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Calcio

Guida alla Serie A 2024/2025: Terza parte

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Archiviato il turno preliminare di Coppa, si entra nel vivo della settimana che porterà all’inizio della nuova Serie A 24/25. In attesa del fischio di inizio, fissato per sabato alle 18.30, ecco la terza ed ultima parte della guida a tutte le squadre che affronteranno la stagione 2024/25.

 

NAPOLI

Dopo il disastroso tonfo in campionato da campioni in carica, concluso in decima posizione al di fuori da tutte le competizioni europee, i partenopei si affidano al carisma e all’esperienza di Antonio Conte, riportando l’entusiasmo tra i tifosi. Sarà compito del tecnico Salentino far tornare il Napoli ai vertici del campionato.

Con l’arrivo di Conte, la disposizione in campo dei partenopei cambierà notevolmente. L’ormai abitudinaria difesa a 4 imposta da anni da De Laurentis farà spazio ad una difesa a 3, marchio di fabbrica dell’allenatore ex Juve e Inter che potrà contare su Buongiorno. Il centrale ex Torino è uno dei migliori di tutto il campionato e con Conte potrebbe consacrarsi. Le permanenze a sorpresa del capitano Di Lorenzo e di Kvaratskhelia permettono al Napoli di non dover smantellare la rosa partendo dalle fondamenta, ma il calciomercato azzurro rimane nel vivo e non abbiamo ancora la certezza su chi sia la punta titolare che dovrà rimpiazzare Osimhen in rottura con la società (il più quotato è Romelu Lukaku), mentre i partenopei sembrano vicini a chiudere due colpi, con gli arrivi sotto il Vesuvio di David Neres, ala destra del Benfica, e Billy Gilmour, centrocampista scozzese corteggiato a lungo dagli azzurri durante questo mercato. In uscita, il Napoli perde a parametro zero Piotr Zielinski in direzione Inter, ai saluti dopo solo una stagione anche Lindstrom, girato in prestito all’Everton.

In vista della prima di campionato che vede i partenopei esordire in trasferta contro l’Hellas Verona domenica 18 Agosto alle 18:30, la formazione tipo di Antonio Conte potrebbe vedere sin da subito il terzetto difensivo composto da Rrahmani, Buongiorno e Olivera, l’uruguaiano impiegato da braccetto di sinistra a supporto di Meret. Sulle fasce i titolari sono Di Lorenzo e il neo arrivato Spinazzola. In mezzo al campo Lobotka fa da perno supportato da Zambo Anguissa. A supporto della punta, Kvartskhelia e Politano restano inamovibili.

In vista della prima di campionato che vede i partenopei esordire in trasferta contro l’Hellas Verona domenica 18 Agosto alle 18:30, la formazione tipo di Antonio Conte potrebbe vedere sin da subito il terzetto difensivo composto da Rrahmani, Buongiorno e Olivera, l’uruguaiano impiegato da braccetto di sinistra a supporto di Meret. Sulle fasce i titolari sono Di Lorenzo e il neo arrivato Spinazzola. In mezzo al campo Lobotka fa da perno supportato da Zambo Anguissa. A supporto della punta ( il più quotato è Romelu Lukaku), Kvartskhelia e Politano restano inamovibili.

La palla adesso passa a Conte, che potrà lavorare concentrandosi esclusivamente sul campionato e sulla Coppa Italia, con l’obiettivo di riportare il Napoli ai vertici del campionato.

 

PARMA

Con il dominio della Serie B 23/24, il Parma di Fabio Pecchia torna nella massima serie dopo tre anni e il loro ritorno promette spettacolo. Il tecnico ha una rosa che mischia giovani di qualità come Dennis Man e Mihaila, e giocatori d’esperienza come Hernani, leader fondametale per lo spogliatoio. L’obiettivo principale rimane la salvezza, ma la sensazione è quella che i ducali possano disputare un campionato tranquillo mettendo in difficoltà, soprattutto in casa buona parte delle avversarie.

