Attualità
Radio Italia: escluso Ghali per le posizioni Pro-Palestina

Il noto rapper Ghali è stato escluso dal concerto di Radio Italia, che si terrà a Napoli il prossimo 27 giugno.
Dalle dichiarazioni del cantante emerge che, le ragioni di tale esclusione sono riconducibili alle sue posizioni filo-palestinesi, nello specifico Ghali durante il concerto Radio Italia Live di Milano del 15 maggio, ha espresso solidarietà per la martoriata Palestina, chiedendo un minuto di silenzio.
Ecco quanto affermato dall’artista nel corso di un’intervista a “Middle East Eye“: “Le reazioni dell’industria musicale sono spaventose nei confronti degli artisti che parlano di Palestina. Il rischio è la cancellazione. Rischi i tuoi sogni, ma non importa perché ci sono persone che rischiano invece la loro vita e un sacco di gente muore» .
Non è mancata la replica da parte di Radio Italia Live, che ha smentito quanto detto da Ghali, precisando che si trattava di un equivoco:”l’invito per Ghali era inizialmente previsto per l’evento di Napoli. Su insistenza dello stesso artista e del suo management, direttamente con il nostro Presidente, si era riusciti ad inserirlo nel cast di Radio Italia Live, Il concerto a Milano, lo scorso 15 maggio. L’invito per Napoli è quindi automaticamente decaduto“.
Hanno poi aggiunto che “il nome di Ghali non è mai apparso nell’elenco ufficiale del cast di Napoli, rilasciato lo scorso 28 maggio”.
Per alcuni è sembrata una giustificazione ipocrita dato che durante l’esibizione al Festival di Sanremo Ghali, per aver parlato di genocidio a Gaza, è stato bersagliato da numerosi critiche, soprattutto dalla comunità ebraica di Milano.
Attualità
La guerra commerciale tra Usa e Cina continua, ecco cosa potrebbe accadere

Durante la sua presidenza, Donald Trump sostiene di aver usato i dazi (delle tasse che un paese impone su beni e prodotti che vengono importati da un altro paese) come uno strumento per proteggere l’economia americana e per fare pressione su altri paesi che, secondo lui, non rispettavano le regole commerciali.
Ha imposto dazi molto alti su molte importazioni, in particolare dalla Cina, accusando il paese di fare pratiche commerciali scorrette, come il furto di proprietà intellettuale e il dumping (vendere beni sotto il prezzo di costo per danneggiare i concorrenti).
Negli ultimi giorni in particolare, le relazioni tra la Cina e gli Stati Uniti sono diventate più tese.
Il 4 aprile 2025, la Cina ha deciso di applicare una tassa del 34% su tutti i prodotti americani, come risposta a simili misure degli Stati Uniti.
Le conseguenze potrebbero rivelarsi devastanti, poichè l’incertezza commerciale tra Cina e Stati Uniti rende tutto più incerto, causando previsioni di crescita più basse in molti Paesi.
MENO COMMERCIO
Le tasse imposte da entrambi i Paesi rendono più difficile il commercio tra loro. Le aziende che dipendono dalla Cina o dagli Stati Uniti potrebbero avere problemi, con un aumento dei costi.
DIFFICOLTÀ PER GLI ALTRI PAESI
I Paesi che dipendono molto dal commercio con la Cina o gli Stati Uniti potrebbero avere più disoccupazione e problemi economici, con il rischio di proteste.
Anche le imprese italiane e i consumatori potrebbero essere colpiti da questa situazione. Se le tariffe (dazi) aumentano i costi di importazione da Cina o Stati Uniti, le imprese italiane che acquistano prodotti da questi Paesi potrebbero pagare di più per le materie prime o i prodotti finiti. Questo può portare a un aumento dei prezzi per i consumatori.
La guerra commerciale potrebbe rallentare l’economia mondiale, riducendo la domanda di beni e servizi. Questo influenzerebbe anche l’Italia, che dipende dal commercio internazionale per una parte significativa della sua economia.
MERCATO ILLECITO
Il mercato nero potrebbe essere influenzato dalla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina in diversi modi, e quindi crescere, causando problemi come truffe, merce di bassa qualità e difficoltà per il governo di raccogliere le tasse.
Attualità
Da adesso sarà più facile distinguere i Buchi Neri grazie all’IA

