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B-Focus, il punto sulla Serie B: Bari e Palermo in crisi, scatto playoff della Sampdoria

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Foto: sampdoria.it/ ternanacalcio.com/ palermofc.com/ ascolicalcio1898.it

Il punto sulla Serie B, giornata per giornata. A otto giornate dal termine della regular season, si comincia a lottare per la Serie A, per i playoff, per i playout e per la salvezza.

In vetta il Parma consolida la prima posizione vincendo a Piacenza, contro la Feralpisalò. La squadra di Pecchia gioca bene, costruisce tanto e segna con regolarità grazie alla qualità di Bernabè, Man, Mihaila ecc. A poche giornate dal termine, con un distacco di nove punti dalla zona playoff, i ducali hanno già un piede e mezzo in Serie A.

È più accesa che mai la lotta al secondo posto, dove Cremonese, Como e Venezia continuano a regalare spettacolo. Una lotta senza esclusioni di colpi ma senza far mancare i consueti fuochi d’artificio e colpi di scena. La vittoria del Como sul Pisa ha rimesso in lotta i lariani, dopo la sconfitta nello scontro diretto contro la Cremonese. Ed è proprio l’incredibile passo falso dei grigiorossi a Bolzano che consegna alla trentesima giornata i fuochi d’artificio. La Cremo gioca bene, arrembante fin dai primi minuti, colpisce un palo, sfiora il gol in più occasioni, ma è il cinismo del Sudtirol a fare la voce grossa. Al primo affondo Odogwu apre le danze, poi nel secondo tempo Ciervo e Merkaj chiudono la gara, consentendo agli altoatesini di ritornare in corsa per i playoff.

Della caduta della Cremonese ne approfitta con gli interessi il Venezia, che a Palermo porta a casa tre punti e una prova di forza disarmante. I due gol di uno scatenato Pojhanpalo e la firma finale di Gytkjaer escludono -in via ufficiosa- i rosanero dalla lotta alla promozione diretta. La vittoria contro il Como e il pareggio di Cremona sembravano la dimostrazione della forza del Palermo, ma nelle successive quattro partite la squadra di Corini si è sciolta completamente. Le sconfitte contro Ternana e Brescia hanno allontanato il secondo posto, il pesante crollo casalingo con i lagunari allontana anche le speranze di raggiungere agevolmente i primi posti in vista dei playoff. Il Venezia consolida il secondo posto e gli scontri diretti di fine campionato possono essere decisivi per il cammino della squadra di Vanoli.

In zona playoff, il Catanzaro amministra con sicurezza la sua sesta posizione, avendo un vantaggio cospicuo sulle inseguitrici. Tra le squadre in zona playoff spicca la Sampdoria. La squadra di Pirlo nell’ultimo mese ha raccolto 13 punti in 6 partite, scalando la classifica dal quindicesimo posto fino al settimo posto. Nonostante i tanti infortuni, da Esposito, a Borini, a Pedrola ecc, il mercato ha portato a Genova gli innesti necessari, tra esperienza e freschezza giovanile. Nella grande vittoria di Bari la scena la prendono Stankovic e Kasami. Il primo per il riflesso che chiude la porta a Sibilli dagli undici metri, il secondo per la rete che consegna i tre punti ai blucerchiati.

Al centro della classifica Sudtirol, Cittadella, Pisa, Reggiana e Modena rimangono attaccate al Brescia, attualmente all’ottavo posto, e sognano un posto ai playoff, con i prossimi scontri che saranno decisivi nel delineare gli obiettivi e le dimensioni dei vari club.

