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Calcio

Guida alla Serie A 2024/25: Seconda parte

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Archiviato il turno preliminare di Coppa, si entra nel vivo della settimana che porterà all’inizio della nuova Serie A 24/25. In attesa del fischio di inizio, fissato per sabato alle 18.30,  ecco la seconda parte della guida a tutte le squadre che affronteranno la stagione 2024/25.

GENOA

Dopo aver conquistato la salvezza da neopromossa e con largo anticipo nella passata stagione, la squadra di Gilardino si appresta a dimostrare per l’ennesima volta la propria forza, derivante dalla conferma di alcuni punti fermi come Malinovskyi, Messias, Frendrup e Bani, ma anche dall’idea vincente che l’allenatore piemontese ha riportato nelle ultime due stagioni.

La dirigenza rossoblu è molto attiva sul fronte cessioni, a salutare il club ligure sono stati Spence (di ritorno al Tottenham) Haps (di ritorno al Venezia), Retegui (ceduto all’Atalanta), Joseph Martinez (ceduto all’Inter) e, con molta probabilità, lascerà Genova e il Genoa anche Albert Guðmundsson per approdare alla Fiorentina. Con l’imminente inizio della nuova stagione, il grifone continua a muoversi sul mercato con acquisti mirati, tra questi spiccano i nomi di Bohinen, Zanoli, e Gollini oltre ai riscatti di Vitinha e De Winter. Nonostante non sia ancora finito il calciomercato in casa Genoa, è già molto chiaro come gli uomini di Gilardino si schiereranno nella prossima stagione.

Oltre alle conferme di Malinovskyi e Badelj a centrocampo, e di De Winter e Vasquez in difesa, a contendersi un posto da titolare nel già noto 3-5-2 di Gilardino, ci sono i due centrali Bani-Vogliacco, mentre scalpita per una maglia da titolare il neoacquisto Zanoli, che proverà a prendere il posto sulla fascia a Sabelli già dalla prima giornata di Serie A, dove il Genoa affronterà al Marassi l’Inter campione d’Italia.

INTER

Dopo aver dominato la passata stagione, l’Inter tenterà di riconfermarsi, provando a ripetere il grande risultato ottenuto nell’annata appena trascorsa. Le amichevoli pre-campionato dei nerazzurri non sono andate come previsto: i pareggi contro Pisa e Chelsea e la sconfitta contro l’Al Ittihad hanno evidenziato che, nonostante non sia avvenuta una rivoluzione sul mercato come l’anno prima, l’Inter ha bisogno di nuovi innesti per completare ancora di più una squadra che quest’anno proverà a difendere il titolo di campione d’Italia ma proverà anche a dire la sua sul fronte europeo e sul fronte Mondiale per Club.

La dirigenza nerazzurra è riuscita a piazzare due colpi ancor prima che iniziasse ufficialmente il calciomercato. l’arrivo a parametro zero di Zieliński e Taremi ha aiutato la società a non dover vendere alcun top player. Infatti, gli unici giocatori ad aver lasciato Appiano Gentile, sono Klassen, Cuadrado, Sensi, Sanchez e Audero, tutti giocatori che erano in scadenza di contratto, fatta eccezione per le cessioni di Valentin Carboni, Oristanio e Agoumè. Grazie a quest’ultimi, la società è riuscita a far cassa riuscendo a comprare Joseph Martinez e il giovanissimo classe 2006 Alex Perez, anche se, nonostante i nuovi innesti, l’undici titolare di Simone Inzaghi non dovrebbe vedere drastiche variazioni.

JUVENTUS

L’arrivo di Thiago Motta a Torino ha riacceso l’entusiasmo del popolo bianconero. L’allenatore italo-brasiliano dopo l’impresa ottenuta sulla panchina del Bologna, è pronto a replicarsi su quella della Vecchia Signora. Le sconfitte contro Norimberga e Atletico Madrid in amichevole, hanno sottolineato ancor di più che c’è tanto da lavorare in vista dell’imminente esordio in Serie A, il 19 agosto contro il Como di Fabregas.

Le partenze di Soulè, Kean, Huijsen, Iling Jr e Rabiot e le quasi certe partenze di Chiesa, Milik, Szczęsny e Arthur non hanno scomposto il DS Giuntoli che, ha risposto con acquisti adatti al progetto della Juve e ideali per il 4-2-3-1 di Thiago Motta. Sul lato acquisti, la dirigenza è riuscita a piazzare i colpi di Douglaz Luiz, Thuram, Cabal, Di Gregorio.