In ottica mercato l’arrivo di Zion Suzuki resta il colpo più oneroso, il portiere giapponese arriva dal Sint-Truiden per una cifra vicina agli 8 milioni di euro e si appresta ad essere il portiere titolare per questa stagione. In difesa i ducali hanno piazzato un colpo a parametro zero molto intrigante: Emanuele Valeri. Il giovane terzino svincolatosi dal Frosinone era stato accostato anche alla Lazio, ma il Parma ha affondato il colpo e il difensore classe 98′ potrà fornire spinta e imprevedibilità in fase offensiva. Un altro prospetto in ottica futura è stata la promozione in prima squadra di Mateusz Kowalski dalla primavera. Alla corte di Pecchia sono in dirittura d’arrivo anche Cancellieri ed Almqvist.

La prima di campionato vede il Parma ospitare la Fiorentina, Sabato 17 Agosto alle 18:30. La formazione rispecchierà lo scheletro della vecchia stagione, con Suzuki che prenderà il posto da titolare. Sulle fasce Valeri e Del Prato partono avanti, mentre i centrali Osorio e Circati completeranno il reparto. La mediana sarà gestita da Hernani e Estevez mentre nella trequarti (in attesa di Almqvist e Cancellieri) agiranno Man, Bernabè e Mihaila con Bonny da unica punta.

L’insuccesso in Coppa Italia contro il Palermo servirà come stimolo per prendere con la marcia giusta l’avvio del campionato.

 

ROMA

La stagione 2023/2024 si è conclusa con una doppia delusione per i giallorossi: l’eliminazione in semifinale di Europa League contro il Bayer Leverkusen, e il sesto posto in campionato che ha impedito il ritorno in Champions League. Nonostante tutto, l’ex bandiera e ora allenatore Daniele De Rossi arrivato a Gennaio è stato riconfermato ed ha firmato il rinnovo fino al 2027.

La Roma si è mossa molto sul mercato in entrata, l’obiettivo è chiaramente la qualificazione alla prossima Champions e i giallorossi fanno sul serio. L’arrivo di Dovbyk alza sicuramente le aspettative, il bomber ucraino è il capocannoniere della scorsa Liga con 24 gol e 8 assist all’attivo. Il colpo Soulé all’inizio sembrava una mossa ambiziosa della società per affiancare a Dovbyk e Dybala un altro giocatore di eccelsa qualità, ma negli ultimi giorni sembra che Dybala sia in procinto di lasciare Roma per approdare in Arabia Saudita (forte l’interesse dell’Al-Qadsiah). A centrocampo Le Fée da molta qualità al palleggio e potrà rendere la manovra di gioco molto più fluida. La riconferma di Angelino dal Lipsia ha liberato a parametro zero Spinazzola in direzione Napoli. Dahl, Abdulhamid e il secondo portiere Ryan completano il pacchetto degli acquisti. Ai saluti Belotti, ceduto al Como ed anche Aouar che lascia la capitale dopo solo una stagione in direzione Al-Ittihad mentre Rui Patricio saluta a zero.

Il modulo di partenza dovrebbe essere il 4-3-3, ma non sono da escludere varianti come ‘l’albero di Natale’ del 4-3-2-1 o il 4-2-3-1. Tra i pali Svilar è la certezza, in difesa Mancini e N’Dicka partono avanti nelle gerarchie rispetto a Smalling e Kumbulla, con Angelino e Celik, non è da escludere l’arrivo di un terzino destro (Lorenz Assignon dal Rennes su tutti) per sostituire Celik in uscita. In mezzo al campo ci sarà un forte ballottaggio per due maglie tra Le Fée, Paredes e Cristante per accompagnare Pellegrini. Sulla trequarti Dybala e Soulé partono avanti a tutti con El Shaarawy pronto a ritagliarsi spazio, ma da monitorare la situazione legata alla Joya. A guidare l’attacco Dovbyk.

Il primo impegno in campionato per i capitalini è all’Unipol Domus di Cagliari, il 18 Agosto alle 20:45.

