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Alluvione in Spagna, Valencia è devastata: il numero delle vittime è in continua crescita –Video

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Foto: X (ex twitter)

Almeno 158 persone sono morte a causa delle inondazioni torrenziali che stanno colpendo le regioni spagnole di Valencia e Castilla-La Mancha.

Molti altri sono dispersi, mentre i danni totali risultano incalcolabili. Ora la tempesta potrebbe dirigersi verso Barcellona. Il bilancio delle vittime è ancora provvisorio e il governo spagnolo ha proclamato tre giorni di lutto nazionale per onorare i morti.

Il governo ha riferito che al momento “non può fornire dati ufficiali sui dispersi” nelle aree allagate come Valencia, evidenziando “la tremenda grandezza di questa tragedia”, come spiegato dal ministro per le Politiche Territoriali, Ángel Víctor Torres, dopo una riunione dell’unità di crisi creata per gestire l’emergenza.

Le operazioni di soccorso continuano nel sud ed est della Spagna, ma non senza difficoltà; linee elettriche abbattute hanno interrotto l’erogazione dell’elettricità e molte strade sono impraticabili a causa dei danni. Inoltre, anche le reti telefoniche hanno ceduto.

COSA HA PROVOCATO L’ALLUVIONE?

Le piogge torrenziali sono state causate dalla famosa Dana (Depressione Atmosferica Non Associata), un fenomeno meteorologico caratterizzato da fortissime piogge e venti violenti che si è scatenato sulle zone colpite nelle ultime 48 ore.

Queste alluvioni non colpiscono solo la Spagna: “Si tratta dello stesso fenomeno che ha afflitto l’Italia” dicono gli esperti. Le forti inondazioni del Sud Italia delle settimane precedenti sembrano essersi mosse più verso ovest adesso.

Gianni Messeri, meteorologo del Consorzio Lamma tra CNR e Regione Toscana, spiega: “In pratica l’aria fredda presente in quota rimane isolata formando una depressione chiusa ed è particolarmente pericoloso perché si tratta di un fenomeno stazionario –  che resta nello stesso posto per lunghi periodi.” E questo significa che le regioni spagnole dovranno affrontare questi eventi anche nei prossimi giorni!

IL GOVERNATORE DI VALENCIA ATTACCATO

Il bilancio delle vittime continua a salire, mentre scoppia la polemica politica sulla gestione dell’emergenza da parte di Carlos Mazón, il presidente della regione di Valencia. Infatti, molti lo accusano di aver sottovalutato la gravità dell’alluvione durante tutta la giornata. Al centro del dibattito ci sono i ritardi nell’informare la popolazione su cosa fare per mettersi in salvo.

Un primo allerta “rosso” è stato emesso nelle mattinate alle 7 dall’autorità meteo nazionale (Aemet). Ma solo 11 ore dopo, esattamente alle 20:03 — quando tutta l’area era già travolta dalle acque — è arrivato sui cellulari dei residenti l’invito urgente della Protezione Civile a non muoversi. E pensare che il primo messaggio era chiaro: si parlava di un rischio meteorologico estremo con fenomeni non abituali di intensità eccezionale e un rischio molto alto per la popolazione“. Parole completamente ignorate! Nel frattempo, Mazón si trovava impegnato in una promozione turistica.

La sua prima reazione è stata quella di invitare tutti alla prudenza sulle strade e ha anche detto che credeva i temporali sarebbero diminuiti nel pomeriggio. Invece le piogge continuavano ad aumentare; tanto che alle 11:50 l’Università di Valencia avvisava i dipendenti di restare a casa come misura precauzionale. Alle 12 iniziano le segnalazioni delle esondazioni nei fiumi Magro e Jucar; poi dal pomeriggio, il panico cresceva: i centralini del servizio emergenze (112) cominciavano a ricevere tantissime richieste d’aiuto da persone isolate nelle strade o rimaste intrappolate nelle loro case allagate.

Ma le critiche verso Mazón non riguardano solo questi ritardi. Molti gli rinfacciano anche la decisione presa appena quattro mesi dopo essere stato eletto, ovvero quella di abolire l’Unità Di Emergenza Valenziana — uno strumento fondamentale per rispondere rapidamente a catastrofi come questa.

LE ZONE COLPITE

Gli effetti del maltempo colpiscono non solo Valencia ma anche altre zone della Spagna. Per esempio, Jerez de la Frontera ha subito una tromba d’acqua intensa che ha messo KO diverse strade nel giro pochi minuti!

Video mostrano automobili bloccate tra le onde d’acqua e cassonetti trascinati via… senza contare pedoni in difficoltà ovunque! Anche Siviglia sta affrontando problemi seri con traffico congestionato dovuti alla pioggia incessante; allerta meteo attivata in tutte le regioni sud-occidentali!