In questo pre-campionato, il tecnico bianconero ha provato giocatori come Locatelli, Douglas Luiz e Thuram in ruoli diversi dal solito, dando loro una “nuova vita” e più stabilità ad un reparto che, negli anni, è sempre stato ricco di giocatori importanti ma con scarsi risultati finali. Con il mercato in entrata quasi al termine e con la stagione alle porte, gli unici dubbi di formazione sono la scelta del trequartista e il ballottaggio Cambiaso-Cabal per la fascia sinistra.

LAZIO

La parola giusta per descrivere il pre-campionato della Lazio è rivoluzione. I biancocelesti, affidati all’ex allenatore dell’Hellas Verona Marco Baroni, hanno vissuto un’estate turbolenta tra acquisti definiti non all’altezza dai tifosi e cessioni pesanti  come quelle di Luis Alberto, Kamada, Felipe Anderson e Ciro Immobile. A colmare il vuoto di questi giocatori cruciali, sono approdati a Formello Castrovilli, Nuno Tavares, Dele-Bashiru, Tchaouna e Noslin, quest’ultimo reduce da una stagione straordinaria all’Hellas Verona, allenato proprio da Baroni.

Riuscire a trovare la formazione ideale in poco tempo è davvero complicato ma, l’allenatore biancoceleste, già dalle prime uscite stagionali, è riuscito a farsi un’idea di come giocherà la sua squadra, riuscendo a trovare anche vittorie utili per il morale contro Cadice e Rostock. L’esordio ufficiale della Lazio nella prossima Serie A avverrà domenica 18 agosto, allo stadio Olimpico, contro il nuovo Venezia di Eusebio Di Francesco.

LECCE

Dopo aver conquistato una salvezza tranquilla, il Lecce di Luca Gotti si appresta a replicare il percorso fatto nella stagione precedente. A rinforzare una squadra già solida, sono arrivati alla corte del tecnico veneto giocatori di prospettiva come Gaspar, Marchwinski, Morente, Pierret, Lassana Coulibaly, Früchtl e Maleh. Nonostante le cessioni di Almqvist, Blin, Pongracic, Venuti e Piccoli, i salentini sono molto ottimisti in vista della nuova stagione, già inaugurata con il successo per     2-1 contro il Mantova in coppa Italia mentre in campionato, l’esordio dei lupi sarà lunedì 19 agosto in casa contro l’Atalanta.

Gli unici dubbi riguardo la formazione titolare, sono già stati tutti sciolti nelle sfide precampionato: il nuovo acquisto Balthazar Pierret dovrebbe prendere il posto di Rafia nel nuovo 4-2-3-1 di Gotti, mentre, l’altro ballottaggio, vede la contesa per una maglia da titolare tra Dorgu e Gallo.

MILAN

Dopo un finale di stagione deludente concluso con l’esonero di Stefano Pioli, il nuovo Milan riparte da Paulo Fonseca. L’allenatore portoghese, arrivato in punta di piedi, si è messo sin da subito a lavoro, con l’obbiettivo di riportare il Milan ad un alto livello ma sopratutto capace di dire la sua in ogni competizione.

Nonostante i dubbi sul nuovo tecnico e sulle scelte di mercato intraprese dalla dirigenza rossonera, il Milan è riuscito ad estraniarsi dalle polemiche disputando un pre-campionato eccellente e ricco di successi contro avversari di altissimo livello come Real Madrid e Manchester City. Il mercato in entrata del diavolo procede spedito, gli acquisti di Morata, Pavlovic e Emerson Royal sono stati accompagnati dagli addii di Krunic, Giroud, Kjaer, Mirante, Caldara e De Ketelaere, quest’ultimo riscattato dall’Atalanta.

Grazie ai nuovi acquisti giunti a Milanello in tempo prima dell’esordio contro il Torino, Fonseca può già lavorare sull’undici titolare che vedrà i ballottaggi tra Calabria-Emerson Royal e ThiawPavlovic, mentre, per quanto riguarda il modulo, l’ex allenatore della Roma si affiderà al suo 4-2-3-1 con il trequartista adattato a sostenere la punta in fase di non possesso.