 

TORINO

Il toro come altri club ha dovuto cercare un nuovo tecnico, e la scelta è ricaduta su Paolo Vanoli. Il tecnico nel corso della sua carriera ha dimostrato di sapersi adattare alle caratteristiche della rosa a sua disposizione. In carriera ha giocato con la difesa a quattro ma il modulo usato maggiormente è stato il 3-5-2, utilizzato per conquistare la Serie A con il Venezia la scorsa stagione.

Uno dei maggiori punti di forza del Torino della passata stagione è stata la difesa, che quest’anno è stata stravolta dalle cessioni di Buongiorno al Napoli e Ricardo Rodriguez al Real Betis, al loro posto è arrivato Saul Coco dal Las Palmas. Il riscatto di Zapata dalla dea e la fascia da capitano data al colombiano rappresenta la massima fiducia da parte della  società. L’arrivo di Che Adams dalla Premier completa il tandem d’attacco.

Il Torino di Vanoli dovrebbe scendere in campo con il terzetto difensivo composto da Masina, Coco e Vojvoda davanti a Milinkovic-Savic. A centrocampo Linetty in cabina di regia con Ricci c he giocherà più avanzato accompagnato da Ilic che duellerà con Vlasic per una maglia da titolare. Sulle fasce Bellanova e Lazaro a tutto campo a supportare il duo Zapata – Adams (con Sanabria pronto a subentrare). La prima giornata vedrà il Torino affrontare il Milan di Fonseca a San Siro Sabato 17 Agosto alle 20:45.

 

UDINESE

Dopo una stagione non brillante in cui la salvezza è stata ottenuta solamente all’ultima giornata, i friulani ricominciano da Kosta Runjaic, allenatore tedesco alla sua prima esperienza in Serie A. Nel suo ultimo incarico da allenatore ha conquistato una Coppa di Polonia e una Supercoppa Nazionale con il Legia Varsavia. Un marchio di fabbrica dell’allenatore tedesco è la valorizzazione dei giovani, aspetto che si rispecchia molto bene con la filosofia bianconera.

Sul mercato l’Udinese ha ceduto Walace, centrocampista fondamentale nella scorsa stagione  bianconera passato al Cruzeiro per una cifra intorno agli 8 milioni di euro. Runjaic dovrà fare a meno anche di Pereyra passato all’AEK Atene a parametro zero. Sono arrivati però diversi rinforzi: a sostituire il brasiliano Karlstrom direttamente dal Lech Poznan, mentre Ekkelenkamp potrà dare qualità al gioco palla al piede; mentre in zona offensiva oltre al riscatto di Lucca dal Pisa, sono approdati alla corte dell’allenatore tedesco: Damian Pizarro dal Colo Colo e l’MVP dell’ultimo Europeo U19 Iker Bravo. Per completare il reparto il DS Inler è riuscito a riportare ad Udine Alexis Sanchez dopo 13 anni. Il cileno ha incantato tifosi e non in coppia con Di Natale, e ora torna per contribuire alla salvezza della squadra friulana.

Nella sfida di Coppa Italia contro l’Avellino, l’Udinese ha stravinto per 4-0 portando molto ottimismo in vista del debutto contro il Bologna di Vincenzo Italiano al Dall’Ara domenica 18 agosto alle 18:30. L’Udinese dovrebbe scendere in campo con un 3-4-1-2, con Perez, Bijol e Giannetti ( preferito in coppa Italia a Kristensen e Kabasele) a difesa di Okoye. Sulle fasce Kamara e Ehizibue partono favoriti mentre in mezzo al campo i titolari dovrebbero essere Payero e Lovric con Karlstrom pronto a ritagliarsi spazio. Sulla trequarti il capitano e numero dieci Thauvin può alternarsi con Sanchez ma il cileno potrà essere impiegato da seconda punta alle spalle di Lucca. Destino ancora incerto per Samardzic che oscilla tra la permanenza e la cessione.