Continua il periodo di crisi per il Bari, che adesso vede la zona calda sempre più vicina. In caduta libera anche il Cosenza. Dopo il gran girone d’andata, dove i calabresi sembravano pronti per lottare per i playoff, i rossoblu hanno staccato vistosamente la spina. Il cambio in panchina, con il ritorno di Viali al posto di Caserta, non ha portato la scossa richiesta dal presidente Guarascio, e la sconfitta del Liberati con la Ternana risucchia il Cosenza in zona  playout. Prova a risalire la china anche l’Ascoli. Dopo il cambio in panchina, la squadra di Massimo Carrera è tornata a vincere in casa dopo più di tre mesi. Nonostante l’assenza di Pedro Mendes, miglior marcatore dei bianconeri,  Il 4-1 inflitto al Lecco rilancia i marchigiani in lotta per la salvezza, mentre per il Lecco la retrocessione sembra ormai inevitabile. I blucelesti sono distanti undici punti dalla salvezza, e a otto giornate la sconfitta di Ascoli sembra lapidaria in vista del finale di stagione.

Continua a rosicchiare punti lo Spezia di D’Angelo. I liguri si trovano ancora in zona retrocessione, ma nelle ultime giornate hanno raccolto 5 punti sui 9 disponibili, e adesso si avvicinano alla zona salvezza. Dopo lo 0-0 contro la Reggiana, la partita con l’Ascoli, in programma la prossima giornata, è una delle ultime ancore di salvezza per mantenere la categoria.

 

Tutti i risultati della trentesima giornata: 

  • Palermo-Venezia 0-3
  • Ternana-Cosenza 1-0
  • Sudtirol-Cremonese 3-0
  • Feralpisalò-Parma 1-2
  • Como-Pisa 3-1
  • Brescia-Catanzaro 1-1
  • Reggiana-Spezia 0-0
  • Cittadella-Modena 1-1
  • Bari-Sampdoria 0-1
  • Ascoli-Lecco 4-1

 

 

 

 

 

Classe 2005. Studente in Scienze della Comunicazione all’Università degli Studi di Palermo. Aspirante giornalista sportivo e grande appassionato di calcio.

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Un capolavoro di Zaccagni ci fa chiudere al secondo posto. Sarà Italia-Svizzera agli ottavi

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Dopo la sconfitta contro la Spagna, l’Italia soffre e va in difficoltà contro la Croazia. La rete all’ultimo respiro di Zaccagni permette agli azzurri di chiudere al secondo posto, a quota 4 punti. Beffa per la nazionale di Dalic, che chiude al terzo posto a quota 2 punti, ufficiosamente fuori da Euro2024.

Nonostante i tre cambi dopo la sconfitta contro la Spagna, nei primi minuti il possesso palla è controllato esclusivamente dalla Croazia, che si affaccia dalle parti di Donnarumma dopo meno di cinque minuti, con un tiro all’incrocio da parte di Sucic respinto in maniera prodigiosa dal capitano azzurro. Dopo lo spavento iniziale il gioco dell’Italia comincia a svilupparsi con un pizzico di lucidità in più, ma sempre sterile nei confronti di una Croazia ben messa in campo e battagliera fin dai primi minuti. La prima occasione degli azzurri arriva al 17′ con un cross di Calafiori verso Retegui che conclude verso la porta, conclusione sporcata da Gvardiol. Al 26′ Raspadori riceve palla al limite, serve Barella che decide di crossare sul secondo palo dove Bastoni calcia di testa a botta sicura, provvidenziale Livakovic in tuffo. Verso la fine del primo tempo ci provano i due numeri 10, Modric e Pellegrini, ma le loro conclusioni terminano alte sopra la traversa, ponendo fine a una prima frazione equilibrata che momentaneamente qualifica gli azzurri agli ottavi.