MONZA

Due salvezze storiche nelle prime due stagioni in A hanno permesso al Monza di rimanere su altissimi livelli. Nonostante la chiusura di un ciclo e l’inizio di un nuovo, con una rivoluzione a tutto tondo effettuata dalla dirigenza, i tifosi brianzoli rimangono fiduciosi in vista della stagione che si appresta a iniziare.

Nonostante le cessioni di due pilastri delle scorse stagioni come Di Gregorio e Colpani, oltre alle cessioni di Zerbin, Colombo, Valentin e Franco Carboni, Adriano Galliano è riuscito a rimpiazzare tutti con gli acquisti di Forson, Pizzignacco, Sensi, Antov e Diaw. A guidare i biancorossi, dopo l’addio di Palladino, ci penserà Alessandro Nesta, l’ex allenatore della Reggiana si è legato al Monza con un contratto annuale con opzione per il secondo anno in caso di permanenza in Serie A.

Dopo aver perso l’amichevole contro il Palermo per 0-1, il Monza è riuscito a battere l’Alcione e la Vis Pesaro oltre a passare il turno di coppa Italia contro il Südtirol ai calci di rigore. Nonostante la sconfitta contro il Milan nel match valido per il trofeo Berlusconi, il Monza è riuscito a dare buone indicazioni in vista dell’esordio contro il al Castellani, in casa dell’Empoli.

Classe 2004. Studente in Scienze della Comunicazione all'Università degli studi di Palermo. Aspirante giornalista/presentatore sportivo e grande appassionato di calcio.

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Calcio

Inzaghi imbriglia il City all’Etihad. Reti bianche nell’esordio europeo del Bologna

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Si concludono con due pareggi per 0-0 gli esordi in Champions League di Bologna e Inter. Al Dall’Ara i rossoblù riassaporano la brezza delle notti europee, ma non sfondano contro lo Shaktar Donetsk. A Manchester i nerazzurri non vanno oltre lo 0-0, ma escono dall’Ethiad con una grande prestazione in vista del derby di Milano 

Bologna-Shaktar Donetsk

Citando un post del capitano Orsolini “e quindi uscimmo a riveder le stelle”. Dopo sessant’anni il Bologna è tornato a disputare un match di Champions League accompagnato, nonostante il maltempo, dal caloroso pubblico del Dall’Ara. L’euforia e l’emozione però sembra tradire in avvio i felsinei, che più che le stelle continuano a vedere i demoni delle prime giornate, perché dopo meno di tre minuti Posch viene sorpreso alle spalle dall’inserimento di Eguinaldo e l’incrocio di gambe porta il direttore di gara ad assegnare il calcio di rigore. Dagli undici metri Sudakov incrocia il destro e Skorupski azzecca il lato e neutralizza il penalty al numero dieci ucraino. Dopo il brivido iniziale, con gli stessi errori -pagati a caro prezzo- nel match contro il Como, con lo Shaktar che riesce a eludere la pressione della squadra di Italiano, e verticalizzare verso gli attaccanti che sfruttano il baricentro vistosamente alto della difesa rossoblù. Con il passare dei minuti il Bologna comincia a trovare campo grazie al continuo movimento degli esterni e gli inserimenti in area di Fabbian, preferito a Aebischer (che era partito dal 1′ nella gara contro il Como). La scelta di Santiago Castro permette ai rossoblù di giocare sempre in verticale, grazie al continuo movimento del centravanti argentino, e la corsa di Ndoye e l’esplosività di Orsolini sembrano mettere alle corde la difesa ucraina. Verso il tramonto della prima frazione il tecnico Pusic è costretto a ricorrere a due cambi forzati, con Sikan e Konoplia che sono costretti ad alzare bandiera bianca. Nella ripresa il Bologna flirta subito con il vantaggio, con Fabbian che al 55′ calcia a botta sicura ma Riznyk è miracoloso nell’opposizione in uscita. Al settantesimo Italiano decide di adoperare la staffetta in avanti con gli ingressi di Dallinga (titolare a Como) e Iling Jr. (autore del gol del pareggio al Sinigaglia) al posto di Castro e Orsolini, ma la musica sembra non cambiare. La difesa dello Shaktar è unita e compatta e alle loro spalle Riznyk garantisce solidità. La paura e l’emozione cominciano a presentare il conto nel finale, quando i rossoblù rischiano di concedere agli ucraini l’occasione per il vantaggio, con errori tecnici da parte di Beukema e Lucumi. Un pareggio a reti bianche che continua a palesare il problema offensivo del Bologna. La scarsa continuità sotto porta dei giocatori rossoblù sta diventando un fattore, così come le lacune di una difesa un po’ troppo spavalda e con il baricentro alto. Il rigore neutralizzato da Skorupski ha evitato un esordio amaro al pubblico del Dall’Ara, e adesso bisognerà invertire il rullino di marcia per “riveder le stelle”. Ottima prova per lo Shaktar di Pusic,

