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Elezioni europee 2024: programma elettorale del Movimento Cinque Stelle

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Foto: Redazione

In vista delle elezioni europee, DailyZeta vi spiega tutto ciò che concerne questo evento. La scuola, purtroppo, non fornisce le adeguate informazioni al fine di esercitare appieno il diritto di voto, dunque abbiamo ideato questa rubrica per semplificare e rendere accessibile le nozioni relative al voto.

Precedentemente, DailyZeta vi ha spiegato:

Cliccate sui vari punti per andare direttamente all’articolo di riferimento.

Ora, invece, analizziamo il programma elettorale del Movimento 5 Stelle. 

CON CHI SI È ALLEATO IL MOVIMENTO 5 STELLE?

Questo partito ha deciso di non allearsi con nessuno, dunque corre da solo durante questa campagna elettorale.

I punti del programma che andremo ad analizzare  sono i seguenti:

  • Sicurezza
  • Migrazione
  • Imprese e lavoro
  • Diritti civili
  • Ambiente
  • Europa

SICUREZZA

Il Movimento 5 Stelle possiede una natura pacifista e quindi sostiene il disarmo. Inoltre, propone di imporre sanzioni a chi vende armi a nazioni coinvolte in conflitti.

Per quanto riguarda il conflitto in Medio Oriente, il Movimento non richiede esplicitamente la cessazione delle forniture di armi a Israele, ma è favorevole a una tregua a Gaza, pur condannando gli eventi del 7 ottobre e insistendo sul rilascio degli ostaggi.

Inoltre, chiedono il riconoscimento della Palestina, utilizzando l’espressione “2 popoli 2 Stati.”

MIGRAZIONE

Sul tema migratorio, il Movimento 5 Stelle vuole vie legali per entrare in Europa.

Propone task force di esperti per esaminare le richieste di rifugiato, permettendo di arrivare in Europa in modo sicuro e legale. Queste task force sarebbero in Paesi considerati sicuri (anche se alcuni, come l’Egitto, non lo sono davvero).

Per i migranti irregolari, vogliono un sistema di ricollocamento automatico e obbligatorio.

LAVORO E IMPRESE

Il Movimento propone un salario minimo legale in tutta Europa, la settimana lavorativa corta mantenendo lo stesso stipendio, congedi parentali uguali per madre e padre e supporto all’imprenditoria femminile (con pochi dettagli).  Per i giovani, invece, propone delle attività educative come aumentare i fondi per Erasmus Plus.

DIRITTI CIVILI

Il partito propone una legge europea contro la violenza di genere.

I 5 stelle sostengono  la libertà e l‘indipendenza della stampa.

Inoltre vogliono che l’aborto diventi un diritto a tutti gli effetti e che dunque diventi in qualsiasi circostanza sicuro.

Il Movimento è favorevole al riconoscimento europeo dei pari diritti per i figli delle coppie omogenitoriali e pone una rilevante attenzione alla salute mentale (bonus psicologo).

Infine, sottolinea l’importanza del reddito di cittadinanza europeo (che varia in base alla povertà relativa di ogni nazione).

AMBIENTE

I 5 Stelle sono grandi oppositori del nucleare, mirano al rafforzamento del “Green Deal” e la creazione di un fondo per promuovere l’efficienza energetica degli edifici.

Inoltre, vorrebbero un’introduzione di una tassa sugli extra-profitti delle grandi aziende energetiche.

Il Movimento è favorevole ai diritti degli animali (nuovi standard di benessere).

In merito alla questione ambientale, il partito è stato considerato valido dall’ONG Bloom e dal WWF, difatti ha ricevuto un punteggio di 79/100.

EUROPA

Il Movimento 5 Stelle è a favore dell’Europa, ma vuole migliorare dele leggi.

Propone di togliere il “potere di veto” in Consiglio e dare al Parlamento Europeo più potere per fare nuove leggi.

Vogliono anche avere un “referendum europeo” per permettere ai cittadini di cancellare le leggi che non vogliono più.

CHI SONO I CANDIDATI?

Foto: Redazione

Classe 2004. Studentessa in Scienze della Comunicazione all'Università degli studi di Palermo. Aspirante giornalista, reporter e presentatrice. Grande appassionata di musica e spettacolo.

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Guerra in Medio Oriente, l’annuncio dagli USA: “A breve nuovo accordo con Israele e Hamas”

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Buone notizie sulla guerra in Medio Oriente, arrivano conferme da parte dell’inviato degli USA, Steve Witkoff, su una possibile tregua sulla Striscia di Gaza.

In foto, Steve Witkoff Foto: Reuters

Fonti di Al Arabiya confermano che Hamas e Israele abbiano concordato la tregua a Gaza di 60 giorni con conseguente rilascio delle vittime e degli ostaggi, notizia però smentita prontamente da fonti israeliane.

LE PAROLE DI WITKOFF E HAMAS

“Siamo sul punto di inviare un nuovo accordo preliminare che, si spera, verrà consegnato più tardi oggi. Il presidente lo esaminerà e ho ottime sensazioni che si arrivi a una risoluzione a lungo termine“: queste le parole dello stesso Witkoff (mercoledì sera) dopo l’ultima visita nella Striscia, preda di nuovi incidenti nei centri di distribuzione dove, le forze israeliane avrebbero aperto il fuoco sulla folla causando un morto e 48 feriti.

A conferma di questa tesi, arrivano anche le parole da parte di Hamas: “Abbiamo raggiunto con l’inviato USA un’intesa di principio per un cessate il fuoco permanente“.

LA CONFERMA DI NETANYAHU

Nonostante la paura che gli americani possano offrire garanzie ad Hamas e imporre la fine della guerra senza soddisfare tutte le condizioni, anche Benjamin Netanyahu ha confermato la tregua: “Israele accetta la nuova proposta Witkoff“.