 

VENEZIA

Con la vittoria dei Playoff di Serie B sotto il comando di Vanoli, il Venezia si affida a Di Francesco per affrontare la stagione 24/25 nella massima serie. Nella prima parte della scorsa stagione Di Francesco aveva regalato un gioco spumeggiante, che però è andato a sgretolarsi nel girone di ritorno concludendo all’ultima giornata con una deludentissima retrocessione. Il tecnico ex Roma però ha sicuramente una grande voglia di riscatto e il Venezia potrebbe rappresentare un’importante rampa di lancio.

I lagunari sul mercato hanno chiuso diversi colpi mirando ad avere una rosa completa e di livello per affrontare al meglio questa Serie A.  In difesa sono arrivati importanti rincalzi come Sagrado, arrivato dall’OH Leuven per 2 milioni di euro e Altare, riscattato dal Cagliari per 1 milione di euro. In mezzo al campo fondamentale l’arrivo di Alfred Duncan che porta esperienza, in avanti Oristanio strappato all’Inter può sorprendere e l’ottima stagione di Raimondo alla Ternana gli permetterà di avere qualche chance dal primo minuto ad inizio campionato a causa dell’infortunio di Pohjanpalo.

Il debutto di Di Francesco e il suo Venezia sarà domenica 18 Agosto alle 20:45 all’Olimpico contro la Lazio. La formazione tipo del Venezia prevede un 3-4-2-1  con Joronen confermato tra i pali. Il terzetto difensivo sarà composto da Sverco, Svoboda e Idzes. Sulle fasce Candela e Sagrado lotteranno per una maglia da titolare mentre a sinistra il capitano Zampano non dovrebbe avere concorrenza. A centrocampo Duncan insidierà uno tra Busio e Tessman (entrambi in rientro dalle olimpiadi). Sulla trequarti Pierini e Oristanio supporteranno da dietro Pohjanpalo (al momento infortunato). Di Francesco potrebbe sacrificare un trequartista per schierare un attacco a due, con Gytkjaer e Raimondo che si contenderanno un posto al fianco del finlandese.

 

VERONA

Con l’addio di Baroni in direzione Lazio, la società ha visto in Paolo Zanetti l’uomo giusto per guidare gli scaligeri  nella stagione 24/25. L’allenatore ex Empoli avrà come obbiettivo la salvezza del Verona cercando di non rimanere sui bassifondi della classifica. L’eliminazione prematura in Coppa Italia contro il Cesena servirà da stimolo per ingranare con il piede giusto la massima competizione.

Le vendite di Juan Cabal in direzione Juve e quella di Noslin alla Lazio hanno permesso al Verona di tirare su un tesoretto con cui rifondare la formazione titolare. La difesa è stata puntellata dagli arrivi di Tchatchoua, terzino destro acquistato dal R Charleroi SC e Frese, arrivato a parametro zero dal Nordsjaelland, terzino sinistro su cui il Verona punta molto. A centrocampo, direttamente dal Frosinone retrocesso è arrivato Harroui, mentre in zona gol il bomber Mosquera, ex Atletico Bucaramanga guiderà l’attacco gialloblù.

La prima giornata vedrà sin da subito i ragazzi di Zanetti affrontare il Napoli di Conte, domenica 18 Agosto alle 18:30. Per questa stagione il Verona dovrebbe confermare il 4-2-3-1, con Montipò a difesa della porta. In difesa Tchatchoua e Frese saranno i titolari mentre i due centrali con molta probabilità saranno Coppola e Magnani. In mezzo al campo Serdar insieme a Duda con Dani Silva che potrebbe ritagliarsi spazio. In zona offensiva pochi dubbi, Suslov e Lazovic accompagneranno Harroui alle spalle dell’unica punta Mosquera.

Classe 2001. Studente in Scienze della Comunicazione all'Università degli studi di Palermo. Aspirante telecronista/giornalista sportivo e grande appassionato di calcio.