LE PAROLE DI GIORGIA MELONI

“Desidero esprimere la mia solidarietà e quella del Governo italiano alla comunità spagnola duramente colpita dalle alluvioni che hanno messo in ginocchio interi territori, in particolare la città di Valencia. Rivolgo il mio pensiero di vicinanza ai familiari delle vittime. L’Italia è vicina alla Spagna in questo terribile momento. Così sui social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

IL PENSIERO DI RE FELIPE

Re Felipe VI di Spagna ha espresso il suo profondo dolore per le devastanti inondazioni che hanno portato alla morte di innumerevoli persone nella regione orientale di Valencia. Ha voluto ringraziare i servizi di emergenza “per il lavoro titanico che hanno svolto fin dall’inizio”.
Il palazzo reale ha twittato su X (ex Twitter) dicendo che la famiglia reale è “devastata dalle ultime notizie” sulla tempesta che ha colpito l’est e il sud della Spagna questa settimana, offrendo anche “le più sentite condoglianze” alle famiglie delle vittime.

Attualmente, l’allerta meteo è ancora presente e il re Felipe invita ad avere ancora più prudenza!

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Attualità

Aggiornamento Netflix: si potrà scegliere la serie in base al proprio umore

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Ebbene sì, anche su Netflix arriva l’intelligenza artificiale. Permetterà agli utenti dell’azienda streaming  non solo di poter scegliere con facilità la serie tv preferita, ma anche di sollevare considerazioni etiche. Questo up-grade ha un unico obiettivo: aumentare il coinvolgimento del pubblico. 

Con l’introduzione dell’AI su Netflix, potremmo scegliere la serie tv o il film da guardare in base al nostro umore. La nota azienda di streaming sta integrando l’intelligenza artificiale per aiutare gli utenti a “trovare programmi” utilizzando termini più specifici per effettuare la ricerca in modo rapido. Difatti il motore di ricerca basato su OpenAI permetterà agli utenti di “effettuare ricerche che vanno ben oltre i generi o i nomi degli attori“, riuscendo a intercettare in modo più semplice il contenuto adeguato al momento giusto.

AI GIA’ INCORPORATA

In realtà Netflix utilizza già l’intelligenza artificiale: per alimentare l’algoritmo di raccomandazione e fungere da guida agli abbonati per scoprire nuovi contenuti in base alla cronologia dei contenuti visualizzati. Pertanto, l’introduzione dell’AI sulla piattaforma, rappresenta il passo in più per rendere l’esperienza streaming ancora più personalizzata, con l’obiettivo di aumentare il coinvolgimento e soprattutto, il tempo trascorso sulla piattaforma.

FUNZIONALITA’

La domanda sorge spontanea, l’aggiornamento con le funzionalità dell’AI sarà automatico? no, gli utenti potranno scegliere se attivarla o meno. Attualmente è in fase di test e disponibile solo su dispositivi iOS per alcuni clienti in Australia e Nuova Zelanda. Ma Netflix non vuole limitarsi a una cerchia ristretta, intende estendere il test a livello mondiale.

COME NETFLIX USA L’AI

Netflix utilizza l’intelligenza artificiale sia per la progettazione dell‘interfaccia sia per la scoperta di contenuti. Infatti ha come obiettivo quello di creare profili su misura per ogni utente, grazie all’analisi della cronologia di visualizzazione e delle preferenze, il sistema è in grado di selezionare le immagini che potrebbero attirare l’attenzione dell’utente. Tale approccio personalizzato di conseguenza aumenta il numero di click, quindi l’utente rimane più tempo con gli occhi attaccati alla piattaforma.

Inoltre, Netflix utilizza l’elaborazione del linguaggio naturale (NLP) anche per migliorare le sue funzionalità di ricerca. Gli algoritmi di intelligenza artificiale analizzano query di ricerca e il contesto per fornire risultati pertinenti, ad esempio, se l’utente cerca nella barra di ricerca “fantasy medievale“, la piattaforma potrà suggerire contenuti correlati anche se il termine “fantasy medievale” di per sé non è presente come titolo.

Dunque il motore di ricerca potenzierà questa selezione di contenuti basandosi su più elementi, e sarà in grado ad esempio di effettuare la ricerca di film e serie tv in base all’umore dell’utente.

I RISCHI DEL NUOVO MOTORE DI RICERCA

Trattandosi dell’AI, se da un lato c’è la possibilità di poter scegliere con più facilità la serie tv preferita, dall’altro c’è un aspetto più negativo, in cui il motore di ricerca solleva considerazioni etiche. Poiché come sempre, quando si parla di AI, il primo problema che sorge è la privacy dei dati.