Al rientro dagli spogliatoi i due allenatori decidono di cambiare qualcosa, con Spalletti che inserisce Frattesi al posto di Pellegrini, e Dalic che aggiunge peso all’attacco con l’ingresso di Budimir. Al 51′ l’episodio che sblocca la gara: conclusione a giro di Kramaric, deviata con la mano da Frattesi. Dopo un check del VAR il direttore di gara Makkelie assegna il calcio di rigore alla Croazia. Dal dischetto si presenta Luka Modric che apre il destro ma Donnarumma indovina l’angolo e respinge il penalty. Il pareggio resiste soltanto trenta secondi, perché lo stesso Modric si getta sulla palla vagante (dopo un altro miracolo di Donnarumma su Budimir) e porta in vantaggio la Croazia, diventando il marcatore più anziano della storia degli europei. Dopo la rete del fuoriclasse croato, Spalletti tenta il tutto per tutto schierando Chiesa, Fagioli, Scamacca e Zaccagni ma per gran parte della ripresa la Croazia non corre nessun rischio, giocando con più lucidità e verve agonistica, per una vittoria che indirizzerebbe la squadra di Dalic agli ottavi di finale contro la Svizzera. Nel finale la Croazia si barrica nella propria metà campo, concedendo il possesso palla -sterile- all’Italia. Quando tutto sembrava finito, all’ultimo respiro Calafiori si getta in avanti, anticipa il contrasto di Pongracic e allarga per Zaccagni che apre il piatto e insacca il pallone all’incrocio dei pali, regalando il secondo posto agli azzurri.

Pareggio che sa di vittoria per gli azzurri, autori di un’altra prestazione incolore contro una buona Croazia. Il capolavoro di Zaccagni permette all’Italia di chiudere al secondo posto, con annessa qualificazione agli ottavi di finale dove affronteremo la Svizzera. La rete del pareggio è frutto dell’intraprendenza di Calafiori e della qualità di Zaccagni, che permettono al viaggio azzurro di aggiungere una nuova tappa.

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Una brutta Italia cade a Gelsenkirchen. L’autogol di Calafiori spedisce la Spagna agli ottavi

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Dominio spagnolo alla Veltins Arena di Gelsenkirchen. Dopo la vittoria di sabato contro l’Albania, gli azzurri vengono dominati e sconfitti dalla Spagna, che conquista meritatamente l’accesso agli ottavi di finale. All’Italia basta un pari per qualificarsi agli ottavi.

In avvio la Spagna prova a pungere subito, e il primo squillo è proprio della Roja con il cross di Nico Williams per la testa di Pedri, strepitoso Donnarumma che in tuffo spedisce la sfera in calcio d’angolo. Il pressing acceso e furente della Spagna mette in difficoltà la squadra di Spalletti, specialmente nella fascia sinistra dove Nico Williams è scattante già dalle prime battute. Al 10′ è ancora l’ala dell’Athletic Bilbao a spaventare gli azzurri, con un colpo di testa da pochi passi che termina di poco a lato. Nonostante qualche trama di gioco interessante, l’Italia rimane in balia del possesso e dell’aggressività degli spagnoli che intorno al ventesimo costruiscono altre due occasioni con Morata, chiuso in uscita da Donnarumma, e una con Fabian Ruiz, altra risposta strepitosa dell’estremo difensore azzurro. Nel finale della prima frazione il ritmo si abbassa leggermente, con l’Italia che prova timidamente ad affacciarsi dalle parti di Unai Simon, ma l’unica conclusione della prima frazione azzurra, di Chiesa, termina in curva.

Nella ripresa Spalletti cambia radicalmente il suo undici titolare, con gli ingressi di Cristante e Cambiaso al posto di Frattesi e Jorginho.  Sulla falsa riga del primo tempo, la Spagna continua a mantenere il controllo del pallone e del gioco, con l’Italia in costante difficoltà nel possesso e nelle uscite. La prima occasione del secondo tempo è di Pedri, servito dal pase de la muerte di Cucurella, che non riesce a indirizzare il pallone verso la porta. La pressione rimane invariata e al 54′ la Spagna trova il meritato vantaggio: Morata spizza di testa un cross di Nico Williams, Donnarumma sporca il pallone che carambola addosso a Calafiori e termina in fondo alla rete. La Roja continua a spingere incessantemente e sfiora il raddoppio con la conclusione a giro di Lamine Yamal, a pochi centimetri dall’incrocio dei pali. L’egemonia spagnola non si placa e al 70′ Nico Williams disegna un arcobaleno a giro che -per fortuna dell’Italia- si spegne sulla traversa. La girandola di cambi del c.t iberico De La Fuente rallenta i ritmi della gara, con l’Italia che continua ad arrancare senza riuscire a perforare la difesa gialla. Nel finale la Spagna sfiora due volte il vantaggio con due conclusioni di Ayozé Perez, entrambe respinte da un sontuoso Donnarumma, migliore in campo degli azzurri.