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Calcio

Inzaghi imbriglia il City all’Etihad. Reti bianche nell’esordio europeo del Bologna

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Si concludono con due pareggi per 0-0 gli esordi in Champions League di Bologna e Inter. Al Dall’Ara i rossoblù riassaporano la brezza delle notti europee, ma non sfondano contro lo Shaktar Donetsk. A Manchester i nerazzurri non vanno oltre lo 0-0, ma escono dall’Ethiad con una grande prestazione in vista del derby di Milano 

Bologna-Shaktar Donetsk

Citando un post del capitano Orsolini “e quindi uscimmo a riveder le stelle”. Dopo sessant’anni il Bologna è tornato a disputare un match di Champions League accompagnato, nonostante il maltempo, dal caloroso pubblico del Dall’Ara. L’euforia e l’emozione però sembra tradire in avvio i felsinei, che più che le stelle continuano a vedere i demoni delle prime giornate, perché dopo meno di tre minuti Posch viene sorpreso alle spalle dall’inserimento di Eguinaldo e l’incrocio di gambe porta il direttore di gara ad assegnare il calcio di rigore. Dagli undici metri Sudakov incrocia il destro e Skorupski azzecca il lato e neutralizza il penalty al numero dieci ucraino. Dopo il brivido iniziale, con gli stessi errori -pagati a caro prezzo- nel match contro il Como, con lo Shaktar che riesce a eludere la pressione della squadra di Italiano, e verticalizzare verso gli attaccanti che sfruttano il baricentro vistosamente alto della difesa rossoblù. Con il passare dei minuti il Bologna comincia a trovare campo grazie al continuo movimento degli esterni e gli inserimenti in area di Fabbian, preferito a Aebischer (che era partito dal 1′ nella gara contro il Como). La scelta di Santiago Castro permette ai rossoblù di giocare sempre in verticale, grazie al continuo movimento del centravanti argentino, e la corsa di Ndoye e l’esplosività di Orsolini sembrano mettere alle corde la difesa ucraina. Verso il tramonto della prima frazione il tecnico Pusic è costretto a ricorrere a due cambi forzati, con Sikan e Konoplia che sono costretti ad alzare bandiera bianca. Nella ripresa il Bologna flirta subito con il vantaggio, con Fabbian che al 55′ calcia a botta sicura ma Riznyk è miracoloso nell’opposizione in uscita. Al settantesimo Italiano decide di adoperare la staffetta in avanti con gli ingressi di Dallinga (titolare a Como) e Iling Jr. (autore del gol del pareggio al Sinigaglia) al posto di Castro e Orsolini, ma la musica sembra non cambiare. La difesa dello Shaktar è unita e compatta e alle loro spalle Riznyk garantisce solidità. La paura e l’emozione cominciano a presentare il conto nel finale, quando i rossoblù rischiano di concedere agli ucraini l’occasione per il vantaggio, con errori tecnici da parte di Beukema e Lucumi. Un pareggio a reti bianche che continua a palesare il problema offensivo del Bologna. La scarsa continuità sotto porta dei giocatori rossoblù sta diventando un fattore, così come le lacune di una difesa un po’ troppo spavalda e con il baricentro alto. Il rigore neutralizzato da Skorupski ha evitato un esordio amaro al pubblico del Dall’Ara, e adesso bisognerà invertire il rullino di marcia per “riveder le stelle”. Ottima prova per lo Shaktar di Pusic,