Sappiamo che Netflix raccoglie un enorme quantità di informazioni per alimentare i suoi sistemi di intelligenza artificiale ma non solo, perché gli algoritmi potrebbero intrappolarci in uno schema di contenuti. In tal caso, risulterebbe più difficile per gli utenti scoprire nuovi generi, tematiche o linguaggi visivi, col rischio di rimanere chiusi in una bolla nella quale ci vengono proposte sempre le stesse serie tv e film.

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Il grande inganno dietro al lusso? La nuova strategia cinese contro i Dazi

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Foto: HowStuffWork

In risposta ai dazi imposti dall’ex presidente statunitense Donald Trump, la Cina sta adottando una strategia commerciale innovativa che potrebbe rivoluzionare il mercato globale del lusso.

Il governo e le imprese cinesi stanno infatti promuovendo la vendita diretta di beni di lusso dai produttori ai consumatori, eliminando gli intermediari e abbattendo drasticamente i costi.

Molti prodotti considerati di alta gamma – come borse, scarpe, cosmetici e capi d’abbigliamento – vengono già realizzati in Cina, spesso negli stessi stabilimenti o dalle stesse mani che producono per i marchi più celebri del lusso occidentale. La differenza? L’assenza del logo. Senza l’etichetta del brand, i costi si abbattono notevolmente, ma la qualità resta comparabile.

L’iniziativa consente ai consumatori, sia cinesi che internazionali, di acquistare beni di lusso a prezzi significativamente più bassi rispetto a quelli imposti dai marchi blasonati. Questo nuovo canale diretto rappresenta però, un attacco anche ai grandi marchi.

Adidas ha espresso preoccupazione per l’impatto dei dazi sulle sue operazioni e ha preso posizione contro la vendita non autorizzata dei suoi prodotti attraverso canali non ufficiali, ribadendo che l’acquisto di prodotti autentici dovrebbe avvenire solo attraverso i canali ufficiali dell’azienda, come il sito adidas.com, i negozi al dettaglio Adidas o i partner commerciali autorizzati.

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I ricercatori del MPI rivelano che il Dna può influenzare i gusti musicali

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Come una volta affermò Charles Darwin “la musica deve essere classificata tra le cose più misteriose di cui l’uomo è dotato”; ed effettivamente, le predisposizioni e preferenze sonore sono ad oggi considerati dai ricercatori cognitivi fenomeni complessi e ricchi di sfumature non totalmente lineari.

Lo scorso anno è già stato dimostrato come il cervello umano percepisca la musica come una vera e propria ricompensa, verificando l’attivazione di 3 neuroni durante l’ascolto, con il consecutivo rilascio di dopamina, che in questo caso, (adoperando da neurotrasmettitore) ha la capacità di provocare sentimenti di serenità, entusiasmo, esuberanza e perfino maggiore motivazione e concentrazione.

Eppure, non era ancora ben chiaro, se le particolarità genetiche avessero un effettivo ruolo nel determinare i gusti musicali individuali, o almeno, fino a quando i ricercatori dell’instituto Max Plank  di Psicolinguistica a Nimega, (nei Paesi Bassi), non si sono preoccupati di fornire risposte concrete sul legame tra musica e Dna; ed è cosi che grazie al prezioso aiuto dei dottorandi in Neuroscienze cognitive del MPI, sono emersi sorprendenti risultati.

Ma andiamo per ordine… da dove nasce l’idea della ricerca?

Ecco le parole del primo autore Giacomo Bignardi:Volevamo capire se le differenze genetiche tra gli individui possono portare a differenze nel piacere che le persone attribuiscono alla musica e cosa possono dirci sulla musicalità umana in generale

Per la ricerca, è dunque stata effettuata un’analisi attinente alla soggettiva percezione melodica e ritmica su 9000 modelli di gemelli omozigoti ed eterozigoti, per poter constatare se gli omozigoti presentassero somiglianze  rilevanti e se vi fosse riscontro di un sequenziale concatenamento con la genetica.

Lo studio (poi pubblicato sulla rivista scientifica multidisciplinare Nature Communications), chiarisce che il piacere ascoltando musica è in parte ereditario, poiché circa per il 54% è condizionato dalle differenze genetiche di ogni individuo… ma non solo! La musica può influenzare anche altri diversi aspetti del piacere melodico, tra cui (oltre alle regolazione di emozioni di cui parlavamo prima) abbiamo anche il saper ballare a ritmo ed il saper suonare.

Non c’è quindi solo un collegamento con le preferenze musicali, ma anche con le predisposizioni.

Secondo Giacomo Bignardi, una scoperta del genere potrebbe rivelarsi altamente rivoluzionaria per le future ricerche neurocognitive “La risposta a questa grande domanda ha il potenziale per aprire una finestra su aspetti più generali della mente umana come il modo in cui le esperienze diventano piacevoli.

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