Manchester City-Inter

Esordio tra campioni in carica in questa nuova Champions tra City e Inter. Il remake della finale di Istanbul del 2022 termina 0-0. All’Ethiad, come da pronostico, la gara si apre con il possesso palla del Manchester City, alla ricerca spasmodica di spazi per colpire la difesa nerazzurra, sempre molto equilibrata e concentrata. Dopo il match incolore di Monza, Inzaghi decide di ritoccare la formazione, complice l’infortunio di Dimarco e l’affaticamento di Lautaro Martinez (sostituito da Taremi), con Zielinski e Bisseck al posto di Mikitharyan e Pavard. Al possesso prolungato dei Citizens, l’Inter risponde con il movimento continuo e orientato delle mezz’ali verso destra, con il gioco che sviluppa prevalentemente nella zona destra del campo, e i movimenti a rompere la linea di Bisseck e Calhanoglu mettono in mostra quelle che sono le fragilità difensive della squadra di Guardiola, che fin da subito appare penetrabile in contropiede. La qualità dei centrocampisti dell’Inter manda sempre a vuoto la riaggressione del City, e in contropiede i nerazzurri cominciano a sondare ripetutamente il terreno, nonostante le conclusioni flebili di Thuram. Per rispondere alle avance dei campioni d’Italia prova a iscriversi al match Haaland, alla ricerca del centesimo gol con la maglia degli Sky Blues, con un colpo di testa in anticipo su Acerbi bloccato da Sommer. Il pressing nerazzurro orienta la manovra dei Citizens verso destra, dove Savinho non tenta mai il dribbling verso Carlos Augusto, e questa situazione permette alla difesa dell’Inter di scivolare senza troppi problemi da un lato all’altro. L’occasione più nitida della prima frazione è dell’Inter, con il contropiede guidato da Barella e Taremi, conclusa dal diagonale di Carlos Augusto dove sono necessari i piedi di Ederson per evitare il vantaggio ai ragazzi di Inzaghi. Nel secondo tempo Guardiola ridisegna il suo City con gli ingressi di Foden e Gundogan al posto di Savinho, fumoso e poco intraprendente, e De Bruyne, uscito acciaccato dopo una botta subita. Il primo squillo della ripresa è un tiro a giro di Foden che termina di poco fuori. Così come nel primo tempo, anche al rientro dagli spogliatoi il ritmo è basso. La risposta di Inzaghi ai cambi di Guardiola arriva all’ora di gioco, quando entrano Lautaro Martinez e Mikitharyan al posto di Thuram e Zielinski, autori di due ottime prestazioni ma un po’ spenti nel secondo tempo. Al 70′ il City sfiora il vantaggio con una serie di passaggi che portano Foden alla conclusione da buona posizione, attento Sommer nella respinta. La risposta nerazzurra arriva con il cross di Dumfries e la conclusione alta di Lautaro, dopo una deviazione della difesa inglese sul taglio di Taremi. Al 79′ Gvardiol ci prova da fuori area ma Sommer in tuffo non si fa sorprendere. Allo scoccare del novantesimo è ancora il City a flirtare con il vantaggio, con Gundogan che viene servito dal cross di Gvardiol, ma il colpo di testa del tedesco è centrale e Sommer blocca. Nel finale l’Inter non riesce ad uscire più, mentre il Manchester City tenta in tutti i modi di sfondare il muro nerazzurro, che resiste fino al fischio finale. Un buon pareggio che proietta l’Inter all’attesissimo derby di domenica sera. Novanta minuti che confermano la maturità acquisita dalla squadra di Inzaghi. Prima gara senza la via del gol per il Manchester City che non è riuscito a liberare Haaland in area, costantemente marcato dai difensori nerazzurri. La gara di domenica sera contro l’Arsenal è il primo scontro al vertice per il titolo e la squadra di Guardiola è chiamata a rialzare la testa dopo un pareggio che lascia tanti dubbi e spunti.