Manchester City-Inter

Esordio tra campioni in carica in questa nuova Champions tra City e Inter. Il remake della finale di Istanbul del 2022 termina 0-0. All’Ethiad, come da pronostico, la gara si apre con il possesso palla del Manchester City, alla ricerca spasmodica di spazi per colpire la difesa nerazzurra, sempre molto equilibrata e concentrata. Dopo il match incolore di Monza, Inzaghi decide di ritoccare la formazione, complice l’infortunio di Dimarco e l’affaticamento di Lautaro Martinez (sostituito da Taremi), con Zielinski e Bisseck al posto di Mikitharyan e Pavard. Al possesso prolungato dei Citizens, l’Inter risponde con il movimento continuo e orientato delle mezz’ali verso destra, con il gioco che sviluppa prevalentemente nella zona destra del campo, e i movimenti a rompere la linea di Bisseck e Calhanoglu mettono in mostra quelle che sono le fragilità difensive della squadra di Guardiola, che fin da subito appare penetrabile in contropiede. La qualità dei centrocampisti dell’Inter manda sempre a vuoto la riaggressione del City, e in contropiede i nerazzurri cominciano a sondare ripetutamente il terreno, nonostante le conclusioni flebili di Thuram. Per rispondere alle avance dei campioni d’Italia prova a iscriversi al match Haaland, alla ricerca del centesimo gol con la maglia degli Sky Blues, con un colpo di testa in anticipo su Acerbi bloccato da Sommer. Il pressing nerazzurro orienta la manovra dei Citizens verso destra, dove Savinho non tenta mai il dribbling verso Carlos Augusto, e questa situazione permette alla difesa dell’Inter di scivolare senza troppi problemi da un lato all’altro. L’occasione più nitida della prima frazione è dell’Inter, con il contropiede guidato da Barella e Taremi, conclusa dal diagonale di Carlos Augusto dove sono necessari i piedi di Ederson per evitare il vantaggio ai ragazzi di Inzaghi. Nel secondo tempo Guardiola ridisegna il suo City con gli ingressi di Foden e Gundogan al posto di Savinho, fumoso e poco intraprendente, e De Bruyne, uscito acciaccato dopo una botta subita. Il primo squillo della ripresa è un tiro a giro di Foden che termina di poco fuori. Così come nel primo tempo, anche al rientro dagli spogliatoi il ritmo è basso. La risposta di Inzaghi ai cambi di Guardiola arriva all’ora di gioco, quando entrano Lautaro Martinez e Mikitharyan al posto di Thuram e Zielinski, autori di due ottime prestazioni ma un po’ spenti nel secondo tempo. Al 70′ il City sfiora il vantaggio con una serie di passaggi che portano Foden alla conclusione da buona posizione, attento Sommer nella respinta. La risposta nerazzurra arriva con il cross di Dumfries e la conclusione alta di Lautaro, dopo una deviazione della difesa inglese sul taglio di Taremi. Al 79′ Gvardiol ci prova da fuori area ma Sommer in tuffo non si fa sorprendere. Allo scoccare del novantesimo è ancora il City a flirtare con il vantaggio, con Gundogan che viene servito dal cross di Gvardiol, ma il colpo di testa del tedesco è centrale e Sommer blocca. Nel finale l’Inter non riesce ad uscire più, mentre il Manchester City tenta in tutti i modi di sfondare il muro nerazzurro, che resiste fino al fischio finale. Un buon pareggio che proietta l’Inter all’attesissimo derby di domenica sera. Novanta minuti che confermano la maturità acquisita dalla squadra di Inzaghi. Prima gara senza la via del gol per il Manchester City che non è riuscito a liberare Haaland in area, costantemente marcato dai difensori nerazzurri. La gara di domenica sera contro l’Arsenal è il primo scontro al vertice per il titolo e la squadra di Guardiola è chiamata a rialzare la testa dopo un pareggio che lascia tanti dubbi e spunti.

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Calcio

Troppo Liverpool per il Milan. Dominio e vittoria per la Juventus

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Prima partita e prima vittoria all’esordio in Champions League per Thiago Motta, decisivo il ritrovato Mckennie e i gol all’esordio di Yildiz e Nico Gonzalez. Dopo il momentaneo vantaggio targato Pulisic, il Milan si spegne e perde 1-3 contro il Liverpool.