Non sono mancate le divergenze del Premier con la stampa, dove, a Tel Aviv, avrebbe dichiarato: “Se mi affido a un giornalista, che sia televisivo o della carta stampata, di solito mi fa a pezzi. Io ho un metodo diverso: faccio il mio servizio quotidiano, senza parlare con i giornalisti“.

L’INTERVENTO DEGLI USA

A distendere la situazione ci ha pensato Donald Trump, alla cerimonia di giuramento di Fox Jeanine Ferris Pirro come procuratrice della capitale: “non sono frustrato dal comportamento di Netanyahu, stiamo gestendo la situazione a Gaza e stiamo dando cibo alla gente della Striscia“.

Inoltre, nella serata di ieri, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha affermato: “Israele ha approvato questa proposta prima che venisse inviata ad Hamas, posso anche confermare che le discussioni stanno continuando e speriamo che venga instaurato un cessate il fuoco a Gaza, cosi da poter riportare a casa tutti gli ostaggi“.

Intanto, la protesta da parte dell’Unione Europea continua con un nuovo tweet su X della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen: “Abbiamo discusso dell’intollerabile crisi umanitaria a Gaza. Gli aiuti umanitari devono poter raggiungere chi ne ha bisogno, immediatamente e su larga scala“.

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33 anni dalla strage di Capaci, data che nessuno dimenticherà mai

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Sono trascorsi 33 anni da quel tragico girono, il 23 maggio 1992, quando violenza della mafia tolse la vita del giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e dei tre agenti di scorta quel giorno: Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.

STRAGE INDELEBILE

Tutti ricordano quella data, indelebile dalla memoria personale e collettiva, la strage accaduta a Capaci il 23 maggio 1992. Precisamente alle 17:58 sull’autostrada A29, nei pressi di Capaci, l’esplosione dei 500 chili di tritolo preparata dall’artefice Pietro Rampulla e messa sotto un tunnel, fa volare l’auto di Giovanni Falcone causando la morte non solo del magistrato ma anche di sua moglie Francesca Morvillo e i suoi agenti di scorta, squarciando il silenzio e lasciando una ferita profonda nella storia dell’Italia.

PER NON DIMENTICARE

Anche quest’anno a Palermo sono stati organizzati diversi incontri che vedono protagoniste le scuole di tutta la regione, integrando anche laboratori, disegni e attività commemorative, con il tradizionale minuto di silenzio delle 17:58, accompagnato dal silenzio anche della Polizia di Stato.

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Guerra in Medio Oriente, Netanyahu: “siamo pronti per un cessate il fuoco, ma controlleremo tutta Gaza”

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Arrivano nuove sconcertanti dichiarazioni dal premier israealiano, in merito alla guerra in Medio Oriente, nella sua prima conferenza dopo 163 giorni, aprendo ad una nuova tregua condizionata al termine dei nuovi raid sulla Striscia di Gaza che hanno ucciso almeno 82 persone.

Netanyahu si dichiara “pronto ad un cessate il fuoco temporaneo, se ce ne sarà l’opportunità”, per riportare a casa gli ultimi ostaggi in mano ad Hamas, tra cui 20 vivi e 38 morti.

LE CONDIZIONI DELLA POSSIBILE TREGUA

“Al termine dell’operazione Carri di Gedeone tutte le aree di Gaza saranno sotto il controllo di sicurezza israeliano“.
La guerra, ha sottolineato, potrà finire solo “alle condizioni chiare che garantiranno la nostra sicurezza“.
A partire dalla “smilitarizzazione” di Hamas, dall’esilio della sua leadership e dall’attuazione del “piano Trump” che, nella visione della Casa Bianca, equivale al ricollocamento di tutti i gazawi in altri Paesi arabi o musulmani.

Nel mentre, l’Unione Europea denuncia le condizioni di vita impraticabili nella Striscia di Gaza: le scorte alimentari sono esaurite e le persone al momento sono senza cibo, dopo l’ultimo carico dell’ONU arrivato dopo mesi di attesa.

LA POSSIBILE FRATTURA CON GLI U.S.A.

Israele, oltre a Gaza, guarda con attenzione anche alle ambizioni nucleari dell’Iran e, secondo l’intelligence americana, adesso starebbe preparando attacchi “imminenti” contro le centrali di Teheran (un’azione che segnerebbe una frattura con la Casa Bianca, impegnata a trattare un accordo con Teheran).

L’oltranzismo dello Stato ebraico ,su questo dossier, è alimentato dall’assenza di svolte nel negoziato promosso dagli Stati Uniti con la Repubblica islamica, che va avanti da alcune settimane.

LA RISPOSTA DELLA PALESTINA

“Un’intesa con Israele? Dipendesse da me, la firmerei all’istante. E se ora gli israeliani respingono la formula dei due popoli in due Stati sono pronto ad accettare e siglare un accordo per uno Stato unico, nel quale tutti i cittadini abbiano uguali diritti. Con Gerusalemme capitale”, ha detto Hussein al-Sheikh, numero due dell’Autorità Nazionale Palestinese.

NUOVO ATTENTATO NEGLI STATI UNITI

Due giovani funzionari dell’ambasciata israeliana a Washington, un uomo e una donna, sono stati uccisi mercoledì sera in una sparatoria davanti al Museo Ebraico della capitale statunitense.

L’attacco, che ha scosso le comunità diplomatiche ebraiche e israeliane negli Stati Uniti, è stato subito definito un atto di odio a sfondo antisemita.
Già fermato il presunto responsabile, un 30enne di Chicago, Elias Rodriguez, che dopo aver sparato avrebbe urlato “Palestina Libera“.

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