre, ma allo scoccare del 53’il Napoli trova il gol del vantaggio con Lukaku. La sventagliata di Kvaratskhelia trova lo stop perfetto di Di Lorenzo che entra in area e da posizione defilata serve il belga che in allungo anticipa tutti, stappando ufficialmente il match. La Roma tenta una reazione con una triangolazione veloce che libera Angelino sul fondo, lo spagnolo serve Baldanzi che da ottima posizione calcia alto. Dopo l’ora di gioco i giallorossi sfiorano il pari con Dovbyk, ma la testata dell’ucraino spedisce il pallone sulla traversa, sprecando l’ottimo cross di Angelino. Ogni volta che la Roma tenta di avanzare, il Napoli si chiude compatto, cercando di ripartire in contropiede. I minuti scorrono facendo crescere l’ansia cresce tra le fila romaniste. Ranieri con un tentativo disperato inserisce Dybala a pochi minuti dalla fine, ma i giocatori di Conte blindano la porta consolidando la vittoria,

Il fischio finale decreta la vittoria dei partenopei, che si riprendono il primo posto in classifica. La Roma ritrova l’entusiasmo perduto per giocare a viso aperto contro la prima della classe, ma il risultato non premia i ragazzi di Ranieri che escono sconfitti.

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