Partita a senso unico, con la Spagna che si conquista con ampio merito l’accesso agli ottavi di finale. Con la certezza del primo posto, la partita contro l’Albania diventa una formalità per i ragazzi di De La Fuente. Sconfitta pesante per gli azzurri, i costante confusione contro il possesso e il pressing spagnolo. Prestazione fenomenale di Donnarumma, autore di numerose parate che ha evitato alla squadra di Spalletti un passivo peggiore. Lunedì a Lipsia contro la Croazia l’Italia è chiamata a una reazione d’orgoglio. Basta un pareggio per conquistare il pass per gli ottavi di finale.

Nelle altre partite di questa seconda giornata di Euro2024, la Slovenia sfiora i tre punti contro la Serbia, in vantaggio grazie alla rete del terzino Karničnik. Nel finale il pareggio di testa del milanista Jovic. Nello stesso girone, l’Inghilterra continua a non convincere, non riuscendo a sfondare contro una coraggiosa Danimarca. 1-1 con le reti di Kane nel primo tempo e il pareggio danese firmato dall’ex Lecce Hjulmand.

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Esordio positivo per la Francia, battuta 1 a 0 l’Austria

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La Francia debutta con una vittoria ad Euro2024, alla Düsseldorf Arena basta l’autorete di Wober per regalare i tre punti ai francesi.

La nazionale francese si affaccia per la prima volta alla porta austriaca all’ottavo minuto di gioco, ovviamente com Mbappé. Il numero dieci francese lanciato da Theo Hernandez calcia verso la porta ma trova un’ottima risposta di Pentz. Nella prima mezz’ora regna l’equilibrio, con fiammate improvvise da entrambi i fronti. L’Austria riesce a prendere diverse volte iniziative offensive sfiora il vantaggio, negato per millimetri al 35′, nell’ azione successiva la Francia trova inaspettatamente la rete che sblocca il match grazie alla deviazione sfortunata di Wober sul cross di Mbappè. Il primo tempo vede i francesi in vantaggio con un’Austria ferita ma non ancora sconfitta.

Alla ripresa la Francia mette alle strette gli austriaci conducendo all’errore. Al 55‘ Mbappé divora il gol del raddoppio calciando al lato a tu per tu con l’estremo difensore. Il ct Rangnick prova ad invertire la rotta effettuando tre cambi in una volta. Non si concretizza l’asse Theo Hernandez – Griezmann, il milanista con una sgasata dalla sinistra mette in mezzo un pallone teso pericolosissimo, ma Griezmann in scivolata non riesce a spedirlo in fondo alla rete. Sul finale la Francia gestisce il vantaggio impedendo agli austriaci di avvicinarsi alla porta difesa da Maignan.

Il successo francese porta gli uomini di Deschamps a pari punti con l’Olanda, mentre Polonia e Austria rimangono a secco.

Nei match di oggi non mancano sorprese, la Romania si è imposta per 3 a 0 sull’Ucraina grazie all’eurogol di Stanciu e le reti di Marin e Dragus a chiudere i giochi. Mentre il Belgio è crollato per 1-0 contro la Slovacchia, l’errore decisivo di Doku ha scaturito la rete di Schranz, mettendo subito in salita il cammino per i suoi.

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