Juventus-PSV

Dopo una stagione senza coppe europee, la Juventus torna a giocare in Champions League dopo 624 giorni. La gara inizia subito a dei livelli abbastanza elevati, con entrambe le formazioni  che vanno alla lotta di ogni singolo pallone. Dopo una serie di manovre offensive, la Juventus trova il gol del vantaggio al minuto ventuno con Kenan Yildiz. Il nuovo numero dieci bianconero, dopo essere stato servito da Nico Gonzalez, punta Ledezma e calcia forte sul secondo palo, trovando il suo primo -splendido- gol stagionale e diventando il giocatore della Juve più giovane ad andare in gol in Champions League. Dopo il gol del vantaggio, la Juventus si carica di fiducia e continua ad attaccare, precisamente sulla fascia destra, il vero tallone d’Achille degli olandesi. Passano i minuti e la Juventus raddoppia grazie ad una grande giocata di Nico Gonzalez che, scappa a Dams, e serve a centro area Weston Mckennie che calcia di prima intenzione e firma il gol del 2-0. Nei minuti successivi, il PSV prova a rientrare in partita senza però mai riuscire a mettere in difficoltà la difesa bianconera che, sfruttando il fattore psicologico, tenta di farsi vedere in area avversaria andando vicina al gol del 3-0 con il palo colpito da Koopmeiners.

Nella ripresa la Juventus trova subito la terza rete con Nico Gonzalez, totalmente dimenticato dalla retroguardia avversaria e, dopo il filtrante di Vlahovic, buca Drommel e cala il tris. Con il passare dei minuti, i campioni d’Olanda continuano a subire le avance avversarie senza mai riuscire a dire la loro, risultando anche nella seconda frazione succubi del gioco dei ragazzi i Thiago Motta. Nei minuti finali la Juventus vince tutti i duelli fisici ma non riesce a mantenere il risultato, fatale l’assenza di marcatura su Saibari che batte Di Gregorio e sigla il 3-1 finale.

Milan-Liverpool

All’interno della spettacolare cornice di San Siro, il Milan si propone subito in zona offensiva e trova immediatamente il gol del vantaggio con Pulisic, il numero undici rossonero dopo esser stato servito da Morata, si invola verso la porta e con un diagonale preciso segna e porta il Milan in vantaggio. La prima reazione del Liverpool arriva al 17′ con Salah, che colpisce la traversa facendo tremare i padroni di casa.  Passano i minuti e i ‘Reds‘ salgono di livello, aumentano il ritmo del loro gioco e pareggiano la gara sugli sviluppi di un calcio di punizione al 23’ con Konate, decisiva la palla servita da Arnold che facilita la conclusione del centrale francese. Il Milan accusa il colpo e nei minuti successivi si fa ‘schiacciare’ dal Liverpool, che va molto vicino al secondo gol con una doppia azione pericolosa portata avanti da Gakpo e da Salah. In chiusura di primo tempo, complice un’altra dormita difensiva del Milan, il Liverpool ribalta il risultato nuovamente su calcio d’angolo con Virgil Van Dijk, libero di colpire di testa a pochi passi dalla porta di Maignan così come in occasione del gol di Konatè.

A inizio secondo tempo, dopo una partita passata a stringere i denti, Maignan esce per un infortunio che mette ancor più in difficoltà il Milan, al suo posto esordisce il classe 2005 Torriani. La gara prosegue e il Milan cresce con l’effettiva entrata in partita di Theo Hernandez, pericoloso in un paio di occasioni in mezzo al campo tanto da costringere gli avversari a fare fallo. La reazione rossonera ha un risultato opposto, su un passaggio errato di Pavlovic, il Liverpool riparte e chiude la pratica con il traversone di Gakpo finalizzato da Szoboszlai, gol che manda i ‘Reds‘ ad avere due gol di vantaggio costringendo Fonseca a inserire nella mischia Abraham, subentrato a LoftusCheeck. A ridosso dal novantesimo, il Milan va vicino al secondo gol con Theo Hernandez prima e con il colpo di testa di Gabbia poi ma entrambe le conclusioni terminano lontane dallo specchio della porta.

