Sport
Tennis: Alcaraz vince l’Indians Wells
Durante il corso della notte italiana, in California si è disputata la finale del Master 1000 degli Indian Wells, tra Carlos Alcaraz e Daniil Medvedev; attualmente lo spagnolo è secondo nel ranking ATP, dopo aver battuto Jannik Sinner in semifinale e aver conservato il piazzamento in mentre il russo è sceso in quarta posizione.
La sfida è stata epica, soprattutto nel primo parziale. Alcaraz e Medvedev, due gladiatori moderni, si sono fronteggiati a viso aperto, scambiando colpi di rara potenza e precisione. Un break per parte, un’altalena di emozioni che ha tenuto tutti con il fiato sospeso. Ma alla fine, nel tie-break, è stata la tenacia di Alcaraz a prevalere. Nel secondo set, lo spagnolo ha dato sfoggio di tutta la sua classe e del suo talento. Un break fulmineo ha aperto le porte ad un dominio incontrastato. Medvedev, impotente di fronte alla furia di Alcaraz, ha ceduto il passo, arrendendosi al punteggio di 6-1. Non è solo la vittoria in sé a rendere questo successo speciale. È il modo in cui Alcaraz l’ha ottenuta, con grinta, determinazione e una maturità tattica che lascia a bocca aperta. Sembra quasi che il giovane spagnolo abbia ritrovato la scintilla che lo scorso anno lo aveva portato a conquistare Wimbledon.
Nonostante si siano appena conclusi gli Indian Wells; la settimana prossima, Alcaraz sarà a Miami. Il torneo sarà l’ennesima prova del fuoco per il nostro campione, che non ha intenzione di fermarsi qui.
Attualità
L’Italia vince la seconda Coppa Davis consecutiva. Sinner e Berrettini stendono l’Olanda
Festa Italia a Malaga: Berrettini vince contro Van de Zandschulp, Sinner fa lo stesso con Griekspoor. Secondo titolo consecutivo per gli azzurri.
Il percorso dei due tennisti ha messo in mostra quella che è stata la crescita esponenziale del tennis italiano nel corso di questa stagione. In una fase in cui Sinner ha dominato in lungo e in largo, Berrettini è riuscito a prendersi la scena con un torneo disputato ad altissimo livello.
Una onda di energia su cui Berrettini ha surfato nel primo dei due incontri, con Van de Zandschulp annientato dalla furia agonistica del tennista azzurro (6-4, 6-2). Nell’altro incontro è emerso, se ancora ci fosse qualche dubbio, il talento e la prepotenza agonistica di Sinner. Nel match decisivo contro Griekspoor il tennista italiano ha faticato come non aveva quasi fatto negli ultimi tornei, con l’olandese che ha tenuto testa nel primo set, vinto solamente 7-6 dall’altoatesino. Nel secondo set Sinner riesce a far valere i gradi da numero uno al mondo, e il 6-2 regala all’Italia la Coppa Davis.
Terzo successo nella storia del tennis italiano, il secondo consecutivo. Il successo numero 73, su 79 gare disputate, per Sinner. Un 2024 stellare per il tennista azzurro, e per tutto il movimento italiano. Dopo il successo delle celestine nella Billie Jean King Cup, Berrettini e Sinner consegnano al tennis italiano una Coppa Davis che sancisce un dominio incontrastato in questo anno tennistico. I numeri e le prestazioni permettono una dovuta provocazione: È la migliore Italia di sempre!
Motori
F1: George Russell vince a Las Vegas, ma Max Verstappen è il Campione del Mondo 2024
Il rombo dei motori e l’adrenalina pura. Un mix esplosivo che solo Las Vegas poteva offrire. Il Gran Premio si è trasformato in un vero e proprio spettacolo, dove lo sport incontra il glamour e la città che non dorme mai diventa il palcoscenico perfetto per una gara indimenticabile.
Le luci dei semafori che segnano la partenza di questo terzultimo appuntamento si spengono. Charles Leclerc cattura subito l’attenzione; fin dall’inizio supera sia Pierre Gasly sia il compagno di squadra Carlos Sainz, mettendosi all’inseguimento del poleman George Russell. Dopo un audace attacco a quest’ultimo, per il monegasco inizia un difficile momento nel quale è costretto a cedere la seconda posizione a Carlos Sainz e Max Verstappen. Un solo passo separa Verstappen dal suo quarto titolo mondiale consecutivo. Se oggi riuscirà a tenere a bada Lando Norris, potrà finalmente stappare lo champagne proprio qui a Las Vegas.
