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Fosse comuni negli ospedali di Gaza, l’ONU: “avvieremo un’inchiesta internazionale”.

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Foto: Il Fatto Quotidiano

Sono stati rinvenuti, in maniera brutale, oltre 300 cadaveri palestinesi denudati e con le mani legate inumati presso l’ospedale Nasser di Gaza.

Immediato l’intervento del responsabile per i diritti umani dell‘ONU Volker Turk, il quale ha asserito l’importanza di ispezionare un’indagine internazionale,al fine di far luce su quanto accaduto. Inoltre, Turk, ha rammentato la richiesta di un cessate il fuoco istantaneo, insieme alla liberazione degli ostaggi trattenuti dall’attacco di Hamas del 7 ottobre. A fargli eco è il portavoce della segreteria generale dell’ONU Stephane Dujarric, che ribadisce “la necessità della fine del conflitto affinchè venga garanito un maggiore accesso per il personale umanitario, e una maggiore protezione degli ospedali”.

Tale scenario può innegabilmente portare a dei crimini di guerra, in cui, è vero che non vi è un conferimento di responsabilità, ma è altrettanto vero che l’esercito sionista, dal 7 ottobre,conduce ripetutamente dei raid che colpiscono convogli umanitari, strutture ospedaliere, quindi luoghi dove vi è una rilevante presenza di civili.

Foto: Il Manifesto

Dunque, sebbene Israele neghi qualsiasi implicazione nel rinvenimento dei cadaveri all’interno di fosse comuni nell’impianto dell’ospedale di Khan Younis, potrebbe profilarsi un ulteriore scenario in cui emergono le atrocità ad opera delle forze di difesa israeliane nei confronti della popolazione palestinese.

Intanto, nella Striscia di Gaza, prosegue ininterrottamente l’uccisione di civili palestinesi. Si stima che dal 7 ottobre siano stati uccisi circa 34.356 civili, mentre i feriti si aggirano intorno ai 77.368 (fonti rilevate dal ministero della salute della striscia di Gaza), nel mentre continua a regnare sovrana l’indifferenza da parte delle istituzioni politiche. In particolar modo, nel mondo occidentale questo massacro quotidiano dovrebbe suscitare un indignazione tale da rendere eseguibili dei provvedimenti anzitutto morali (prendendo le distanze dalle azioni del governo israeliano), ma anche politici (applicando delle sanzioni ad un Paese che sta commettendo dei crimini di guerra).

Tuttavia l’Unione Europea si ostina a perseguire la posizione degli Stati Uniti d’America, i quali stanno fornendo copertura politica e militare ad un Paese che, secondo un rapporto di Amnesty
International, commette crimini contro l’umanità violando il diritto internazionale umanitario, nello specifico Israele pratica il sistema di apartheid, pertanto adotta una politica di scissione razziale, analogamente a quanto accaduto nel governo sudafricano di etnia bianca nel 1948.

Foto: InfoPal

Peraltro, alla pavidità del mondo istituzionale, si congiunge quella del mondo editoriale, dunque legata al sistema mediatico (in particolare italiano), in quanto risulta eticamente corrotto per via della narrazione faziosa e conformista che propone sia nei giornali appartenenti ai grandi gruppi editoriali (di destra e di sinistra) che nei telegiornali pubblici, in cui vi si ribadisce il mantra che “Israele è una democrazia e si sta difendendo dal terrorismo”. Ma, nonostante ció, tantissime sono le manifestazioni a sostegno del popolo palestinese.

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Attualità

La Global Sumud Flotilla e il tentativo di aprire un corridoio via mare per Gaza

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Foto: Volere la Luna

Immagina tante piccole barche, cariche di cibo e medicine, che partono da diversi porti del Mediterraneo per andare a Gaza con un doppio scopo…

La Global Sumud Flotilla è un’iniziativa civile (per cui 26 mila persone hanno fatto richiesta) completamente legale che riunisce decine di imbarcazioni protette dal diritto marittimo da 44 paesi (tra cui l’Italia)

Leggi anche: Israele aggredisce la Freedom Flotilla, gli attivisti sono stati sequestrati in acque internazionali: c’è anche Greta Thunberg

L’obbiettivo è rompere il blocco imposto da Israele sulla striscia di Gaza e poter cosi portare aiuti concreti alle persone in difficoltà.

Non a caso il nomeSumud” significa resistenza, perseveranza, resilienza in arabo, e simboleggia la volontà di non arrendersi di fronte all’ingiustizia.

La seconda partenza fissata dopo quella del 31 Agosto (da Genova – Barcellona), era prevista oggi, 4 settembre, con il resto delle barche con partenza prevista da Tunisia, Grecia e Sicilia; tuttavia, è stato poi reso noto che quella da Tunisi è stata posticipata al 7 settembre, a causa dei ritardi accumulati e delle difficili condizioni meteo.