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Calcio

Troppo Liverpool per il Milan. Dominio e vittoria per la Juventus

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Prima partita e prima vittoria all’esordio in Champions League per Thiago Motta, decisivo il ritrovato Mckennie e i gol all’esordio di Yildiz e Nico Gonzalez. Dopo il momentaneo vantaggio targato Pulisic, il Milan si spegne e perde 1-3 contro il Liverpool.

Juventus-PSV

Dopo una stagione senza coppe europee, la Juventus torna a giocare in Champions League dopo 624 giorni. La gara inizia subito a dei livelli abbastanza elevati, con entrambe le formazioni  che vanno alla lotta di ogni singolo pallone. Dopo una serie di manovre offensive, la Juventus trova il gol del vantaggio al minuto ventuno con Kenan Yildiz. Il nuovo numero dieci bianconero, dopo essere stato servito da Nico Gonzalez, punta Ledezma e calcia forte sul secondo palo, trovando il suo primo -splendido- gol stagionale e diventando il giocatore della Juve più giovane ad andare in gol in Champions League. Dopo il gol del vantaggio, la Juventus si carica di fiducia e continua ad attaccare, precisamente sulla fascia destra, il vero tallone d’Achille degli olandesi. Passano i minuti e la Juventus raddoppia grazie ad una grande giocata di Nico Gonzalez che, scappa a Dams, e serve a centro area Weston Mckennie che calcia di prima intenzione e firma il gol del 2-0. Nei minuti successivi, il PSV prova a rientrare in partita senza però mai riuscire a mettere in difficoltà la difesa bianconera che, sfruttando il fattore psicologico, tenta di farsi vedere in area avversaria andando vicina al gol del 3-0 con il palo colpito da Koopmeiners.

Nella ripresa la Juventus trova subito la terza rete con Nico Gonzalez, totalmente dimenticato dalla retroguardia avversaria e, dopo il filtrante di Vlahovic, buca Drommel e cala il tris. Con il passare dei minuti, i campioni d’Olanda continuano a subire le avance avversarie senza mai riuscire a dire la loro, risultando anche nella seconda frazione succubi del gioco dei ragazzi i Thiago Motta. Nei minuti finali la Juventus vince tutti i duelli fisici ma non riesce a mantenere il risultato, fatale l’assenza di marcatura su Saibari che batte Di Gregorio e sigla il 3-1 finale.

Milan-Liverpool

All’interno della spettacolare cornice di San Siro, il Milan si propone subito in zona offensiva e trova immediatamente il gol del vantaggio con Pulisic, il numero undici rossonero dopo esser stato servito da Morata, si invola verso la porta e con un diagonale preciso segna e porta il Milan in vantaggio. La prima reazione del Liverpool arriva al 17′ con Salah, che colpisce la traversa facendo tremare i padroni di casa.  Passano i minuti e i ‘Reds‘ salgono di livello, aumentano il ritmo del loro gioco e pareggiano la gara sugli sviluppi di un calcio di punizione al 23’ con Konate, decisiva la palla servita da Arnold che facilita la conclusione del centrale francese. Il Milan accusa il colpo e nei minuti successivi si fa ‘schiacciare’ dal Liverpool, che va molto vicino al secondo gol con una doppia azione pericolosa portata avanti da Gakpo e da Salah. In chiusura di primo tempo, complice un’altra dormita difensiva del Milan, il Liverpool ribalta il risultato nuovamente su calcio d’angolo con Virgil Van Dijk, libero di colpire di testa a pochi passi dalla porta di Maignan così come in occasione del gol di Konatè.

A inizio secondo tempo, dopo una partita passata a stringere i denti, Maignan esce per un infortunio che mette ancor più in difficoltà il Milan, al suo posto esordisce il classe 2005 Torriani. La gara prosegue e il Milan cresce con l’effettiva entrata in partita di Theo Hernandez, pericoloso in un paio di occasioni in mezzo al campo tanto da costringere gli avversari a fare fallo. La reazione rossonera ha un risultato opposto, su un passaggio errato di Pavlovic, il Liverpool riparte e chiude la pratica con il traversone di Gakpo finalizzato da Szoboszlai, gol che manda i ‘Reds‘ ad avere due gol di vantaggio costringendo Fonseca a inserire nella mischia Abraham, subentrato a LoftusCheeck. A ridosso dal novantesimo, il Milan va vicino al secondo gol con Theo Hernandez prima e con il colpo di testa di Gabbia poi ma entrambe le conclusioni terminano lontane dallo specchio della porta.