Nella prossima giornata di Champions League, la Juventus sfiderà il Lipsia alla Red Bull Arena, mentre il Milan, affronterà al Bernabeu i campioni in carica del Real Madrid.

 

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Verso la Champions: le avversarie delle italiane

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Torna la Champions League, torna il grande calcio! È tempo di analizzare come arrivano alle sfide della prima giornata le avversarie delle italiane.

Juventus-PSV

Ad inaugurare la nuova Champions League, all’Allianz Stadium arriva il PSV. I ‘boeren‘ sono reduci da un inizio di stagione a dir poco spettacolare: cinque vittorie nelle prime cinque gare di campionato, venti gol fatti, solo tre gol subiti e un primo posto in solitaria in Eredivise, sono la dose giusta per andare a Torino e provare a fare la partita. La squadra di Peter Bosz, proverà a compiere o addirittura migliorare il piazzamento ottenuto l’anno scorso, (dove i biancorossi uscirono agli ottavi di finale contro la finalista Borussia Dortmund), facendo sicuramente affidamento ai quattro principali perni della sua squadra: Luuk De Jong, Hirving Lozano (che salterà la gara dell’Allianz Stadium per infortunio), Guus Til e Johan Bakayoko.

Milan-Liverpool

Il primo avversario dei rossoneri in questa Champions League, è il nuovo Liverpool di Arne Slot. Se i rossoneri arrivano alla sfida di San Siro con il sorriso dopo il successo per 4-0 sul Venezia, i ‘Reds‘ approcceranno la gara con un immediato senso di rivalsa dovuto alla sconfitta di sabato scorso, contro il Nottingham Forest ad Anfield. Dopo il quinto posto della stagione 2022/23, il Liverpool torna a giocare in Champions League, con l’ambizione di andare fino in fondo nonostante lo strapotere di alcune avversarie. Milan-Liverpool non è solo una partita di calcio, è soprattutto la sfida tra due dei più grandi e vincenti club del panorama europeo infatti, proprio per questo, Fonseca e Slot faranno di tutto per ottenere i primi tre punti, essenziali per caricarsi positivamente in vista dei prossimi impegni stagionali.

Bologna-Shakhtar Donetsk

Il Bologna, dopo un grandissima stagione,  ritorna in Champions League dopo 60 anni. L’avversario dei felsinei al loro ritorno nel principale torneo europeo, è lo Shakhtar Donetsk. Dopo un avvio di stagione complicato e un settimo posto che calza stretto, i arancioneri sono reduci dalla vittoria casalinga per 5-2 contro il Karpaty Lviv e pronti a rovinare la festa del Dall’Ara, guidati da Zubkov, Bondarenko e Sikan.

Manchester City-Inter

Il primo test della stagione nerazzurra in Champions League, è il City di Pep Guardiola. I ‘Citizens‘ vengono da una prima parte di stagione a dir poco perfetta che li vede al primo posto in solitaria in Premier League con quattro vittorie di fila. Per gli uomini di Simone Inzaghi è tempo di riaffrontare e di rivivere i ricordi della finale di Champions 2022/23, dove i nerazzurri persero per 1-0 ma riuscirono a fermare Erling Haaland, oggi a quota nove gol in sole quattro partite e a segno con una doppietta nell’ultima sfida di Premier vinta contro il Brentford.

Atalanta-Arsenal

Nel nuovissimo impianto del Gewiss Stadium, l’Atalanta (campione d’Europa League in carica) sfida l’Arsenal. Nell’ultima giornata di campionato, i ‘Gunners‘ sono riusciti a portarsi a casa tre punti nel tiratissimo derby del nord di Londra contro il Tottenham, grazie alla rete del difensore Gabriel Magalhães. Vittoria fondamentale sia nell’inseguimento al Manchester City per titolo, sia per il morale della squadra in vista di una trasferta di Champions complicata, contro una squadra guidata da un altro allenatore che, negli ultimi anni, è riuscito a rendere possibile l’impossibile, Giampiero Gasperini.

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