Giorgia Meloni, in proposito, ha affermato che saranno adattate tutte le misure di tutela e sicurezza per poter così garantire il buon esito dell’operazione.

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Attualità

Dal gruppo “Mia Moglie” al forum “Phica”: la lunga scia della violenza digitale sulle donne

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Foto: Wired Italia

Il gruppo FacebookMia moglie” è recentemente stato chiuso da Meta in seguito alle denunce di oltre mille donne, che si sono occupate di segnalare il gruppo alla polizia postale.

Più di 32 mila uomini hanno commentato e postato video e immagini delle loro compagne, senza il consenso di quest’ultime; e tra queste, sono presenti anche fotografie scattate di momenti di intimità.

Ecco la dichiarazione della portavoce di Meta a riguardo: “Abbiamo rimosso il Gruppo Facebook per violazione delle nostre policy contro lo struttamento sessuale di adulti. Non consentiamo contenuti che minacciano o promuovono violenza sesssuale, abusi sessuali o sfruttamento sessuale sulle nostre piattaforme. Se veniamo a conoscenza di contenuti che incitano o sostengono lo stupro, possiamo disabilitare i gruppi e gli account che li pubblicano e condividere queste informazioni con le forze dell’ordine”.

Eppure non si tratta di un caso singolo…

A scuotere l’opinione pubblica vi è anche il caso di Phica; (anch’esso chiuso recentemente) si tratta di un forum  aperto dal 2005 dove migliaia di utenti condividevano immagini di donne rubate dai social o addirittura, dalla vita quotidiana.

La domanda a questo punto sorge spontanea: quanti altri gruppi di questo genere sono ancora presenti nel web?

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Medio Oriente, l’appello dell’Onu: “Aiuti a Gaza insufficienti”

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Medio Oriente

Per le Nazioni Unite gli aiuti ai residenti della Striscia di Gaza e in Medio Oriente sono “lontane dall’essere sufficienti” a soddisfare le esigenze. Dopo Francia e Gran Bretagna, anche il Canadaintende” riconoscere lo Stato di Palestina all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York a settembre. Considerano l’ipotesi anche Australia, Finlandia e Portogallo. L’inviato Usa Witkoff torna in Israele. Affondo di Mattarella su Gaza alla cerimonia del Ventaglio al Quirinale.

CONTINUANO I RAID IN MEDIO ORIENTE

Il ministero della Salute della Striscia di Gaza, governata da Hamas, ha annunciato che 101 persone sono state uccise e 625 ferite dal fuoco delle Forze israeliane nelle ultime 24 ore. Secondo il comunicato, 81 delle vittime sono state uccise mentre cercavano aiuti umanitari. Il ministero ha affermato che il numero di persone uccise in cerca di aiuti è salito a 1.320, con oltre 8.818 feriti.

WITKOFF NUOVAMENTE A GAZA

L’inviato americano in Medio Oriente, Steve Witkoff, è oggi in Israele, in un momento di crescente indignazione internazionale per la grave situazione umanitaria a Gaza. Secondo i media israeliani Witkoff visiterà i controversi centri di aiuti umanitari gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation, un gruppo americano sostenuto da Israele. Incontrerà anche i funzionari israeliani che stanno valutando misure punitive contro Hamas dopo che la scorsa settimana si sono bloccati i colloqui per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi.

Ieri Witkoff ha parlato con il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelaty in merito ai progressi dei negoziati per raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia. La scorsa settimana si sono svolti negoziati indiretti a Doha, ma il 24 luglio Witkoff ha ordinato il ritiro della sua squadra, poche ore dopo che Israele aveva fatto lo stesso, considerando la mancanza di volontà di Hamas di raggiungere una tregua.

Il gruppo islamista palestinese ha sottolineato due giorni dopo che il vero ostacolo al raggiungimento di un accordo è il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Lunedi’, Trump ha dichiarato di considerare possibile un cessate il fuoco e ha riconosciuto che a Gaza c’è carestia perché vede “bambini che muoiono di fame” in televisione.

LE PAROLE DELL’ONU E DI MATTARELLA SUL MEDIO ORIENTE

L’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari (Ocha) ha affermato che le condizioni per la distribuzione degli aiuti ai residenti della Striscia di Gaza sono “lontane dall’essere sufficienti” a soddisfare le esigenze.

Queste, invece, le parole di Mattarella pronunciate al Quirinale: “È difficile vedere un’involontaria ripetizione di errori e non ravvisarvi l’ostinazione a uccidere in maniera indiscriminata“, afferma il capo dello Stato, secondo il quale la situazione “è sempre più grave e intollerabile” ed è “disumano ridurre alla fame un’intera popolazione“.

Allo stesso tempo il Colle lancia l’allarme sull’antisemitismo che riaffiora in Italia e che “si alimenta anche di stupidità“.

Medio Oriente

Foto: Radio Popolare

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