L’astronomia delle onde gravitazionali è recentemente stata rivoluzionata da una tecnica artificiale definita “Spectral Clusterning”.
Fino ad oggi, l’identificazione degli elementi è sempre stata effettuata in base alla massa di ognuno, campione per campione; ma la necessità di un approccio basato sulla distribuzione a posteriori nel suo complesso ha portato allo sviluppo di una nuova metodologia potenziata attraverso lo Spectral Clusterning, che rende possibile l’analisi dell’insieme completo dei dati senza dover ricorrere ai precedenti rigidi schemi.
Si tratta nello specifico di un progetto portato avanti dall’Università di Milano-Bicocca, con a capo l’astrofisico Davide Gerosa che ha spiegato nel dettaglio la motivazione dietro lo sviluppo dell’imminente novità: «Fino a oggi, il metodo più diffuso per l’identificazione degli oggetti prevedeva di etichettare il più massiccio come “1” e il meno massiccio come “2”. Tuttavia, questa scelta, apparentemente intuitiva, introduce ambiguità nelle misure, specialmente nei sistemi binari con masse simili. Ci siamo chiesti: è davvero la scelta migliore?»
Lo studio, pubblicato su Physical Review Letters (una tra le più prestigiose riviste di fisica) chiarisce come attraverso l’applicazione di questa nuova metodologia la precisione della misurazione del buco nero sia migliorata almeno del 50%, e come sia diventata più affidabile la stessa distinzione degli oggetti.
Dallo Physical Review Journals
https://journals.aps.org/prl/abstract/10.1103/PhysRevLett.134.121402
Secondo quanto riportato, gli interferometri Ligo/Virgo, utilizzati per la rilevazione delle onde gravitazionali nell’accertazione di Buco Nero/ Stella di Neutroni potrebbero aver errato del 10% nell’attribuzione dell’oggetto compatto osservato.
Come già ribadito da Garosa «I risultati sono sorprendenti: le misurazioni dello spin sono più precise e distinguere i buchi neri dalle stelle di neutroni diventa più affidabile»
Diciamolo… un vero e proprio passo avanti per la scienza!
Attualità
Cile: meraviglie scoperte nelle profondità dell’oceano, oltre 160 nuove specie

Durante un esplorazione dei canyon sottomarini al largo del Cile nelle profondità dei fondali oceanici, un gruppo di ricercatori ha scoperto una grande quantità di specie sconosciute.
Nelle profondità dell’Oceano Pacifico, grazie alle scoperte dei ricercatori, sono state scoperte 160 nuove specie nel corso di una campagna di ricerca. La spedizione vorrà successivamente fornire la documentazione scientifica per rafforzare la tutela di questo ecosistema, istituendo anche nuove aree marine protette.
I territori delle profondità oceaniche sono luoghi straordinari e fitti di mistero. Non sorprende infatti che ad oggi, la biodiversità delle regioni sottomarine di varie parti del mondo, siano ancora in parte sconosciute ai ricercatori. E’ proprio nell’ecosistema del Pacifico che gli studiosi del Schmidt Ocean Institute, in collaborazione con altri istituti e atenei, hanno documentato un ecosistema straordinario.
LA SCOPERTA SORPRENDENTE
La campagna di ricerca, guidata dai professori Erin E. Easton e Javier Sellanes, ha osservato 160 specie dalla cresta Salas y Gómez fino all’Isola di Pasqua, appartenente al territorio del Cile: di queste 160 specie, almeno 50 potrebbero essere completamente nuove agi occhi della scienza.
NUOVE SPECIE
Le nuove specie scoperte comprendono stelle marine, coralli, spugne, polpi, ricci di mare, granchi, pesci e altri organismi marini incontrate in una spedizione durata 40 giorni, la quale ha interessato 10 montagne sottomarine e principalmente l’isola di Pasqua.
v
foto @focus
Le indagini sono avvenute a bordo della R/V Falkor dello Schmidt Ocean Institute grazie a tecnologie all’avanguardia e nuove telecamere. Questa nuova strumentazione ha permesso al team di analizzare il fondale registrando l’avvistamento di corallo del genere Leptoseris, il più profondo del mondo.
Inoltre, la cresta Salas y Gomez rappresenta una risorsa naturale di enorme valore per la scienza con oltre 110 montagne sottomarine. In questi territori vive la presenza di balene, tartarughe marine, squali e molte altre specie. Le acque però sono di alto mare, dunque appartengono a più Stati internazionali, da qui nasce il Tratto sull’alto mare delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di tutelare questo patrimonio di enorme importanza ecologica, migliorando la comprensione di questi ambienti.
-
Calcio1 settimana ago
Il Supercommento della 30ª Giornata di Serie A
-
Intrattenimento1 settimana ago
Aprile 2025: Le Uscite Musicali più attese
-
Calcio2 settimane ago
Bologna, Stesso rendimento ma senza Hype: la narrazione conta più dei punti?
-
Cronaca7 giorni ago
Sara Campanella: studentessa di Messina uccisa a coltellate, trovato il presunto assassino
-
Calcio1 settimana ago
Tudor comincia con tre punti. Un gran gol di Yildiz mantiene vivo il sogno quarto posto
-
Attualità1 settimana ago
Chatgpt e Studio Ghibli: il trend che sta disprezzando la vera arte
-
Intrattenimento2 settimane ago
Un Professore 3, anticipazioni e novità: cosa sappiamo sulla nuova stagione?
-
Calcio5 giorni ago
Coppa Italia, semifinali d’andata: Tris del Bologna, le milanesi si giocano tutto al ritorno