Nella prossima giornata di Champions League, la Juventus sfiderà il Lipsia alla Red Bull Arena, mentre il Milan, affronterà al Bernabeu i campioni in carica del Real Madrid.

 

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Verso la Champions: le avversarie delle italiane

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Torna la Champions League, torna il grande calcio! È tempo di analizzare come arrivano alle sfide della prima giornata le avversarie delle italiane.

Juventus-PSV

Ad inaugurare la nuova Champions League, all’Allianz Stadium arriva il PSV. I ‘boeren‘ sono reduci da un inizio di stagione a dir poco spettacolare: cinque vittorie nelle prime cinque gare di campionato, venti gol fatti, solo tre gol subiti e un primo posto in solitaria in Eredivise, sono la dose giusta per andare a Torino e provare a fare la partita. La squadra di Peter Bosz, proverà a compiere o addirittura migliorare il piazzamento ottenuto l’anno scorso, (dove i biancorossi uscirono agli ottavi di finale contro la finalista Borussia Dortmund), facendo sicuramente affidamento ai quattro principali perni della sua squadra: Luuk De Jong, Hirving Lozano (che salterà la gara dell’Allianz Stadium per infortunio), Guus Til e Johan Bakayoko.

Milan-Liverpool

Il primo avversario dei rossoneri in questa Champions League, è il nuovo Liverpool di Arne Slot. Se i rossoneri arrivano alla sfida di San Siro con il sorriso dopo il successo per 4-0 sul Venezia, i ‘Reds‘ approcceranno la gara con un immediato senso di rivalsa dovuto alla sconfitta di sabato scorso, contro il Nottingham Forest ad Anfield. Dopo il quinto posto della stagione 2022/23, il Liverpool torna a giocare in Champions League, con l’ambizione di andare fino in fondo nonostante lo strapotere di alcune avversarie. Milan-Liverpool non è solo una partita di calcio, è soprattutto la sfida tra due dei più grandi e vincenti club del panorama europeo infatti, proprio per questo, Fonseca e Slot faranno di tutto per ottenere i primi tre punti, essenziali per caricarsi positivamente in vista dei prossimi impegni stagionali.

Bologna-Shakhtar Donetsk

Il Bologna, dopo un grandissima stagione,  ritorna in Champions League dopo 60 anni. L’avversario dei felsinei al loro ritorno nel principale torneo europeo, è lo Shakhtar Donetsk. Dopo un avvio di stagione complicato e un settimo posto che calza stretto, i arancioneri sono reduci dalla vittoria casalinga per 5-2 contro il Karpaty Lviv e pronti a rovinare la festa del Dall’Ara, guidati da Zubkov, Bondarenko e Sikan.

Manchester City-Inter

Il primo test della stagione nerazzurra in Champions League, è il City di Pep Guardiola. I ‘Citizens‘ vengono da una prima parte di stagione a dir poco perfetta che li vede al primo posto in solitaria in Premier League con quattro vittorie di fila. Per gli uomini di Simone Inzaghi è tempo di riaffrontare e di rivivere i ricordi della finale di Champions 2022/23, dove i nerazzurri persero per 1-0 ma riuscirono a fermare Erling Haaland, oggi a quota nove gol in sole quattro partite e a segno con una doppietta nell’ultima sfida di Premier vinta contro il Brentford.

Atalanta-Arsenal

Nel nuovissimo impianto del Gewiss Stadium, l’Atalanta (campione d’Europa League in carica) sfida l’Arsenal. Nell’ultima giornata di campionato, i ‘Gunners‘ sono riusciti a portarsi a casa tre punti nel tiratissimo derby del nord di Londra contro il Tottenham, grazie alla rete del difensore Gabriel Magalhães. Vittoria fondamentale sia nell’inseguimento al Manchester City per titolo, sia per il morale della squadra in vista di una trasferta di Champions complicata, contro una squadra guidata da un altro allenatore che, negli ultimi anni, è riuscito a rendere possibile l’impossibile, Giampiero Gasperini.

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