Al decimo giro molti piloti rientrano ai box, mentre viene annunciata la penalità di cinque secondi a Oscar Piastri per falsa partenza; questo potrebbe costare il campionato costruttori alla McLaren, che si deciderà nelle ultime due gare della stagione. Nel frattempo, dopo un weekend perfetto da parte di Pierre Gasly, il quale partiva dalla terza posizione in griglia, è amaramente costretto a ritirarsi a causa di problemi alla vettura. La competizione è calda dietro George Russell che riesce a tenere la prima posizione con una maestria incredibile, mentre il compagno di squadra è attaccato alla Ferrari del numero 16, ma il monegasco non si lascia intimidire dall’esperienza del sette volte campione del mondo.
A metà della gara possiamo vedere le due rosse in competizione, ma la squadra chiede a Sainz di far passare davanti Leclerc. Intanto alla fine della top 10 si caratterizza una battaglia tra Alonso, Ocon e Hulkenberg per le ultime posizioni della zona punti e un grande sorpasso da parte di Sergio Perez che supera Kevin Magnussen e Liam Lawson in un solo colpo al giro 39. Successivamente gli ultimi giri sono contraddistinti da una grande bagarre tra le due ferrari e Max Verstappen per l’ultimo gradino del podio.
George Russell ha dimostrato ancora una volta il suo talento conquistando sia la pole position sia la vittoria in gara. Vittoria meritata da parte di Russell che grazie a una strategia impeccabile e una gestione magistrale delle gomme si mette davanti a Lewis Hamilton e Carlos Sainz.
Tuttavia, l’attenzione è puntata sul nuovo Campione del Mondo 2024; Max Verstappen, dopo una lunga e serrata rivalità con Lando Norris è riuscito a conquistare abbastanza punti da essere incoronato Campione a Las Vegas. Il successo di Max Verstappen non è solo frutto del suo talento individuale, ma anche del lavoro straordinario svolto dalla Red Bull Racing, offrendo a Verstappen una macchina in grado di lottare, nonostante i momenti difficili.
Calcio
Tra i fischi di San Siro un brutto Milan-Juve termina a reti bianche
Sotto i fischi assordanti di San Siro il big match tra Milan e Juve non produce spettacolo. Fatiche e infortuni, tanto equilibrio, poche occasioni e un pareggio che non fa sorridere nessuno. In attesa delle altre gare, adesso la vetta si allontana vistosamente.
Tutti i dubbi sul centravanti vengono sciolti da Thiago Motta con la scelta di Mckennie e Koopmeiners nella stessa linea, con l’obiettivo di attirare la marcatura dei mediani rossoneri e liberare il fraseggio di Locatelli e Thuram. In avvio le maggiori occasioni sono della Juve, con Koopmeiners che colpisce l’esterno della rete, e Yildiz che strozza troppo il destro sul primo palo. La posizione di Thuram è fondamentale nello sviluppo verticale della Juve, perché spesso rompe la linea e si getta in avanti. La gestione del possesso bianconero si sviluppa in mezzo al campo, con buon palleggio e pulizia, e viene finalizzato sull’esterno. Sulla falsa riga degli scorsi match, le due squadre si annullano e lo spettacolo ne risente. Prima dell’intervallo Emerson Royal anticipa in terzo tempo Yilidz ma non riesce a centrare lo specchio della porta di Di Gregorio, è la prima vera – e unica- occasione della prima frazione del Milan.
Le prime battute del secondo tempo evidenziano la pulizia e la concretezza delle idee bianconere: aggressione e ribaltamento del fronte. A pochi minuti dal rientro dagli spogliatoi Cambiaso si inserisce in area e prova il diagonale, super chiusura di Thiaw in scivolata. Il Milan comincia a prendere campo con il passare dei minuti, Loftus Cheek comincia ad avere spazi liberi su cui attaccare, ma le diagonali di Kalulu e Gatti chiudono le porte dell’area bianconera. Per attirare la pressione dei giocatori del Milan, i bianconeri giocano sullo stretto e cercano di smistare il pallone sull’esterno. Nell’ultima fase di gara subentrano gli americani, con Pulisic e Weah che fanno i loro ingressi in campo. Due compiti differenti, ma entrambi -insieme agli altri subentrati- non cambiano il canovaccio tattico di una gara che non si è mai accesa definitivamente.
In una gara che ha visto più sacrificio che spettacolo Milan e Juve non danno una svolta significativa al loro campionato. Altro clean sheet della banda di Thiago Motta, a cui adesso sono attesi i ritorni dei lungodegenti. L’assenza di Vlahovic e Milik ha costretto i bianconeri a una gara molto tattica, attenta e poco spettacolare. Contestazione del pubblico rossonero verso la squadra di Fonseca. Il Milan nel corso della gara non è riuscito a prendere le misure al possesso preciso e cinico della Juve. La scelta di accentrare Leao ha fatto aboccare il portoghese nella rete innalzata dalla difesa bianconera. Rossoneri che vedono la vetta allontanarsi sempre di più, mentre la Juve rimane inglobata al sesto posto, in attesa degli altri risultati delle gare di domani.
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